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Autore: kbonny    11/03/2016    2 recensioni
A volte nella tua vita accadono cose che non puoi minimamente immaginare o prevedere. Cose che la vita può sconvolgertela, ma anche cambiartela, migliorarla, renderla unica e meravigliosa.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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La settimana successiva la detective e la sua squadra erano al lavoro per un nuovo caso. Avevano passato la notte al distretto tentando di unire i pezzi di un puzzle che sembrava impossibile da risolvere.
Castle uscì dall’ascensore con due bicchieri fumanti -Buongiorno mia musa-esordì con un sorriso prendendo posto alla sua sedia e porgendo una bevanda alla donna.
-Ciao Rick. Grazie. Ne avevo proprio bisogno- le rispose deglutendo un generoso sorso di caffè. -Ryan ed Esposito?-le domandò lo scrittore notando la loro assenza.-Li ho mandati a casa un’ora fa. Avevano bisogno di staccare- lo informò lasciandosi sfuggire uno sbadiglio.
 -Anche tu dovresti riposare. Hai bisogno di una pausa- stranamente la donna se ne stette in silenzio senza ribattere.
-Kate. Tutto a posto?-lei annuì stancamente -Si…, è solo che sono ancora un po’ in subbuglio per tutto quello che è successo in questo periodo-
-Emily come sta?-  -Bene… credo…è da qualche giorno che non la sento- Kate aveva raccontato a Rick che dopo essere state al cimitero,l’aveva portata a casa sua e le aveva raccontato tutta la verità.
Emily era stata molto riconoscente, ma le aveva anche detto che voleva stare da sola per un po’. “Ok, se hai bisogno di qualcosa,qualunque cosa, chiamami” l’aveva raccomandata la detective.
Castle cercò allora di distrarla un po’ -Allora..hai scoperto qualcosa di nuovo?- domandò indicando a lavagna del delitto Kate stava per rispondergli quando un fattorino le si avvicinò.
-La detective Beckett?- chiese sicuro. -Si, sono io- -Questo è per lei- disse poggiando sulla scrivania una scatola quadrata con un nastro giallo.
-Hai un ammiratore segreto?- le chiese scherzosamente lo scrittore.
-Può darsi- sorrise Kate tagliando il fiocco e aprendo il bigliettino che prima non aveva notato.
-Questo pacco profuma di buono-sussurrò deliziato Castle aprendo il coperchio -Castle, giù le zampe!- lo ammonì Kate schiaffeggiandoli la mano, ma ormai era troppo tardi. Un profumo di crema invase le loro narici , mente osservavano deliziati e meravigliati un vassoio con dei cornetti ripieni di crema e un numero indefinito di pasticcini di ogni genere.
-Wow…adoro tua sorella- esclamò Castle estasiato da ciò che vedeva -Che ti ha scritto?-
-Oh, insomma Rick, fatti gli affari tuoi- lo rimproverò la detective senza cattiveria. Castle le penetrò lo sguardo con la sua espressione da cucciolo. -E va bene- cedette Kate avvicinandosi e leggendo insieme a lui il bigliettino:
Buongiorno Kate. Visto che hai sicuramente trascorso la notte al lavoro, ho pensato che avessi bisogno di un po’ di ricarica, così come i tuoi colleghi. Mi raccomando, non vi abbuffate (parlo soprattutto del TUO scrittoreJ …mi sembra di buona forchetta..)
 un bacio
 ti voglio bene
Emy
Kate era diventata paonazza per quella misera frasetta fra parentesi, o meglio, per quel TUO sottolineato a caratteri cubitali. Dal canto suo, Castle era più concentrato sul “buona forchetta”, o almeno così sembrava -Che diamine le hai raccontato su di me?- la interrogò puntando il dito su quelle due parole.
-Assolutamente niente- si affrettò a rispondere Kate richiudendo il bigliettino e riponendolo in un cassetto della scrivania. -Probabilmente lo ha capito da sola quando l’abbiamo incontrata le prime volte. Avanti prendi quello che ti pare, sento già il tuo stomaco fare i salti di gioia.- Concluse sorridendogli e prendendo in mano il telefono.
-Detective, così mi ferisci- rispose lui fingendosi offeso.
Dopo qualche squillo Emily rispose -Non dirmi che avete già finito tutto?-
Kate ridacchiò -No, tranquilla ti volevo solo ringraziare. Come stai?-
-Ciao Kate. Abbastanza bene grazie. Scusa che non mi sono fatta più sentire, ma avevo bisogno di un po’ di tempo-
-Non preoccuparti, ti capisco. Come sapevi che sono rimasta al distretto?-
-Ieri sera sono passata a casa tua e non c’eri...quindi ho fatto due più due. Avevo solo voglia di fare due chiacchiere-
-Emily, mi potevi telefonare-
-No, non fa niente, immaginavo fossi incasinata col lavoro e non volevo esserti di peso.- terminò la ragazza in un sussurro.
-Ehi, Emy non lo sei, Ok-  la tranquillizzò Kate. -Facciamo una cosa. Stasera usciamo assieme, ho voglia di un po’ di compagnia. Ci sentiamo verso le 19. Ti va?-
-Direi che…si,  ok si può fare- -Emily, c’è bisogno al bancone-Kate sentì in lontananza una voce che chiamava la sorella.
-Arrivo. Ok, Kate, devo andare. Ci sentiamo dopo. Salutami Lanie e anche il tuo scrittore- concluse Emily.
-Eh,si a tal proposito dovremo parlare anche di questo piccolo malin…- tu-tu-tu-tu Emily aveva riagganciato -..teso- sbuffò Kate chiudendo il telefono.
-Posso farti compagnia anche io stasera?- chiese Castle con la bocca piena di crema. Gli sorrise e addentò una pasta fumante che l’uomo le stava porgendo.
Il caso continuava ad essere intricato, nonostante alcuni nuovi elementi che Ryan ed Esposito avevano scoperto, perciò alle 19.00 erano ancora al lavoro al distretto. Kate, che durante il pomeriggio era riuscita a riposare qualche ora, era alla sua scrivania che verificava dei tabulati telefonici. Gli uomini della squadra, erano usciti una mezz’ora prima a ritirare dei referti alla scientifica e Castle era dovuto scappare dal suo editore per risolvere una questione sull’ultima bozza consegnata del suo romanzo. Mentre sfogliava quel fascicolo la voce del capitano la fece sobbalzare.
-Detective, a che punto sono le indagini?-
-A parte quello che abbiamo scoperto dal sig. Tonf, niente di nuovo. Ryan ed Esposito dovrebbero tornare a breve con il responso della scientifica- le rispose Kate con tono stanco.
-Li ho sentiti poco fa. Al centro analisi hanno avuto dei problemi tecnici. Dobbiamo aspettare almeno fino domani in tarda mattinata.- La informò la Gates.
-Capisco-
-Ho detto loro di andare a casa a riposarsi- concluse il capitano. -Quanto a lei Beckett, sto ancora aspettando il rapporto del caso Ronx.-
Kate sospirò -Signore, potrei terminarlo domani?-
-No- rispose secca il capitano –Lo stiamo mandando avanti da settimane, lo voglio fra un’ora sulla mia scrivania. Poi quando ha finito può andarsene a casa. Ci vediamo domattina alle 10.00- e si allontanò.
La detective sbuffò silenziosamente, e iniziò a picchiettare il rapporto sul computer. Dopo quelli che parvero lunghi minuti vide un’ombra avvicinarsi.
-Ciao Kate-  La detective al sentire quella voce alzò lo sguardo sconvolta.
-Emily…oddio- disse dandosi una pacca sulla fronte guardando solo ora l’orologio.
-Scusami, scusami….ho perso la cognizione del tempo..avevo il rapporto da finire….e il caso che..-
-Ehi,ehi, Kate,calmati- le disse Emily sorridendo divertita per il suo modo impacciato -Stai tranquilla è tutto a posto. Sarà per un’altra volta-
- Sono un’idiota, non ti ho nemmeno avvisato che avevo un po’ di cose da terminare- si scusò ancora Kate.
-Quanto ti manca per finire?-  -Non molto.-
-Va bene. Ora mi siedo qui buona buona. Tu finisci il tuo lavoro e poi con calma ordiniamo una pizza e facciamo una cena al salto. Mmm?-
Kate sospirò di nuovo -Come dici tu. Ma ti prometto che mi farò perdonare-e riprese a scrivere. Dopo un po’ Emily prese la parola guardandosi intorno -Ma...lui dov’è?-  la detective sentì le guance avvampare e fingendo di non capire la guardò sorpresa -Lui…chi?- -Andiamo Kate. Sai benissimo di chi sto parlando. Alto..- iniziò ad elencare con voce maliziosa -Simpatico, gentile, occhi azzurri…affascinante- le fece l’occhiolino.
-Affascinante? Non è che state parlando di me?- una voce maschile alle loro spalle le fece trasalire.
-No- rispose subito la detective.
-Ehi, ciao Rick- lo salutò invece Emily con un sorriso immenso. Kate aveva ancora il viso rosso e fissava la sorella con uno sguardo di fuoco. Possibile che avesse capito cosa provava per quell’uomo? Sentì distrattamente lo scrittore che ricambiava il saluto poggiando delle borse di carta di cibo take away sulla scrivania della sua musa.
-Oh, oh, quello sguardo non promette niente di buono- sussurrò Castle a Emily indicando la detective -Che le hai detto per sconvolgerla cosi?-
-Niente, le ho solo chiesto dove….-
 -Dove volevo andare a mangiare!- la interruppe Kate risvegliandosi da quel momentaneo shock guardando supplicante la sorella sperando che le avrebbe dato corda. Emily la capì al volo e decise di stare al gioco…almeno per il momento.
-Eh, si sai, sto..morendo di fame- tagliò corto alzando le spalle a mo’ di scusa.
-Fantastico. Sono arrivato al momento giusto allora- esultò lo scrittore aprendo le buste.
-Castle, devo finire un rapporto. Puoi andare di la a preparare? E comunque siamo solo noi tre. I due compari sono già andati a casa- le disse Kate tornado al PC.
-Ma certo mia musa-
-Castle!-
-Vado- e si allontanò. -Eh…ti do una mano- si offrì Emily alzandosi per seguirlo. -Poi ne riparliamo- bisbigliò a Kate sparendo nella sala relax. Kate scosse la testa con un sorriso fra le labbra.
Raggiunto lo scrittore, Emily osservò il contenuto delle varie scatole.
-Ma che roba è?- domandò non riuscendo a decifrare ciò che vedeva.
-Thailandese ovviamente- la informò Castle . -Ah…interessante- commentò la ragazza con espressione poco convinta.
-Che c’è? Non ti piace?-
-Beh, ecco, diciamo che non è tra le cose che preferisco, e se posso cerco di evitare. Comunque non preoccupati per oggi farò un’eccezione- bugia, le faceva proprio ribrezzo quella robaccia, probabilmente si sarebbe tenuta la fame. – Poi un giorno mi dovrete spiegare come fate a sopravvivere mangiando questa roba, con tutta le cose buone e genuine che circolano nel mercato-
Quindici minuti più tardi la detective entrò nella stanza sorprendendoli a chiacchierare allegramente.
-Ehi, hai finito?- le chiese Emily speranzosa.
-Si, e sto crepando di fame- aggiunse unendosi a loro. Per tutta la serata chiacchierarono del più e del meno,mangiando quello che Emily continuava a definire schifezze fritte. All’ennesimo sbadiglio di Kate, Castle le parlò -Kate, sei distrutta. Che ne dici di andare a casa?-
-Dico che è una splendida idea- -Si, concordo anche io-annuì decisa Emily pensando alla giornata bomba che la attendeva l’indomani. Una volta sistemato la saletta , presero i cappotti e uscirono dal distretto. Kate si offrì di accompagnare a casa la sorella.
-Castle, se vuoi puoi stare a casa domani. Non abbiamo niente di nuovo, e comunque arrivo alle 10.00. In caso se ci sono novità ti chiamo-
-D’accordo allora ci vediamo domani alle 10.00- le disse lo scrittore ignorando le sue parole e avvicinandosi pericolosamente alla detective, le posò un veloce bacio sulla guancia. -Cerca di riposare. Ah Emily…ci conto-
- Si tranquillo-annuì Emily facendogli l’occhiolino.
-Buona notte- le salutò lo scrittore . –Notte-
Emily guardò la sorella sorridendo teneramente. -Di solito i baci servono a svegliare le principesse. Tu che fai, vai controcorrente?-  Kate si girò a guardarla ricambiando un sorriso imbarazzato. Il tocco di Castle l’aveva pietrificata, le sembrava di essere in paradiso, quanto amava quell’uomo.
-Sai mi chiedo, se ti fa questo effetto quando ti sfora con le labbra, non oso immaginare cosa succede quando…-
-Emily!- Kate la richiamò con grazia guardandola supplicante -Vedi noi….io…ecco…-balbettò ma stavolta fu Emily ad interromperla.
-Kate, stavo scherzando prima. Non voglio costringerti a parlare dei tuo sotterfugi amorosi con lo scrittore; se e quando lo vorrai, sarò qui ad ascoltarti-
La detective la ringraziò con un sorriso e insieme si avviarono verso casa. - Su cos’è che contava Castle?-
-Lo scoprirai-
  
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