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Autore: ARed    12/03/2016    0 recensioni
"Illusione" è stata scritta interamente dal punto di vista di Bella, ma Edward come si è sentito, cosa ha provato nel stare lontano dalla sua amata? È ora di scoprirlo! Buona lettura..
"Io sarei stato il mostro che avrebbe spento il suo sorriso"
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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NON MI ALLONTANARE

Dopo che Bella era tornata a riprendersi le sue cose avevo lasciato anche io quella casa, non riuscivo più a sopportala, mi ricordava troppo lei. Lo stesso giorno chiamai Luke e gli chiesi di prenotarmi una camera in un albergo sperduto, volevo rimanere da solo, ero stanco di sentirmi dire che ero un coglione, un bastardo come meritavo di essere chiamato, ma ero anche stanco di sentirmi dire che tutto sarebbe tornato come prima.
Le mie giornate le passavo passeggiando nel boschetto dietro l’hotel, dove alloggiavo, con MJ, l’unica compagnia che desideravo. 
Avrei anche dovuto cominciare le riprese di un nuovo film, ma non me la sentivo di recitare in un film in cui il tema centrale era la felicità, che in quel momento si era decisa a girarmi ben lontano. Ero un attore, ma non sarei riuscito a fingere di stare bene, nemmeno di fronte alla telecamera.
Luke era riuscito, non so come a spostare tutte le mie riprese all’inizio di giugno, permettendomi così di superare la cosa. Dubitavo, comunque, di quest’ultima cosa.
Mi ero isolato da tutto, non sapevo cosa dicessero sul mio conto, non mi interessava, chiamavo mamma ogni giorno dicendole che stavo bene, lei faceva finta di credermi.
La mattina, mi capitava di vedere sulle riviste fotografie di Bella sul set, mentre tornava a casa, indossava sempre gli occhiali da sole, nascondeva così il dolore che le avevo procurato. L’unico mio desiderio era che le passasse, che tornasse a vivere e sorridere come solo lei sapeva fare.
Come ogni sera, ormai da due settimane, chiamai le ragazze, per sapere come stava, non riuscivo a smettere di preoccuparmi dell’unica persona che avessi mai amato.
<< Pronto>>, rispose dopo pochi squilli Rosalie.
<< Ciao Rose. Come sta?>>, domandai immediatamente.
<< Diciamo che sta meglio>>, sospirai di sollievo, pian piano si stava riprendendo.
<< Bene, sta dormendo?>>
<< Si è addormentata profondamente, era sfinita>>, a quelle parole mi allarmai immediatamente.
<< Perché sfinita? Cosa le è successo?>>, chiesi preoccupato.
<< Nulla, ha solo un po’ di febbre>>, Bella non si ammalava mai, però quando le succedeva stava male per giorni.
<< Devo vederla, devo starle accanto>>, dissi mentre mi alzavo in piedi per prendere le chiavi della macchina. MJ già dormiva.
<< Edward, no! È solo febbre non ha nulla..>>, non le feci finire, presi la giacca ed uscì dalla camera.
Un quarto d’ora dopo bussavo alla porta dell’appartamento delle ragazze, Rose mi aprì.
<< Edward, se Bella ti vede qui io sono morta, lo capisci questo?>>, non l’ascoltai e mi diressi verso la stanza di Bella.
<< Edward lo sai che non ti vuole vedere>>, mi fermai voltandomi verso di lei << Giuro, non mi faccio vedere, voglio solo vederla. Sapere che sta bene, lei è tutta la mia vita>>.
Le mie parole la convinsero, << Va bene, ma stai attento>>. Le sorrisi per ringraziarla ed entrai in camera di Bella.
La rividi dopo due settimane, era bellissima, anche se la febbre aveva segnato il suo volto. Mi avvicinai lentamente senza fare rumore e quando posai la mia mano sulla sua guancia bollente, una serie di brividi percorse la mia schiena, ed anche lei rabbrividì. Il mio tesoro non stava dormendo. Sorrisi. Quanto mi era mancato toccarla.
<< A che ora ha preso la Tachipirina?>>, chiesi a bassa voce a Rose.
<< Verso le dieci>>, rispose. 
<< Dovrebbe aver fatto effetto allora, ma perché la febbre non è scesa? È ancora bollente!>>, dissi preoccupato mentre le toccavo la fronte, la febbre la devastava sempre, ed ora era anche più vulnerabile.
<< Calmati Edward, non lo vedi come dorme. Significa che sta bene. Ora vattene>>, non me ne sarei andato.
<< No, finché non le scende la febbre io sto qui con lei>>.
<< Edward se lei si sveglia..>>, la bloccai immediatamente; << Tu non ti preoccupare, mi prenderò io tutta la sua furia se si sveglia>>, e Bella infuriata faceva davvero paura. Bisogna sempre avere paura dei buoni quando si arrabbiano, non dei cattivi. Mi avevano detto.
<< Come vuoi>>, si arrese Rose, << La ami ancora vero?>>, chiese di punto in bianco, era la prima che me lo chiedeva.
<< Non ho mai smesso di amarla..>>
<< Allora perché lo hai fatto?>>, chiese diretta Rose.
Esitai un po’ prima di rispondere, poi decisi di essere sincero con lei, << Perché sono uno stupido, avevo tra le mani la cosa più bella del mondo e l’ho distrutta>>
Rose uscì dalla camera ed io mi avvicinai ulteriormente al mio amore posando le mie labbra sulla sua fronte bollente. Avrei continuato a baciarla in eterno.
<< So che sei sveglia, ma per favore non arrabbiarti. Permettimi di starti vicino per l’ultima volta>>, le sussurrai all’orecchio, a fatica aprì gli occhi, avevo paura che mi cacciasse ma disse solamente: << Ho sete>>, presi il bicchiere sul comodino e la aiutai ad alzarsi, volevo abbracciarla, ma avevo paura di un suo rifiuto. Vicino a lei mi sentivo bene, a casa, il vuoto dentro di me spariva.
Presi una sedia e mi misi vicino al letto, Bella chiuse gli occhi e pochi minuti dopo cominciò ad agitarsi, preoccupato mi avvicinai e l’abbracciai, lei non mi rifiutò, << Calmati>>, le sussurrai, cullandola finché non si addormentò. La tachipirina stava cominciando a farle effetto.
Rimasi ad osservarla per non so quante ore, finché il sonno non si impadronì anche di me.
Sentivo qualcuno chiamarmi e toccarmi le spalle, << Edward, svegliati>>, mi disse il mio amore catturando con i suoi occhi color cioccolato i miei.
Bella era seduta sul letto con i piedi nudi sul pavimento, possibile che fosse sempre così irresponsabile? 
<< Bella, torna a letto. Come stai?>>, dissi mangiandomi le parole.
<< Sto meglio, vieni mettiti sul letto. La sedia non è adatta per dormire>>, cosa? Stavo sicuramente sognando, non me lo stava dicendo per davvero.
<< Ma..>>, la guardavo confuso, sorpreso e felice, rendendomi conto che ero più che sveglio . 
<< Vieni>>, mi invitò.
Mi sdraiai accanto a lei, che era immobile. Nessuno dei due osava muoversi, sembravamo due perfetti sconosciuti. Mi beai comunque di quella vicinanza così intima.
Ci addormentammo così entrambi, io mi beavo del suono del suo respiro e del suo profumo.
La sentì urlare un: << No!>>, svegliandosi di colpo, tremava tutta, mi alzai anche io fissandola terrorizzato.
<< Bella..>>, parlai allungando una mano verso il suo viso, ma si spostò.  
<< Vattene!!>>, mi urlò con tutta la rabbia e l’odio che aveva addosso, con gli occhi pieni lacrime.
Come un automa scesi dal letto e me ne andai, lasciandole il mio cuore.
Erano le cinque del mattino, quando mi misi in macchina diretto all’hotel, passai vicino ad una spiaggia deserta, e inchiodando la macchina mi fermai e cominciai a passeggiare. Ripensai alla notte appena trascorsa , strale così vicino senza che lei mi mandasse via, era stato bellissimo, mi aveva dato l’illusione che tutto fosse tornato come prima, ma quando si era svegliata in lacrime, dopo un incubo, quell'illusione era svanita.

Eccoci con questo nuovo capitolo, cosa ne pensate?
Merita di essere perdonato questo Edward?
Alla prossima buon week end!

 
   
 
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