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Autore: ABizarrePhantomThief    13/03/2016    1 recensioni
Tutti hanno sempre e solo pensato a Kirito, il ragazzo che ha finito questo gioco, ma nessuno ha mai pensato al fatto che, intrappolati lì dentro, c'erano ben 10000 persone che si sono fatte strada per sopravvivere, c'è chi ci è riuscito e c'è chi invece no. Ebbene, tra quei 10000 giocatori c'ero anche io con mia sorella, e questa è la nostra storia...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Mi risveglio dopo non so quanto disteso su un letto. Meadow è qui, mi sta osservando mentre è seduta sulla sedia, di fronte a me.
Uno scambio di ruoli, praticamente.
"Sei sveglio, grazie al cielo." dice.
"Meadow..."
"Sì, ti spiegherò tutto con molta calma. Scusami se prima mi sono agitata così tanto, è solo che non sapevo come spiegartelo."
"Fa niente, l'importante e che tu mi dica come stanno le cose."
Mi alzo dal letto e lentamente mi avvicino alla finestra.
"Quello che ha detto Greedanur è vero. Sono stata io a chiedere di poter entrare a far parte dei Cavalieri del Sangue."
"Ma non lo avevi detto tu, tempo fa, che la nostra squadra fosse perfetta così?"
"Sì, l'ho detto. Ma... ultimamente mi sono nate così tante preoccupazioni in testa, magari sono solo paranoica, ma non mi sento più al sicuro come prima."
"Non sarà perché sono entrati Donna e Louis, spero."
"No..."
"Dubiti di me, allora?"
"No, ti ho già detto che non è così. E' solo che... non mi sento al sicuro."
"MA IO NON TI FARO' ANDARE VIA!" urlo.
"Ti prego..."
"Ti ho promesso che ti avrei protetto, no? Perciò non abbandonarci, con me sei al sicuro!"
"TI PREGO, CERCA DI CAPIRMI! IO NON MI SENTO AL SICURO CON VOI, PER NULLA!"
Non ho mai visto Meadow arrabbiata... ho esagerato.
"Vai, allora..."
Abbassa la testa, senza dire una parola.
"E pensare che mi sono persino innamorato di te..."
L'ho detto davvero. Non avevo intenzione di farlo.
"Eh?"
"Sì, mi hai sentito bene, tu mi piaci."
"Elros..."
Ha incominciato a piangere, di punto in bianco.
"Non pensavo tu tenessi così tanto a me... ad una persona che nella vita reale non conosci nemmeno..."
"Forse non lo hai ancora capito, non c'è differenza tra questo mondo e il mondo reale. I sentimenti non ci sono solo nella vita reale. Non ho bisogno di incontrarti, parlarti o toccarti per innamorarmi di te. Non importa dove, non importa quando, non importa come, se una persona decide di innamorarsi lo fa e basta. E adesso vai, prima che il mio cuore soffra ancor di più..."
"El-- "
"VAI!"
Meadow va via di corsa, lasciandomi solo in quella stanza.
Anche qui, in un mondo del genere, in un mondo dove posso essere qualcuno... continuo ad essere uno sfigato...
Non posso cambiare ciò che sono. Posso mascherarlo ma non cambiarlo.
Da quel momento, passano due giorni...
Non sono ancora tornato dagli altri, ma ora lo farò, saranno in pensiero.
Mi dirigo al 30° piano, sono ancora lì.
"Fratelloneee!" mi chiama Sherley, sventolando la mano.
"Eccomi. Cosa c'è?" dico.
"Dove sei stato? Mi hai fatto preoccupare!"
"Ho avuto parecchio da sbrigare..."
"E perché Meadow non è più nella squadra? Avete litigato?"
"E'... è una lunga storia..."
"Va bene, fratellone, non c'è bisogno che tu me lo racconti se non vuoi."
Fortunatamente lei è comprensiva nei miei confronti. Capisce cosa sto passando.
Ora che ci penso, devo ancora aiutare Louis...
"Eeeeehi!" dice Louis ad alta voce, mentre corre verso di noi.
A parlar del diavolo...
"Cosa è successo, ciccio? Dov'eri?"
"Ehi, da quando andate così d'accordo?" dice Sherley.
"Siamo sempre andati d'accordo io e tuo fratello, nevvero?"
"S-sì..." dico.
"Ma, piuttosto, facciamoci un giretto, eh?" mi dice Louis, con un sorriso a trentadue denti.
Ci allontaniamo un po' dalla locanda e cominciamo a parlare.
"Allora... consigli?"
"Ascolta, non so cosa dirti... penso che tu debba semplicemente dichiararti, ecco."
"Cosa?! Tutto qua? Ma non ne ho il coraggio!"
"E' l'unico consiglio che posso darti..."
"Ma come? Dai, amico, hai detto che mi avresti aiutato!"
"Ascolta, io non sono uno sciupafemmine, ok? Non so come si conquista una ragazza. E non siamo in un manga, perciò non esistono cliché di alcun tipo!"
"Perché, tu leggi manga?"
"S-sì, perché?"
"Cavolo, pensavo di essere l'unico a farlo! Qual'è il tuo genere preferito?"
"Gli shonen (manga per ragazzi)."
"Ah, sì? I miei preferiti sono invece gli yuri (manga con relazioni esplicite tra ragazze)."
Preferisce gli yuri? Ed io che pensavo di essere un pervertito leggendo un paio di shoujo-ai che, a differenza degli yuri, non finiscono nel volgare...
Continuiamo a parlare di manga, dimenticandoci il discorso di prima...
Poi però se lo ricorda nuovamente.
"Hai ragione, mi dichiarerò!"
"Buona fortuna, e dimmi poi come andrà a finire."
"Sì, lo farò!"
Corre verso la locanda, io incrocio Oil subito dopo.
Che ci fa qui da sola?
"Ehi, Oil!" 
"Oh, papà!"
Mi corre incontro, abbracciandomi.
"Che cosa fai qui da sola?"
"Volevo fare solo un giro."
"Oil... posso chiederti una cosa?"
Divento improvvisamente serio.
"Sì, papà?"
"Potresti smetterla di chiamarmi papà? Sai, mi mette parecchio in imbarazzo e poi sei cresciuta, non credo tu abbia ancora bisogno di chiamarmi così."
"Vorresti dire che mi stai abbandonando?" fa, come se fosse sul punto di piangere.
"Ma certo che no, Oil, rimarrai sempre con noi, se vorrai. E' solo che continuare con questa farsa non serve a nulla."
"M-ma io mi ero affezzionata a te come una figlia si affezziona al proprio padre."
"Io da ora in poi, però, non sarò più tuo padre. Sarò il tuo senpai, se così vogliamo dire."
"P-proverò a smettere, allora..."
"Grazie."
Passano alcune ore e cala la notte.
Oil va via e arriva Louis, correndo.
Ha il fiatone.
"C-c-ce l'ho fatta!! L-l'ho ba-baciata, Elros! L'ho fatto!"
"Contento per te."
"Grazie, amico mio, te ne sono grato!"
Prima di andarsene nuovamente, mi abbraccia molto forte per qualche attimo.
Cavolo, ce l'ha davvero fatta... gli faccio i miei più sinceri complimenti.
Ma... aspetta... sto piangendo.
Perché piango?
Ma certo, avrei potuto fare lo stesso con Meadow... avrei potuto baciarla... farla stare con me. Perché l'ho fatta andare via?!
Scoppio in un poco virile e grande pianto di lacrime, simile a quello di neonato.
Mi pento di me stesso. E' solo colpa mia se non trovo una ragazza! Sono troppo codardo per fidanzarmi. Anche con la ragazza di tempo fa, se mi fossi dichiarato a lei prima di quel tipo, forse ce l'avrei fatta...
Pensavo che Meadow fosse quella giusta... anzi, probabilmente è quella giusta! E' solo la mia codardia che mi impedisce di fare tutto.
E' la mia codardia... o la mia coscienza?
Forse è proprio la mia coscienza che si oppone a certe cose. La mia coscienza mi fa capire quanto l'amore non sia sano. Quanto l'amore sia solo una maschera illusoria del vero dolore. Ma certo, nella mia vita non c'è posto per l'amore, ho capito.
In fondo, non mi sento comunque solo. Devo solo abituarmi a questo. Fino ad ora non ho fatto altro che oppormi alla mia coscienza. Ero cosciente di quello che facevo ma senza sapere che la mia stessa coscienza fosse contraria a tale azione. In parole più semplici, facevo azioni di cui ne capivo la ragione e le conseguenze, senza però accorgermi che tali azioni avrebbero danneggiato me stesso. Azioni che ad altri non farebbero niente, ma a me danneggiano. In fondo, la coscienza è quella cosa che fa male quando tutte le altre parti del tuo corpo si sentono benissimo.
Ed è così che, a poco a poco, col passare del tempo, dimenticai di quei lunghi capelli viola...
   
 
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