In
breve tempo si creò una scia di fuoco a spirale,
incredibilmente potente,
nonostante l’assenza completa di sfere magiche. La maga mosse
quelle lingue di
fuoco verso il centro del Naos, occupato dal custode, che rivolse la
sua spada
gigantesca contro di lei, fino a quando dal basso si liberò
tutta quella magia,
a cascata, che lo investì in pieno, e con il leone che era
ormai a pochi metri
da lei con la lancia già di punta. Il custode si
fermò di colpo, rimanendo
stordito, o forse bloccato dalla corazza stessa che lo ricopriva,
diventata di
un arancione fluorescente, tanto che si era scaldata. Poi cadde
all’indietro di
colpo, accompagnato da un tremendo terremoto ed un forte frastuono,
sentito
fuori e dentro il tempio.
‘Ma…cosa??
Un’altra all…lu…cinazione??’
chiese quasi urlando Wakka, che parlava a fatica
per le forti vibrazioni.
‘No…deve
essere successo qualcosa!!!’ esclamò
l’invocatrice, che si aiutò con la sua
asta a malapena.
Auron
mostrava una calma assoluta e forse invidiabile. Egli voltò
i suoi occhi
castani verso la porta del Chiostro della prova oltre le scale, con il
braccio
raccolto vicino al petto. ‘Se la stanno cavando
bene… davvero bene…’.
‘Lo
spero…Io…non voglio che perdano la vita per
me...’.
‘E’
questo il dovere del guardiano…’ rispose il
professionista alle parole
innocenti di Yuna, che già immaginava almeno dieci diverse
versioni e
supposizioni su ciò che stava accadendo.
L’enorme
tonfo fece cadere l’elmo pesante del custode, mostrandone la
testa scoperta,
così scura che non si riconoscevano né eventuali
capelli, né lineamenti o
altro. Gli effluvi neri erano rientrati all’interno
dell’avversario, e Kimahri
riprese controllo di sé, quando era ormai a pochi centimetri
dalla maga.
‘At…taccalo…O…ora!!!’
disse lei quasi urlando, dopo aver consumato tutte, ma proprio tutte le
sue
energie per quell’attacco furioso.
Lui
tirò fuori la sua massima forza e grinta, e usando la sua
lancia come l’asta
dei saltatori in alto, fece un elevato balzo che gli
acconsentì di aggrapparsi
ad un lineamento della corazza sul petto del nemico. Questo si stava
rialzando,
e seguì con gli occhi fucsia luminosi Kimahri, che si
destreggiava
velocissimamente in quei lineamenti e finiture, fino ad arrampicarsi e
raggiungere la testa.
Egli
prese la sua lancia, la portò in alto con entrambi gli arti
superiori
muscolosi, e senza guardare o fiatare, ficcò la sua arma
sulla fronte del
custode, che iniziò a barcollare sempre più
fortemente, fino a ricadere a
pancia in su e non mostrare più segni di vita.
Il
leone così scese abilmente prima del tonfo metallico della
corazza, e in quel
momento Lulu svenne di colpo, dopo violenti giramenti di testa, che le
avevano
concesso di vedere solo il momento cruciale dell’attacco.
Così il leone corse
da lei immediatamente, e dopo averla guardata per qualche secondo,
sentì dietro
di sé lo strano rumore di un tintinnio. Mentre la stava per
prendere in braccio
vide con la coda dell’occhio un oggetto rotolare ed
avvicinarsi. Era sfera
fucsia di Djose, la sfera dei poteri dell’oscurità
e della psiche, che
raffigurava un simbolo molto chiaro, “e”.
Kimahri la prese e se la mise nell’unica tasca di cui
disponeva il suo “vestito”.
‘Ora
tornare indietro…
tu stata brava Lulu… tu grande guardiana…’—fece
il Ronso a bassa voce—‘…Kimahri
portare te
fuori dagli altri…’.
Il
potente attacco psichico di Hypnel, unito alla stanchezza fisica e
mentale dato
dal chakra, fecero tornare la ragazza al suo posto. Quando si
liberò in un
brevissimo lasso di tempo una sorta di fiamma blu che andava dal basso
verso
l’alto e che investì dapprima il biondo, e poi
lei, l’ipnotizzatore iniziò ad
avere alcuni dubbi sull’efficacia della sua ipnosi. E se era
riuscito a domare
una sola delle due identità?? D’altronde non si
era mai posto questo problema quando
si limitava ad usare le sue abilità contro chi gli faceva
girare le scatole…
Da
dove, e soprattutto chi gli aveva insegnato quelle arti?? Ed erano pure
vietate, visto che si trattava di manipolare l’animo e
l’io delle persone…
‘Ora
facciamo una prova efficace… inchinati davanti a me, cosa
che mi compiace…
ubbidiscimi ed esegui la missione che tutto tace…’
disse Hypnel, sperando che
anche la ragazza lo avrebbe ascoltato.
Lei
aveva le pupille totalmente dilatate, gli occhi socchiusi,
l’espressione persa
e con l’assenza totale di ogni tipo di emozione. Gli occhi
erano fissi, le
spalle in basso, le mani e le gambe che sembravano aspettare proprio da
lui un
ordine preciso. Muovendosi lentamente e senza fiatare, pose il suo
ginocchio
destro piegato, per poi mettersi totalmente bocconi, con le mani a
terra, e
lentamente piegò verso il suolo la testa, per poi restare
lì, immobile, fino al
prossimo comando del suo nuovo padrone. Egli, ritrovando il sorrisone
si
avvicinò e alzò la sua testa con la mano sinistra
sul suo mento, pensando
quanto fosse fortunato: quelle due identità erano
così vicine ed unite che
subivano quasi gli stessi dolori, le stesse emozioni, ed anche gli
stessi guai.
Ora poteva contare su “due” servitori, anche se a
lui interessava solo l’altro…
‘Ora
ti semilibero dall’ipnosi per precauzione… e
con uno schiocco di dita tornerai completamente
all’azione… e finalmente
sarò il re di tutte queste persone…!! Quello che
farai non lo ricorderai da
cosciente… perciò non ci saranno molti sospetti
veramente… ora ascoltami e
segui la tua strada presente...’.
Detto
questo, Hypnel fece davanti a lei un forte schiocco di dita, che
ridusse la
grandezza delle sue pupille: la ragazza restò in
quell’espressione persa, ma
smise di stare immobile come in attesa di ordini...
La
porta del Chiostro della prova si aprì di colpo e tutti si
avvicinarono alle
scale. Reso scuro dall’insolita luce dietro di lui, Kimahri
iniziò a scendere
le scale lentamente, con la maga in braccio posta orizzontalmente e
vicino al
suo petto viola, svenuta, con gli arti che sembravano senza vita.
‘LULU!!!’
esclamò l’invocatrice, che salì subito
le scale e cercò di parlare con lei.
‘Sta
bene… Ha solo bisogno di riposo…’ fece
Auron, mantenendo quella sicurezza
indistruttibile. Ma c’era qualcosa che davvero non quadrava.
Aveva una strana
sensazione, come ci fosse un pericolo imminente.
‘Lulu!!
Rispondi!!! Chi mi darà poi le strigliate???!!’
urlò Wakka cercando di darle
forza con qualche battutina.
Poi,
lentissimamente, lei aprì gli occhi a metà, ed
alzò la sua mano destra che fece
una sorta di “ok”, come lo aveva visto fare molte
volte da Wakka, e tutti
ritrovarono piena serenità e determinazione, soprattutto
appena che il Ronso
mostrò a tutti la nuova sfera di Djose, che lanciava
scintille e raggi magici
di color fucsia brillante.
‘Sto…sto…bene…’
fece lei, e tutti lì attorno risero, rincuorati.
Già Yuna pensava di fare un’altra
pausa, ma intervenne improvvisamente il guardiano professionista, in
tono
certissimo e deciso.
‘Non
possiamo restare qui… dobbiamo andare… Aiuteremo
Lulu…’ disse lui, girando la
testa e mantenendo un’espressione pensosa.
‘COME???!!
Cosa???!!’ fece l’ex-capitano.
‘Lui
ragione… non c’è tempo…
Kimahri aiuta maga… è tutto a posto…
Pericolo vicino…’.
Alle
parole della voce poco umana il più religioso del gruppo
rimase scettico. Invece,
Yuna seguì il loro consiglio, fidandosi ciecamente.
‘Ma cosa sapete voi??!!
Cos’è…vedete nel futuro?? Lulu
è stanca!! QUINDI DOBBIAMO riposarci!!!’.
Nessuno
rispose a Wakka. Anzi, mentre tutti si diressero verso
l’uscita, Yuna lo prese
per un braccio delicatamente e lo illuminò con il suo bianco
e speranzoso
sorriso.
‘Dai…non
te la prendere… a volte devi ascoltare quelli che hanno
più esperienza… Ed ora
che abbiamo tre sfere… andiamo a prendere la
prossima… quella di Macalania!!’.
All’uscita
del gruppo Hypnel sorrise ampiamente alla vista della nuova sfera
dell’oscurità, e subito li incitò a
proseguire per il cammino, senza nemmeno considerare
le condizioni della maga. Spesso lanciava occhiate alla ragazza orfana,
per
controllare che davvero la sua tecnica stava funzionando. Non faceva
motto, non
fiatava, sembrava come se avesse perso tutti i sensi, o semplicemente,
usarli
solo per il suo padrone. Il primo ad accorgersi fu il curioso Wakka.
Aveva già
lanciato diverse domande, anche piuttosto sciocche alla ragazza, senza
ottenere
né una risposta, né una minima reazione.
Esattamente come una persona che si fa
completamente i cavoli suoi e non guarda neanche in faccia.
L’ipnotizzatore
vide l’espressione pensosa dell’ex-blitzer, che non
riusciva a capire cosa era
successo, e cercò così di sviare.
‘Prendiamo
ora la rotta del Fluvilunio… qui alberi e flora ne fanno
completo dominio…
dovremo passare poi per tal fiume luminoso… Stanno
già sospettando? Per loro sarà
pericoloso… non posso andare avanti di questo
passo con questi… è troppo lungo andare
attraverso tutti i posti… potrebbe
essere tardi continuar a rimaner nascosti…
La
rotta verso il “fiume luminoso” era verso sinistra
al bivio che il gruppo aveva
passato prima [cap.17]. Il tempio era sull’altra riva di
esso, situato dopo
Durante
la strada incontrarono la sacerdotessa Shelinda, che li benedisse
ampiamente,
dopo aver fatto segno di riverenza. ‘Buona
fortuna… forse ci vedremo poi a
Bevelle…’.
‘Vi
ringrazio di cuore…’ fece l’invocatrice,
facendole vedere le sfere raccolte.
Esse lanciavano scintille rosse, arancioni e viola. Mancano le altre
tre… pensò
tra sé. La sacerdotessa invece notò lo sguardo
completamente fisso e perso
dell’orfana, che sembrava non essere interessata di nulla.
Lei decise di
seguire il gruppo per un po’, almeno fino a quando il
sentiero non andava
attraverso il piccolo bosco che si trovava vicino al Fluvilunio,
cercando di
capire cosa avesse, senza allertare troppo, specialmente Yuna.
‘Presto…noi
dovere anche fare riposare Lulu…’ disse Kimahri,
girandosi solo con la testa e
proseguendo avanti, mentre Auron ed Hypnel erano già
distanti qualche centinaio
di metri. Il primo andava con una fretta incredibile. Aveva bevuto il
suo
ultimo goccino. Già, goccino: la sua borraccia era
completamente vuota. E lui
davvero non poteva stare senza di quel la specie di liquore: era
così
importante che lasciò perdere l’invocatrice,
già, lui, il guardiano più esperto
e più ricordato dopo il disastro con Braska… Era
lì, a correre come un pazzo,
trascinandosi la sua katana, la sua giacca, a trovare quel
liquore…
‘Adesso
prenderemo la sfera di Macalania…’ fece Yuna, con
quel sorriso incredibile, e che
non notò la corsa di Auron, coperto dalle ombre di alcuni
alberi.
‘Sì…voi
ce la farete…come il vostro antenato Braska!!! Permettetevi
di seguire la
strada per un po’ con voi…’.
A
parte i soliti noti, si era ormai capito che Noemi o aveva ricevuto una
botta
in testa, o aveva dormito male, o Tidus gli aveva fatto qualcosa. Wakka
voleva
lasciar perdere, e pensare alle cose più importanti, ma a
quella ragazza ci teneva
davvero tanto. Aveva notato che Shelinda voleva fare lo stesso, e per
non far
preoccupare l’invocatrice, cosa più importante,
essi si avvicinarono a lei, che
era anche quella che camminava più lenta.
‘Vi
sentite male?? E’ successo qualcosa??’ chiese quasi
sottovoce la sacerdotessa,
che già stava prendendo dalla tasca del suo abito da
templare alcune piccole
pozioni rigeneranti. Wakka le passò la mano destra avanti ed
indietro come il
pendolo di un orologio davanti ai suoi occhi verdi, ma non
riuscì nemmeno a
farle muovere le pupille. Hypnel, come se avesse avuto un terzo occhio
dietro
il collo, si fermò e si blocco come se pietrificato. Era il
momento?? Lo
avrebbero scoperto??? Aveva fatto un’ipnosi troppo potente??
‘E’
come se fosse sotto ipnosi… Aspetta!!
Ecco…quest’ “Erba
dell’Eco” è la migliore
cura possibile…’ fece la sacerdotessa, fino a
quando Yuna si girò.
‘Heeeeeyy!!!
Volete rimanere indietro??’ disse lei, agitando la mano
destra, dapprima
velocemente, poi più lentamente fino a tornare in basso al
rallentatore. Sì,
era davvero preoccupata adesso…
Erano
arrivati alla via che attraversava il bosco: c’era una nebbia
leggera leggera
che copriva il suolo, e gli alberi erano sempreverdi, come pini, anche
se non
avevano nulla a che vedere con il mondo che conosceva
l’orfana per le forme
attorcigliate ed anche spigolose. Il Fluvilunio si poteva
già intravedere,
forse…
‘Non…ha
funzionato!! Cos’ hai?? Noemi...Noemi???
Noe…’.
‘HAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAH…’.
Quel
sorriso fu fortissimo. Sì, era stato proprio lui…
‘Ma…COS’HAI
DA RIDERE TU???!!!’ disse l’ex-capitano, che stava
per aggredire o quasi
Hypnel. Questo si girò lentamente, mostrando uno sguardo
fulminante, che tolse
le parole a Yuna, e che bloccò Kimahri, il quale aiutava con
il braccio
sinistro possente il cammino faticoso della maga.
‘Ah,
ah, ah…esatto…esatto…che
perspicacia… sapete anche che potere nasconde con
audacia?... Non vi ascolta più poiché
è sotto il mio totale controllo… la
priverò del chakra per me senza alcun fallo… lo
userò per eliminare prima Sin e
poi diventare il padrone del mondo… e grazie al Sacrificio ora basta solo un mio
dimando… vi accorgerete davvero
quale sia la forza di fondo…!!!’.
Shelinda
non credeva alle sue orecchie. Quella ragazza nascondeva un chakra?? E
perché
allora non era un’invocatrice come Yuna??
‘TRADITORE!!!!’
urlò Wakka, che subito si mise davanti a Noemi per
proteggerla, a braccia
aperte e distese sui lati, mentre il leone lasciò
velocemente e con delicatezza
la maga per puntare la sua lancia contro l’ipnotizzatore
proteggendo invece Yuna.
‘Ma
dov’è quel pezzo di guardiano???!!!’
diceva Wakka, guardandosi qua e là senza
vederlo…
‘Eravate
convinti che fossi solo un prestigiatore???... Ho aspettato fin troppo
questo
momento con fervore… adesso mi basta portare lui e lei a
Bevelle… là dove il
trasferimento sarà completo sotto le stelle… e
loro acconsentiranno, se non
vogliono finire in barelle…’.
‘Co…cosa??
Di chi state parlando?? Di loro chi??’.
Alle
domande di Shelinda, Wakka ebbe un brivido indescrivibile, mentre
Hypnel scoppiò
ancora a ridere. Poi egli smise di colpo e schioccò le sue
dita. La ragazza
riprese a muoversi così improvvisamente che il suo compagno
davanti si spaventò,
mentre il leone non perdeva di vista il traditore. Lei si
avvicinò a questo,
quasi zoppicando davanti ad Hypnel, per poi fermarsi di colpo ed
inchinarsi per
baciargli gli stivali di velluto neri, anche per diversi secondi.
‘Ma…cosa??
Noemi Che stai facendo????!!!!’.
‘Lei
è…colpita…dall’ipnosi….dobbiamo…svegliarla…prima
che…la magia…’.
Lulu
non fece in tempo a dirlo. Era forse troppo tardi…
‘Basta
chiacchiere o commenti: un litigio tutto confonde…
sarà lo stesso Tidus a
portarvi fuor delle sponde…’—poi egli si
volse verso la ragazza, che a quelle
parole già era completamente avvolta dal chakra blu, come se
anche l’altro
rispondesse agli ordini—‘…VAI, amico
mio, libera la via piena di alberi e
fronde…’.
Wakka
non voleva credere ai suoi occhi. La ragazza si alzò e si
girò lentamente, e la
luce divenne così forte da non riuscire più a
distinguerne i contorni. Quando egli
riaprì gli occhi dopo alcuni secondi vide davanti a
sé il suo migliore amico.
Già, con la brillante Fraternity in mano e con le pupille
nere che avevano
completamente sostituito l’iride azzurra dei suoi occhi, che
rimasero socchiusi,
che non esprimevano nulla…così come le sue
spalle, il suo viso smorto…irriconoscibile…
‘Ma…cosa??!!
Il chakra…due persone???!!’.
Shelinda
venne messa subito fuori gioco. Tidus disse con voce
‘robotica’ la formula Slow
che rallentò quasi da bloccare completamente
la povera sacerdotessa. E l’ipnotizzatore rimase
lì, a guardare, con il suo
sorrisone ed a braccia conserte. Mancava solo qualche pop corn per
godersi lo
spettacolo. Lulu rimase sconcertata; non tanto da quello che stava
succedendo,
quanto dall’incantesimo che Tidus era riuscito a fare. Quella
magia, infatti,
controllava il tempo, e si diceva che non ci fossero nemmeno magie
proibite che
lo manipolassero a piacere. Lei stessa, da maga esperta, non aveva mai
saputo o
vista, o letta una cosa simile, e questo la inquietò non
poco. Aveva ragione…quel
chakra era diverso dagli altri. Forse nascondeva qualcosa di
più. Qualcosa di
molto, davvero molto pericoloso. Era forse vero quello che tanto si
citava e
parlava negli anni?? Dopo tutto quello che era successo, dopo tutto
quel tempo,
si pensava che era tutto inventato. Era una storia vera, o
semplicemente una di
quelle cose che si nascondono?? Non era ancora
sicurissima…ma di certo iniziò a
sospettare…
Wakka
non sapeva reagire. Era bloccato da quello che aveva visto.
Quell’espressione,
che era passato in pochi giorni dallo sconforto al sorriso
puro…non esisteva
più?? Come poteva attaccarlo, dopo tutto??
Lo
stesso lo era per Yuna, che continuava ad incitarlo, a parlargli, ma
non c’era
verso. Non c’era davvero nulla da fare??
Kimahri
invece non ci pensò due volte. Egli iniziò a
correre velocissimo con la sua
lancia di punta prima contro l’ipnotizzatore, e poi contro lo
stesso Tidus, che
proteggeva il suo padrone.
‘NOOOO!!!
Non farlo!!!! Kimahri!!!’ urlò Yuna, che venne
presa per il braccio da Lulu,
nonostante la sua grande fatica e la sua debolezza.
‘Lascia
perdere… se dobbiamo ucciderlo per continuare il nostro
pellegrinaggio ed
affrontare Sin, non abbiamo altra scelta…’
spiegò lei, che prese il libro
magico debolmente, e fu già pronta per colpire il biondo,
che di certo avrebbe
protetto con il suo chakra Hypnel.
Improvvisamente
la corsa furiosa di Kimahri venne bloccato dalla magia Megagrav
di Tidus, che alzò semplicemente la
mano destra davanti a sé, messa a palmo piatto e
trasversalmente rispetto al
suo braccio coperto da una manica corta e gialla. I suoi occhi
restarono gelidi
appiccicati a quelli gialli del leone, che in breve tempo venne
scagliato
dapprima lentamente, e poi velocemente indietro verso alcuni alberi che
si
trovavano ad almeno venti metri di distanza come se volasse. Lui
assorbì la
caduta violenta con il suo corpo possente, aiutandosi anche con la sua
lunga
lancia. Lulu non aveva forze sufficienti per lanciare
l’attacco magico, e così,
vedendo Yuna completamente bloccata nell’agire,
cercò di incitarla per fermare
l’ex-amico, che sembrava avere tutta l’intenzione
di fare tutti fuori.
‘Yuna!!!!
Presto!!!...Usa… la sfera di Djose!!... Invoca
l’Eone!!!... Quel chakra…non è
normale!!! Le sue magie…non le conosco!!!’
urlò la maga, ancora per metà china
sulla sua schiena.
Lei
la guardò con occhi lucidi. Non aveva il coraggio di farlo.
Infatti, l’Eone era
comunque un essere estremamente potente, che secondo Lulu poteva
battere anche
battere un chakra anomalo come quello, anche se non era certissima.
Wakka si
avvicinò correndo al biondo, e mise le sue mani sulle sue
spalle, guardandolo
faccia a faccia ed agitandolo avanti ed indietro, mentre Hypnel
continuò a
ridere senza fermarsi.
‘ALLORA!!!!
SVEGLIATI!!!!!!! Ti ha fatto il lavaggio del cervello!!!!!’.
Wakka
vide davanti a sé alzarsi la testa e rivolgere le pupille
nerissime senza iride
e perse del suo amico verso di lui, quando si creò tra loro
una specie di scudo
fatto di chakra, che divenne sempre più brillante e forte,
fino a fare
pressione sull’ex-capitano per poi scagliarlo indietro fino
agli alberi, dove questo
batté fortemente la testa, che iniziò a vedere
gli uccellini-chocobo girargli
attorno.
Poi,
senza perdere tempo, Tidus si girò avvicinandosi a passo
lentissimo verso Yuna,
continuandola a guardare con occhi gelidi e fissi. Lei si
alzò e puntò la sua
asta vicino a sé, che le copriva le lacrime sul suo bianco
viso, con la parte
terminale più larga sulla sua fronte, e con la sfera
dell’oscurità in mano, e
si concentrò per invocare l’Eone Anima. Ella
quando allargò le braccia il cielo
sopra e il suolo davanti a lei si colorarono di nero, e dalle nuvole
scese come
una sorta di catena gigantesca, che terminava con una specie di ancora
a tre
punte di metallo pesante, che perforò il suolo. La catena
poi tirò con grande
lentezza verso l’alto, e dalla terra che mandò
effluvi oscuri uscì un enorme
essere, tutto incatenato, incapace di muoversi, con due enormi arti
messe
attorno alla vita legate, e due altri arti più piccoli che
sbucavano dal suo
collo, e l’altezza complessiva era almeno di venti metri. La
sua testa era
tutta fasciata, e c’era solo una parte scoperta, dove si
poteva scorgere
l’occhio dell’essere magico, che sembrava, come
dire, sanguinare continuamente
senza fermarsi. Dalla bocca uscivano diverse fauci, storte e contorte,
dalle
quali uscivano strani fumi nerissimi. Gli arti inferiori di Anima non
erano
visibili: sembravano conficcati nel terreno, come se fosse nascosta
un'altra
parte di sé, e quando uscì lanciò
diverse grida e stridii, come se fosse in
preda ad un enorme dolore atroce ed insopportabile. Già,
come se soffrisse per
la morsa di tutte quelle catene che lo circondavano.
Yuna
non riusciva a nascondere le lacrime, e vedendo tutti i suoi compagni,
chi più,
chi meno a terra, e poi vedendo il suo amico davanti, di cui si era
sempre
fidata, che stava facendola uscire dalla sua timidezza, urlò
con tutta la forza
e il dolore che aveva, forse più grande di quello
dell’Eone.
‘A…Anima…’—e
pose l’asta verso
Tidus—‘…A…attacca…!!!’.
Anima
subito concentrò una grande quantità di effluvi
sulla sua bocca, che subito
iniziò a brillare all’interno sempre di
più, mentre gli altri si avvicinarono
al campo di battaglia, ed Hypnel iniziò a preoccuparsi un
poco. Tidus era
pronto a schivare qualsiasi colpo per eseguire gli ordini, ma non aveva
fatto i
conti con il tipo di attacco dell’Eone. In breve tempo, dalla
bocca uscirono
degli effluvi così condensata che divennero più
duri del ferro, e si diffusero
verso il biondo come il ragno che lancia la sua tela, in tutte le
direzioni. Le
scariche nere erano fittissime, e colpirono praticamente
l’intera area davanti
ad Anima, creando una nube di povere che per alcuni attimi
annebbiò le viste di
tutti.
‘Noooo!!!!
A…aspetta!!!!!!!’ urlò
l’invocatrice con voce rotta, correndo verso la polvere.
Quando la nebbiola si dissolse, si notò che una di quelle
scariche avevano
trafitto nettamente l’addome di Tidus, che dopo alcuni passi
zoppicanti all’indietro,
senza fiatare cadde all’indietro, e con lui anche la spada
prima portata con la
mano inguantata sinistra, creando un tintinnio acutissimo che ben si
sentiva
nel silenzio più assoluto di tutti coloro che avevano visto
l’attacco.