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Autore: __World_Of_Dreams__    28/03/2009    1 recensioni
[500 views!!!! Grazieeee XD] Cosa succederebbe se si venisse cataplutati all'improvviso dalla sorte più nera alla speranza più pura di Spira? Se si devesse far fronte ad un proprio alterego ('seconda identità'), con un passato oscuro e forse orribile? E qual è la potenza delle cinque Arti Proibite, tra cui il segretissimo Sacrificio, tenuto nascosto dal clero per evitare il panico e il caos tra la gente? Entra nei panni di una ragazza orfana di diciassette anni, di nome Noemi, e rivivi speciali avventure in tutto il magico continente, ed un lungo viaggio con tutti i tuoi personaggi preferiti, tra nuovi amici e bizzarri antagonisti, e tanti segreti misteri da svelare ed inseguire... Capitolo per capitolo, trova la chiave per capire come tornare a Metropolis e cambiare il destino infelice della ragazza, di Tidus e di tutti gli altri. Per cambiare il proprio futuro, molti pericoli si devono affrontare... [Aggiornamento ad ogni mese o meno^^]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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In breve tempo si creò una scia di fuoco a spirale, incredibilmente potente, nonostante l’assenza completa di sfere magiche. La maga mosse quelle lingue di fuoco verso il centro del Naos, occupato dal custode, che rivolse la sua spada gigantesca contro di lei, fino a quando dal basso si liberò tutta quella magia, a cascata, che lo investì in pieno, e con il leone che era ormai a pochi metri da lei con la lancia già di punta. Il custode si fermò di colpo, rimanendo stordito, o forse bloccato dalla corazza stessa che lo ricopriva, diventata di un arancione fluorescente, tanto che si era scaldata. Poi cadde all’indietro di colpo, accompagnato da un tremendo terremoto ed un forte frastuono, sentito fuori e dentro il tempio.

‘Ma…cosa?? Un’altra all…lu…cinazione??’ chiese quasi urlando Wakka, che parlava a fatica per le forti vibrazioni.

‘No…deve essere successo qualcosa!!!’ esclamò l’invocatrice, che si aiutò con la sua asta a malapena.

Auron mostrava una calma assoluta e forse invidiabile. Egli voltò i suoi occhi castani verso la porta del Chiostro della prova oltre le scale, con il braccio raccolto vicino al petto. ‘Se la stanno cavando bene… davvero bene…’.

‘Lo spero…Io…non voglio che perdano la vita per me...’.

‘E’ questo il dovere del guardiano…’ rispose il professionista alle parole innocenti di Yuna, che già immaginava almeno dieci diverse versioni e supposizioni su ciò che stava accadendo.

 

L’enorme tonfo fece cadere l’elmo pesante del custode, mostrandone la testa scoperta, così scura che non si riconoscevano né eventuali capelli, né lineamenti o altro. Gli effluvi neri erano rientrati all’interno dell’avversario, e Kimahri riprese controllo di sé, quando era ormai a pochi centimetri dalla maga.

‘At…taccalo…O…ora!!!’ disse lei quasi urlando, dopo aver consumato tutte, ma proprio tutte le sue energie per quell’attacco furioso.

Lui tirò fuori la sua massima forza e grinta, e usando la sua lancia come l’asta dei saltatori in alto, fece un elevato balzo che gli acconsentì di aggrapparsi ad un lineamento della corazza sul petto del nemico. Questo si stava rialzando, e seguì con gli occhi fucsia luminosi Kimahri, che si destreggiava velocissimamente in quei lineamenti e finiture, fino ad arrampicarsi e raggiungere la testa.

Egli prese la sua lancia, la portò in alto con entrambi gli arti superiori muscolosi, e senza guardare o fiatare, ficcò la sua arma sulla fronte del custode, che iniziò a barcollare sempre più fortemente, fino a ricadere a pancia in su e non mostrare più segni di vita.

Il leone così scese abilmente prima del tonfo metallico della corazza, e in quel momento Lulu svenne di colpo, dopo violenti giramenti di testa, che le avevano concesso di vedere solo il momento cruciale dell’attacco. Così il leone corse da lei immediatamente, e dopo averla guardata per qualche secondo, sentì dietro di sé lo strano rumore di un tintinnio. Mentre la stava per prendere in braccio vide con la coda dell’occhio un oggetto rotolare ed avvicinarsi. Era sfera fucsia di Djose, la sfera dei poteri dell’oscurità e della psiche, che raffigurava un simbolo molto chiaro, “e”. Kimahri la prese e se la mise nell’unica tasca di cui disponeva il suo “vestito”.

Ora tornare indietro… tu stata brava Lulu… tu grande guardiana…’—fece il Ronso a bassa voce—‘…Kimahri portare te fuori dagli altri…’.

 

Il potente attacco psichico di Hypnel, unito alla stanchezza fisica e mentale dato dal chakra, fecero tornare la ragazza al suo posto. Quando si liberò in un brevissimo lasso di tempo una sorta di fiamma blu che andava dal basso verso l’alto e che investì dapprima il biondo, e poi lei, l’ipnotizzatore iniziò ad avere alcuni dubbi sull’efficacia della sua ipnosi. E se era riuscito a domare una sola delle due identità?? D’altronde non si era mai posto questo problema quando si limitava ad usare le sue abilità contro chi gli faceva girare le scatole…

Da dove, e soprattutto chi gli aveva insegnato quelle arti?? Ed erano pure vietate, visto che si trattava di manipolare l’animo e l’io delle persone…

‘Ora facciamo una prova efficace… inchinati davanti a me, cosa che mi compiace… ubbidiscimi ed esegui la missione che tutto tace…’ disse Hypnel, sperando che anche la ragazza lo avrebbe ascoltato.

Lei aveva le pupille totalmente dilatate, gli occhi socchiusi, l’espressione persa e con l’assenza totale di ogni tipo di emozione. Gli occhi erano fissi, le spalle in basso, le mani e le gambe che sembravano aspettare proprio da lui un ordine preciso. Muovendosi lentamente e senza fiatare, pose il suo ginocchio destro piegato, per poi mettersi totalmente bocconi, con le mani a terra, e lentamente piegò verso il suolo la testa, per poi restare lì, immobile, fino al prossimo comando del suo nuovo padrone. Egli, ritrovando il sorrisone si avvicinò e alzò la sua testa con la mano sinistra sul suo mento, pensando quanto fosse fortunato: quelle due identità erano così vicine ed unite che subivano quasi gli stessi dolori, le stesse emozioni, ed anche gli stessi guai. Ora poteva contare su “due” servitori, anche se a lui interessava solo l’altro…

‘Ora ti semilibero dall’ipnosi per precauzione… e  con uno schiocco di dita tornerai completamente all’azione… e finalmente sarò il re di tutte queste persone…!! Quello che farai non lo ricorderai da cosciente… perciò non ci saranno molti sospetti veramente… ora ascoltami e segui la tua strada presente...’.

Detto questo, Hypnel fece davanti a lei un forte schiocco di dita, che ridusse la grandezza delle sue pupille: la ragazza restò in quell’espressione persa, ma smise di stare immobile come in attesa di ordini...

 

La porta del Chiostro della prova si aprì di colpo e tutti si avvicinarono alle scale. Reso scuro dall’insolita luce dietro di lui, Kimahri iniziò a scendere le scale lentamente, con la maga in braccio posta orizzontalmente e vicino al suo petto viola, svenuta, con gli arti che sembravano senza vita.

‘LULU!!!’ esclamò l’invocatrice, che salì subito le scale e cercò di parlare con lei.

‘Sta bene… Ha solo bisogno di riposo…’ fece Auron, mantenendo quella sicurezza indistruttibile. Ma c’era qualcosa che davvero non quadrava. Aveva una strana sensazione, come ci fosse un pericolo imminente.

‘Lulu!! Rispondi!!! Chi mi darà poi le strigliate???!!’ urlò Wakka cercando di darle forza con qualche battutina.

Poi, lentissimamente, lei aprì gli occhi a metà, ed alzò la sua mano destra che fece una sorta di “ok”, come lo aveva visto fare molte volte da Wakka, e tutti ritrovarono piena serenità e determinazione, soprattutto appena che il Ronso mostrò a tutti la nuova sfera di Djose, che lanciava scintille e raggi magici di color fucsia brillante.

‘Sto…sto…bene…’ fece lei, e tutti lì attorno risero, rincuorati. Già Yuna pensava di fare un’altra pausa, ma intervenne improvvisamente il guardiano professionista, in tono certissimo e deciso.

‘Non possiamo restare qui… dobbiamo andare… Aiuteremo Lulu…’ disse lui, girando la testa e mantenendo un’espressione pensosa.

‘COME???!! Cosa???!!’ fece l’ex-capitano.

‘Lui ragione… non c’è tempo… Kimahri aiuta maga… è tutto a posto… Pericolo vicino…’.

Alle parole della voce poco umana il più religioso del gruppo rimase scettico. Invece, Yuna seguì il loro consiglio, fidandosi ciecamente. ‘Ma cosa sapete voi??!! Cos’è…vedete nel futuro?? Lulu è stanca!! QUINDI DOBBIAMO riposarci!!!’.

Nessuno rispose a Wakka. Anzi, mentre tutti si diressero verso l’uscita, Yuna lo prese per un braccio delicatamente e lo illuminò con il suo bianco e speranzoso sorriso.

‘Dai…non te la prendere… a volte devi ascoltare quelli che hanno più esperienza… Ed ora che abbiamo tre sfere… andiamo a prendere la prossima… quella di Macalania!!’.

 

All’uscita del gruppo Hypnel sorrise ampiamente alla vista della nuova sfera dell’oscurità, e subito li incitò a proseguire per il cammino, senza nemmeno considerare le condizioni della maga. Spesso lanciava occhiate alla ragazza orfana, per controllare che davvero la sua tecnica stava funzionando. Non faceva motto, non fiatava, sembrava come se avesse perso tutti i sensi, o semplicemente, usarli solo per il suo padrone. Il primo ad accorgersi fu il curioso Wakka. Aveva già lanciato diverse domande, anche piuttosto sciocche alla ragazza, senza ottenere né una risposta, né una minima reazione. Esattamente come una persona che si fa completamente i cavoli suoi e non guarda neanche in faccia. L’ipnotizzatore vide l’espressione pensosa dell’ex-blitzer, che non riusciva a capire cosa era successo, e cercò così di sviare.

‘Prendiamo ora la rotta del Fluvilunio… qui alberi e flora ne fanno completo dominio… dovremo passare poi per tal fiume luminoso… Stanno già sospettando? Per loro sarà pericoloso… non posso andare avanti di questo passo con questi… è troppo lungo andare attraverso tutti i posti… potrebbe essere tardi continuar a rimaner nascosti…

La rotta verso il “fiume luminoso” era verso sinistra al bivio che il gruppo aveva passato prima [cap.17]. Il tempio era sull’altra riva di esso, situato dopo la Piana dei Lampi e il bosco di Macalania. Il cielo era nuvoloso, ma si stava bene e la via era affiancata da erba verdissima e molto alta, con alcune margherite qua e là, e più lontano dalle rocce dalle dolci curve, che ricordavano ben poco quelle scivolose di Micorocciosa. La strada era sterrata ed “innocua”, tanto che si vedevano alcuni animaletti scorazzare in giro vistosi. Il problema, durante quel cammino, era più rappresentato da alcuni piccoli mostri, o dalle forme gelatinose, o che erano delle giganti piante velenose dalle lunghe e taglienti lame, altri ancora erano degli enormi coleotteri dotati di una spessissima corazza, spesso attaccati da alcuni uccelli dal becco perforante, usato per nutrirsi delle uova giallastre che essi portavano sulla violacea corazza. La maga era sfinita, ma aiutata dal buon Kimahri; Yuna cercava di portare sempre serenità e si preoccupò di trovare la concentrazione giusta per lanciare il nuovo Eone di Djose, Anima. Erano più Wakka ed Auron a liberare la strada: l’uno si occupava degli uccelli e delle api gigantesche con la sua palla chiodata, l’altro si occupava dei mostri corazzati. Era davvero un gioco da ragazzi per loro, o i mostri erano troppo docili?

Durante la strada incontrarono la sacerdotessa Shelinda, che li benedisse ampiamente, dopo aver fatto segno di riverenza. ‘Buona fortuna… forse ci vedremo poi a Bevelle…’.

‘Vi ringrazio di cuore…’ fece l’invocatrice, facendole vedere le sfere raccolte. Esse lanciavano scintille rosse, arancioni e viola. Mancano le altre tre… pensò tra sé. La sacerdotessa invece notò lo sguardo completamente fisso e perso dell’orfana, che sembrava non essere interessata di nulla. Lei decise di seguire il gruppo per un po’, almeno fino a quando il sentiero non andava attraverso il piccolo bosco che si trovava vicino al Fluvilunio, cercando di capire cosa avesse, senza allertare troppo, specialmente Yuna.

‘Presto…noi dovere anche fare riposare Lulu…’ disse Kimahri, girandosi solo con la testa e proseguendo avanti, mentre Auron ed Hypnel erano già distanti qualche centinaio di metri. Il primo andava con una fretta incredibile. Aveva bevuto il suo ultimo goccino. Già, goccino: la sua borraccia era completamente vuota. E lui davvero non poteva stare senza di quel la specie di liquore: era così importante che lasciò perdere l’invocatrice, già, lui, il guardiano più esperto e più ricordato dopo il disastro con Braska… Era lì, a correre come un pazzo, trascinandosi la sua katana, la sua giacca, a trovare quel liquore…

‘Adesso prenderemo la sfera di Macalania…’ fece Yuna, con quel sorriso incredibile, e che non notò la corsa di Auron, coperto dalle ombre di alcuni alberi.

‘Sì…voi ce la farete…come il vostro antenato Braska!!! Permettetevi di seguire la strada per un po’ con voi…’.

A parte i soliti noti, si era ormai capito che Noemi o aveva ricevuto una botta in testa, o aveva dormito male, o Tidus gli aveva fatto qualcosa. Wakka voleva lasciar perdere, e pensare alle cose più importanti, ma a quella ragazza ci teneva davvero tanto. Aveva notato che Shelinda voleva fare lo stesso, e per non far preoccupare l’invocatrice, cosa più importante, essi si avvicinarono a lei, che era anche quella che camminava più lenta.

‘Vi sentite male?? E’ successo qualcosa??’ chiese quasi sottovoce la sacerdotessa, che già stava prendendo dalla tasca del suo abito da templare alcune piccole pozioni rigeneranti. Wakka le passò la mano destra avanti ed indietro come il pendolo di un orologio davanti ai suoi occhi verdi, ma non riuscì nemmeno a farle muovere le pupille. Hypnel, come se avesse avuto un terzo occhio dietro il collo, si fermò e si blocco come se pietrificato. Era il momento?? Lo avrebbero scoperto??? Aveva fatto un’ipnosi troppo potente??

‘E’ come se fosse sotto ipnosi… Aspetta!! Ecco…quest’ “Erba dell’Eco” è la migliore cura possibile…’ fece la sacerdotessa, fino a quando Yuna si girò.

‘Heeeeeyy!!! Volete rimanere indietro??’ disse lei, agitando la mano destra, dapprima velocemente, poi più lentamente fino a tornare in basso al rallentatore. Sì, era davvero preoccupata adesso…

Erano arrivati alla via che attraversava il bosco: c’era una nebbia leggera leggera che copriva il suolo, e gli alberi erano sempreverdi, come pini, anche se non avevano nulla a che vedere con il mondo che conosceva l’orfana per le forme attorcigliate ed anche spigolose. Il Fluvilunio si poteva già intravedere, forse…

‘Non…ha funzionato!! Cos’ hai?? Noemi...Noemi??? Noe…’.

‘HAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAH…’.

Quel sorriso fu fortissimo. Sì, era stato proprio lui…

‘Ma…COS’HAI DA RIDERE TU???!!!’ disse l’ex-capitano, che stava per aggredire o quasi Hypnel. Questo si girò lentamente, mostrando uno sguardo fulminante, che tolse le parole a Yuna, e che bloccò Kimahri, il quale aiutava con il braccio sinistro possente il cammino faticoso della maga.

‘Ah, ah, ah…esatto…esatto…che perspicacia… sapete anche che potere nasconde con audacia?... Non vi ascolta più poiché è sotto il mio totale controllo… la priverò del chakra per me senza alcun fallo… lo userò per eliminare prima Sin e poi diventare il padrone del mondo… e grazie al Sacrificio ora basta solo un mio dimando… vi accorgerete davvero quale sia la forza di fondo…!!!’.

Shelinda non credeva alle sue orecchie. Quella ragazza nascondeva un chakra?? E perché allora non era un’invocatrice come Yuna??

‘TRADITORE!!!!’ urlò Wakka, che subito si mise davanti a Noemi per proteggerla, a braccia aperte e distese sui lati, mentre il leone lasciò velocemente e con delicatezza la maga per puntare la sua lancia contro l’ipnotizzatore proteggendo invece Yuna.

‘Ma dov’è quel pezzo di guardiano???!!!’ diceva Wakka, guardandosi qua e là senza vederlo…

‘Eravate convinti che fossi solo un prestigiatore???... Ho aspettato fin troppo questo momento con fervore… adesso mi basta portare lui e lei a Bevelle… là dove il trasferimento sarà completo sotto le stelle… e loro acconsentiranno, se non vogliono finire in barelle…’.

‘Co…cosa?? Di chi state parlando?? Di loro chi??’.

Alle domande di Shelinda, Wakka ebbe un brivido indescrivibile, mentre Hypnel scoppiò ancora a ridere. Poi egli smise di colpo e schioccò le sue dita. La ragazza riprese a muoversi così improvvisamente che il suo compagno davanti si spaventò, mentre il leone non perdeva di vista il traditore. Lei si avvicinò a questo, quasi zoppicando davanti ad Hypnel, per poi fermarsi di colpo ed inchinarsi per baciargli gli stivali di velluto neri, anche per diversi secondi.

‘Ma…cosa?? Noemi Che stai facendo????!!!!’.

‘Lei è…colpita…dall’ipnosi….dobbiamo…svegliarla…prima che…la magia…’.

Lulu non fece in tempo a dirlo. Era forse troppo tardi…

‘Basta chiacchiere o commenti: un litigio tutto confonde… sarà lo stesso Tidus a portarvi fuor delle sponde…’—poi egli si volse verso la ragazza, che a quelle parole già era completamente avvolta dal chakra blu, come se anche l’altro rispondesse agli ordini—‘…VAI, amico mio, libera la via piena di alberi e fronde…’.

Wakka non voleva credere ai suoi occhi. La ragazza si alzò e si girò lentamente, e la luce divenne così forte da non riuscire più a distinguerne i contorni. Quando egli riaprì gli occhi dopo alcuni secondi vide davanti a sé il suo migliore amico. Già, con la brillante Fraternity in mano e con le pupille nere che avevano completamente sostituito l’iride azzurra dei suoi occhi, che rimasero socchiusi, che non esprimevano nulla…così come le sue spalle, il suo viso smorto…irriconoscibile…

 

‘Ma…cosa??!! Il chakra…due persone???!!’.

Shelinda venne messa subito fuori gioco. Tidus disse con voce ‘robotica’ la formula Slow che rallentò quasi da bloccare completamente la povera sacerdotessa. E l’ipnotizzatore rimase lì, a guardare, con il suo sorrisone ed a braccia conserte. Mancava solo qualche pop corn per godersi lo spettacolo. Lulu rimase sconcertata; non tanto da quello che stava succedendo, quanto dall’incantesimo che Tidus era riuscito a fare. Quella magia, infatti, controllava il tempo, e si diceva che non ci fossero nemmeno magie proibite che lo manipolassero a piacere. Lei stessa, da maga esperta, non aveva mai saputo o vista, o letta una cosa simile, e questo la inquietò non poco. Aveva ragione…quel chakra era diverso dagli altri. Forse nascondeva qualcosa di più. Qualcosa di molto, davvero molto pericoloso. Era forse vero quello che tanto si citava e parlava negli anni?? Dopo tutto quello che era successo, dopo tutto quel tempo, si pensava che era tutto inventato. Era una storia vera, o semplicemente una di quelle cose che si nascondono?? Non era ancora sicurissima…ma di certo iniziò a sospettare…

Wakka non sapeva reagire. Era bloccato da quello che aveva visto. Quell’espressione, che era passato in pochi giorni dallo sconforto al sorriso puro…non esisteva più?? Come poteva attaccarlo, dopo tutto??

Lo stesso lo era per Yuna, che continuava ad incitarlo, a parlargli, ma non c’era verso. Non c’era davvero nulla da fare??

Kimahri invece non ci pensò due volte. Egli iniziò a correre velocissimo con la sua lancia di punta prima contro l’ipnotizzatore, e poi contro lo stesso Tidus, che proteggeva il suo padrone.

‘NOOOO!!! Non farlo!!!! Kimahri!!!’ urlò Yuna, che venne presa per il braccio da Lulu, nonostante la sua grande fatica e la sua debolezza.

‘Lascia perdere… se dobbiamo ucciderlo per continuare il nostro pellegrinaggio ed affrontare Sin, non abbiamo altra scelta…’ spiegò lei, che prese il libro magico debolmente, e fu già pronta per colpire il biondo, che di certo avrebbe protetto con il suo chakra Hypnel.

Improvvisamente la corsa furiosa di Kimahri venne bloccato dalla magia Megagrav di Tidus, che alzò semplicemente la mano destra davanti a sé, messa a palmo piatto e trasversalmente rispetto al suo braccio coperto da una manica corta e gialla. I suoi occhi restarono gelidi appiccicati a quelli gialli del leone, che in breve tempo venne scagliato dapprima lentamente, e poi velocemente indietro verso alcuni alberi che si trovavano ad almeno venti metri di distanza come se volasse. Lui assorbì la caduta violenta con il suo corpo possente, aiutandosi anche con la sua lunga lancia. Lulu non aveva forze sufficienti per lanciare l’attacco magico, e così, vedendo Yuna completamente bloccata nell’agire, cercò di incitarla per fermare l’ex-amico, che sembrava avere tutta l’intenzione di fare tutti fuori.

‘Yuna!!!! Presto!!!...Usa… la sfera di Djose!!... Invoca l’Eone!!!... Quel chakra…non è normale!!! Le sue magie…non le conosco!!!’ urlò la maga, ancora per metà china sulla sua schiena.

Lei la guardò con occhi lucidi. Non aveva il coraggio di farlo. Infatti, l’Eone era comunque un essere estremamente potente, che secondo Lulu poteva battere anche battere un chakra anomalo come quello, anche se non era certissima. Wakka si avvicinò correndo al biondo, e mise le sue mani sulle sue spalle, guardandolo faccia a faccia ed agitandolo avanti ed indietro, mentre Hypnel continuò a ridere senza fermarsi.

‘ALLORA!!!! SVEGLIATI!!!!!!! Ti ha fatto il lavaggio del cervello!!!!!’.

Wakka vide davanti a sé alzarsi la testa e rivolgere le pupille nerissime senza iride e perse del suo amico verso di lui, quando si creò tra loro una specie di scudo fatto di chakra, che divenne sempre più brillante e forte, fino a fare pressione sull’ex-capitano per poi scagliarlo indietro fino agli alberi, dove questo batté fortemente la testa, che iniziò a vedere gli uccellini-chocobo girargli attorno.

Poi, senza perdere tempo, Tidus si girò avvicinandosi a passo lentissimo verso Yuna, continuandola a guardare con occhi gelidi e fissi. Lei si alzò e puntò la sua asta vicino a sé, che le copriva le lacrime sul suo bianco viso, con la parte terminale più larga sulla sua fronte, e con la sfera dell’oscurità in mano, e si concentrò per invocare l’Eone Anima. Ella quando allargò le braccia il cielo sopra e il suolo davanti a lei si colorarono di nero, e dalle nuvole scese come una sorta di catena gigantesca, che terminava con una specie di ancora a tre punte di metallo pesante, che perforò il suolo. La catena poi tirò con grande lentezza verso l’alto, e dalla terra che mandò effluvi oscuri uscì un enorme essere, tutto incatenato, incapace di muoversi, con due enormi arti messe attorno alla vita legate, e due altri arti più piccoli che sbucavano dal suo collo, e l’altezza complessiva era almeno di venti metri. La sua testa era tutta fasciata, e c’era solo una parte scoperta, dove si poteva scorgere l’occhio dell’essere magico, che sembrava, come dire, sanguinare continuamente senza fermarsi. Dalla bocca uscivano diverse fauci, storte e contorte, dalle quali uscivano strani fumi nerissimi. Gli arti inferiori di Anima non erano visibili: sembravano conficcati nel terreno, come se fosse nascosta un'altra parte di sé, e quando uscì lanciò diverse grida e stridii, come se fosse in preda ad un enorme dolore atroce ed insopportabile. Già, come se soffrisse per la morsa di tutte quelle catene che lo circondavano.

Yuna non riusciva a nascondere le lacrime, e vedendo tutti i suoi compagni, chi più, chi meno a terra, e poi vedendo il suo amico davanti, di cui si era sempre fidata, che stava facendola uscire dalla sua timidezza, urlò con tutta la forza e il dolore che aveva, forse più grande di quello dell’Eone.

‘A…Anima…’—e pose l’asta verso Tidus—‘…A…attacca…!!!’.

Anima subito concentrò una grande quantità di effluvi sulla sua bocca, che subito iniziò a brillare all’interno sempre di più, mentre gli altri si avvicinarono al campo di battaglia, ed Hypnel iniziò a preoccuparsi un poco. Tidus era pronto a schivare qualsiasi colpo per eseguire gli ordini, ma non aveva fatto i conti con il tipo di attacco dell’Eone. In breve tempo, dalla bocca uscirono degli effluvi così condensata che divennero più duri del ferro, e si diffusero verso il biondo come il ragno che lancia la sua tela, in tutte le direzioni. Le scariche nere erano fittissime, e colpirono praticamente l’intera area davanti ad Anima, creando una nube di povere che per alcuni attimi annebbiò le viste di tutti.

‘Noooo!!!! A…aspetta!!!!!!!’ urlò l’invocatrice con voce rotta, correndo verso la polvere. Quando la nebbiola si dissolse, si notò che una di quelle scariche avevano trafitto nettamente l’addome di Tidus, che dopo alcuni passi zoppicanti all’indietro, senza fiatare cadde all’indietro, e con lui anche la spada prima portata con la mano inguantata sinistra, creando un tintinnio acutissimo che ben si sentiva nel silenzio più assoluto di tutti coloro che avevano visto l’attacco.

  
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