14/03/2016
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"La morte è serena, facile.
La vita è più difficile." (M.M.)
Non avevo mai pensato seriamente alla mia morte, nonostante nei mesi precedenti ne avessi avuta più di un'occasione, ma di certo non l'avrei mai immaginata così. E, inutile negarlo, speravo avvenisse in età avanzata. Sì, quell'età in cui credi di aver già vissuto abbastanza e allora inizi a vivere di previsioni meteo e guardi foto che a lungo andare saranno considerate cimeli di famiglia.
Ma tutti pensiamo alla morte a volte. Può affascinare, come può anche spaventare. Io ne ero piuttosto incuriosito, invece adesso, mentre questo medico cerca inutilmente di rianimare il mio corpo, ne sono spaventato."Libera!" -continua a gridare il medico, mentre una donna di circa 40 anni mi sussurra di resistere.
Resistere?"Signora, la prego, mi dica come fare."-cerco di dire, ma le parole muoiono nella mia mente, prima ancora che la bocca possa pronunciarle. Non sento nulla, sembra essere tutto così tranquillo.
Buio.
La luce non c'è più, ma per qualche assurdo motivo, non ne sono spaventato. Sento una sensazione di calma crescere dentro me, e cerco di abbandonarmi a quella sensazione."Libera!" -grida ancora il medico e sento una forte scossa che fa sparire la sensazione di calma precedente.
Adesso è la paura a fare da padrona al mio corpo.
Lentamente si impossessa di ogni mia cellula, inducendo il mio corpo a tremare per quella che sarebbe stata una inutile frazione di secondo.
Non respiro, qualcuno mi tolga questo peso dal petto!
Mi agito, ma in realtà non mi sposto di un millimetro.
Cerco di aprire gli occhi, vedo tutto sfocato, non distinguo le figure.
Noto qualcosa in lontananza.
Non era qualcosa, era qualcuno che piangeva disperatamente e stringeva i propri capelli tra le dita.
Ma non era qualcuno, era lei.