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Autore: BELIEBER_G    14/03/2016    1 recensioni
Era stato un anno duro per Peter Parker: era stato morso da un ragno ed era diventato Spiderman, sì, ma aveva anche conquistato Gwen Stacy, la ragazza più carina della scuola. Anche sua sorella Lisa era stata morsa dallo stesso regno, trovatosi lì vicino al fratello. Insieme, avevano deciso di crearsi un costume e di proteggere la città da furti o altri pericoli.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen Stacy, Harry Osborn, Nuovo personaggio, Peter Parker
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Bondage
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Mentre Peter e Gwen chiarivano sulla loro relazione e sul fatto che la ragazza ormai doveva partire per Londra, Harry si avviò di nascosto nell’ospedale psichiatrico dentro cui era stato messo Max. Approfittando del fatto che non ci fossero le guardie, andò a parlare con lui.
-Ehi, ciao bello.- lo salutò con un fischio.
-E tu chi sei?- domandò l’altro.
-Mi chiamo Harry Osborn. Sono praticamente il padrone della vasca di anguille in cui sei cascato. Ma devo dirti che non è colpa mia se sei rinchiuso qui dentro. Donald ha fatto tutto alle mie spalle.- spiegò.
-E cosa vorresti da me?- chiese Max, rimanendo tranquillo.
-Ho bisogno di te per dargli una bella lezione.- rispose Harry.
Fu a quelle parole che Max si meravigliò.- Tu hai bisogno di me?- balbettò.
All’improvviso arrivarono i poliziotti che bloccarono Harry, ma il ragazzo aveva tutta l’intenzione di uscire di lì con Electro.
-Ho bisogno di te Max!- gridò più volte, dimenandosi dalla presa delle guardie.
Max usò tutta la forza che aveva per liberarsi dalle catene e uccidere i due poliziotti.
-Grazie amico.- disse poi Harry, riferendosi a Peter.
-Avevo un amico, non ha funzionato.- commentò.
-Lo stesso vale per me.- continuò Harry.- Ma abbiamo un obiettivo in comune: Spiderman.-
 
Lisa si era preparata per un altro turno di lavoro e con se aveva portato la valigetta del pronto soccorso, indecisa se estrarre del sangue e darlo al ragazzo di cui si era innamorata.
Dopo alcuni ripensamenti, prese il laccio emostatico, la siringa e si fece un prelievo, estraendo un pò di sangue da una vena. Si mise il costume per non farsi riconoscere e si avviò da Harry. Intanto, il ragazzo aveva ordinato a Max di uccidere Donald e di prendersi tutta l’energia che voleva dal palazzo. Si fece dire anche dal suo secondino, dove si trovava il laboratorio dentro cui suo padre e quello di Peter facevano gli esperimenti. Vi erano armature di tutti i tipi: da una con 4 bracci robot a una che conteneva un aliante, ovvero una piattaforma in grado di volare. Fu in quel momento che la ragazza mascherata si fece notare con in mano la siringa.
-Che cosa vuoi?- chiese Harry, guardandola male.
-Aiutarla.- rispose l’altra, mostrando la siringa.
Il corpo di Harry peggiorava, così non ci pensò due volte ad afferrarla, ma anche a guardare quel viso che conosceva.
-Perché mi aiuti?- domandò il ragazzo, alzandosi la manica.
-Perché è questo che faccio.- rispose secca la ragazza.
Quando Harry si iniettò il contenuto della siringa, Lisa sperò davvero che non avesse effetti collaterali su di lui. Ma era troppo tardi, perché il corpo del ragazzo iniziò a modificarsi, fino a farlo trasformare in un mostro.
***
Peter era riuscito a convincere Gwen ad aspettare a partire e che sarebbe venuto con lei, costi quel che costi. Ma il ragazzo vide che tutta l’elettricità di New York era svanita: Electro l’aveva presa per se per uccidere una volta per tutte Peter e la ragazza mascherata. Lisa giunse sul posto dove i due cercavano un modo per far si che l’elettricità di Max non li uccidesse. La ragazza aveva intenzione di aiutare i due fratelli, ma Peter lo riteneva troppo pericoloso, così usò le ragnatele per legarla ad un palo. Lisa e Peter raggiunsero la centrale elettrica dove Electro stava assorbendo tutta l’energia.
-Max, mi dispiace per quello che è successo. Il mio dovere è quello di proteggere i cittadini e con te non l’ho fatto. Io ora ho bisogno di te per fermare tutto questo.- gli disse Lisa, lei tentava sempre prima le parole e poi le mani.
-Tu non hai bisogno di me.- ringhiò Max che poi la colpì facendola cadere.
-Credo che le parole non servano.- commentò Peter, aiutandola ad alzarsi.
-Ci ho provato.- continuò Lisa.
Improvvisamente, intervenne un taxi che investì Max, lasciando il tempo a Lisa per riprendere le forse. Dalla macchina scese Gwen abbastanza arrabbiata.
-Mi leghi ad un palo per togliermi di mezzo?! Io voglio aiutarti!- esclamò la ragazza, andando a passo deciso verso il fidanzato.
-Cosa ci fai qui? Tu non dovresti essere qui! Non sto scherzando, devi andartene!- disse Peter, proteggendola dietro la sua schiena.
-Tu non comandi la mia vita! Io decido!- ribatté Gwen.
-Ehi!- gridò Lisa, interrompendo la loro litigata.- Adesso basta ok? Ne ho fin sopra le scatole di voi due! Come lo fermiamo?- disse poi.
Gwen fece un sospiro.- Cosa succede se carichi troppo una batteria?- domandò.
-Esplode.- risposero insieme i due fratelli.
-Ok, credo di aver un piano. Raggiungi la centrale e quando ti dico di tirare la leva, fallo.- esclamò Peter.
Gwen entrò dentro e fu pronta a tirare la leva, mentre Peter e Lisa attiravano Electro fra due antenne elettriche. Gli legarono mani e piedi ad esse con le ragnatele e una volta tirata la leva che faceva scorrere l’energia fra le antenne, Max esplose, fino a morire.
 
  
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