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Autore: Heartless Girl    14/03/2016    3 recensioni
Serie di 10 one shot Vauseman, divise in cinque albe e cinque tramonti condivisi da Alex e Piper, ambientate in diversi momenti della loro storia...rating variabile a seconda delle storie :) enjoy! ;)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alex Vause, Altri, Piper Chapman
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dawns and Sunsets
  1. Welcome back
Note: Ecco qui il primo capitolo di questa nuova serie, che tenterò di aggiornare il più puntualmente possibile...so che molti si auguravano che iniziassi una storia a più capitoli, ma una serie di shots slegate mi è più congeniale...un buon compromesso no? ;) ora vi lascio alla storia: Alex torna a casa dopo uno dei suoi viaggi da Piper, che ha provato (fallendo) ad aspettarla alzata...rating giallo, enjoy :)

Piper fu svegliata da un piccolo tonfo e dall’imprecazione a mezza voce che lo seguì. Aprì lentamente gli occhi, confusa, prima di riconoscere la voce roca che stava ancora sussurrando improperi contro un qualche oggetto. La voce che aspettava di risentire da quasi un mese. Si voltò con un movimento fluido, scostando leggermente le coperte dal corpo, e sorrise. Alex era in piedi di fronte al letto, con gli occhiali in una mano e l’altra tesa davanti a sé nel tentativo di appoggiarli sul comodino contro cui aveva appena sbattuto, nel buio. Indossava solo una lunga maglietta nera che le lasciava scoperte le lunghe gambe. Piper rimase a osservarla divertita per qualche secondo, finché la mora non si girò verso di lei e ricambiò il sorriso. –Alex... – la chiamò con voce assonnata allargando le braccia verso di lei. Alex si chinò sul letto, poggiando le ginocchia sul materasso, e l’abbracciò. Piper la sentì finalmente contro di sé e inspirò a fondo il suo odore, sospirando. –Sei in ritardo... – sussurrò sul suo collo, trascinandola sul letto. Alex si lasciò cadere al suo fianco, ancora sorridendo, le mani che accarezzavano la schiena di Piper. Il suo corpo era freddo contro quello di Piper, già riscaldato dalle coperte. –Lo so, mi dispiace... – mugugnò distendendosi sulla schiena e trascinando la bionda sopra di sé. –Quei cazzo di aerei non sono mai puntuali. – Piper ridacchiò e fece un gesto di noncuranza, prima di chinarsi a reclamare le sue labbra. La risposta di Alex fu immediata. Affondò le dita nei capelli della bionda e scorse sulla sua schiena con l’altra mano, dolcemente. Piper si lasciò sfuggire un sospiro soddisfatto contro le sue labbra. Alex si staccò per prima, in cerca d’aria. Piper si diresse allora sul suo collo. –Mi sei mancata, Al. – sussurrò sorridendo contro la sua pelle, ormai perfettamente sveglia. Alex la baciò ancora, più brevemente. –Anche tu, kid. Ma non dovevi aspettarmi alzata. – la bionda scosse le spalle, scivolando di fianco a lei senza lasciare la presa sui suoi fianchi, la fronte che sfiorava la sua. Rimasero a guardarsi ancora un po’. Piper avrebbe continuato volentieri a coccolarla fino all’alba, ed era sicura che la mora non vedesse l’ora di mostrarle quanto le fosse mancata, ma si era accorta di quanto Alex fosse stanca. Le sue palpebre sbattevano un po’ troppo spesso, le dita che scivolavano tra i capelli della bionda erano insolitamente lente, e nessuna delle sue mani si era ancora fatta strada sotto i vestiti di Piper. Così le baciò di nuovo la bocca, mordendole il labbro inferiore leggermente e strappandole un gemito, e si voltò sul fianco, dandole la schiena. Alex si rannicchiò contro di lei, premendo il petto contro la sua schiena e scostandole i capelli dal collo per potervi affondare il viso mentre le cingeva dolcemente i fianchi con un braccio. Piper intrecciò le gambe alle sue, godendo di come i loro corpi combaciassero perfettamente. La mora sospirò soddisfatta, sentendosi di nuovo a casa. In pochi minuti si addormentarono entrambe.
***
 
Piper osservava in silenzio il profilo di Alex, seduta a gambe incrociate sul letto, accanto a lei. La mora dormiva ancora, il viso affondato nel cuscino, le lenzuola strette in una sola mano, la maglietta appena sollevata a scoprire la curva dolce della schiena. Era bellissima, pensò Piper, seguendo il ritmico sollevarsi del petto dell’altra mentre respirava, l’aria che fuggiva rapida in sbuffi leggeri dalle sue labbra. Dio, quanto le erano mancate le sue labbra. Fu quasi tentata di allungarsi a baciarle, ma si trattenne, alzandosi invece il più silenziosamente possibile. Si diresse in cucina e cominciò a preparare la colazione sempre cercando di non fare rumore per non svegliare Alex. Preparò tutto con ordine sul tavolo. Mentre si allungava per recuperare i biscotti dal ripiano più alto, sentì il calore familiare delle braccia di Alex avvolgerla e la sua voce bassa che vibrava contro il suo collo. –Buongiorno piccola... – Piper sorrise, voltandosi nella sua stretta per posarle un rapido bacio sulle labbra. –Buongiorno. – rispose sorridendo, gli occhi verdi di Alex che la scrutavano attentamente in viso. –E bentornata. Come è andato il viaggio? – Alex si strinse nelle spalle, accarezzandole la schiena. –Noioso. Come sempre quando non vieni. – rispose sorridendo. Piper rise, giocando con una ciocca dei capelli di Alex. –Ti sono mancata? – fece con un sorrisetto malizioso, che trovò subito un corrispondente sul viso di Alex, mentre i suoi occhi brillavano. –Già... – la mora si fece più vicina, bloccandola tra il proprio corpo e il ripiano della cucina e scostandole una ciocca di capelli dal viso. –Per fortuna oggi ti avrò tutta per me... – sussurrò, vicina al suo volto, soffiando il respiro sulla sua guancia. Piper abbassò lo sguardo, leccandosi le labbra. Il gesto non sfuggì ad Alex, che ghignò compiaciuta. La bionda posò le mani sul suo volto, premendo la fronte contro la sua e fissando di nuovo gli occhi nei suoi. –Mi sono mancati i tuoi occhi. – sussurrò baciandola brevemente. –E a me le tue labbra, kid. – rispose Alex lasciandole un altro piccolo bacio. –E il tuo odore. – sospirò scendendo con la bocca sul suo collo. Piper inarcò la schiena, chiudendo gli occhi. –E i tuoi capelli. – fece la mora passando le dita nelle ciocche bionde. Scese lungo tutta la sua schiena con una mano, mentre con l’altra esplorava la pelle calda del ventre di Piper sotto la maglietta. –E la tua voce. – continuò, posando un bacio sul petto di Piper, che chiamò debolmente il suo nome. La bionda si strinse contro il corpo dell’altra, portando il suo viso di nuovo alla propria altezza. Si baciarono a lungo, Piper che si aggrappava sempre di più ad Alex fino a che la mora non la sollevò di peso facendola sedere sul bancone della cucina. –Ora, perché non mi dimostri quanto ti sono mancata, Pipes? – sussurrò ancora, mordendole leggermente il lobo. Piper la fissò negli occhi qualche istante. –Non osare stare di nuovo via così a lungo, Vause. – poi scese dal ripiano e afferrò la sua mano, trascinandola con sé di nuovo in camera senza esitazione, accompagnata dalla risata roca della compagna. La colazione rimase abbandonata e intatta sul tavolo fino a mezzogiorno.
  
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