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Autore: TheLittleOnion    14/03/2016    2 recensioni
Peter Parker incontra Wade Wilson in un reparto oncologico. I due impareranno a conoscersi e si innamoreranno ma la malattia si fa largo prepotentemente nelle loro vite e spezza l'incantesimo.
Quello che non sanno é che-a volte- la vita da un'altra possibilità.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Deadpool, Peter Parker
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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《Hey, Spidey! Dove credi di andare?!?!? Ho cucinato tutto il fottuto giorno per farti assaggiare i miei meravigliosi tacos ed i miei superlativi chimichanga e tu pensi di sfuggirmi?!?!》

Peter aveva sorriso al mercenario e si era voltato verso di lui nonostante la stanchezza si facesse sentire. In quei mesi aveva deciso di trasferirsi così da poter avere una privacy maggiore e non doversi più preoccupare di nascondere la propria doppia vita alla sua povera zia temendo di darle un gran dispiacere e di preoccuparla ulteriormente oltre che di metterla inutilmente in pericolo. May Parker aveva sofferto già abbastanza a causa di Spiderman, non era necessario farle rischiare la propria vita e farle perdere quel briciolo di serenità conquistata con tanta difficoltà dopo la morte di suo marito Ben. Dal canto suo il giovane era lieto di avere i propri spazi, era libero di girare per casa con solo un paio di boxer ed una t-shirt, poteva pulire quando ne aveva voglia o tempo, la lavatrice settimanale delle tute non gli causava più un'ansia infinita a causa del timore di essere scoperto, il giovane poteva gemere quando qualche ferita gli doleva senza avere il terrore si farsi sentire dalle persone nella stanza accanto. L'unica cosa che non gli piaceva del suo nuovo stile di vita era il fatto che quel l'appartamento era vuoto al suo ritorno a casa e non conservava alcun ricordo piacevole, al momento si limitava ad essere quello che era: una "scatola" in cui viveva uno studente universitario che faticava ad arrivare a fine mese perché vendeva le foto del proprio alter-ego ad una cifra irrisoria ad un quotidiano che lo screditava. Anche il problema del cibo si faceva sentire: Peter se la cavava coi fornelli del laboratorio ma nella cucina di una casa era un mezzo disastro. Infatti, quando le scorte di cibo che gli preparava la sua adorata zia si esaurivano a causa del suo appetito enorme il castano ripiegava sul cibo per asporto o sul fast-food visto che non poteva certamente permettersi di andare al ristorante tutte le sere. Così, l'offerta che gli veniva fatta dalla voce bassa e piuttosto ruvida di Deadpool per lui era l'equivalente del canto delle sirene per Ulisse. 

《Tu sì che sai come convincere un supereroe povero e perennemente affamato!》 

Peter aveva riso, sentendosi stranamente leggero, nonostante le centinaia di dubbi che turbinavano incessantemente nella sua testa. Johnny non lo lasciava in pace nonostante lui avesse già chiarito il fatto che non era interessato nell'avere una relazione con lui. Wade d'altro canto era come sparito dopo essere stato dimesso dall'ospedale ma i medici lo avevano dimesso vivo ed il suo corpo avrebbe dovuto essere trovato da qualcuno. Del resto un esperto di calligrafia ed un software avevano confermato che quella sul biglietto che aveva accompagnato la rosa era la calligrafia del giovane che gli aveva rubato il cuore e Peter non sapeva davvero come raccapezzarsi. In quel vortice di dubbi, vita scolastica, lavoro al Daily Bugle e rapporti coi familiari superstiti Deadpool era una specie di punto fermo. Quando era con lui Peter recuperava i suoi vent'anni e si sentiva leggero. Ridevano di tutto, anche delle sciocchezze più stupide come fossero stati due ragazzini e non due uomini adulti che tutte le sere cercavano di salvare delle vite. Deadpool da qualche mese non aveva ucciso intenzionalmente nessuno e Spiderman era veramente orgoglioso di lui. Certo, la strada per il Mercenario Chiaccherone era ancora in salita ma Peter era davvero contento di aver superato il suo iniziale pregiudizio ed aver trovato il coraggio di scavare sotto la scorza di idiozie che gli davano sui nervi, ed aver trovato un uomo ferito e tormentato dal proprio passato che aveva decisamente bisogno di qualcuno con cui parlare oltre alle sue voci e che-soprattutto- fosse disposto ad ascoltarlo. Certo, tutta quella responsabilità spaventava il giovane. Però l'eroe doveva ammettere di essersi affezionato a Deadpool e sentire che alcuni "colleghi" lo denigravano senza nemmeno prendersi la briga di cercare di conoscerlo in qualche modo lo feriva. C'era anche un'altro motivo per cui il Ragno si era affezionato al mercenario: le battute stupide che facevano assieme e le loro conversazioni infinite a tema videogiochi, film e fumetti gli ricordavano i pomeriggi con Wade e lo rendevano felice.

Nel frattempo il duo si era avvicinato ad un palazzo che Spidey conosceva piuttosto bene visto che era il suo preferito e che spesso i due vi passavano del tempo dopo la ronda. 

《Me lo daresti un passaggio? Potrei usare il metodo tradizionale, ma sarebbe un bel casino entrare dentro: dovresi scassinare la porta visto che non mi aprirebbe nessuno! E so che queste cose a te non piacciono, soprattutto se si possono utilizzare metodi legali. Quindi...》 

Il Ragno non aveva dato il tempo di continuare il suo discorso a Deadpool. Gli aveva fatto cenno di avvicinarsu con lui alla parete dell'edificio e l'omone aveva prodotto un urletto femminile che lo aveva stupefatto non poco dato che proveniva da un corpo ampio poco meno di un armadio a due ante.

《Ma quel dannato teletrasporto che hai sulla cintura a cosa ti serve esattamente?》 

Con un mugugno il giovane aveva iniziato la propria scalata mettendoci un po' più tempo del solito visto che la stanchezza quel giorno si faceva sentire particolarmente. Il trasloco era stato estenuante, gli esami si susseguivano implacabilmente ed i supercriminali spuntavano come funghi in quel periodo; aggiungete l'insonnia a questo mix ed otterrete un cocktail che darebbe del filo da torcere persino ad un ventenne con i superpoteri. Il fatto che stesse effettuando l'arrampicata con novanta chili di puri muscoli più altri dieci in armi non lo aiutava per nulla.

《Non é molto efficace. Lo uso solamente in casi di estrema necessità. Sai, quando uno deve tornare indietro nel tempo oppure andare in un universo alternativo. Ti ho mai raccontato di quell'universo in cui ti uccido in svariati modi?》 

Con un sospiro il Ragno sale la parete del grattacielo stando in assoluto silenzio mentre lascia che il Mercenario continui a blaterare di universi alternativi, in cui lui uccideva tutti meno che Wolverine (causa fattore rigenerante) ma che-poi- doveva entrare nel mondo della letteratura. Anche se gli era difficile ammetterlo la sensazione di avere un corpo tonico e muscoloso premuto contro il proprio lo rassicurava, lo faceva stare bene ma, soprattutto, era...Interessante. Sotto lo spandex l'anti-eroe nascondeva un corpo scolpito da divinità greca che Peter gli invidiava e che guardava anche con particolare interesse. Molte volte, infatti, si era sorpreso ad indugiare con lo sguardo su quel corpo perfettamente modellato e a pensare che, nonostante le cicatrici, sotto la tuta dovesse celarsi un bell'uomo. Con un profondo sospiro il giovane aveva raggiunto il tetto ed aveva lasciato il mercenario come si lascia un pacco pesantissimo. Non aveva fatto a tempo a distendersi per qualche secondo che un rumore strano- una specie di lamento- aveva attirato la sua attenzione. Con uno sforzo di volontà immane l'eroe aveva alzato la testa per guardare nella direzione del mercenario che si era allontanato verso la struttura che copriva l'uscita del vano scale sul tetto dell'edificio.

《Deadpool, non hai rapito un cuoco messicano per mettere in piedi questa panzana, vero?》

Dopo qualche secondo si era sentito un cigolio sinistro proveniente dalla porta che si era aperta. Probabilmente il Mercenario Chiaccherone non ne aveva le chiavi ed aveva utilizzato un metodo "molto poco ortodosso" per aprirla. Durante quel processo l'anti-eroe aveva blaterato qualcosa riguardo al loro "primo appuntamento romantico" e che lui era "perfettamente in grado di cucinare benissimo ma era pigro e cucinare per sé stesso quando esisteva il take-away gli sembrava molto stupido."

Dal momento in cui la porta si era aperta il lamento si era fatto più forte e l'odore del cibo messicano aveva raggiunto le narici del giovane facendo brontolare il suo stomaco perennemente vuoto. Mentre il clangore che accompagnava i passi di Deadpool si avvicinava anche gli odori ed i suoni si facevano più forti e chiari. Un gatto, c'era un gatto terrorizzato che miagolava e, ad occhio, quella creatura doveva essere piuttosto piccola.

Nonostante la stanchezza il suo "istinto da eroe" aveva preso il sopravvento e Peter si era voltato nella direzione del mutante che gli si avvicinava reggendo con una mano un trasportino da gatti e con l'altra un enorme contenitore in grado di mantenere caldi i cibi sopra il quale si trova un piccolo frigo da campeggio in precario equilibrio. Stupito il Ragno aveva inarcato un sopracciglio nel suo gesto caratteristico di stupore misto a fastidio ed aveva aspettato una spiegazione da Deadpool. Stranamente l'anti-eroe era silenzioso ed il castano sapeva perfettamente che doveva essere impegnato in chissà qualche discussione con le sue voci.

《Deadpool, mi spieghi che diavolo ci fa qui un gatto? No, perché lui sembra piuttosto piccolo e stanco di stare chiuso lì dentro!》

In quell'istante Deadpool si era voltato verso di lui con l'aria di chi si fosse appena reso conto della sua presenza su quel tetto,

《Davvero, non sono un microbo e sono vestito con colori sgargianti. Parla, non ti giudico. Anche perché non ti credo tanto cattivo da riuscire a far male ad un micino, specialmente perché so quanto li adori.》 

Con un grugnito l'uomo aveva aperto il contenitore ed un profumo fortissimo aveva invaso il suo sistema olfattivo causandogli un crampo dolorosissimo allo stomaco.

《Logan l'ho trovato in strada. Stava vicino ad un cassonetto, non so se ce l'abbiano buttato...》 

L'anti-eroe aveva aperto una scatola più facendo un profondo sospiro e gli aveva dato un involto sporco da unto e sugo. Nonostante Peter solitamente fosse un malato dell'igiene e della pulizia non avrebbe mai pensato che la vista di un pezzo di carta caldo e sporco di olio avesse acceso a quel modo il suo entusiasmo. Poco dopo, infatti, il giovane aveva sollevato la maschera ed aperto un lato dell'involto addentando con un gemito di puro piacere uno dei chimichanga più buoni del mondo.

《Oh. Mio. Dio.》 

Un ghigno di trionfo era sfuggito alle labbra scoperte di Deadpool che aveva sollevato la maschera per affondare i denti in un tacos di tutto rispetto.

《Buoni, eh?》 

《Cazzo, ma come...? Non posso credere che sia stato tu a farli!》 

《Ho le mani d'oro, sai? Vedessi come taglio il sushi. Uso le catane per sfilettare il salmone, per dare un tocco scenico.》 

Trattenendo una smorfia di disgusto ed un conato Spidey si era pulito la bocca con un tovagliolino di carta rosso ed aveva lanciato un'occhiataccia al Mercenario.

《Che schifo! Cazzo, con quelle ci uccidi la gente...! Le infilzi nelle loro interiora...!》

《Ma le pulisco...! E poi ci uccideVO...!》 

《Continui ad ucciderci i mostri ed io ho la nausea lo stesso, Deadpool! Soprattutto perché lo so...!》 

《Se usassi delle katane nuove...?》

《Non mi fiderei...!》 

《Uff...! Allora userò i coltelli...》 

《 Il set da cucina, non quello da omicidio...!》

Con uno sbuffo l'uomo aveva ripreso a mangiare ed anche il giovane studente universitario aveva fatto la stessa cosa. Nel frattempo i miagolii del gatto- che avevano cessato per qualche minuto- ora erano ripresi con molta più forza probabilmente stimolati dall'odore di carne.

《Perché lo hai portato? Volevi mostrarmelo?》 

Rassegnato il Mercenario Chiaccherone aveva ingoiato il pezzo di tacos che gli era rimasto in mano e poi aveva sistemato la carta in un sacchettino facendo un profondo sospiro. Dopo aver bevuto un sorso di birra l'uomo aveva distolto lo sguardo da Spiderman e lo aveva rivolto allo skyline di New York City. 

《Senti, Spidey, ultimamente ti vedo depresso...Non so se sia a causa del tuo amore che non ti caga ma...Quando ho visto Logan l'ho salvato. Era pulcioso e tutto sporco. Piccolo com'era non sapevo nemmeno se sarebbe sopravvissuto, sai c'è il problema dei ratti grossi come gatti obesi e poi ci sono anche le macchine e quelli che odiano gli animali. Per farla breve l'ho lavato, pulito, messo l' antiparassitario, sverminato e perfino fatto vaccinare. Manca solo la sterilizzazione, ma per quella é ancora troppo piccolo. Ovviamente casa mia non é adatta a lui, ci sono armi ovunque ed io non potrei mai prendermi cura di niente. Sai, sono un tantino andato di testa non voglio fottere la vita di qualcuno, davvero. Senza contare che Logan mi odia, mi riempie di graffi...Per farla breve spero tu non sia allergico ai gatti, Spidey. Anche perché sarebbe alquanto buffo, insomma...Sarebbero la tua kryptonite. Sai che sfiga avere come punto debole dei cosini fluffosi ed adorabili...?》 

Con un sorriso impacciato Deadpool si era grattato la nuca e poi aveva arraffato un chimichanga. Il Ragno, nel frattempo, aveva aperto la scatola contenente gli anelli di cipolla e ne aveva mangiucchiato qualcuno godendosi la frittura asciutta.

《Stai dicendo che vorresti che lo adottassi...?》

In quell'istante una zampina nera aveva fatto capolino da un buco della "gabbia" e la luce aveva colpito due occhi gialli ed una lingua rosa. Quelle erano le uniche cose che si potevano scorgere della creatura. Il cenno di assenso del mutante era stato quasi impercettibile ma Spidey l'aveva notato ed aveva rivolto un sorriso alla creatura per non mettere in imbarazzo il suo compagno di ronda. 

《Puoi dirmi una cosa...?》 

《Spara.》 

《Ma perché lo hai chiamato Logan...? Non dirmi che ti sei ispirato alla baldracca di Beautiful che si é fatta tipo tre generazioni. Quella soap dopo quasi trent'anni fa schifo perfino a mia zia! Anche perché la trama é sempre la stessa, cazzo.》

Deadpool era scoppiato in una sonora risata. La sue corde vocali in alcuni momenti "grattavano" dando una nota stonata ad i suoni emessi dalle sue labbra ma nel complesso la voce dell'anti-eroe restava calda e piacevolmente bassa. Ormai il riso era diventato tanto forte che l'uomo doveva tenersi la pancia ed il fiato aveva iniziato a mancargli tanto che-ormai- rideva senza produrre suono, probabilmente doveva avere le lacrime agli occhi ma Peter non poteva saperlo con certezza.

《Davvero...Davvero mi credi capace di guardare merda simile?》 

Aveva sussurrato Deadpool con un filo di voce mentre cercava di rimettersi a sedere e di riassumere quel briciolo di contegno che aveva di solito. 

《No, davvero, non penso che cadrò mai tanto in basso...! Comunque Logan di Beautiful non credo graffi...Mi riferivo a Wolverine. Quel cosino adora graffiarmi proprio come Logan...》 

Spidey, allarmato, aveva allungato una mano e gliel'aveva premuta contro quella bocca grande come un forno che sparava continuamente spropositi e svelava involontariamente segreti grossi come case. 

《Fermo! Non dirmi altro sull'identità segreta di Wolverine! Non voglio sapere nulla ed invadere ulteriormente la sua privacy!》 

A quel punto un sorriso idiota era apparso sul volto del Mercenario Chiaccherone e Peter aveva allontanato di scatto la mano dal suo volto per poi schioccare la lingua dimostrandogli perfettamente il proprio fastidio. Quella era una questione importante, non c'era nulla da ridere.

《Devo chiederti una cosa...Imbarazzante.》 

Di colpo l'anti-eroe aveva taciuto, le sue labbra si erano praticamente sigillate ed il suo corpo prima in posizione scomposta si era drizzato e lui aveva voltato lo sguardo verso il Ragno. Era evidentemente combattuto ma non sembrava dispiaciuto, anzi, pensava che-forse- sarebbero giunti ad una svolta importante nel loro rapporto.

《Dimmi pure, Spidey...Qualsiasi cosa.》

Deadpool gli aveva rivolto un sorriso timido (era davvero in grado di sembrare impacciato quell'energumeno?) probabilmente per incoraggiarlo a parlare. Spidey aveva preso tra le mani la sua bottiglietta dell'acqua ed aveva iniziato a giocare con l'etichetta. 

《Hai mai avuto una storia con Log...Wolverine?》

Di colpo l'anti-eroe l'aveva interrotto e lo stupore era evidente sul suo volto ed anche nel tono della sua voce , che era stranamente priva della solita nota ruvida, aveva un qualcosa di familiare.

《Oh. Mio. Dio. Mi parli di invadere la sua privacy e poi...!》

Deadpool era scoppiato a ridere tenendosi la pancia. Con un clangore allucinante quell'omone coperto da uno strato di spandex e pelle era finito lungo disteso sul tetto mentre il suo corpo veniva scosso dalla sua risata sonora.

《Io e Wolverine...Davvero? Non dico che non abbia il suo fascino, eh! Ma se solo provassi a toccargli il culo mi farebbe a fette!》

Peter-imbarazzato come non mai dalla sua vena pettegola (l'influenza di Deadpool lo stava davvero trasformando in una comare- aveva azzannato un chimichanga ed aveva ripreso a mangiare.

《Ora tocca a te, Spidey ~ ! Parlami di qualche tuo flirt...!》 

Il Ragno aveva alzato gli occhi al cielo maledicendosi per aver tirato fuori l'argomento. Sapeva - però - che se non gli avesse detto nulla Deadpool lo avrebbe tormentato fino a che lui non avrebbe parlato quindi tanto valeva parlare subito e risparmiarsi l'ulteriore stress.

《Ho avuto quella ragazza di cui ti ho parlato, quella che non sono riuscito a salvare. Un ragazzo che era malato di cancro ma del quale non riesco a trovare la tomba e che non ho visto morto. E poi la Torcia. Qualche superflirt per te?》 

Spidey sapeva che-probabilmente- con quella domanda il Mercenario Chiaccherone avrebbe portato avanti la conversazione per lungo tempo senza alcun bisogno del suo intervento, e che lui si sarebbe potuto gustare il cibo in santa pace annuendo di tanto in tanto.

《Dunque, sono stato con Copycat ma lei non é riuscita a resistere al mio fascino e mi ha mollato. Ho avuto una relazione brevissima con una donna messicana ed ho avuto una figlia con lei. Un bel giorno hanno preso entrambe per colpire me, sfortunatamente non sono riuscito a salvare la madre. Però Ellie é viva e vegeta ed in affido ad una splendida famiglia, io le faccio visita tutti venerdì. Poi ho avuto una cotta per Cable e mi piacerebbe tanto affondare i denti nel culo di Cap...》

Nell'apprendere che Deadpool aveva una figlia per poco il Ragno non si era strozzato. Infatti il cibo gli era andato di traverso ed ora lui si era attaccato alla bottiglia mentre il mutante gli dava pacche sulle spalle come avrebbe fatto con un bambino di pochi mesi che doveva fare il ruttino. 

《Spidey, non vorrai costringermi a farti la respirazione bocca a bocca~》

L'idea non sarebbe esattamente dispiaciuta al giovane prodigio della biofisica. Peter non era stupido e, nonostante la cosa gli facesse dubitare la propria sanità mentale, trovava Deadpool attraente nonostante le cicatrici. In quel momento il pezzo di cibo si era mosso ed aveva liberato la sua trachea permettendo all'aria di fluire tranquillamente nei suoi polmoni, il tutto risparmiando a Spidey un grandissimo imbarazzo. Il Ragno ansimava in cerca d'aria ed il Mercenario Chiaccherone gli sorrideva divertito.

《Questo metodo funziona sempre!》

Peter non gli aveva risposto con la battuta che era affiorata nella sua testa. Aveva preferito allungare una mano verso il frigo ed attaccarsi ad una bottiglia d'acqua per far scendere il corpo estraneo nel proprio stomaco. La fame-per il momento- si era calmata ed il Mercenario lo guardava in silenzio.

《Beh, capisco lo shock nell'immaginarmi padre ma...Se vuoi che io ti parli di Ellie vorrei che tu mi raccontassi della tua storia da "Colpa delle stelle", va bene?》 

Mordendosi un labbro a sangue Peter lo aveva guardato negli occhi velati dalla maschera. Aveva paura, certo, ma ormai considerava Deadpool un amico e doveva dimostrargli fiducia nonostante lui temesse che-ovunque Wade fosse- ci sarebbero state conseguenze per lui. Era una paura irrazionale visto che Peter non avrebbe svelato l'identità del giovane uomo ma gli avrebbe raccontato della loro storia nonostante gli facesse male. Glielo doveva, anche perché il Mercenario Chiaccherone doveva fidarsi parecchio di lui visto che era disposto a raccontargli di sua figlia. Lentamente il Ragno aveva annuito ed il mutante aveva fatto un sospiro profondo, aveva rivolto il proprio sguardo verso lo skyline della Grande Mela e poi aveva iniziato a raccontare.

《 So di non essere esattamente un padre modello, ne sono conscio. Ho i miei problemi e-anche se lo volessi- so bene che Ellie non potrebbe mai vivere con me. Ma penso di essere un padre molto migliore del mio. La sua famiglia affidataria é fica: sono responsabili e la supportano. Io contribuisco al suo mantenimento e le faccio visita anche se ho sempre paura di mostrarle il mio vero aspetto. Sai, lei é una tosta e sono sicuro che farà girare la testa ad un sacco di gente.》 

Sul volto del mutante era apparso un sorriso colmo di affetto e gioia mentre fissava le luci della città e si grattava l'interno del polso sentendosi in imbarazzo ad esporre i propri sentimenti in modo tanto aperto e-soprattutto- serio.

《Fa un sacco di cose, Ellie. Ha vinto una medaglia d'oro alla gara di nuoto. É tipo campionessa della sua scuola, ho visto il video della gara. Spacca i culi mia figlia...! C'ha una fissa assurda per Squirrel-Girl, vorrebbe essere come lei. Delle volte sembra essere influenzata dalla cultura del cazzo che impone solo modelli di ragazze bianche e perfette. Ma io cerco sempre di farle capire che lei é fantastica...! Ti piacerebbe conoscerla?》 

Di colpo Deadpool si era voltato verso di lui e lo guardava con aria speranzosa. Il bambino, ora, sembrava lui anche se la commozione che aveva provato nel parlare della figlia si era sentita nella sua voce nonostante lui avesse cercato di nasconderla come meglio poteva. 

《Una famiglia di fissati con me, uh? Devo preoccuparmi?》 

Nella sua voce c'era la sua solita ironia pungente che -però- veniva molto smorzata dal sorriso che il Ragno aveva rivolto al Mercenario Chiaccherone. 

《Comunque mi farebbe piacere conoscerla. Basta che non inizi a fissarmi il culo! Mi sentirei a disagio se una minorenne mi fissasse come fai tu!》 

Mugugnando qualcosa il mutante aveva sbuffato e si era voltato dall'altra parte sentendosi un tantino offeso, soprattuto quando lui- per una volta- aveva fatto il serio e si era aperto con lui.

《Credo sia arrivato il mio momento.》 

Di colpo Peter si era schiarito la voce ed il sorriso era sparito dal suo volto lasciando il proprio posto ad un'espressione colma di malinconia. Ricordare Wade era terribilmente doloroso. Ogni volta che il giovane castano sentiva l'odore delle arance era come ricevere un pugno allo stomaco. Anche la vista della sua tuta-alle volte- era una tortura perché Peter sapeva bene quanto lui idolatrasse il suo alter-ego ma lui non aveva mai avuto il coraggio di rivelargli la verità e la cosa lo tormentava così come il proprio comportamento da vigliacco.

《L'ho conosciuto quando ero al liceo. Lui aveva vent'anni era un soldato (anche se poi ho scoperto che faceva il mercenario) ed aveva la fissa per Spiderman. Io non gli ho mai detto che, beh, ero io. Sai, mi interessa che la gente si leghi alla persona dietro alla maschera, e non al costume. Non so davvero cos' abbia trovato in me. 》

Un sorriso malinconico era affiorato sulle sue labbra. Quel ricordo dolce e triste per ironia della sorte portava con sé una perenne nota dolce-amara. Non si trattava solo del tormento continuo per il suo atteggiamento immaturo e per la sua mancanza di coraggio, ma anche del rimpianto di non aver potuto fare un sacco di cose con lui e di non avergli detto chiaramente ciò che provava nei suoi confronti. Probabilmente se lui fosse rimasto al suo fianco e gli avesse detto che lo amava lui sarebbe stato motivato ad andare avanti nonostante la sua famiglia e la sua ragazza lo avessero lasciato. Magari anche sapere che Spiderman saperelo sosteneva avrebbe potuto dargli la forza necessaria ad andare avanti. Quelle, però, erano solo supposizioni.

《 Sai, lui era un figone assurdo simile a Ryan Reynolds, per intenderci. Solo che portava i capelli a spazzola (almeno così li portava prima di ammalarsi) aveva ha gli occhi più grandi e più belli. Erano di un azzurro intenso come quello del cielo a Central Park quando la primavera arriva. Hai presente, no?》 

Peter aveva tenuto lo sguardo incollato alla bottiglietta durante tutto il suo discorso. L'etichetta con le informazioni riguardo agli elementi che componevano l'acqua era stata quasi completamente staccata dal Ragno che sorrideva perso nei propri ricordi dell'uomo che cercava di dimenticare da ormai cinque anni abbondanti.

《Comunque...Poteva sembrare stupido all'inizio, una specie di spaccone di prima classe, di quelli odiosi ma, in realtà, era molto intelligente. Amava guardare vecchie serie TV e film. Come livello di nerdaggine quasi mi batteva. Aveva la fissa per il messicano e diceva di cucinare i pancakes migliori del mondo, probabilmente perché canadese. Nonostante avessimo avuto pochissimo tempo a disposizione sarei dovuto restare con lui. Era una delle poche persone che era riuscita a capirmi, sai. A capirmi davvero. Non mi sentivo fortunato solamente perché ricevevo attenzioni da qualcuno di molto più interessante di me. Il vero miracolo era che mi capisse e fosse sulla mia stessa lunghezza d'onda. Mi piacerebbe davvero sapere che fine ha fatto...》

La voce gli era morta in gola, probabilmente in quel momento l'eroe aveva un bisogno immenso di un abbraccio e-se non avesse temuto di illudere Deadpool- gliene avrebbe chiesto uno dato che, ormai, i due potevano definirsi piuttosto in confidenza. Quello che Peter non si aspettava era la reazione del Mercenario Chiaccherone. Deadpool che fino ad un momento prima era rimasto in silenzio e fissava i propri stivaloni con aria assente. Si 
era alzato di scatto e lo aveva sollevato spingendolo contro il muro del vano scale. Che diavolo gli era preso?!?! Forse il Ragno aveva sbagliato a raccontargli tutto. Magari Deadpool non flirtava e basta ma aveva intenzioni serie con lui e le sue parole erano state la mazzata finale. 

《Deadpool...》 

Più probabilmente l'anti-eroe si era ritrovato in uno dei suoi trip allucinanti e pensava di essere chissà dove magari in uno di quegli "universi alternativi" di cui blaterava incessantemente. Magari era convinto di avere a che fare con una versione malvagia del suo eroe in spandex preferito.

Il turbamento sul viso coperto per metà dalla maschera era evidente. Ad ogni battito di cuore che passava Peter iniziava a preoccuparsi seriamente. Cosa non avrebbe dato per poter vedere le emozioni scorrere sul suo volto e nei suoi occhi sotto lo spandex e la pelle sintetica. In quel mometo i loro visi erano talmente vicini che Peter poteva sentire il respiro del mutante sulla sua pelle. Oltre all'odore del cibo messicano c'era un'altra nota chiara, ma vagamente smorzata, nel suo alito che gli dava una sensazione ambivalente. Agrumi, sotto all'odore della polvere da sparo e del sangue, la tuta di Deadpool ed il suo alito sapevano di agrumi. Sul volto di Spidey era apparso un sorriso colmo di amarezza e dolore che sembrava aver scosso il Mercenario Chiaccherone nel profondo e lo aveva riportato alla realtà. Ora sul suo volto era visibile una certa tensione, probabilmente l'uomo che-secondo tutte le previsioni- avrebbe dovuto tempestarlo di domande riguardo al sesso in ospedale- taceva ed aveva la mascella contratta come se stesse combattendo una lotta ancora più ardua del solito con sé stesso.

《Pete...》 

Era stato un sussurro appena percettibile ma i suoi sensi di ragno lo avevano colto. Quello era inequivocabilmente il suo nome anche se la voce che lo aveva pronunciato era flebile e si era rotta l'eroe era riuscito a comprenderlo chiaramente. Il cuore del castano aveva perso un battito e Deadpool, che sembrava davvero sofferente, si era voltato di scatto e si era morso la lingua nel momento in cui si era reso conto di quel che aveva detto. Come faceva l'anti-eroe a sapere il suo nome? Che avesse infranto una regola d'oro tra i supereroi e avesse cercato di scoprire la sua identità? A che pro? Solo per vedere il suo vero aspetto oppure per vendere l'informazione a qualcuno...? Deadpool, però, aveva iniziato a tremare e sembrava stesse raccogliendo i pensieri e le forze per continuare ad esprimersi in modo razionale e portare avanti la conversazione.

《Spidey...Potresti...Potresti dirmi il suo nome...? 》 

Era stato poco più di un sussurro che suonava come una supplica. Il tremore nelle sue braccia era aumentato e si era trasmesso a tutto il suo corpo per qualche secondo tanto che le armi avevano prodotto un rumore tremendo poi - però- era cessato del tutto e Peter sentiva chiaramente lo sguardo del Mercenario Chiaccherone perforare la maschera nel tentativo di cogliere il suo sguardo. 

《Non...Non voglio fargli nulla. Voglio solo il nome di battesimo, mi sembra di conoscerlo...》

Una speranza si era accesa nel cuore di Spidey. Magari...Magari Deadpool conosceva Wade, magari erano stati colleghi ed avevano lavorato assieme! Forse si frequentavano ancora...! Certo, Peter doveva andare coi piedi di piombo ma non poteva soffocare la sua gioia e non poteva impedire al suo cuore di martellargli in petto come un martello pneumatico. 

《Wade...》 

Un suono strozzato, quasi impossibile da decifrare, che sembrava essere stato estratto a fatica dalla sua bocca arida come il deserto del Sahara. Ma Deadpool lo aveva lasciato di colpo andare e si era allontanato da lui con uno scatto, come se si fosse scottato.

《Ascoltami, Spidey, é meglio se dimentichi Wade, okay?》 

Aveva portato le mani al dannato cinturone per il teletrasporto e Peter non avrebbe potuto seguirlo o fermarlo se lo avesse fatto. Doveva bloccargli le mani anche se si sentiva paralizzato dal peso di quello che era accaduto o stava per accadere.

《Che cazzo sai di lui?》 

Dritto al punto, come una pallottola che raggiunge il bersaglio e lo centra. In quel momento l'eroe non aveva alcuna voglia di sembrare educato o di indorare la pillola, voleva informazioni. Voleva smettere di essere tormentato dal dubbio. Voleva capire.

《Ascoltami...Pet...Spidey, Deadpool ha ucciso Wade. Lui non esiste più. 》

La frase era ambigua, come tutto nell'uomo che gli stava di fronte. L'istinto iniziale era stato quello di lanciarsi verso il Mercenario Chiaccherone e strangolarlo servendosi della sua superforza poi - però- si era trattenuto. Deadpool non parlava MAI di sé stesso in terza persona. Sapeva il suo nome. Era un idiota fissato con Star Wars e Cuori senza età. Diceva di cucinare divinamente il messicano (cosa che si era rivelata vera) ed i pancakes. Rideva guardando vecchi film horror. Si sarebbe voluto reincarnare in Xena e avrebbe voluto che Spidey fosse la sua Olimpia. Era un nerd anche se sembrava solo uno stupido idiota ma sapeva il fatto suo riguardo ad un sacco di cose. Adorava Spidermam. Era fissato col suo culo. Profumava di arance. Aveva una voce familiare. 

Qualcosa negli ingranaggi della testa di Peter aveva fatto click.

Per quanto sembrasse impossibile e ridicolo il Ragno ci credeva ed una parte di lui voleva scoppiare a ridere a causa dell'ironia della situazione. La cosa che più gli faceva rabbia era la propria stupidità. Possibile che qualcuno con suo quoziente intellettivo non fosse stato in grado di cogliere quelle somiglianze? Ora che ci pensava seriamente tutti i pezzi del puzzle stavano combaciando formando chiaramente l'immagine nella sua testa. La vita era stata diabolicamente ironica con lui Peter aveva cercato e cercato una risposta ai dubbi che lo tenevano sveglio la notte quando la vita gliel'aveva messa di fronte. Un po' come quando qualcuno cerca gli occhiali e li ha in testa o-addirittura- li indossa. 

《Wade...?》 

Nonostante l'eroe avesse voluto prenderlo a calci, nella sua voce si percepiva chiaramente la sua speranza, anche se lui aveva cercato di smorzare il proprio tono e di renderlo serio. Anche un sorriso minacciava di affiorare sulle sue labbra sottili. Ma le mani del mutante non si spostavano dal suo cinturone e la domanda restava sospesa come un macigno pesantissimo tra loro due. 

《Ti ho già detto che devi smettere di pensarci...》 

Un passo verso di lui. Lento, misurato, gli occhi puntati verso quelli di lui tra i veli di spandex delle loro maschere. Tra loro due c'era un abisso di emozioni mentre la vertigine si faceva fortissima. Ironico per un Ragno soffrire di vertigini. L'uomo di fronte a Peter sembrava un animale braccato e non un guerriero immortale dalle capacità strabilianti che non avrebbe avuto alcun problema a farlo a fette. Altri due passi e l'espressione del Mercenario Chiaccherone era divenuta improvvisamente dura, ostile.

《TI HO DETTO CHE É MORTO. VUOI CAPIRLO?!?!?!》 

Sebbene l'urlo fosse pieno di astio e rabbia era chiaramente percepibile il dolore terribile che attanagliava come una morsa gelida e al contempo rovente il mutante. Che cosa stava succedendo nella testa di Deadpool? Probabilmente avrebbe preferito morire piuttosto che affrontare quella situazione. Peter, dal canto suo, si sentiva combattuto tra la speranza e la delusione e bramava solamente una risposta. Aveva allungato un braccio per lanciare una ragnatela ma non aveva fatto a tempo a farlo visto che Deadpool era sparito di fronte a lui servendosi del teletrasporto.

Se n'era andato come un codardo, proprio nel momento del bisogno.

Quella era stata una delle notti peggiori che Peter avesse trascorso. Passata l'adrenalina che gli era rimasta dopo i combattimenti durante la ronda, era arrivata la disperazione come un'onda lenta ma potentissima che lo aveva travolto. Aveva dondolato tra i grattacieli di New York City fino a quando il cielo non aveva iniziato a schiarirsi e l'orizzonte era divenuto rosato. I suoi occhi avevano scrutato più volte le strade della Grande Mela che si erano lentamente svuotate. Ignorando la stanchezza Spidey aveva cercato disperatamente una figura in spandex rosso e nero oppure un uomo che gli ricordasse Wade. Probabilmente se ci fosse stato Reynolds in giro lo avrebbe catturato servendosi della propria ragnatela. Deadpool era stato un dannato codardo e Peter non aveva la certezza della veridicità della sua ipotesi. La prima sembrava la più plausibile ed era la sua preferita, in fin dei conti sarebbe stato un lieto fine anche se sarebbe stato difficile affrontare i problemi di Deadpool ma era qualcosa che il Ragno aveva già cominciato a fare e-probabilmente- il suo amore per la persona dietro la maschera avrebbe accelerato il processo. Anche la seconda ipotesi non era da scartare, forse il mutante era stato evasivo perché non voleva ammettere di aver ucciso una delle persone più importanti per il suo eroe preferito, perdendcosì la fiducia e la stima che aveva guadagnato. Le domande senza risposta e le emozioni si affollavano nella sua testa e la vertigine si faceva sempre più forte. Quando guardando verso il basso il giovane aveva chiuso gli occhi per qualche istante, dimenticando di sparare la ragnatela seguente, rischiando di cadere: Peter si era reso conto che era giunto il momento di tornare a casa.

Il giorno seguente il giovane studente era rimasto a casa con il piccolo Logan che aveva recuperato miracolosamente assieme all'ottimo cibo con cui aveva pranzato quel giorno. Il gatto con lui era incredibilmente affettuoso, quando dormiva si rannicchiava contro Peter (o in alternativa si pizzava sui suoi vestiti sporchi) e faceva delle fusa fortissime, simili al rombo del motore di un trattore. La vista della creaturina era una gioia per il nostro Ragno esausto e tormentato che si consolava ingozzandosi di Ben e Jerry's al gusto vaniglia e cioccolato affogato nei frutti rossi che come guarnizione aveva dei biscottini a forma di dinosauro sparsi un po' ovunque. Questo mentre faceva zapping in televisione sperando di trovare qualcosa che riuscisse a distrarlo mentre evitava accuratamente i canali dove venivano trasmessi i telegiornali per evitarsi eventuali sensi di colpa. New York era piena di supereroi, non era giusto che dovesse occuparsi sempre lui di tutto. 

Peter era andato avanti per tre giorni a cibo a domicilio e gelato di vari gusti. Lui e Logan andavano d'accordo e grazie alle fusa del gattino il castano era riuscito a dormire per otto ore di fila per la prima volta dopo molto tempo. Spidey era resistito per ben tre giorni senza lacrime o reazioni terribili, aveva trattato la situazione come un esperimento scientifico: aveva calcolato probabilità, pensato a possibili scenari e motivazioni. Il crollo era arrivato inaspettato e improvviso mentre lui faceva zapping. Una melodia familiare aveva colpito la sua attenzione, ed il Ragnetto aveva pensato di aver imbroccato un film o una serie TV che aveva già visto. Non si sarebbe mai aspettato di incappare in "Cosmic love" di Florence + The Machine. Nel momento stesso in cui aveva riconosciuto la melodia i suoi occhi si erano colmati di lacrime e lui era tornato ad un lontano pomeriggio di primavera.

Lui e Wade sedevano sul letto, anche se erano più che altro distesi sul materasso che era stato rialzato per permettere al biondo di stare seduto senza sforzarsi. Dividevano un paio di cuffie collegate ad un lettore musicale, probabilmente un i-pod da 32 gigabyte, Wade ascoltava di tutto, specialmente orrenda musica rap anni '90 che gli ricordava la sua adolescenza. Quel pomeriggio, però, era in vena di coccole. Dopo qualche secondo dove si era sentito solamente il suono dei tasti dopo un "bip" era partita una melodia piuttosto inusuale per essere stata estratta dalla libreria musicale del canadese. Wade si era voltato verso di lui, gli aveva tolto gli occhiali facendo uno dei suoi sorrisi terribilmente stupidi e belli ed aveva carezzato il suo viso mentre la musica aumentava di pathos in un crescendo progressivo. Poi, impercettibili, le labbra di lui avevano accompagnato la voce potente della cantante. 

"I took the stars from my eyes, and 

then I made a map

And I knew that somehow I could

find my way back

Then I heard your heart beating

you were in the darkness too

So I stayed in the darkness with you."

Inesorabili i lucciconi avevano iniziato a scorrere lungo le sue guance allora come in quel momento. Spidey si era stretto al cuscino e vi aveva affondato il viso abbandonandosi ad un pianto fortissimo che sembrava scuotere le fondamenta del giovane eroe. Era da troppo tempo che non si sfogava tanto liberamente e non metteva da parte il suo lato razionale per lasciare spazio a quello emotivo. Ora il vaso era traboccato, ma la cosa era positiva visto che il castano poteva-finalmente- riconciliarsi con sé stesso. 

Dopo quello sfogo Spidey si era reso conto di dover fare qualcosa. Era inutile cercare Deadpool, lui sapeva bene come nascondersi e Peter non aveva davvero voglia di mettersi alle sue calcagna e scatenare la sua ira. Doveva permettergli di calmarsi e di affrontare la realtà dei fatti, qualunque essa fosse. Questo non significava affatto che il castano si fosse arreso, semplicemente avrebbe cercato di raccogliere informazioni usando fonti alternative. Aveva scartato Tony in partenza, non era sicuro di riuscire ad affrontarlo e-sinceramente- non aveva voglia di litigare ora e buttare benzina sul fuoco dato che era convinto che lui sapesse tutto e gli avesse omesso le informazioni che lui cercava. Doveva rivolgersi a qualcun altro. Doveva essere necessariamente qualcuno che conoscesse Deadpool e con il quale, al contempo, Spiderman fosse sufficientemente in confidenza. 

Il Professor X conosceva tutti i mutanti in maniera piuttosto approfondita ma, sinceramente, Peter non aveva alcuna voglia di rivelargli tutti i suoi pensieri. Cable era sparito nel nulla ed il Ragno non si sentiva comunque abbastanza in confidenza con lui. Restava solo una persona con cui confrontarsi e-nonostante quest'ultimo lo mettesse piuttosto in soggezione- il castano sapeva che era quanto di più vicino ad un amico Deadpool avesse mai avuto.

Uscire da New York e trasferirsi in periferia indossando il costume non era stata esattamente una passeggiata. Un sacco di persone lo fermavano per farsi una fotografia con lui mentre, altri, lo guardavano male pensando che lui fosse la causa della stragrande maggioranza delle catastrofi che si abbattevano periodicamente sulla Grande Mela e dintorni. Era ironico visto l'impegno che ci metteva a salvare le vite altrui anche se, doveva ammetterlo, aveva avuto qualche momento buio come tutti i supereroi. Era stato difficile trovarsi con un potere simile a quattordici anni e non utilizzarlo per vendicarsi di coloro che lo avevano bistrattato. Di tanto in tanto il lato egoista di Peter si faceva sentire. Ogni volta che questo succedeva il castano compiva qualche cosa di "poco eroico" e si crogiolava nel senso di colpa. Era evidente il fatto che a ventun anni non avesse ancora trovato un equilibrio che gli garantisse un briciolo di serenità: oscillava perpetuamente tra un estremo e l'altro. 

Era sceso dal treno giunto alla fermata di Salem e, dopo aver fatto un profondo sospiro, aveva raggiunto la Xavier School for Higher Learning dondolando tra i rami degli alberi che circondavano l'enorme complesso di proprietà della famiglia del Professor X da qualche generazione. Ma non era con lui che Spidey voleva parlare. Aveva chiesto informazioni su Wolverine ad altri eroi, chiedendogli dove vivesse il mutante e tutti gli avevano indicato la scuola per giovani mutanti. Maledicendo il Daily Bugle per il suo scarso stipendio che non gli permetteva di comprarsi un auto, il Ragno era salito sul treno lasciando l'appartamento in balia del piccolo Logan mentre lui correva incontro al destino con il cuore in gola. I cancelli dell'edificio si erano aperti non appena lui vi si era fermato di fronte, era un bene dato che la direzione sembrava essere ben disposta nei suoi confronti e la cosa lo aveva rassicurato non poco. 

《Buonasera! A cosa dobbiamo la visita di Spiderman?》 

Alla reception c'era una giovane donna piuttosto bella ma incredibilmente anonima. Aveva una di quelle facce che sembravano essere state costruite ad arte per essere dimenticate nel momento stesso in cui si rivolgeva la propria attenzione altrove. Ma che, nonostante tutto, avevano un qualcosa di rassicurante. Quella faccia banale all'accoglienza cozzava incredibilmente con lo scopo di quella scuola, i suoi insegnanti e studenti.

《Buongiorno! Se possibile vorrei parlare con Wolverine. Non si tratta di una questione urgente, ma é comunque qualcosa di importante.》 

Dopo essersi seduto nella sala d'attesa con evidente imbarazzo. Il Ragno aveva preso le riviste poste sul tavolino, in fondo di una rivista di divulgazione scientifica Peter aveva scovato dei giochi enigmistici ed aveva iniziato a svolgerli. Sfortunatamente per lui, il suo intelletto geniale glieli aveva fatti esaurire troppo in fretta infatti dopo circa un quarto d'ora lui aveva risolto tutti gli enigmi e gli restavano solamente gli articoli noiosi e banali da leggere. Fortunatamente per lui una dozzina di minuti dopo Wolverine aveva raggiunto la reception e-facendo un profondo sospiro- lo aveva guardato in viso. Era strano vederlo senza maschera, ma la sua identità segreta per coloro che frequentavano la scuola non era poi così segreta. Con un cenno il mutante lo aveva invitato ad alzarsi e a seguirlo. I due erano usciti dal complesso principale e- a piedi- si erano diretti verso degli edifici tutti uguali che sembravano dei blocchi di appartamenti.

《Credo che prima di cominciare questa conversazione avrò bisogno di un drink, o forse due.》 

Peter aveva strabuzzato gli occhi. La donna lo aveva avvisato o aveva fatto la questione più grande del dovuto? L'appartamento di Logan era al piano terra e sembrava essere leggermente più grande di quello degli altri, probabilmente perché Wolverine alla morte del Professor X lo avrebbe probabilmente succeduto. Con un grugnito l'uomo aveva aperto la porta e lo aveva invitato ad accomodarsi anche se si notava chiaramente il suo fastidio. In quel momento Peter si era sentito come un'enorme seccatura su due gambe.

《Ne vuoi anche tu?》

Spidey aveva scosso la testa ed aveva guardato con piacere il liquido ambrato scivolare nel bicchiere sfortunatamente privo di ghiaccio. Il mutante lo avrebbe bevuto liscio, anche se il giovane avrebbe preferito vedere e-soprattutto- sentire il "crack" del ghiaccio nel momento in cui quest'ultimo entrava in contatto con la bevanda a temperatura ambiente. Gli occhi dell'uomo avevano percorso la sua figura con aria pensosa mentre quest'ultimo sorseggiava la bevanda.

《Non so nemmeno se sia legale offrirti alcolici.》

Nonostante le sue intenzioni serie e pacifiche Peter si era lasciato sfuggire una smorfia e poi uno sbuffo. Era sempre la stessa dannata storia tutti lo credevano un ragazzino. Certo, quando aveva cominciato la sua carriera di eroe sette anni prima lo era stato ma ora era un uomo. 

Il mutante divertito dalla reazione del Ragno era scoppiato a ridere di gusto e poi aveva scosso la testa guardando il tavolo in legno massiccio. Il mobile era elegante e moderno nonostante mantenesse una profonda vena classica al suo interno. Anche il resto della stanza era simile, dando la naturale sensazione di trovarsi in un luogo che apparteneva aduna famiglia evidentemente benestante ma che non ostentava la propria ricchezza.

《So perché sei qui. 》

Wolverine si era seduto su di una sedia ed aveva poggiato entrambi i gomiti sul tavolo mentre Spidey sedeva sul divano tenendo le mani poggiate sulle proprie cosce. Perplesso il Ragno aveva inarcato un sopracciglio mentre teneva il proprio sguardo fisso sul mutante.

《Sai, Mr. Disco Rotto é sparito dalla circolazione. Non sentirlo per una settimana é grave, non che possa succedergli qualcosa di veramente pericoloso, s' intende.》 

Sul fondo del bicchiere era rimasto dello scotch e Wolverine muoveva il contenitore di vetro facendolo oscillare mentre lo guardava con aria pensosa. Peter sapeva che era giunto il momento di rompere il ghiaccio e parlare. 

《Si tratta di Deadpool. Ho bisogno di sapere qual é il suo rapporto con Wade Wilson.》 

La voce gli era uscita sufficientemente ferma anche se in qualche momento si era incrinata lasciando trasparire la sua emozione. Wolverine non era stupido, sapeva che se Spiderman l'aveva raggiunto significava che lui teneva veramente a Deadpool. Il mutante aveva lascianto cadere la testa all'indietro e poi aveva mosso la testa. Le sue ossa avevano scricchiolato in maniera inquietante nella stanza silenziosa salvo per il ronzio del frigorifero ed il ticchettio di un orologio da parete.

《 Non é una storia allegra, nessuna delle storie che ci riguardano lo é.》 

Un sorriso amaro aveva increspato le labbra di Wolverine che si era raddrizzato ed aveva svuotato il bicchiere in un sorso per poi riempirlo nuovamente. 

《Wade Winston Wilson nasce in Canada. Suo padre é un militare, a sua madre probabilmente piace un po' troppo attaccarsi alla bottiglia. Girano il mondo, il ragazzino cresce un po' ovunque e fa anche il bulletto. Certo, é fico, conosce le arti marziali, parla un sacco di lingue. Ma a casa le cose fanno schifo, anche se sua madre che lo picchiava é morta il padre lo riempie comunque di cicatrici. Al momento, però, lui non é provvisto di fattore rigenerante ultra rapido e, quindi, gli rimangono. Il pallone gonfiato molla la scuola credendosi grande e rubacchia qua e lá, trascorre sempre meno tempo a casa anche perché il padre non ce lo vuole. Un giorno, poco dopo il raggiungimento della maggiore età del nostro biondino, suo padre sparisce nel nulla. Lui si arruola nell'esercito ma viene sbattuto fuori poco dopo perché é allergico alle regole e-in sintesi-é una testa di cazzo patentata. Lui si mantiene facendo il mercenario, protegge delle squillo, eccetera.》

Silenzio. Il suono di alcuni cubetti di ghiaccio che finivano nel bicchiere ed altro scotch versato. Il piacevolissimo "crack" si era sentito in tutta la stanza ed il ghiaccio aveva tintinnato nel bicchiere quando Wolverine si era portato la bevanda alle labbra.

《Ora la nostra storia si fa triste. Wade si ammala di cancro, la sua ragazza lo lascia. Lui non ha una famiglia. Il suo aspetto da maschio canadese tipo viene a poco a poco meno. Si formano metastasi ovunque, lui cerca di stringere i denti. In questo periodo incontra un ragazzino adorabile, probabilmente se ne innamora. Forse é la prima volta in cui si innamora veramente, si toglie della maschera da sbruffone e si scopre umano. Questo dura poco. Quando la barca sta per affondare il ragazzo taglia la corda, anche lui ha affrontato un sacco di schifezze. Wade, del resto, non se la sente di biasimarlo.》 

Con un profondo sospiro il moro aveva alzato lo sguardo e lo aveva posato sul volto di Spiderman facendo un profondo sospiro. Peter era lieto di indossare la maschera perché non avrebbe davvero retto la pressione di quegli o chi scuri. Il suo corpo era teso nello sforzo di restare composto e raccogliere più informazioni possibili dal mutante senza lasciarsi sopraffarre dalle proprie emozioni.

《Probabilmente questa é la parte di cui tu non sai nulla. Ormai al nostro ragazzone resta qualche mese di vita, viene dimesso dall'ospedale e gli ricrescono i capelli. Il ciclo di chemio era finito da un po', i medici si erano ormai arrecosì lui inizia a frequentare locali di spogliarelliste e si sbronza tutte le sere. Qualche volta riesce persino a scopare perché ora che ha di nuovo i capelli si sente una specie di macho e qualcuna se lo fila. In uno di questi locali poco raccomandabili un ceffo in giacca e cravatta gli si avvicina. Lui ha la soluzione, può salvarlo e in più Wade diventerà un supereroe. Bingo! Giungiamo nei laboratori di Arma X ed ora la situazione non é più tanto figa. Fare da cavia umana é orribile. Avere continue allucinazioni fa schifo ed essere oggetto di una lista di pazienti su cui scommettono i piccoli Dottor Frankenstein fa venire la nausea. L'unico superstite é proprio il nostro Wade. Lui é vivo, certo, ma ora ha delle voci nella sua testa. Assieme ai suoi tessuti sani il tumore si rigenera di continuo. Non é figo come vorrebbe, anzi, é piuttosto brutto. Ora la sua pelle é a chiazze e sul suo corpo cresce qualche rarissimo pelo. É immortale, ma non vuole continuare a vivere. L'unica cosa che desidera é la morte, ma lui non può ottenerla. Così comincia ad uccidere. Il veccho Wade ora é morto, rimane solo Deadpool.》

Wolverine aveva taciuto. Il racconto era finito, così come il contenuto del suo bicchiere. Anche Peter avrebbe voluto bere qualcosa di forte per darsi una scossa ma lo shock era troppo forte anche per chiedere al mutante che gli venisse riempito un bicchiere. Wade era vivo, e grazie a questa conferma il suo cuore scoppiava di felicità, la cosa che lo turbava era il fatto di non essersi reso conto che Wade fosse Deadpool. Le cicatrici, per assurdo, non erano un problema per Peter probabilmente si sarebbe persino potuta trovare una soluzione in grado per attenuarne gli effetti estetici ma anche fisiologici visto che la pelle delicata facente continuamente attrito con lo spandex doveva ferirsi e-magari- infettarsi dato che il tessuto tratteneva il sudore e la sporcizia.

Le cose che lo spaventavano veramente erano la sua instabilità mentale e la sua fascinazione con tutto ciò che riguardava la morte. 

Di colpo il castano si alza in piedi e si avvicina al tavolo guardando verso il mutante. I loro sguardi si incrociano, anche se attraverso il velo della maschera dell'Uomo Ragno. I due si dirigono verso la porta stando in silenzio e, dopo essersi scambiati un cenno di saluto, il giovane lascia l'appartamento. 

Durante quel viaggio in treno Peter non aveva notato minimamente gli sguardi degli altri passeggeri su di sé. Ora era più tranquillo, soprattutto perché aveva preso una decisione. Nonostante tutte le sue remore ora sapeva che, col passare del tempo, il suo affetto per Deadpool sarebbe comunque cresciuto e si sarebbe fuso con la sua attrazione nei suoi confronti. E, proprio com'era successo anni prima, senza nemmeno accorgersene Spidey si sarebbe reso conto di essere innamorato di lui, senza conoscere la sua identità segreta. Era solo questione di tempo. Nonostante fosse spaventato il Ragno aveva deciso di aspettare che Wade si rifacesse vivo per affrontarlo. Non sarebbe più stato codardo, gli avrebbe rivelato i propri sentimenti e lo avrebbe sostenuto. Insieme avrebbero affrontato i loro rispettivi demoni e, probabilmente, avrebbero avuto qualche chance di sconfiggerli.

Quella sera Peter era andato a cena da sua Zia May. Aveva fatto il pieno di cibo salutare e cucinaro con amore oltre che di cibo pronto da mettere in frigo per la settimana a venire. Nonostante la preoccupazione che aveva sostituito il dubbio nel suo cuore, il castano al ritorno a casa dal piccolo Logan si sentiva leggero come una piuma nonostante tutto. La vita, finalmente, gli aveva dato un'altra possibilità di essere felice. Wade, la seconda persona che lui avesse mai veramente amato, era ancora vivo e non poteva accadergli nulla che potesse cambiare questo fatto. Certamente l'idea del terribile stato in cui doveva versare il Mercenario Chiaccherone lo faceva soffrire profondamente ma Spidey era pronto ad accoglierlo tra le proprie braccia non appena lui si fosse sentito pronto ad affrontare la situazione. 
  
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