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Autore: Undead    14/03/2016    3 recensioni
Hermione e Ginny provano dei sentimenti l'una per l'altra ma hanno paura di rovinare l'amicizia dichiarandosi. Grazie ad un temporale si ritrovano a condividere la stanza e, con l'aiuto di Fred e di una delle sue invenzioni, riescono a disinibirsi.
Storia partecipante al Contest: Sette Colori indetto da Erzsi
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger | Coppie: Ginny/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Nick sul forum: AlexKF23
Nick su efp: Undead
Titolo: Una candela afrodisiaca
Pacchetto scelto: Verde C
Avvertimenti: Fem-slash
Note: (facoltative)


 
Sto frequentando il mio quinto anno a Hogwarts, dovrò impegnarmi tanto nello studio, ancora più del solito, infatti, alla fine dell’anno dovrò sostenere gli esami del G.U.F.O.
Tutti pensano che per me sarà una passeggiata affrontarli e superarli con il massimo dei voti, ma io non ne sono così sicura. Ci sono tante cose che mi stanno distraendo, non solo la preoccupazione costante dovuta al ritorno di Voldemort, le riunioni dell’ES per addestrarci autonomamente e l’impegno per evitare le punizioni della Umbridge. La cosa che mi distoglie maggiormente dallo studio è il pensiero fisso che rivolgo verso una persona, mi sento una ragazzina alla sua prima cotta ma non posso avere una cotta per lei, insomma è la mia migliore amica.
 
Non mi sono mai sentita così impreparata come in questa situazione, ho sempre fatto affidamento sul mio cervello e sui libri. Anche per trovare una soluzione, una motivazione per questi miei pensieri ho cercato informazioni sui libri e provato a ragionarci sopra ma, apparentemente, senza successo. Ho paura a parlarne con qualcuno, soprattutto con lei. Non ho paura che possano prendermi in giro, quello sono sicura che non lo farebbero, la cosa che mi preoccupa è che lei ne venga a conoscenza e si allontani da me.
 
Ora sono in sala grande immersa in questi pensieri, sto fissando un punto imprecisato del muro mentre tengo un libro tra le mani. Il ritratto della Signora Grassa si apre e dal buco fanno il loro ingresso Fred e George seguiti proprio da Ginny, sento le gote infiammarsi quando incrocio il suo sguardo, come se potesse leggere i miei pensieri e fossi appena stata colta sul fatto. Abbasso velocemente la testa e fingo di essere concentrata sul libro, mi accorgo che è il libro di Rune Antiche, una delle mie materie preferite.
Sento dei passi dirigersi verso la poltrona che sto occupando, pochi istanti dopo due piccole e dolci mani si posano sui miei occhi e la sua inconfondibile voce arriva come un dolcissimo sussurro alle mie orecchie: «Metti giù quel libro e abbraccia la tua amica, prima che corra agli allenamenti».
Come in trance mi alzo e l’abbraccio, inebriandomi del suo profumo.
Ci stacchiamo, troppo presto per quanto mi riguarda, parliamo velocemente della nostra giornata e delle lezioni prima che lei salga in camera a cambiarsi per poi scendere al campo da Quidditch.
Nei cinque minuti successivi la testa mi si affolla di una strana idea,è una bella serata e prendere un po’ d’aria sicuramente non mi farebbe male. Corro nella mia stanza a prendere il mantello e di nuovo in sala comune appena in tempo per vedere la squadra uscire, aspetto qualche istante e m’incammino dietro di loro, avendo così modo di raggiungere gli spalti senza essere notata, almeno fino a quando non saranno tutti in campo.
 
 
Sono pronto per l’allenamento, oggi c'è anche la mia sorellina e dobbiamo allenarla nel miglior modo possibile, nella prossima partita dovrà prendere il posto di Harry e noi dobbiamo assolutamente vincere. Lei è la piccola di casa ed è la mia preferita, dopo George ovviamente, voglio che faccia bella figura. In realtà non sono preoccupato, lei se la sa cavare e avendo per fratelli due campioni come noi non può che spaccare.
Stiamo scendendo in campo e noto una figura sugli spalti, aguzzo la vista e mi accorgo che è Hermione. Mi domando cosa ci faccia qui, è risaputo che non è una fanatica del Quidditch, certo durante le partite fa il tifo per la squadra ma oltre a quello non l’ho mai vista interessarsi allo sport.

 
 
L’allenamento sta quasi per finire e mi sembra che non mi abbiano notata, forse se me ne vado prima che rientrano negli spogliatoi, non dovrò dare spiegazioni. Credo davvero sia la cosa migliore ma… lei è così bella, i capelli che le svolazzano intorno mi fanno sprofondare in pensieri che un po’ mi "spaventano", non credevo di essere così facilmente eccitabile.
 
 
Scendiamo dalle scope e siamo pronti per tornare negli spogliatoi, credo che sia giusto informare Ginny che Hermione è sulle gradinate, in fondo credo sia venuta per sostenerla.
La faccia della mia sorellina è stata impagabile, era sorpresa e agitata, fin troppo. Appena si è accorta che non scherzavo, (perché avrei dovuto farlo?), sul suo viso è spuntato un sorriso enorme e in men che non si dica l’aveva raggiunta e abbracciata. Beh sono ragazze, sono strane che ci si può fare?
 

 
Sono ancora assorta nei miei pensieri, quando mi ritrovo circondata dalle sue braccia, la sua faccia nell’incavo del mio collo mi da la possibilità di assaporare il suo profumo. Sì, ha appena fatto allenamento ma profuma come sempre.
«Che ci fai qui?» dice staccandosi e guardandomi negli occhi.
«Ehm, avevo bisogno di prendere una boccata d’aria e… ho pensato che…» non riesco a sostenere il suo sguardo, capirebbe che, in parte, sto mentendo «Poteva farti piacere avere qualcuno che ti sosteneva».
«Mmm, beh, certo che mi fa piacere… però non lo sapevo che eri qui».
«Ah, pensavo te ne fossi accorta... anche perché mi hai raggiunto»
«Oh, beh in realtà è stato Fred a dirmi che eri qui. Dai ora vado a cambiarmi, mi aspetti qui o ci vediamo in Sala Comune?».
«Ti aspetto, fai veloce però che credo inizierà presto a piovere».
«Ehi, se inizia vieni in spogliatoio. Credo che ci metterò un po’, sai devo fare la doccia». Detto questo se ne va ridendo.
Non ho intenzione di entrare, non potrei controllare i miei istinti se me la trovassi davanti come mamma l’ha fatta.
 
Siamo entrate nel castello giusto in tempo, appena il portone si è chiuso è cominciato un temporale. Tempo di raggiungere la torre e questo ha aumentato la sua potenza. Ginny mi si è attaccata a un braccio, lei ha paura dei temporali, dei rumori e delle immagini tetre che portavo con sé.
«Ehm, Hermione»
«Sì?»
«Non è che verresti a dormire con me? Sai la mia compagna di stanza starà già dormendo e… beh sai che effetto mi fanno i temporali».
Ora cosa faccio? Non posso dirle di no, ma i miei ormoni oggi sono davvero alle stelle e stare a letto con lei peggiorerebbe solo le cose.
«Oh, Ginny io…»
«Ti prego» dice mentre mi fa gli occhioni dolci.
«Va bene, resto finché non ti addormenti».
Mi abbraccia e mi schiocca un bacio sulla guancia dicendo: «Grazie, come farei senza di te?»

Entriamo nella stanza di Ginny, era completamente buio.
«Lumos», un bagliore scaturisce dalla sua bacchetta e illumina la stanza. È deserta, ci siamo solo lei e io.
«Ma, perché non c’è nessuno? »
«Non so, forse è andata in un’altra camera. Anche lei non ama i temporali e di solito ci confortiamo a vicenda, avrà deciso di andare da una sua amica».
«Capisco… ma non avete candele?»
«No, le abbiamo finite e ho dimenticato di chiedere a Fred se ne ha da prestarmi. Aspettami qua, vado a chiedergli»
Così dicendo mi lascia nella sua camera al buio, non riesco nemmeno a lanciare un incantesimo e rimango lì, immobile, in mezzo alla stanza.
 
 
Sento bussare alla porta, mi alzo, apro e sulla soglia vedo Ginny. La sua espressione era preoccupata e felice allo stesso tempo.
«Ciao Fred, posso parlarti due minuti?»
«Adesso? È tardi. »
«Hai detto che se ho bisogno di consigli sulle ragazze posso chiedere a te, in qualsiasi momento».
«Si tratta di Hermione? »
«Si vede così tanto che mi piace? »
«Avendo scoperto che hai gusti simili ai miei… sì, si vede parecchio».
«Dici che se n'è accorta? Insomma le ho chiesto di dormire da me, per via del temporale, e mi sembra spaventata».
«Forse è spaventata perché anche tu le piaci, non ci hai pensato? ».
«Ma, non mi ha mai detto nulla»
«Tu con lei hai detto qualcosa? »
«Beh, no»
«Vedi… Perché non lo hai fatto? »
«Ho paura di perdere la sua amicizia»
«Forse vale lo stesso per lei. Senti, hai detto che dormite assieme stanotte no? Prova a dirle quello che provi o se non te la senti fingi che ti piaccia un’altra ragazza e vedi la sua reazione».
«Ehm, ok… Ah senti hai una candela? »
«Vuoi una di quelle per le serate romantiche che abbiamo inventato io e George? »
«L’avete già sperimentata? »
«Oh si eccome, e ti assicuro che crea un’atmosfera fantastica. Se vuoi concludere qualcosa, e sai cosa voglio dire, è perfetta. »
«Mi sembra tanto una droga, non è che la stordisce e poi lei non ricorda più nulla?»
«Ma no, c’è una pozione che inebria i sensi delle persone, andando a solleticare i punti più sensibili e alzando la libido, tutto quello che viene fatto sotto il suo profumo è totalmente cosciente, aiuta soltanto a togliere i freni inibitori che ci sono spesso nelle ragazze. Tranquilla, vedrai che passerai una bellissima nottata»
«Se succede, oltre a te, dovrò ringraziare il temporale. Grazie fratellone».
Vado nella valigia e prendo una delle nostre ultime candele, dovrò ricordarmi di farne altre, torno dalla mia sorellina e le porgo la candela augurandole nuovamente buona fortuna. Se Ron scoprisse quello che ho appena fatto mi ucciderebbe, ma non importa, magari è la volta buona che smette di soffrire per una che non è per niente alla sua altezza.

 
 
La porta si apre e il mio cuore batte all’impazzata, se non fosse Ginny ma la sua compagna? Che cosa dico? Ah sì le dirò che sono sonnambula.
«Hermione ci sei?»
Oddio, per fortuna e lei.
«Ehm, si sono qui»
«Scusa se ci ho messo tanto ma Fred non trovava la candela, comunque eccola qua. Incendio»
La candela si accende e la stanza s’illumina, Ginny si avvicina al letto e appoggia la candela sul comodino, poi si volta verso di me e mi fa cenno di raggiungerla. Mi fa sedere sul suo letto e poi inizia a spogliarsi, rimane solo con l’intimo e, girandosi, si china per prendere la camicia da notte. Se la infila e si leva l’intimo, torna a guardarmi e i miei ormoni iniziano a fare le capriole, la sua camicia da notte è trasparente, posso ammirare il suo fantastico seno. Mi si avvicina e mi spinge sul letto, incomincia a svestirmi fino a lasciarmi solo in intimo.
La stanza si sta impregnando di un misto di odori, la candela emana un intenso fumo di un colore rosso, un rosso che si confonde con la chioma di Ginny, in piedi di fronte a me. Tutto mi fa concentrare su di lei, averla a pochi millimetri di distanza non aiuta a liberare la mia mente dai pensieri che mi hanno invaso tutto il giorno e che si stanno facendo sempre più prepotenti, quasi incontrollabili.
Non so se sa quello che mi passa per la testa, ma mi guarda in modo strano, come se anche lei mi desiderasse. Forse è solo la mia immaginazione soggiogata dal desiderio.
All’improvviso i nostri occhi s’incrociano, per la prima volta da quando lei è tornata con la candela, mi basta un attimo per perdermici dentro. Come se questo sguardo le avesse accordato il permesso, si avvicina ancora di più, mi fa stendere sul letto e poi mi sale sopra facendo prima aderire i nostri corpi e poi, con una velocità disarmante, sento le sue labbra sulle mie.
Dopo qualche istante si stacca e mi guarda ansiosa, timorosa, emana la stessa paura che sto provando io e questo mi sollevò, la tensione che mi ha accompagnata per tutto il giorno all’improvviso svanisce ed io non riesco a trattenere una risata.
Questa risata però potrebbe costarmi caro perché Ginny, al sentirla, si è immediatamente alzata e allontanata da me, con la voce al limite del pianto mi dice: «Scusa».
Smetto all’istante di ridere, mi alzo dal letto e mi riavvicino a lei «Non devi scusarti, speravo che questo momento arrivasse, scusami tu se la mia risata ti ha ferito. È solo che mi ha resa davvero felice».
Ginny mi guarda, quasi incredula e nello stupore riesce solo a dire: «Anche tu?».
Decido di non rispondere ma mi avvento su di lei e ricongiungo le nostre labbra per riprendere quel bacio durato davvero troppo poco.
 

 
Mi sveglio, avverto di non essere sola. Apro gli occhi e vedo lo splendido sorriso di Ginny, si avvicina a me e mi bacia.
Questo sì che è un buongiorno.
   
 
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