Gerard Pov
Questa mattina ho acceso il computer, facendo partire una delle mie
playlist.
Un caro motivetto allegro ha cominciato a diffondersi nel salotto
vuoto,
strappandomi quasi un sorriso. Ma quei due pochi minuti sono stati
subito
rimpiazzati da amare note.
Sulla musica di Debussy la mia mente per la millesima volta ha
cominciato a
vagare, tornando al giorno in cui le sue labbra, per la prima volta,
sono
diventate mie.
E solo mie.
-Credi ci sia del bene al mondo?- la calda e bassa voce di Frank attira
la mia
attenzione. Mi volto a guardarlo, nell’oscurità di
questa notte. Ed è strano, o
forse no, il mio cuore pere un battito.
L’argentea luce lunare illumina flebilmente il suo viso,
rendendo la pelle liscia
come seta simile a fragile porcellana.
Dillo,
Gerard Way. Dillo.
Scuoto il capo ammonendo la vocina nella mia testa, che da giorni non
fa che
torturarmi.
-Bhe, credo che se non ci fosse del bene, io non sarei qui. –
volta il capo,
guardandomi con quei suoi occhi nocciola. Il suo sguardo incatena il
mio,
vorrei sfuggirgli ma non ci riesco, forse perché, in fondo,
non voglio.
-Che intendi?- corruga la fronte. Apro al bocca per rispondere, ma da
essa non
esce alcun suono, in realtà non so di preciso cosa dire.
-Ecco… - aggrotto le sopracciglia cercando la parole giuste
per esprime ciò che
sento. –L’essere qui con te, ora, implica del bene.
Se non ci fosse del buono
io non sarei semplicemente qui, a parlare con te. Se in te, in me, in
quello
che ci circonda non ci fosse del bene, non saremmo qui. –
annuisco alle mie
stesse parole, soddisfatto di tale risposta.
Lui sorride, sorride come forse non ha mai fatto. Un sorriso che i miei
giovani
occhi non hanno mai avuto l’occasione, la
possibilità o la fortuna di ammirare.
Illuminato dalla fredda luce della luna, lasciando in penombra una
parte di
quel viso d’angelo.
Dillo, Gerard Way. Dillo.
Dire cosa?
Che lo ami.
Io non lo amo.
Allora perché il tuo cuore batte così forte,
Gerard?
Io… io…
Ed ecco che non che rispondere, o meglio non voglio ammetterlo.
Lo ami.
E sento la testa girarmi e la forze
venirmi meno. Mi lascio cadere sul verde prato su cui siamo seduto da
quasi un’ora.
Fisso le stelle sopra le nostre teste.
-Tutto okay?- sento la sua voce preoccupata farsi più vicino.
-Si, si. – mormoro cercando di concentrare la mia attenzione
su un oggetto,
quell’attenzione che solitamente siamo dediti a dedicare alle
cose più banali,
quando dentro di noi si fa sempre più forte la
consapevolezza di un sentimento
a lungo celato o ignorato.
Sospiro, capendo, ammettendo ciò che il mio cuore canta in
una soave melodia.
Bene, amicizia, felicità, allegria… amore.
Lo sento stendersi accanto a me, il suo leggero e constante respiro fa
aumentare il battito del mio cuore.
Amore.
Amore.
-Gerard?- la sua voce tremante attira la mia attenzione e mi costringe
a
voltarmi.
E tutto avviene troppo in fretta. Nulla era stato calcolato, forse
sognato, ma
nulla previsto.
Se sue labbra si plasmano delicatamente sulle mie, che si inebriano di
quel
dolce sapore di menta, dovuta alla caramella da me offertagli. Le sua
mani
piano prendono confidenza col mio viso, mentre poso la mia sulla sua
vita,
attirandolo piano a me.
E i nostri cuori quasi battono all’unisono.
E nulla conta più.
E nulla più mi stringe lo stomaco in una dolorosa morsa.
Il bene?... il mondo è circondato dal bene.
Amore.
Si, amore.
Ho preso la
giacca e mi sono ritrovato qui, davanti
a questa casa.
Fisso la finestra, fisso le sagome che si muovono oltre essa.
Sei tu Frank? Hai giù qualcuno che sostituisca quel tuo
vuoto? O è solo Jamia?
E’ una donna, lo vedo. Lunghi capelli si muovono sulla sua
schiena.
Lo vedo, non è un uomo.
Sospiro.
Cosa fai qui Gerard?
Metto in moto la macchina, poggiando definitivamente lo schienale al
sedile.
Entra. Lui ti attende.
Lui… lui attende… la libertà.
No.
Lasciami in pace.
Non puoi scappare per sempre, Gerard Way.
Scappare da chi?
Da… te stesso.
Frank Pov
-Frank, puoi per
favore portarmi la tazza in cucina?
Io piego la biancheria intanto. – roteo gli occhi, sorridendo
a Jamia che
comincia a darmi ordini.
-Sissignora. – dico portandomi una mano sulla fronte.
Ridacchia e mi dirigo
verso la cucina, ma qualcosa attira la mia attenzione: una macchina sul
vialetto parte. Una macchina nera, la sua
macchina. Sento le gambe cedermi e per miracolo riesco a
restare in piedi. Il
mio cuore perde battiti mentre un lo i bordi dello squarcio, che tempo
fa si è
aperto nel mio petto, cominciano a bruciare.
Ed è come se quel buco mi risucchiasse piano, portandosi via
la mia anima.
Col respiro accelerato mi dirigo fuori, aprendo con violenza la porta.
Il leggero vento mi accarezza il viso e mi scompiglia i capelli, mentre
guardo
la macchina andare via.
E torno con la mente ai quei momenti duri e difficili. A quando
lui… quando per
futili motivi piansi sulla soglia di questa casa.
-Ehi, guardami. – alzo
lo sguardo
incontrando il suo sguardo, puntando i miei occhi nei suoi resi scuri
dalla
coltre di nuvole addensata sulle nostre teste. –Sciocco,
smettila di piangere. –
dice in un risolino, asciugandomi con la mano la lacrime che solitaria
mi riga
il viso.
-E tu smettila di chiamarmi sciocco. – mugugno guardando in
basso.
-Se lo sei cosa ci posso far io?- dice circondandomi le spalle con le
braccia,
tenendomi stretto a se.
E vorrei non mi lasciasse più andare via.
Volere via con lui, verso spazi infiniti. Direi che mi basterebbe
volare con
lui e basta.
-A che ora hai l’aereo?- sussurro poggiando la guancia sul
suo petto.
-Un’ora circa. – dice guardando
l’orologio.
-Non andare. – gli
sussurro all’orecchio,
baciandogli poi l
pelle sotto l’orecchio.
-Piantala. Sai che devo. Ti farei venire con me, ma sarebbe come darti
in pasto
ai leoni e sai che sarebbe un vero peccato, no?- rispose accarezzandomi
i
capelli e guardandomi in viso.
-Ma io li ucciderei i leoni. – rispondo solenne gonfiando
appena il petto.
-Se tu uccidessi le mie zie non credi che la polizia non se
sarà molto contenta?-
chiede ridendo. Sbuffo, buttando fuori l’aria che avevi
inspirato per apparire
più muscoloso.
-Okay. – sospiro, rassegnato.
-E poi sono solo due settimane. -
-Due lunghe settimane, da solo. -
-Mio fratello ti terra compagnia. -
-Tuo fratello mi manderà al manicomio. -
-Se non ci sono finito io, non ci finirai tu. -
-Certo, certo. E’ quello che credi tu. – rispondo
roteando gli occhi e
facendolo ridere.
-Non cambierai mai, eh?- sussurra baciandomi la fronte.
-Se cambiassi mi ameresti ugualmente?-
-Sempre, dolce sciocco Frank. – sussurra sulle mie labbra
prima di farle, per
istanti infiniti, sue.
-Tonerò presto. – sussurra accarezzandomi la
guancia.
-Okay. – guardo i suoi occhi, così belli e
sinceri.
Mi ami, Gerard Way?
-Dimmi che mi ami. – un angolo delle sua bocca si solleva
verso l’alto.
-Ti amo. Ti chiamo quando arrivo. -
Annuisco con il capo mentre lo guarda salire nella macchina nera.
-Non tradirmi. – dico alzando di un paio di ottave la mia
voce per farmi
sentire dal portico. Sale in auto, chiudendo la porta.
-Ti ricordo che vado dalle mie zie e dalle loro amiche ultra
sessantenni, in un
paesino sperduto fra le montagne Frank. – dice scuotendo il
capo.
-Certo, certo. – borbotto mentre mi saluta con la mano.
Rispondo con allegria
al sorriso che compare sul suo volto. Quel magnifico sorriso che
riserva solo a
me, e nessun altro.
Quel sorriso che gli illumina come non mai gli occhi, rendendoli simili
a
stelle luminose nel cielo notturno.
E guardo la sua auto andare via, mentre il vento si insinua fra i miei
capelli,
delicatamente, mentre accarezza ogni centimetro scoperto di pelle.
Quel vento che mi passa accanto e che piano raggiunge colui che ha
rubato il
mio cuore.
Con
occhi sgranati lo guardo andar via.
Siamo stati davvero così, amore mio? Ci siamo davvero amati
tanto?
Ed ora? Ti guardo andar via e in cuor mio vorrei rincorrerti.
Oh Gerard… cosa ci è accaduto?
William
Shekespeare diceva: Amore non è
amore
se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l`altro
s`allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che
sovrasta la tempesta e non
vacilla mai ; Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido
resiste al giorno
estremo del giudizio; se questo è errore e mi
sarà provato, io non ho mai
scritto, e nessuno ha mai amato.
Miei cari amici, se il nostro amato autore avesse avuto torto i loro
cuori non
avrebbero battuto ancora all’unisono.
L’amore che li legava era qualcosa che andava oltre lo
scibile, oltre ogni
cosa. Oltre i fragili cuori umani, qualcosa che non poteva essere visto
ne
udito, un qualcosa che poteva essere solo sentito.
Una dura forza che legava invisibilmente quei due fragili corpi umani,
legandoli fra loro per sempre.
Si, amici.
Loro si amavano. Si erano amati ed ancora si amavano.
Ma chi sono io per dirlo?
Oh… io sono solo un narratore, amante dell’amore e
della vita.
Eccomi qui
gente, con estremo ritardo.
Purtroppo l’organo della mia
immaginazione si è prosciugato ç_ç
Quindi chiedo ancora umilmente perdono.
Ultimamente sono abbastanza ispirata e penso di postare presto il
capitolo di
un’altra fic o quando di questo!
Bhe, spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto!
_omfg_
: ciao!
Sono felicissima di sapere che il capitolo precedente ti sia piaciuto,
non sia quanto!
Grazie per la recensione, mi ha fatto molto piacere! Anche qui un
enorme
ritardo ma come ho già detto la mia ispirazione si
è andata a far benedire.
Spero ti sia piaciuto questo, a presto!
jessromance: Jèje,
Mignolo! Ciao!
Eccomi qui, cavolo perdonami il ritardo! Sono felicissima di sapere che
il
capitolo recedente ti sia piaciuto, non sai quanto! E preso anche
questo! Anche
io preferisco Gee/Frank… si vede per caso? A presto Mignolo,
ti voglio bene!
FuckingChemicalGirl: ciao! Cavolo,
perdonami il ritardo! Qui ho cercato di usare ricordi non tristi, e
spero ti
sia piaciuto, lo spero con tutto il cuore. Mi fa piacere sapere che ne
pensi! A
presto bella! =*
ElfoMikey: honey! Te lo aspettavi,
eh? Te lo aspettavi? Non so come ma questa mattina ho deciso che era
giunto il
momento di aggiornare questa fiction, e l’ispirazione diciamo
pure che me lo ha
permesso! Anche qui ho inserito la tu amata Jamia! Spero ti sia
piaciuto
questo! XD Ti voglio bene, Honey. Alto fino alla luna e grande quanto
il mare!
MickyA: ciao, bella! Si, in parte la
penso come te riguardo i ricordi. Dio, non sai quanto mi abbai fatto
piacere
leggere la tua recensione. Sapere che la mia fic ti piaccia
è davvero
importante per me, non sai quanto! E spero di non averti delusa con
questo! A
presto! (devo ancore recensire al tua storia, pessima lettrice
ç_ç)