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Autore: ilariadragonfly    15/03/2016    3 recensioni
//RanMasa Day// Comico Per Certi Versi // Al Mare // OOC Per Sicurezza //
Allora, non centra niente con marzo... ma ho scritto quattro storie diverse e questa è la migliore uscita
Ran: migliore, che parolona
Ila: no, non rompere anche qui!
Ranmaru e Masaki sono al mare a godersi il caldo torrido.
O almeno, Masaki si sta godendo il caldo, Ranmaru non ne ha più voglia
e chiede al fidanzato di fare un' immersione...
Non tutto andrà per il verso giusto.
Ilaria
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hiroto, Ryuuji e Masaki sono in vacanza a Hokinawa, una bellissima isola tropicale del Giappone.
Con loro hanno invitato anche Kirino, il fidanzato di Kariya.
 
È un caldo pomeriggio estivo e i due fidanzati decidono di andare al mare, precisamente si recano in un angolino sperduto oltre la pineta, lontano da occhi indiscreti.
Kirino Ranmaru ha sempre amato il mare più di ogni altra cosa, ma meno del suo fidanzato.
Masaki Kariya, invece, ama crogiolarsi al sole per curare quella sua pelle ambrata che lo caratterizza.
Ranmaru, però, non ce la fa più a rimanere sotto quel sole, troppo caldo per la sua pelle sempre rosea e che rischia di scottarsi facilmente.
 
-Masaki, andiamo a fare un’ immersione?- chiede Ranmaru al fidanzato.
Entrambi sono distesi al sole cocente di Agosto sopra un’ asciugamano.
-Solo perché siamo fidanzati non vuol dire che tu possa avanzare pretese su quello che devo o no fare- risponde acido il blu, che ama bearsi al sole, e che per niente al mondo si alzerebbe.
-Allora io vado a largo, sono venuto qui apposta perché amo il mare e i fondali, non mica per passare tutto il pomeriggio ad annoiarmi!- esclama il rosa che, mentre si alza, viene afferrato per un polso dal più piccolo:
-Prima un bacio- gli chiede il blu cercando di indurlo a rimanere con lui sull’ asciugamano.
-Come vuoi- risponde Kirino e guarda malizioso Masaki che è sdraiato a occhi chiusi aspettando il bacio.
Lo fa apposta, lo fa apposta a mostrare bene tutti i lineamenti del suo corpo, sperando che il fidanzato cambi idea e rimanga con lui sotto il sole.
Quella vista per Ranmaru è paradisiaca, quindi si abbassa per andare a posare le sue labbra su quelle del più piccolo.
Kariya sbircia dalla fessura dei suoi occhi e non appena vede il più grande, che non si è accorto di nulla, avvicinarsi, chiude gli occhi per godersi il momento.
Qualcosa non va e il bacio di Kirino va a finire sulla guancia di Masaki.
-Che fai? Mi sembra ovvio che il bacio lo volessi sulle labbra!- esclama arrabbiato non avendo ottenuto quello che voleva.
-Vienilo a prendere!- dice astutamente il rosa per poi alzarsi con un balzo, recuperare la maschera, e correre verso la spiaggia come un bambino.
-Tz stupido stupido stupido Senpai- si ritrova a borbottare Masaki, offeso dalla mossa del suo fidanzato.
Il blu guarda il suo ragazzo correre verso la spiaggia, ha un costume militare sui toni del verde scuro.
Si ferma davanti alla riva e si prepara: mette la maschera, si scioglie i lunghi capelli, prima raccolti in due codini, per poi tuffarsi in acqua:
Masaki non ama molto nuotare, preferisce di gran lunga stare sotto il sole che entrare in acqua a guardare i fondali, cosa che invece piace molto al rosato.
Ogni volta che il rosa torna dalle sue escursioni gli porta sempre tantissime conchiglie colorate, con cui fa delle collane e dei bracciali.


Poco dopo.

-Masaki, vieni, devi assolutamente vedere una cosa- urla Kirino, da dentro l’ acqua, che è molto distante dalla riva.
Il blu alza leggermente una palpebra e lo vede fargli segno con la mano di raggiungerlo.
-No, non ho voglia di bagnarmi- lo ripudia Masaki con la sua solita “Simpatia”
-Dai Masaki, se vieni ti do un bacio- dice il rosa giocandosi la sua ultima carta che potrebbe essere quella vincente.
-Arrivo!- urla Kariya felice,come un cagnolino quando gli danno da mangiare, che non può fare a meno delle attenzioni del più grande verso di lui.
Il ragazzo dai capelli blu prende la sua maschera e si dirige verso la riva con molta più voglia di quanta ne avesse prima.
Quindi Kariya inizia a nuotare in quelle acque gelide fino a raggiungere il suo compagno.
“Ma chi me l’ha fatto fare” pensa mentre ha i brividi di freddo per l' acqua gelida.
A un certo punto decide di prendere la maschera e mettersela attorno alla testa, dopo aver preso un bel respiro va sott’ acqua a raggiungere il compagno: la vista è da far girare la testa, i raggi di sole che attraversano l’ acqua salata creano giochi  di luce meravigliosi, i fondali sono ricoperti da anemoni e pesci di tutti i tipi, forme,colori e dimensioni, che ci si rifugiano dentro.
Poi, che dire del suo fidanzato, sembra nato per la vita marina: la sua pelle leggermente abbronzata dal sole gli sta d’ incanto, i capelli, sciolti e lunghi, che gli arrivano fino al sedere ondeggiano a ritmo dell’ oceano e suoi movimenti sono a dir poco affascinanti. Ogni lineamento del suo corpo, femminile che possa sembrare, è perfetto e particolare.

Ranmaru sta nuotando verso il fondale e viene seguito a ruota da Masaki.
L’ abisso profondo è uno spettacolo davvero unico.
A un certo punto Kirino si ferma e indica al blu un punto tra le rocce: è una piccola fessura con dentro due conchiglie ancora insieme di madreperla che, grazie all’ illuminazione dovuta al sole, riflettono i colori rosa e blu.
Masaki, quasi senz’ aria,prende il polso del compagno e, con le ultime forze rimaste, lo tira insieme a lui in superficie per riprendere fiato.
-Hai visto che spettacolo?- chiede il rosa con un sorriso a Kariya che ancora sta riprendendo il respiro.
-Già, per una volta ti do ragione, è veramente fantastico- esclama il blu sistemandosi la maschera che gli si è storta.
-Hai visto quelle due conchiglie che riflessi che creano?- chiede Ranmaru ancora estasiato da tanta meraviglia.
-Sì, stai pensando di andarle a prendere?- domanda acutamente Masaki, che ha già capito tutto.
-Esatto, hanno dei riflessi troppo belli per essere lasciate lì in eterno, mi aiuti?- chiede Ranmaru che sta quasi per re immergersi sotto l’ acqua.
-Va bene, io sollevo la roccia che sta sopra,data la mia forza nelle braccia, e tu infili la mano dentro per prenderle- pianifica il più piccolo, senza voglia, e il rosa gli da il consenso.

Dopo aver preso una bella boccata d’ aria, e essersi sistemati la maschera, entrambi si immergono completamente in acqua, diretti verso le due pietre tra cui si nascondono le conchiglie tanto desiderate.
Il fondale marino è strepitoso e la bellezza di quei pesci tropicali è qualcosa di indescrivibile.
Le conchiglie si trovano tra due rocce : la prima crea un’ insenatura e poi va verso l’ alto tenendo sopra di se i due gusci, l’ altra è messa obliquamente che quasi chiude il passaggio, in pratica lascia solo una piccola fessura da cui entra la luce del sole che le fa brillare tanto.
Quella che Masaki deve spostare, anche solo di poco, è la seconda in questione.
Intorno ci sono delle lunghe alghe verdi che ondeggiano, anche loro, a ritmo dell’ oceano.
Kariya, per spostare il masso, deve andarci tra quelle alghe.
La cosa non lo turba molto, lui è il grande “Kariya Masaki” che non ha paura di niente, mica si fa intimidire da un po’ di erbaccia marina troppo cresciuta!
I due ragazzi iniziano ognuno a svolgere il proprio ruolo: il blu si dirige dietro la pietra e inizia, quasi impercettibilmente visto che è molto difficile, a spostarla stando tra quelle alghe che gli danno solo fastidio.
Il rosa, nell’ attesa, tiene in mano un macigno per non farsi trasportare dalla corrente che lo porterebbe verso la superficie.

Il più piccolo è riuscito a spostare con molta fatica la pietra e ha ancora abbastanza aria nei polmoni per permettersi di rimanere sott’ acqua.

 
PUNTO DI VISTA: KIRINO

Appena alzi di poco la pietra io metto la mia mano dentro e afferro velocemente le due conchiglie.
Masaki sei stato bravissimo, non mi aspettavo avessi così tanta forza in quelle braccia così sottili e leggere.
Sto tornando a galla per riprendere fiato o rischio di morire annegato.
Arrivo in superficie e inizio a respirare affannosamente, lascio scivolare le conchiglie nella tasca del costume, e inizio a sistemarmi i capelli rosa che hanno coperto la maschera impedendomi la visuale.
Non ti vedo e inizio a preoccuparmi: siamo saliti insieme, quindi tu non puoi essere lontano di me.
Con il cuore in gola, e anche un po’ preoccupato, prendo un respiro a pieni polmoni e mi immergo nuovamente sott’ acqua.
Ed è lì che ti vedo, esattamente sotto di me, ma non ci sei solo tu.
Hai la caviglia sinistra legata in quelle lunghe alghe e, mentre cerchi di liberarti, non ti accorgi che delle meduse, di dimensioni abbastanza elevate, ti stanno andando in contro.
Tu ha una paura folle delle meduse, grandi o piccole che siano.
Continuo a nuotare verso di te il più in fretta possibile che se le vedi e vai nel panico è la fine.
Arrivo vicino a te, sfiga vuole che tu noti le meduse e, dimenandoti, fai sbattere la tua fronte sulla mia: non posso urlare dal dolore perché ho già poca aria e me la devo far durare per liberarti e portarci a galla!
Vado vicino alle alghe, estraggo dalla tasca una delle due conchiglie che abbiamo raccolto prima, le quali sono abbastanza taglienti, e inizio a tagliare uno dei due ramoscelli, dopo aver costatato che con le mani non si riesce, e che quello è un vero nodo ben fatto, un fiocco si potrebbe definire: è una cosa impossibile cercare di tagliare le alghe visto che continui a muoverti e a tirarmi pedate sulle mani.
Riesco finalmente a liberarti, ma troppo tardi, ti sento accasciarti sopra la mia testa e vedo le meduse che si avvicinano anche a me.
Non posso fare altro che non sia scappare quindi appoggio i piedi alla roccia di prima e do una spinta con le gambe che mi aiuta a tornare su.
Con una mano ti tengo per la tua e con l’ altra lotto anche io per arrivare in superficie.
Sento che mi manca l’ aria, che il battito del cuore si è fatto molto più veloce e che le mie gambe e l’ unico braccio disponibile faticano a nuotare ancora, ma non posso mollare proprio adesso che vedo la superficie.
Penso di non essere mai stato più felice in vita mia di poter respirare.

Arriviamo a galla e io mi preoccupo solo di respirare, mettere il mio fidanzato nella posizione del “morto”, che probabilmente è svenuto, e respirare nuovamente.
Nel mentre penso a cosa sarebbe potuto succedere se non mi fossi accorto che tu mancavi, forse sarei morto anche io per mano di Ryuuji e Hiroto…
A piccoli movimenti con i piedi, sempre trascinandoti con me, mi avvio verso le nostre asciugamani sulla riva.
Arriviamo alla spiaggia e prima ti trascino sulla sabbia, poi inciampo su un tuo braccio che muovi e cado vicino a te di conseguenza.
Sento l’ acqua del mare accarezzarmi dolcemente, ma di dormire non se ne parla.
 

PUNTO DI VISTA: MASAKI
 
Ma che cosa è successo, non mi ricordo niente.
Sono sdraiato sulla sabbia e sono molto stanco.
Giro la testa e ti vedo sdraiato affianco a me.
-Kiki, ehi Kiki sveglia- sussurro provando a scuoterti con la mano e girandomi verso di te mettendomi di fianco.
-Kiki mi fai preoccupare dai- proseguo con un tono più allarmato di quello di prima.
Continuo a chiamarti per qualche minuto ma tu non rispondi.
Allarmato non poco mi metto in ginocchio affianco a te e appoggio il mio orecchio sul tuo petto per sentire se respiri.
Grazie al cielo respiri anche se un po’ affannosamente.
-Dai, alzati Kiki- continuo a ripeterti, ma senza risposta, ancora con l’ orecchio sulla tuo torace.
A un certo punto mi sento sollevare di peso da sotto e senza capire cosa stia succedendo mi ritrovo sotto il tuo corpo nudo -fatta eccezione per il costume-.
Tu sopra e io sotto, le nostre labbra quasi si sfiorano.
-Confessa- inizi -Ti sei legato la caviglia alle alghe apposta- mi accusi e io avvampo completamente.
-No, non è vero- mi difendo e prendi a soffiarmi sul viso, per tentarmi a tirar fuori la verità.
-Menti, quel nodo non si è fatto da solo- continui a tentarmi andando a baciarmi gli angoli della bocca e a premere sul mio corpo.
Averti così vicino è bellissimo e allo stesso tempo straziante, non voglio baciarti io, devi essere tu a darmi uno di quei baci sensazionali che solo tu sa regalarmi.
-Perché avrei dovuto farlo, volevo morire secondo te?- ti chiedo, ma si vede sei convinto di quello che dici e non hai intenzione di smettere.
-Sai che non riceverai mai un bacio da me se non mi dici la verità -mi avvisi, ma io non accenno a volermi smentire.
-Poco importa- dico, cercando di fare l’ indifferente.
-Quindi non ti frega se non ti bacio?- chiedi, cavoli quanto sei vicino! Giuro che ti ammazzo se non ti muovi a darmi un bacio.
-N…no, non mi frega!- dico con un tono abbastanza risoluto, ma che non ti ha intimorito per niente.
-Va bene, ma io so che lo hai fatto apposta, forse per avere delle attenzioni o semplicemente per vedermi arrabbiato. Sappi comunque, che rimarremo in questa posizione fino a quando non ammetterai di aver fatto tu quel nodo alla tua caviglia- mi avverti e io vado nel panico.
-D’ accordo, come vuoi stupido Senpai- commento infastidito.
-Guarda che io non ho nessun problema a rimanere in questa posizione e continuare a provocarti, sei tu quello che vuole il mio bacio perché non ne può fare a meno- continui a sfidarmi, ma dico, si legge così bene l’ imbarazzo sul mio viso?

Dopo quella tua dichiarazione di guerra rimaniamo per 3 minuti buoni a guardarci scrupolosamente negli occhi
-Non hai intenzione di cedere?- mi chiedi.
-No, non voglio dartela vinta- dico a denti stretti.
-Allora passiamo al secondo grado di difficoltà- aggiungi.
Quindi inizia una lenta e angosciante punizione.
Continui a darmi dei baci molto piccoli, lenti e caldi, partendo della guancia fino a baciarmi il contorno della bocca per poi tornare da dove sei partito.
Se potessi ucciderti, e fossi nella posizione adatta, lo farei.
Non puoi torturarmi così, non ne hai diritto!
Tu continui imperterrito e ogni sfiorare delle tue labbra sul mio viso è qualcosa di paradisiaco che mi fa emozionare altamente.
-Ancora nulla?- chiedi, poi sento la tua bocca calda e delicata, che non accenna a lasciare il contatto con la mia pelle, andare a scorrere verso il basso del mio viso.
-No- dico semplicemente,“Che bastardo” penso, mentre capisco cosa stai per fare.
-Allora passiamo al livello tre- continui e mi vai a baciare i lati del viso, ai lati del mento, delicatamente, facendo scivolare le tue labbra così morbide e nivee sulla mia pelle.
Io sto letteralmente impazzendo.
Quello è il mio punto debole, quel “Tasto” che tocchi quando vuoi ottenere qualcosa da me.
Io, purtroppo, non riesco a ribellarmi e posso dire di essere nella trappola più piacevole del mondo, senza dubbio.

Dopo altri interminabili minuti di sofferenza e piacere, in cui stavo quasi per confessare, prendi a mordermi un labbro, quello inferiore.
“Kirino-senpai sei un bastardo” penso, ma credo di averlo già pensato molte volte da quando sono qui.
-Ti odio- dico tirato a denti stretti, tra un mugolio di piacere e un altro.
-Anche io, anche se hai detto di odiarmi si fa per dire, io lo so che nella tua lingua contorta significa tutto il contrario di quello che dici, lo so benissimo – commenti, sempre stramaledettamente troppo vicino.
Pian piano ricominci la tua lenta tortura del mio viso, ma questa volta con ancor più sadismo di prima: continui a accarezzare le mie labbra con le tue, senza mai andare oltre, solo sfiorarle per farmi cedere e far in modo che sia io a darti quello stramaledetto bacio, ma non vincerai, non con me.
Continui imperterrito la mia tortura lasciandomi insoddisfatto a ogni tuo avvicinarti e scostarti dalle mie labbra, troppo vogliose delle tue.
"Masaki non cedere, Masaki non cedere, Masaki ne va del tuo orgoglio…
MA CHE VADA A FARSI BENEDIRE IL MIO DANNATO ORGOGLIO!"
-E va bene, hai vinto, sono stato io!- esclamo in un misto di vergogna e timidezza, sentendo le mie guance andare in fiamme.
Tu non dici nulla, ti fiondi sulle mie labbra e inizi a baciarmi con desiderio, quasi in modo famelico, e prima che me ne renda conto hai già fatto irruenza nella mia bocca, facendo danzare le nostre lingue a ritmo delle onde.
Appena sento che hai abbassato la guardia, do una spinta abbastanza forte e ci ritroviamo nella posizione contraria, io sopra e tu sotto, io che prendo le redini e tu che ti lasci trasportare.
Mi piacciono le tue labbra, sanno di mare, un mare estremamente dolce nei baci quanto salato nel gusto.
Sono contento di aver detto la verità, nessuna bugia vale quanto un suo bacio così appagante.
Ci stacchiamo qualche secondo, entrambi necessitiamo una gran quantità d’ aria.
-Non puoi capire quanto sia stato maledettamente difficile starti così vicino e non poterti baciare, per di più dovevo far finta che non me ne importasse nemmeno a me. Ogni volta che ti sfioravo la voglia di baciarti si faceva sempre più forte, e il mio autocontrollo stava man mano cedendo- ansimi riprendendo fiato con il corpo schiacciato tra me e la sabbia bagnata della riva.
-Non ero solo io a soffrire, dopotutto- commento.
-Quando soffri tu soffro anche io- concludi dolcemente.
-Ti amo- sussurro sulle tue labbra, piccole e belle.
-E il tuo orgoglio che fine ha fatto?- mi chiedi, sapevo che me lo avresti chiesto.
-E’ andato a farsi benedire insieme alla castità dei tuoi baci a quanto vedo- ti dico e tu diventi irrimediabilmente rosso abbozzando una risata.
-Ti amo anche io, ma per lo spavento che mi hai fatto prendere ti farei annegare- ridacchi con il tuo solito sadismo.
-Guarda che ti avrei fatto rimanere con me- ti sussurro dolcemente.
-Non ti avrei mai lasciato da solo- concludi per poi fiondarti sulle mie labbra per trascinarmi nel bacio meno casto in cui ci siamo mai avventurati.
 
 
 
PUNTO DI VISTA: NARRATORE.

Ranmaru e Masaki sono rimasti a baciarsi in spiaggia tutto il pomeriggio,sotto il sole cocente, continuando a fare continui capovolgimenti di fronte tra sopra e sotto.
 
Verso le 7:00 i ragazzi iniziano a prepararsi per tornare nella casa affittata dai genitori adottivi di Masaki.
 
-Non ti senti bene?- chiede Kariya al compagno che continua a dimenarsi.
-Effettivamente no, mi fa male la schiena- risponde il rosa.
-Secondo te è per la posizione in cui eravamo?- continua il blu.
-Non credo, mi brucia tutto e mi sento pizzicare- asserisce Ranmaru dolorante.
Kariya alza la maglietta al compagno e vede che la schiena è piena di sabbia.
Quindi inizia a pulirla con gesti poco delicati e alquanto dolorosi lasciandoci delle manate sopra per puro divertimento.
-Cretino mi fai male!- lo rimprovera Ranmaru con le lacrime agli occhi dal dolore.
Dopo aver tolto la sabbia Masaki nota che la schiena del rosa è completamente ustionata e rossa come un peperone, quasi bordeaux.
-Masaki toglimi una curiosità: la crema solare che mi hai spalmato sulla schiena questo pomeriggio non era una 50+ come ti avevo chiesto, vero?- domanda Kirino al più piccolo, sospettoso.
Kariya ha un sussulto.
-Non era una 50- chiarisce spaventato il blu.
-Lo sospettavo, che protezione era allora?- chiede l’ altro, giustamente, cercando di gestire la poca pazienza rimasta.
-Era una potente crema abbronzante di quelle che uso io- confessa messo alle strette.
Kirino alza un sopracciglio e si gira verso il compagno più che arrabbiato, furioso.
Si era raccomandato di usare quella crema molto alta perché lui rischia di ustionarsi facilmente, ma a quanto pare Masaki non cambierà mai.
-Kariyaaaaaaaa!- si sente urlare e il blu è alle prese con un Ranmaru abbastanza furioso che lo sta rincorrendo.
 
Per lo meno arriveranno a casa prima!
 
Aaaaaaa…. C’ est l’ amour!
 







*Angolino Della Dragonfly*

Ma buongiorno!
Sto mettendo adesso la storia perchè siccome queste due ore a scuola
erano buche mia madre mi ha tenuto a casa!
Quindi eccomi a rompervi anche durante l' orario scolastico!
Poi ho fatto anche l' esame del sangue questa mattina!
non mi ha fatto male, in fondo è solo un piccolo aghetto che entra nella tua vena e estrae
7 boccette di sangue rosso...
Ran: ila! alcune persone soffrono nel leggere queste cose, non tutti sono forti 
di stomaco quando si parla di sangue!
Ila: tradotto "smettila di parlare di sangue che a me fa impressione"... errato?
Ran: senti saluta tutti e chiudi quest' angolino prima che possa scendere 
nel trash
Ila: quasi me ne dimenticavo *gli da una botta in testa*
Ran: ma perchè!?!?
Ila: sei venuto a rompere le scatole anche nella trama, non farlo mai più!
Ran: capito capito, ORA CHIUDI!
Ila: se la storia ti è piaciuta o meno, hai trovato errori di ortografia oppure hai dei dubbi fammelo sapere con un commentino qui sotto.
Ringrazio tutti quelli che leggono e recensiscono le mie storie ma anche quelli che la leggono semplicemente perchè sono tanti.

A Prestissimo Al Più Presto

IlariaDragonFly e Ranmaru.

 
   
 
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