Prompt: macchina fotografica
Nickname: Angel Texas Ranger
Rating: Giallo
Genere: Fluff
Titolo: Scattami una foto
Il flash appena visibile della nuovissima macchina fotografica di Lili fece pulsare la vena sul collo di Asuka.
Sollevò gli spessi occhiali da sole per fulminarla. «Insomma, finta bionda, vuoi smetterla di farmi le foto? Sto cercando di prendere il sole!» ringhiò.
Lili, i folti capelli biondi legati in una treccia alla francese, completamente struccata, in mano la maledetta Nikon, la ripagò con un sorriso splendido.
«Ma ti sto facendo il book fotografico! Dovresti esserne orgogliosa! Papà mi ha detto di fare tante foto ricordo» replicò, estasiata.
Asuka alzò gli occhi al cielo e, con un colpo d'indice, si calò gli occhiali sul viso. «C'è il mare dei Caraibi da fotografare, oca. Fotografati il costume griffato, va'» borbottò prima di tornare a gustarsi la sensazione del calore sulla pelle.
Voleva proprio prendersi una bella tintarella.
Come Lili.
Doveva ammettere che la bionda oca aveva conquistato una splendida abbronzatura: sembrava una di quelle modelle californiane con la pelle baciate dal sole.
E lei lo sapeva bene: non perdeva occasione di mettere in mostra la fiammante sfumatura caramello della sua pelle morbida. Indossava prendisole corallo acceso, top azzurro cielo che mostravano l'incavo del seno, shorts di jeans bianchi a girochiappa — lo faceva apposta per far innervosire Asuka. La bruna afferrava l'orlo che le scopriva una porzione di sederotto e tirava «Copriti, non voglio dover picchiare nessuno per mezza tua.»
Allora Lili si voltava, radiosa. «Sfideresti qualcuno se mi molestasse? Davvero?»
Una volta le aveva chiuso la scollatura della camicetta hawaiana con le mani e Lili aveva sporto il busto in avanti. «Che c'è? Sei gelosa?» aveva cinguettato.
Era odiosa.
Tac.
Di nuovo, la stava affogando letteralmente di foto.
Improvvisamente Lili si sedette sulla sua sedia a sdraio, con tanta foga che quasi si rovesciò. «Questa è da calendario!» esclamò, agitando la macchina fotografica davanti ad Asuka.
Effettivamente non sto per niente male, constatò la ragazza. Aveva preso un po' di colore sulla pelle e il costume rosso le dava un'aria più femminile. Le sfuggì un sorriso.
«Non è malvagia» ammise, scatenando l'ilarità di Lili.
Quest'ultima si sdraiò accanto a lei, circondandole i fianchi con una gamba snella e appoggiandole la testa bionda sul seno. Alzò un braccio, inquadrandosi con la Nikon.
«Dì "cheese!"» gridò, estasiata.
Asuka si divincolò dalla presa, per niente a suo agio in quella posizione.
Mossa sbagliata: lo spazio sul lettino era finito e lei cadde rovinosamente sulla sabbia calda.
Una risata argentina trillò nell'aria e un nuovo flash l'abbagliò. Asuka alzò lo sguardo: Lili si era sporta dal lettino, il balconcino rosa del costume era scivolato indietro rivelando un'ampia porzione di pelle abbronzata e profumata d'olio al cocco; la macchina fotografica all'altezza dei favolosi occhi azzurri.
«Copriti, non vorrai mica che mi metta a picchiare qualcuno a causa tua!» la scimmiottò. Le scappò una nuova risata, poi tornò improvvisamente seria. «Copriti» ordinò.
La brunetta obbedì: abbassò lo sguardo e con orrore scoprì di aver dato un bello spettacolo ai bagnanti. Si nascose con le braccia, in uno scatto fulmineo; non era esattamente abbastanza: il generoso décolleté scappava dalle mani.
Un'altra foto.
«Touché, mademoiselle» ridacchiò lievemente Lili