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Autore: Robigna88    18/03/2016    1 recensioni
Elijah Mikaelson ha deciso di rimanere a New Orleans per occuparsi di quella che per lui è da sempre una missione: la redenzione di suo fratello Niklaus. E anche perchè presto Klaus avrà una figlia.
Una figlia da quella lupa che lui trova estremamente affascinante e che in qualche modo gli fa venire voglia di aprire il suo cuore come non gli era mai successo prima.
Mai, eccetto una volta.
Quando quella volta torna nella sua vita, questo tuffo nel passato cambia tutto e lo cambia in un modo che lo sconvolgerà nel profondo.
DAL PRIMO CAPITOLO:
-"Ti chiederei che cosa ci fai qui, ad aiutare quel fratello che speri ardentemente di poter cambiare anche se è ovvio che Klaus non vuole essere aiutato, ma conosco già la risposta."
"E quale sarebbe?"
"Smetterai di cercare la sua redenzione solo quando crederai che non sia rimasto nulla da trovare. Giusto?"-
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Buona lettura e lasciatemi un pensiero :)

BDJD

-CAPITOLO 14-

 

 

 

 

 

Chiuse gli occhi mentre l’acqua calda le scendeva giù per la schiena accarezzandole la pelle che fino a poco prima era ferita. Quando uscì dalla doccia, dieci minuti dopo, Elijah era lì ad aspettarla.

Le si avvicinò e con delicatezza le mise le mani sui fianchi,  poggiò quelle labbra soffici sul suo collo.

“Non dovresti essere qui” gli disse lei piano, posandogli le mani sul petto.

“Posso andarmene se preferisci” Elijah sorrise accarezzandole il viso.

La cacciatrice rise, poi lo baciò, schiudendo le labbra quando lui premette con decisione la bocca contro la sua. “Starti lontana è l’ultima cosa che vorrei” gli disse quando si allontanarono l’uno dall’altra.

“Lo so.” Elijah le baciò una mano. “So che non puoi restare, ma voglio che tu sappia che mi mancherai.”

Lei si mordicchiò l’interno della guancia, poi sorrise prima di baciarlo di nuovo.

 

 

Allison si svegliò di soprassalto, si passò le mani sul viso mentre si metteva seduta sul letto e poi si spostò indietro i capelli.

Si guardò intorno, nel silenzio della stanza e si accorse che non sarebbe riuscita a riprendere sonno neppure volendo. Quindi decise di alzarsi e a piedi scalzi scese al piano di sotto, cercando di fare meno rumore possibile.

La piccola Hope dormiva dopo aver pianto per un’ora almeno e tutti dentro quella casa avevano un super udito, quindi meglio fare silenzio.

In casa, nonostante il matrimonio fosse stato due giorni prima, c’era ancora una quantità smisurata di fiori, un forte odore di primavera, se lo avessero chiesto a lei.

Pensò che era bello, indipendentemente da tutto, avere qualcuno da poter definire il proprio compagno per la vita. Hayley non si era sposata per amore, ma visto il modo in cui la guardava Jackson, Allison era certa che presto avrebbe imparato ad amarlo.

Sospirò raggiungendo la cucina, pentendosi di non aver indossato una giacca prima di scendere; quella notte faceva freddo o forse il freddo era dentro di lei.

“Non riesci a dormire?”

Quella voce… l’avrebbe riconosciuta tra un milione di voci. Non la sentiva da qualche giorno visto che lo aveva evitato e lo aveva fatto  perché aveva bisogno di riprendere il controllo.

Il loro stare insieme, il giorno delle nozze, l’aveva fatta felice ma le aveva anche fatto male. Così per i giorni a seguire si era come nascosta, rifugiata in se stessa. Ora era tempo di smettere di farlo.

“Più o meno” sussurrò abbozzando un sorriso e mettendosi a sedere su una sedia accanto a lui, a tavola. “E tu? Nemmeno tu ci riesci?”

Lui le versò una tazza di tè e gliela passò. “Più o meno” le disse sorridendo.

“Stavi dormendo e uno strano sogno ti ha svegliato? Perché a me è successo questo” Allison bevve un sorso dalla tazza pentendosi all’istante di aver parlato perché sapeva esattamene quale domanda sarebbe arrivata subito dopo.

“Un brutto sogno?” chiese infatti lui.

Lei rise scuotendo il capo; non era stato brutto, anzi… ma non era certa che fosse il caso di dirglielo. Cosa avrebbe potuto dirgli, in fondo, che aveva sognato un ricordo e che, in quel ricordo, loro due si baciavano ad un passo dall’amore?

Era inutile e non aveva senso; quel passato non esisteva più e lei doveva farsene una ragione.

Si diede della stupida perché non era mai stata così, non aveva mai perso il sonno dietro ad un uomo, neppure quando era una ragazzina. Doveva smetterla e doveva farlo subito.

Ma c’era qualcosa in quei maledetti occhi scuri di Elijah, qualcosa nelle sue labbra, qualcosa nel suo modo di parlare, di muovere le mani. Nell’odore virile che emanava… lei voleva allontanarsi ma allo stesso tempo voleva restare.

“Un ricordo più che altro” gli disse. “Piacevole ma… che mi turba.”

Il vampiro annuì. “Vuoi parlarne?”

Allison scosse il capo mettendosi in piedi, posizionandosi davanti a lui quando Elijah si alzò a sua volta.

“Non è necessario” mormorò bloccando una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Ma grazie dell’offerta. Sarà meglio che torni in camera adesso; fa freddo e non voglio rischiare di svegliare nessuno. Magari leggerò un libro oppure rifletterò.”

“Ho chiesto a mio fratello se è innamorato di te” disse lui di improvviso. “Vi ho visti ballare al matrimonio e ho… pensato che fosse innamorato di te.”

La donna alzò un sopracciglio perplessa. “Klaus? Innamorato di me?” scoppiò a ridere e si portò una mano alla bocca per cercare di non fare rumore.

“Sveglierai tutti” le disse lui con un sorriso chiudendo la porta, fermandosi ad osservarla mentre si poggiava al tavolo; il corpo scosso dalle risate che cercava di trattenere.

“Questa è la cosa più ridicola che io abbia mai sentito” gli disse quando riuscì a prendere respiro. “Come ti è venuto in mente?”

“Non lo so” ammise Elijah sincero. “Ero… geloso suppongo.”

“Credevo che Elijah Mikaelson non fosse geloso.”

“Non lo ero mai stato prima” rispose lui standole davanti. “Prima di te.”

Allison fece un grosso respiro, capì che stava per fare di nuovo qualcosa di cui si sarebbe in qualche modo pentita, ma capì anche che per quanto ci provasse non aveva altra scelta. Per la prima volta nella sua vita le ragioni del suo cuore riuscivano a sovrastare tutto.

Si rimise dritta e con un gesto deciso gli passò le braccia intorno al collo e lo baciò. La risposta dell’Originale si fece attendere il tempo di un respiro e in pochi secondi Allison gli si ritrovò in braccio, le gambe intrecciate intorno alla sua vita.

“Portami nella tua stanza, Mikaelson” gli disse passandogli la mano tra i capelli.

Lui lo fece.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Allison gemette, chiuse gli occhi mentre il respiro diventava affannoso sotto le spinte decise ma gentili dell’Originale. Quelle labbra che le baciavano il collo, l’incavo tra i seni, la bocca… lasciavano il fuoco al loro passaggio. I gemiti si rincorrevano nel silenzio della stanza, il freddo che aveva sentito camminando scalza fino al piano di sotto era sparito, lasciando il posto ad un caldo innaturale che le aveva avvampato le guance.

Lui le strinse di più le mani poggiando le labbra sulle sue in un bacio forte, intenso, appassionato. Incontrò la sua lingua e si perse in quella danza calda e umida di cui non avrebbe più saputo fare a meno.

Le mani si spostarono sui fianchi, poi scesero giù lungo le gambe e ne piegarono una quel tanto che bastava per unire di più i loro corpi.

Allison si inarcò, poi le sue mani si persero tra i capelli di Elijah. Stringevano di più ad ogni spinta, seguendo quel violento piacere che sentiva nascerle dentro.

“Elijah” sussurrò, un attimo prima che l’orgasmo la scuotesse facendola gemere profondamente.

Elijah la seguì dopo pochi secondi; le dita strette sul suo corpo morbido, il viso perso tra i suoi capelli. Si sentì felice, come non si sentiva da secoli, mentre le dita della donna gli accarezzavano la nuca.

Con decisione la tirò su e la baciò con dolcezza senza staccarsi da lei.

Sapeva che quella felicità che sentiva, quella gioia, quel sollievo… quella leggerezza, avevano un nome. Sapeva anche qual era e sapeva che gli faceva paura, perché era pieno di attesa, di aspettative.

Le passò una mano tra i capelli, poi i loro occhi si posarono gli uni dentro gli altri per un tempo che sembrò infinito.

“Io ti amo” fu Allison a rompere il silenzio pronunciando tre semplici parole che furono capaci di scaldargli il cuore. Gli occhi le si riempirono di lacrime. “Mi dispiace ma non ce la faccio più a tenermelo dentro.”

“Non devi farlo” la rassicurò lui sorridendole. Con un movimento lento la sdraiò sul letto sistemandosi sopra di lei e coprendo entrambi con il fresco lenzuolo. “Mi scaldi il cuore ogni volta che lo dici.”

“Ma il mio si spezza ogni volta che non rispondi” replicò lei. “Cosa stiamo facendo Elijah? Voglio più di questo, io voglio te e ti voglio tutto.”

L’Originale la baciò di nuovo, poi le prese una mano e se la poggiò sul cuore. “Puoi averlo” le sussurrò poggiando la fronte sulla sua.




 

 

 

 

 

 

   
 
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