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Autore: Sylvie91    18/03/2016    1 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Sono passati ormai un paio di giorni da quando siamo arrivati a Pontelagolungo; per quanto il soggiorno sia piacevole, immersi in una pace alquanto fittizia al pensiero di quello che dovremo affrontare l’indomani, non riusciamo a vedere alcun miglioramento fisico di Kili.
Fili è sempre più disperato e malinconico, non si stacca dal capezzale di suo fratello; tranne quella mattina che è uscito con me a cercare le erbe e aiuto da Sigrid, lei viene diverse volte a trovarci e prova con le sue conoscenze a dare una mano ad Oin.
Quando vedo Sigrid china verso Kili per guardargli la gamba e a passargli dell’unguento, mentre Fili non gli stacca gli occhi da dosso, sento sempre quel peso sulla bocca dello stomaco che mi costringe ad uscire dalla stanza.
Sono convinta che quel che provo sia un misto di gelosia e senso di incapacità, dato che non ho alcuna competenza medica per aiutare concretamente Kili; qualche volta mi limito a pestare le erbe a Oin che poi spalma sulla ferita, ma non faccio molto altro.
Eppure talvolta mi sento così stupida ha provare questa sorta di gelosia, insomma il mio destino è quello di ritornare nel mio mondo e dovrei essere felice se Fili si dimenticasse di me per una persona che effettivamente gli starebbe vicino.
Tuttavia al solo pensiero, sono tutt’altro che felice; al solo pensiero mi vengono i peggior epiteti nei confronti di Sigrid, pur nella consapevolezza che lei non ne merita nemmeno mezzo.
Adesso sono seduta su una delle tante palafitte che danno verso la parte interna del lago, proprio davanti la vista della Montagna che sembra così vicina da quanto è immensa, la sua punta scompare tra le nuvole e, nella mia immaginazione, spero che sia innevata come quando in una giornata di sole potevo vedere dal mio paese le lontane montagne.
-Ragazzina, che cosa ci fai qui?- mi distrae una voce baritonale che riconosco facilmente come quella di Dwalin –Ti stavamo cercando.- continua, mentre io mi giro verso di lui notando che è anche in compagnia con Gloin.
-Guardavo la Montagna.- affermo girandomi ancora e non accennando ad alzarmi, non ho voglia di andare con loro.
-Eh, è davvero bellissima.- sospira Gloin sedendosi vicino a me, mentre il suo compagno sbuffa quasi spazientito, ma avvicinandosi a noi pur rimanendo in piedi.
-Mi sembra così strano essere qui…- affermo un po’ triste –So che è presto per dirlo, ma è come se si stesse chiudendo una parentesi e non so se voglio chiuderla… questa avventura, voi… insomma.- balbetto non trovando le parole per dire che la compagnia mi mancherà.
-Ragazzina, non piagnucolare.- mi sgrida Dwalin, passandomi una specie di straccio di dubbia provenienza, che accetto pur non usandolo –Non hai pianto quando stavamo rischiando la pelle, non vorrai farlo ora.-
-Io non sto piagnucolando, Dwalin.- sgrido il nano, facendogli poi una linguaccia –Stavo solo riflettendo.-
-Stavi piagnucolando.- insiste il guerriero.
-Non è vero!- affermo io alzandomi in piedi seguita subito da Gloin che si mette in mezzo –Su, ragazzi non litigate per queste sciocchezze. Dai andiamo alla locanda, c’è Nori che sta dando spettacolo.-
-Non stavamo litigando.- affermiamo all’unisono sia io che Dwalin, tanto che dopo ci guardiamo un po’ imbarazzati, sotto lo sguardo ghignante di Gloin –Dwalin, la ragazza ti assomiglia talmente tanto che se non fosse umana la scambierei per tua figlia.- ride il nano camminando.
-Gloin, guarda che io ce li ho tutti i capelli!- esclamo seguendolo, non voglio tornare alla casa del Governatore per vedere Fili e Sigrid assieme ad accudire Kili.
-Io me li rado per scelta!- brontola il guerriero pelato.
-Seee, va bene raccontala ad un altro!- ribatto dandogli un colpetto sulla pelata.
-Ma chi ti ha detto di darmi tutta questa confidenza, ragazzina.- borbotta Dwalin parandosi la testa mentre camminiamo, avendo sempre come sottofondo la chiassosa risata di Gloin.
-Me la prendo la confidenza se tu continui a chiamarmi “ragazzina”.-
-Basta! Siamo arrivati!- ci interrompe Gloin fermandosi davanti un grosso portone di legno scuro e un po’ marcio per via dell’umidità, da dove si fanno sentire gli allegri schiamazzi misti a qualche imprecazione della gente già un po’ ubriaca in questa serata invernale.
Quando entriamo nella locanda un buon odore di carne ben cotta ci solletica le narici, tanto che la mia pancia comincia a brontolare facendomi leggermente imbarazzare dinnanzi a Dwalin e Gloin.
-Ehi ragazzi! Siamo qui!- ci avvisa esclamando la voce allegra di Bofur, che alzando la mano e saltellando spicca tra gli altri uomini seduti  concentrati nella partita di carte con Nori.
Dwalin si accomoda ordinando subito per me e Gloin una birra e un po’ di pane e formaggio, tanto per iniziare,  guardando con occhio critico le carte che ha in mano Nori, sbuffando poi leggermente; ho come l’impressione che sia abituato ai suoi brogli.
-Ho vinto!- sghignazza Nori, mostrando le carte agli avversari che brontolano seccati, mentre il nano si allunga a prendere le monete guadagnate.
-Voglio la rivincita!- esclama un uomo, mettendo in campo altri soldi che passano subito al vaglio attento del ladro per verificarne l’effettivo valore –Come vuoi.- afferma Nori, come se la cosa non avesse molta importanza e cominciando a mischiare le carte.
-No, fermo. Usiamo le mie.- lo ferma l’uomo passandogli il suo mazzo di carte che Nori prende con un poco di esitazione, guardo di sottecchi il tipo che sfida il mio compagno e devo ammettere che se fossi in lui non ci scherzerei molto: è molto alto e muscoloso, oltre al fatto che sembra incline all’ira.
-E’ meglio che ci allontaniamo.- mi sussurra Bofur prendendomi per mano e spostandoci su un altro tavolo, mentre con Nori rimangono Dwalin e Gloin che mangiano e bevono silenziosi.
Ho come l’impressione che fra poco inizierà una piccola rissa da pub, anche se spero rimanga un’impressione –Bofur, scusami ma perché Nori bara… alla fine il Governatore ci ha lasciato accesso ai fondi per le spese.- chiedo parlando molto piano facendo attenzione a non essere sentita.
-Credo che sia più forte di lui, se smette di barare non sarebbe più Nori.- ridacchia piano Bofur.
-Sembra che tu lo conosca bene.- affermo, ormai è più forte di me, voglio sapere sempre di più dei miei compagni.
-Beh ci conosciamo da quando eravamo bambini.- ridacchia Bofur, bevendo un poco di birra e allungandomi il pane con il formaggio fuso, che prendo volentieri.
-Davvero? Ed era così anche da bambino?- chiedo mangiucchiando il resto del crostino.
-Oh sì, si divertiva a rubacchiare le penne ed i fogli di Balin, durante l’esilio.- afferma Bofur –Un po’ è cambiato con la nascita di Ori… diciamo che è divenuto più “responsabile”.- continua con un inflessione ironica il nano, facendomi ridacchiare.
-Cosa intendi con più “responsabile”?- domando, aggiungendo le virgolette con le dita.
-Che non ha smesso di rubare ai mercati, ma lo faceva per lo più per garantire alla sua famiglia la sopravvivenza; dopo un po’ ha cominciato a lavorare anche per Dwalin, infatti il loro rapporto è particolare… si sopportano molto poco, ma Dwalin tende sempre a tirarlo fuori dai guai.- mi spiega Bofur, guardando il tavolo di gioco, dove Nori mostra un bel sorriso, come faccia da poker.
-Quindi si sono fermati al suo tavolo per proteggerlo.- affermo sorpresa.
-Proprio per quel motivo, ma ho come l’impressione che presto dovremo scappare… e anche di corsa.- mi avvisa Bofur, indicando il giocatore avversario di Nori che sta assumendo dei colori variabili tra il rosso e il violaceo, sembra proprio che stia per scoppiare.
Vedo Bofur che sparisce sotto il tavolo  e dopo un po’ sento tirare il vestito –Seguimi…- sussurra il nano da sotto il tavolo, soffoco una risata e lo seguo gattonando sul pavimento seguendo la mia guida non so bene dove, finchè non sento tipo un rumore strano dietro di me, seguito ad urla.
-Oh per Mahal, dobbiamo muoverci.- mi incita Bofur aumentando il passo, mentre io credo di aver pestato con la mano qualcosa di non bene definito, ma abbastanza viscido da farmi schifo –Anaïs, muoviti dobbiamo uscire da qui!-
-Ma Dwalin, Nori e Gloin?- chiedo guardandomi indietro dove il rumore e le bestemmie sono più fragorose.
-Se la caveranno… dai muoviti!- esclama continuando la marcia sotto i tavoli, finchè non arriviamo vicino all’ingresso della locanda.
Usciamo velocemente lasciando la rissa dietro a noi, con i suoi rumori di piatti e bicchieri rotti e di sedie sbattute a terra, come anche i tavoli –Ho come l’impressione che l’abbiamo combinata grossa…- affermo guardando la porta ormai chiusa della locanda.
-Nah… l’importante è che non lo sappia Thorin o Balin.- ridacchia Bofur –Torniamo a casa, loro ci raggiungeranno presto.- mi prende per mano il nano tirandomi via dalla zona del misfatto.
 
-Ahia! Potresti essere più delicata!- mi urla dietro Dwalin, dopo avergli appoggiato non molto delicatamente la bistecca sul suo occhio nero –Nessuno ti ha detto di partecipare ad una rissa.- rispondo ironica, mentre controllo le varie ferite di Nori.
-Non è colpa mia se nella compagnia c’è un ladro.- ribatte il guerriero, facendo ridacchiare Nori  che nel frattempo toglie da una tasca interna un sacchetto ben pieno e tintinnante –Beh intanto ho incrementato le nostre finanze.-
-Peccato che stiamo andando a conquistare una montagna che è piena di oro.- brontola Gloin con il braccio legato al collo per via di una piccola contusione.
-Smettetela, sembrate dei bambini capricciosi.- li sgrido, mentre sento che Bofur trattiene a stento una risata –E per colpa vostra ho anche macchiato il vestito.- sbuffo irritata mettendo a bollire nel camino una teiera in modo da poter attenuare gli effetti della sbronza dei tre.
-Tu giullare smettila di prenderci in giro.- minaccia Dwalin, ma viene immediatamente zittito da un mio pizzicotto proprio dove c’è una bella ecchimosi violacea – Ahia!-
-Non trattare così Bofur.- lo sgrido ridacchiando –E tieni ferma quella bistecca sull’occhio altrimenti non serve a niente.- continuo sistemando meglio la carne sull’occhio maltrattato del guerriero –Dovresti stare fermo, Dwalin.-
-Umpf… donne.- sbuffa il guerriero, mentre gli altri ridacchiano.
-Sembra di avere una seconda Dis qui, vero Dwalin? Come lei, la ragazza ti sa zittire per bene.- ride Gloin, facendo arrossire la capa pelata del compagno; dall’effetto direi che il nostro guerriero ha un certo debole per la sorella di Thorin.
-Com’è la mamma di Fili e Kili?- domando ai nani, mentre Dwalin sembra arrossire sempre di più.
-Beh assomiglia a Thorin…- afferma Nori grattandosi il mente -… sono testardi uguali, lei si addolcisce solo in presenza dei figli.-
-Non è vero, alla fine ha fatto da madre anche a noi Nori!- interviene Bofur dal tavolo, cercando di non far crollare il castello di carte che ha appena iniziato.
-Ha fatto da madre anche a voi? Come è possibile?- interrogo confusa, non capendo quanti anni effettivamente ha quella nana.
-Era di qualche anno più vecchia di noi e Thràin ha deciso che doveva aiutare gli orfani.- aggiunge Nori.
-Fortunatamente Fili e Kili assomigliano più al padre, comunque.- continua Gloin –Dis e Thorin sono sufficienti per l’intero mondo.-
-Fili e Kili non mi hanno mai parlato di loro padre…- sussurro un po’ tristemente redendomi conto che conosco davvero poco anche dei nani con cui ho stretto un maggior legame.
Dwalin sbuffa sostituendo la mia mano con la sua nel reggere la bistecca –E’ raro che ne parlino, Fili ha perso il padre all’età di cinque anni e Kili non l’ha mai conosciuto… li ha cresciuti Thorin, sino a quando non è divenuto Re… poi… sono cresciuti.- chiude il guerriero uscendo poi dalla stanza con passo lento, lasciandoci in silenzio.
-Li ha cresciuti lui… come se fossero suoi.- afferma Gloin, appena si accorge che Dwalin non è a portata di orecchio, mentre io mi siedo sulla prima sedia un po’ confusa  e guardando il nano aspettando altre spiegazioni –Thorin, dopo la scomparsa di Thràin non poteva essere solo un padre per Fili e Kili… doveva anche essere un esempio di Re; quindi ha chiesto a Dwalin e Balin di essere una figura paterna per i due. Poi…-
-…Poi a Dwalin piace Dis, vero?- chiedo rivolta ai nani rimasti che chinano la testa quando mi volto verso di loro –Sembra una situazione un po’ particolare.-
- Non sai quanto…- risponde Nori.
 
La notte è arrivata velocemente dopo quei discorsi nella cucinetta del Governatore, alla fine mi sono anche persa a riflettere su quella che era la possibile vita passata di tutti i nani e mi sento quasi in colpa per non essermi interessata prima del loro passato.
E quasi mi piacerebbe spiegare a loro qual è il mio passato, spiegare che la mia famiglia si trova da tutt’altra parte rispetto a questo mondo e che il solo modo per vederla è completare la missione, anche se questo vorrà dire addio a tutti loro.
Mi mancheranno quando ritornerò indietro, mi mancheranno tutti; ormai li considero quasi come una seconda famiglia e non mi fa stare meglio il pensiero di lasciare solo Fili, anche se vi potrebbe essere una qualche liason con Sigrid.
Cosa che non mi va affatto bene.
Mi da più fastidio pensare Fili con Sigrid e mi dà fastidio essere così gelosa, perché non lo dovrei essere… insomma dovrei essere gelosa di Christopher e delle possibili conoscenze che lui possa aver fatto durante la mia assenza.
Stringo forte il cuscino contro il mio petto, mi sento così confusa in tutto, come non lo sono stata mai; solo un lieve bussare mi fa alzare gli occhi verso l’ingresso da dove entra silenziosamente Fili chiudendo poi la porta dietro di sé.
-Dove sei stata tutt’oggi?- mi chiede Fili senza muoversi dalla porta, mentre io mi siedo meglio sul letto.
-Sono stata fuori. – rispondo vaga, ho come l’impressione che sia arrabbiato e che probabilmente non gli è piaciuto il fatto che sia andata in giro.
-Ti ho cercata e Kili ha chiesto di te quando si è svegliato.- continua il nano seriamente –Non sapevo dove fossi. Mi sono preoccupato.-
-Mi dispiace per non aver visto Kili, tuttavia pensavo di essere in più… insomma non potevo aiutare in niente, dato che c’erano Oin e Sigrid.- affermo abbassando lo sguardo, sentendolo sospirare pesantemente.
-Anche la sola tua presenza era importante… e non solo per Kili, anche per me.- mi sgrida il nano a bassa voce avvicinandosi al letto.
-Scusami… credevo di essere semplicemente in più.- continuo tristemente –Sembrava che non fossi utile a nessuno e quindi…-
-… Non farlo più. Non scomparire Anaïs, non adesso che ho bisogno di te.- dichiara Fili, alzandomi il viso dal materasso per poi abbracciarmi forte, come a non volervi farmi scappare; sento le sue lacrime scendere sulla schiena, che sfoga tutta la sua disperazione e preoccupazione per Kili.
   
 
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