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Autore: Mikirise    18/03/2016    1 recensioni
Malcom sa bene che i figli di Afrodite, quando tutti loro sono occupati nella Caccia alla Bandiera, preferiscono sedersi sulle rive del lago e iniziare a parlare tra loro con aria complice.
Sa anche che i figli di Afrodite sono legati da un doppio filo, comprensibile ed incomprensibile allo stesso tempo per tutti.
Quello che non sa è che all'uscire con uno di loro si sarebbe sottoposto:
1. Alla gelosia dei fratellastri
2. Ad un combattimento all'ultimo shipping -o qualcosa del genere.
{Storia scritta per la challange One Hundred Alternative Universes, indetta dalla community campmezzosangue}
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Drew Tanaka, Malcolm, Mitchell, Piper McLean, Quasi tutti
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I figli di Afrodite abbassano lo sguardo, pensierosi, quando Piper scruta il figlio di Atena.

“È ora del verdetto.” Mitchell cerca di attirare di nuovo l'attenzione sulla competizione, ma lancia un'occhiata preoccupata a Malcom, che si morde le labbra, più nervoso di prima. “Io voto per la storia di Malcom. C'è un retroscena, i personaggi sono stati usati bene e anche a me piacciono Piper e Annabeth, anche se non si ha un vero e proprio lieto fine. Mi piace.”

La Capo Cabina annuisce, posando lo sguardo su Lacey, che giocherella con le pellicine delle dita, e non risponde subito. “La storia di Malcom era carina e tutto, ma la verità è che se dobbiamo metterla sul piano della coppia entrambe le storie sono sullo stesso livello. Mitchell dice che la storia di Malcom è migliore in quanto a retroscena, ma i personaggi secondari sono appena accennati. Leo lo vediamo sempre a lavorare per l'Agenzia e non sappiamo perché non ha una squadra, la squadra di Jason è sconosciuta e non sappiamo nemmeno come sia morto Luke, nella storia. Non so. Ho trovato molto più completa quella di Drew. Anzi, forse è stata costruita un po' più intelligentemente: ci sono due coppie che lentamente si danno il cambio, come se ci debba essere un seguito. Per poco, ma pensò che Drew abbia raccontato la storia migliore.”

Tutti posano il loro sguardo su Piper, che tamburella le unghie sul tavolo. “Mi piace come Malcom descrive le situazioni con leggerezza e delicatezza. Sono queste le cose che ricerca una figlia di Afrodite. Ma… per quanto mi piaccia, devo essere imparziale e dire che per stile e trama, Drew lo supera. Anch'io voto per lei.”

Mitchell chiude un'altra volta gli occhi, come se fosse stato colpito da un pugno in pancia. “Se vince questo round, vince tutto” sussurra, terrorizzato.

Insomma, niente pressioni Malcom.

“Tocca ancora a me, quindi.” Drew sorride e si guarda intorno. Vede Will e Nico discutere su qualcosa, forse del fatto che il moro ha cercato di scappare dal Campo Mezzosangue appena si è reso conto delle feste entranti del mese. Troppi semidei con cui socializzare. “Li shippo.” Li indica e si prende qualche secondo per cominciare.

Malcom finge di non sentire il “Siamo spacciati” sussurrato da Mitchell dopo aver visto la coppia dalla sorellastra indicata. Deve solo pensare ad una buona storia. Solo quello.








#46 Stiamo insieme da tre mesi e solo ora mi dici che sei un werewolf!AU

 

Sarò il sangue se tu sarai le ossa





Nico non saprebbe dire quando tutto inizia per il semplice motivo che non ricorda un momento della sua vita in cui Will non ci sia stato. Non dice che Will era in prima fila, in primo piano, sempre visibile e pronto a ricevere gloria. Will lo ha conosciuto perché è un amico di Percy e Percy era tipo la sua cotta segreta delle elementari e…

Però sarebbe da stupidi dire che Will non ci fosse. Poteva pensare prima a questo particolare, magari gli avrebbe detto qualcosa su quello che gli stava succedendo intorno.

E non saprebbe indicare il momento in cui ha smesso di essere il tipo inquietante e leggermente troppo autoritario che cercava di tenerlo a letto durante le influenze e cose così, ed è diventato Will. Lo Will. L'unico Will. Quel Will. Will.

Può pensare che tutto abbia inizio per colpa di Hazel, perché Hazel ha sempre la colpa di tutto e poteva anche risparmiarsi di pensare che prima o poi la sua vita sarebbe stata normale. Un papà, la mamma adottiva, la nonna fissata coi cereali e due figli da mamme diverse. Lei è sempre stata convinta che la normalità potesse essere anche questa. E se ne andava in giro convinta, tenendo a braccetto suo fratello, fulminando chiunque le chiedesse se fosse adottata, ripentendo che tutto andava normale. Ma a Seattle, Nico lo sa bene grazie ai suoi gusti in serie TV, le cose non possono andare normali. Insomma. Dice niente Liv Moore? No, no. Non ascoltate mai Nico, eh. Sia mai che poi abbia ragione!

Hazel lo prendeva in giro e diceva che doveva smetterla di confondere realtà e fantasia. E la cosa sarebbe andata anche bene, se solo…

Poi è stata morsa e la loro vita da famiglia disagiata è andata tutt'altro che normale. E grazie tante. Gli occhi di sua sorella più piccola sono diventati dorati, cavolo, e lei ha iniziato a bere sangue di animali, cacciati da lei, cavolo. E la cosa è così irritante. I vampiri potevano scegliere lui per farlo diventare un pallido, figo, cazzuto vampiro? No. Hazel è meglio. Lei neanche ci credeva in voi! Stupidi ingrati.

Ma non è questo il punto. Non è questo. No.

Il punto è che Hazel cercava di far andare le cose normali e quindi, da brava sorella minore, ha cercato in tutti i modi di spingere Nico tra le braccia di Will e ignorava il povero Frank che, nel frattempo, cercava in tutti i modi di farle capire che sì, amici e tutto, ma a lui non sarebbe dispiaciuto che tutto andasse anche, come dire?, oltre. E questa è pure un'altra storia.

Quindi se Nico si è ritrovato, senza nemmeno rendersene conto, con uno stupido biondo come ragazzo, è tutta colpa di Hazel. E se adesso si trova in mezzo ad una stupida lotta tra vampiri e licantropi, o lupi mannari, o cani da compagnia, in realtà sarebbe tutta colpa di sua sorella minore, che i fatti suoi da vampiro se li potrebbe pure fare. O forse colpa di Will. Dipende dalla prospettiva.

Ma andiamo con calma. Dall'inizio. Nico si guarda i polsi intrappolati in catene di metallo e un po' gli dà fastidio dover pensare così tanto per arrivare all'inizio, ma tanto vale capire di chi è la colpa di tutto e, qualunque cosa succeda, qualunque sarà l'esito del suo stupido rapimento, allora se la prenderà con lui, o con lei. Basta pensare dall'inizio.


~


In in un certo momento della sua vita, Hazel deve andare a cacciare e poco importa tutto quello che dicono gli animalisti e i vegetariani. I cervi sono meglio degli esseri umani e non c'è niente di più strano di un vampiro che deve litigare con sua nonna perché non mangia i cereali. Nico non è sicuro di come questa cosa della dieta equilibrata funzioni con sua sorella, ma la cosa importa veramente poco.

Quando Hazel deve andare a caccia è irritabile. Un po' come se avesse il ciclo, quindi che iniziasse a sentire odori strani non sembrava poi così strano.

È successo quando stavano guardando un film idiota su due che sono scemi e si amano ma mica lo capiscono. Uno dei tanti, insomma. Hazel si è girata verso suo fratello, che cercava di spingere via il braccio di Will, attorcigliato al collo di lui, e ha fatto la stessa smorfia di quando suo padre non vuole uscire di casa perché non vuole proprio farsi la doccia. Ma non dice niente.

Aspetta che Frank e Will se ne vadano e con loro quel gruppo di amici che includeva Austin e qualche altro biondo. Ha aspettato pazientemente, mordendosi le labbra e facendo smorfie strane, senza dire niente.

“Puzzavano di cane” è sbottata alla fine, chiudendo la porta dietro di sé e assicurandosi di sentire il motore della macchina accentersi. “Cane.”

Nico ha pensato fosse un effetto collaterale della dieta di sua sorella. Aveva alzato le spalle e detto: “Il tuo ragazzo sembra un cane.”

Hazel aveva sbattuto le palpebre e se n'era andata verso la cucina. “Non è il mio ragazzo.” È stato tutto quello che ha voluto rispondere. E non riusciva a togliersi dalle narici la sensazione di aver respirato del pelo.


~

Pensandoci ora, forse sia Nico che Hazel non vengono mai ascoltati. Sua sorella è un cavolo di vampiro e lui non le crede quando dice di sentire odore di cane, o di cane bagnato, e roba così.

Il ragazzo lancia un'occhiata all'unica porta nel suo campo visivo. Deve provare a scappare. Non sa esattamente come. Prima o poi gli verrà in mente qualcosa. Come dice sempre Percy: piano? Quale piano?

In tasca ha un coltellino. Può essere un inizio, se riesce a raggiungerlo.


~

Hazel ha iniziato a sentire odore di cane in diversi momenti della giornata e ovunque. Ha iniziato a dire anche che la puzza si stava attaccando alla pelle di Nico. Cane bagnato, diceva. La cosa, ovviamente, non ha preoccupato il maggiore per niente. Alzava gli occhi al cielo e, visto che i vampiri non lo avevano voluto come uno di loro, che cercassero di non metterlo in mezzo, grazie. Aveva abbassato la guardia, cosa può dire?

Erano i primi momenti in cui lui e Will erano lui e Will. Ora. Nico non vuole fare lo sdolcinato e dire che era stato il periodo più bello della sua vita, che finalmente si sentiva accettato, che qualcuno aveva finalmente aveva il coraggio di tenergli testa e… insomma, no. Non dirà, non penserà, smancerie. Ma Will lo distrae.

Di solito è più concentrato, più attento. Ah, e più nerd. Oh, dei. Quanto ama il sovrannaturale! Se tutto fosse successo quattro mesi prima, sarebbe stato al settimo cielo, avrebbe accompagnato Hazel nei campi, avrebbe cercato le orme, assaggiato erba eccetera, ma, come dicono tutti, si può essere sfigati a metà quando si ha un ragazzo. Perché hai meno tempo per te stesso.

Will aveva preso questa bruttissima abitudine di farlo uscire di casa. Capisci il disagio? Gli faceva prendere aria fresca, luce solare… aria fresca, santi dei! E magari, sì, Nico brontolava e incrociava le braccia, come un bambino capriccioso, ma bastava un bacio -Will che si abbassava leggermente e gli lasciava un bacio a stampo, per poi sorridere, bastava questo e Nico si scioglieva. Ce l'ha proprio in pugno, niente da fare.

Quindi Hazel è stata lasciata sola alle sue confabulazioni e se solo Frank non fosse stato con lei, se solo lei non avesse avuto nessuno con cui ficcarsi nei guai… tutto questo non sarebbe successo.

Quindi, forse, è tutta colpa di Frank.


~

Essere bassi aiuta. Basta tirare su il fianco, verso la cassa a cui sono incatenate le mani e rubare, come ha imparato a rubare le chiavi di casa a suo padre, cosicché non si accorgesse che stava uscendo di casa più spesso, o che tornava tardi. Dettagli.

Ha il coltellino in mano, quando sente un rumore provenire dalla parte più lontana del capanno. Se deve scappare, deve scappare ora e non fare il rammollito. Cosa direbbe Leo? Un bum è meglio di un bla bla. E okay che ha origini messicane, ma la verità è che dovrebbe proprio migliorarlo il suo inglese.

Se fa rumore, attira l'attenzione di chiunque sia entrato. Concentrandosi per pochi secondi in quello spazio dovrebbe avere il tempo per arrivare almeno alla porta. E che, dalla porta in poi, qualcuno lo aiuti.

Con le dita cerca di liberarsi e ricordare i tempi in cui lui e sua sorella riuscivano ad aprire qualsiasi cosa con una graffetta e una moneta. Ma quelle sono pazzie infantili. Adesso che ha diciotto anni e le carte di Mitomagia le deve tenere nascoste nello zaino, ha smesso di rubare ai ricchi per dare a se stesso. Tira le catene col polso, ma l'unica cosa che ottiene è dolore.

E i passi si avvicinano.

Si vede che Nico è un perdente anche in questo caso. Beh. Ciao vita. Per lo meno adesso vedrà chi è l'idiota che lo ha rapito e gli ha ficcato un sacco in testa.Un sacco puzzolente, si deve precisare. Cosa che probabilmente qualcuno ci aveva vomitato dentro e, se nessuno lo aveva già fatto, Nico avrebbe rimediato il prima possibile.

Riprova a tirare via le catene, ma niente. I passi continuano ad avvicinarsi. E ad avvicinarsi. E ad avvicinarsi. È fregato.

E la cosa strana è vedere Frank arrivare davanti a lui e Hazel atterrare sopra la cassa a cui è legato. Will gli compare proprio dietro e gli fa venire un infarto. Sono i buoni, comunque. Tira un sospiro di sollievo.

Sono i buoni.


~

“Tua sorella mi sembra strana.”

Nico lo aveva guardato male e gli aveva dato un pugno sul petto, perché, davvero Will? Al loro quarto appuntamento -Nico ha letto le riviste e si è preparato fisicamente e mentalmente al quarto appuntamento, perché è quello in cui le cose… beh, le cose si fanno serie al quarto appuntamento, no? Si… si concretizza. Ed aveva parlato con la sua mamma adottiva, con sua sorella, aveva parlato con Piper McLean, la tipa guru dell'amore, per prepararsi, okay? E Will parlava di sua sorella? Ecco. Giusto questo poteva succedere. Grazie tante e ciao. Ancora.

“Sono serio.” Will aveva continuato guardando verso la portafinestra della serra -abbiamo già parlato del fatto che il biondo pretende che Nico abbia contatto con natura e aria fresca. Beh, più o meno. “I miei…” si era fermato, per poi strofinarsi le mani sui pantaloni. “I miei cugini l'hanno vista nel territorio intorno a casa e…”

“Territorio? Ma che siete degli scimpanzé? Siamo a Seattle. Magari stava lì a prendere un caffè.” Aveva sminuito con così tanta facilità, prima di ricordarsi che sua sorella è un cavolo di vampiro e che Will vive dall'altra parte della città. Mhm. Strano. Ma, al contrario di certe persone, Nico di Angelo non vende sua sorella. Aveva alzato le spalle e si era portato in bocca una manciata di patatine fritte rigorosamente da McDonald's, perché vita sana, okay, ma fino ad un certo punto.

“Vorrei solo che tu, beh, stessi attento…”

“Perché mia sorella se ne va in giro dall'altra parte di Seattle?” Aveva roteato gli occhi e, con la bocca piena, aveva continuato: “Non fare il paranoico, adesso.”

E, per la cronaca, non hanno concretizzato. Niente rovina l'atmosfera più di parlare della sorella del tuo ragazzo.

Quindi forse è colpa di Nico… no, fuori questione. Diamo la colpa a Will.



~




“Sembri un elefante, Frank” borbotta Nico, mentre Hazel rompe le catene con la sua super-forza da vampiro -che lui non è. “Ti si sente da metri di distanza.”

Frank arrossisce e Will, da bravo cane, lo abbraccia da dietro, mentre cerca di alzarsi in piedi e pulirsi dalla polvere sui pantaloni. La cosa lo irrita e rassicura allo stesso tempo. Quindi lo allontana un po' e cerca di andare verso sua sorella. Beh, fa finta di provarci. Will lo calma col solo tocco. E vabbe.

“E tu?” riprende il moro, girandosi verso di lui. “Ti sei vestito tutto di nero e ti sei dimenticato di coprire quella zazzera bionda? Davvero?”

E così anche Will arrossisce, mentre Hazel fa segno di stare zitti. Qualcuno sta parlando. E i buoni sono tutti qui, ricorda.



~



Scuola le puzzava di cani bagnati. E questo doveva essere un problema, per Hazel. Se ne lamentava in continuazione.

Se ne lamentava la mattina, quando si vestivano. Se ne lamentava durante i cambi d'ora. Se ne lamentava a pranzo. Se ne lamentava soprattutto quando andava al corso di Pittura. Se ne lamentava durante le lezioni, quando tornavano a casa, quando avrebbero dovuto studiare, quando andavano a dormire. Sempre.

E quindi la cosa non ha stupito molto Nico. Nel senso, sì, okay. È strano vedere tua sorella odorare la gente e forse Hazel poteva anche essere un po' più discreta. E poi lei stava al suo fianco ad ogni ora del giorno, quindi era effettivamente già successo che lui e Will presi da attacchi di affetto si fossero scambiati degli innocenti baci davanti a lei. E prima della storia della puzza di cane, Hazel non aveva mai reagito come una pazza. Ma, ehi, e pur sempre figlia di suo padre. Mai dire mai.

Nico aveva sorriso contro le labbra di Will, per poi allontanarsi, con gli occhi chiusi, mentre sentiva i muscoli delle spalle del biondo tendersi, come se fosse pronto ad un attacco. E quando aveva aperto gli occhi si era ritrovato una Hazel schiacciata al suo fianco con lo sguardo di una pazza. Quasi gli veniva un infarto.

Will aveva solo sospirato. “Dovremmo parlare di confini, Hazel.”

“Dici?”

Nico non ci ha capito niente. Si è guardato intorno e poi ha alzato le spalle. La cosa non lo ha turbato più di tanto, giusto in quel momento. E per i motivi sbagliati, che sono venuti fuori da… da cosa? Dall'esperienza di Katie e Travis che non facevano altro che litigare prima di mettersi insieme? Non tutti sono così.

Aveva afferrato la manica di Will e si era morso le labbra. Aveva paura che se ne andasse da Hazel e lo lasciasse lì. Non lo avrebbe potuto sopportare ed è stupido, ora se ne rende conto, essere geloso di sua sorella perché sta sempre in mezzo.

Will gli ha sorriso e non ha capito quello che passava per la testa di Nico, perché è così che funziona: se c'è qualcosa che non va, se ne parla. Nessuno ha il dono di poter leggere nella testa di qualcun altro. Vabbe, non tutti. Solo le creature sovrannaturali.

Gli occhi di Nico sono diventati un po' più scuri, da quella volta, ma nessuno se n'è reso conto, finché non è stato troppo tardi.


~

Hazel fa segno di andarsi a nascondere dietro le casse di legno e tutti, lentamente e cercando di non fare rumore, obbediscono. Will non lascia andare Nico neanche fosse scemo e, anche quando sta lì, con la massa di capelli biondi in bella vista, tiene la mano sulla spalla, chissà per quale motivo.

Non si sentono passi, e nemmeno rumori che siano collegati direttamente all'ambiente e la cosa è ancora più inquietante, come nei film dell'orrore, quando l'assassino si sta avvicinando, ma non sai da dove e la protagonista deve mettersi la mano sopra alla bocca per non far sentire il suo respiro.

“Hai iniziato una guerra!” Una voce femminile si alza e rimbomba per tutto il magazzino poco illuminato. “Come ti è venuto in mente d'iniziare una guerra?”

“Non sono stato io a farlo.” Un'altra voce, più bassa, maschile, più arrabbiata. “Sono stati loro. Hanno mandato qualcuno a…”

Nico si alza in punta di piedi per poter vedere chi parla, ma viene ricacciato in basso dalle mani di Will. Comunque riesce a vedere qualcosa, dei piccoli dettagli. La ragazza che sembra latinoamericana, il ragazzo biondo, pallido, con gli occhi che sembra gli schizzino fuori dalle orbite. Lui stringe i pugni e guarda in basso.

“Non cercare scuse.” La ragazza gli prende i polsi e schiaffa la sua faccia a pochi centimetri dal naso di lui. “Qual è il piano?”

“Sovrannaturale chiama sovrannaturale.” Il ragazzo si scansa e si libera i polsi.

Nico ha il respiro pesante e questa cosa gli ha ricordato un'altra cosa è sta cercando di mettere bene a fuoco i suoi ricordi, mentre Frank fa un passo indietro, mentre scuote la testa, guardando Hazel. Inciampa su qualcosa, forse un filo, forse un bastone, cerca di non cadere per terra e a terra ci finisce una chiave inglese, che cadendo fa un tintinnio che rimbomba ancora una volta per tutto il magazzino.

Nico non ha nemmeno il tempo di roteare gli occhi. Will lo afferra e da lì le cose non le capisce molto bene.


~

“Sovrannaturale chiama sovrannaturale” aveva detto Ade, aprendo le palpebre con due dita del figlio. “Decisamente così, a quanto pare. Complimenti Hazel, hai un fratello strega. Eh, ma io ve lo avevo detto che vostra nonna era una strega, come la vostra bis-nonna e la vostra bis-bis-nonna e… penso anche vostra cugina Ecate abbia qualcosa del genere, ma non sono molto convinto, e vi avevo detto che questo poteva assolutamente succedere durante la vostra pubertà che uno di voi iniziasse a… perché mi guardate così?”

In sua discolpa, quella è ed era la faccia normale di Nico quando guarda suo padre. È proprio più forte di lui. Lo giudica implicitamente da quando è nato, quindi niente. “Tu non hai mai detto nulla del genere.”

“Ah no?” Ade aveva messo a bollire l'acqua sul fornello e fatto un cenno a Will, che lo guardava con la bocca spalancata. “Non… mai? E quella volta sulla ruota panoramica che Hazel stava per vomitare? Non vi ho detto qualcosa come che quando sarebbe stata una strega si sarebbe dovuta abituare a volare su una scopa?” Aveva preparato tre tazze.

Hazel aveva assottigliato gli occhi e puntato i palmi delle mani sul tavolo. “Ma tu che figli hai cresciuto?”

“Non siamo mai andati al luna Park con mio padre.” Nico aveva alzato il mento, per cercare lo sguardo del biondo, che sta in piedi esattamente dietro di lui. Gli sorrideva, Will, e gli aveva poggiato la mano sulla spalla, come a volerlo abbracciare. Nico aveva sbuffato. “E comunque, in quale universo quello che hai detto tu è un avvertimento a tua figlia che potrebbe diventare una strega? E perché lo sono diventato io?”

“Era un avvertimento più che valido! E nemmeno l'unico. Quando Nico si è rotto il braccio ti ho anche detto che con un bididi-bodidi-bu un giorno avresti risolto tutto quanto. Vedi? Un buon avvertimento!”

“No. Non lo era.” Hazel si era accarezzata il ponte del naso e inspirato lentamente. “Ma nella tua testa lo hai sempre detto a me, non a Nico. Quindi perché il DNA da strega si è svegliato in lui?”

Ade aveva passato una tazza a Will e aspettato che il ragazzo stesse bevendo per rispondere. “Perché tu sei un vampiro.”

Nico aveva sentito una scossa e si era girato verso il suo ragazzo con tutto il corpo, aspettandosi una qualche reazione e cercando qualche giustificazione logica alle parole di suo padre, ma Will continuava a bere con tutta tranquillità il caffè, guardandosi intorno.

“Il clan ottiene quello che vuole. Di solito si prediligono le ragazze al percorso magico. Sono un po' sessisti e capirete per quale motivo io e i vostri zii abbiamo una vita normale. Tutti maschi. Il problema è che non puoi essere un vampiro e una strega, piccola. Quindi… Ma non si possono saltare due generazioni, o così pare. Se comunque si sono attivati i tuoi poteri, ehi, bello, adesso potrai cucinare tutto quello che vuoi solo con la forza del desiderio.”

“Insomma me ne vado ai sabba.” Nico aveva alzato le spalle e un lato delle labbra. “Figo.”

Poi la conversazione si è spostata sul fatto che Will sapeva il piccolo segreto di Hazel. E mai nessuno è stato così nervoso come in quel momento.



~

Will lo tiene esattamente come un sacco di patate, fa qualcosa con le mani e Hazel fa sì con la testa, prima di correre verso Frank. Quando Nico cerca di guardare dove lo sta trascinando, vede l'uscita e sua sorella che rimane nello sgabuzzino sporco e buio.

“Posso aiutare!” grida tirando un calcio a Will. “Non posso lasciarla qua! Non…”

Il biondo non lo ascolta nemmeno. Corre frettolosamente verso il boschetto. E dopo il boschetto verso la strada. E dopo la strada verso Seattle.

“Lasciami andare! Lasciami! Ora! Hazel!”

“Tua sorella se la caverà.”

“No! Non è vero! Non si sa ancora allacciare le scarpe! Non sa cucinare una cavolo di lasagna! È mia sorella minore e la devo proteggere, okay? Perché non se la sa cavare da sola! E quindi mi devi lasciare, ora! Devo tornare da lei!” Nico sembra addirittura isterico, mentre si agita e cerca di atterrare. “È praticamente già morta una volta perché non ero lì a proteggerla! Non può succedere ancora! Mettimi giù Will!”

Will alza le mani e la faccia di Nico si vede schiacciata sull'asfalto.

“Dicevo con più gentilezza” mormora il biondo, passandosi il dorso della mano sulle labbra e tirando su col naso.

“Nico. L'unica cosa che devo fare è portarti in salvo. Qualsiasi cosa succeda devo semplicemente…” Will vorrebbe finire la frase, ma non trova le parole e, prima ancora di riuscire anche soltanto a pensare a qualcosa, i passi pesanti di Frank, seguiti da quelli di Hazel iniziano ad avvicinarsi a loro, insieme ai loro fiatoni. Tira un sospiro di sollievo e si volta verso Nico.

Ma lui lo sta guardando con quell'espressione vuota e dice: “Perché? Con te sarò mai al sicuro? Tu sarai al sicuro?”

Hazel compare alla vista in quel momento. Giusto in tempo per vedere un macigno cadere sul petto di Will Solace.



~


“Aspettate cinque secondi.” Nico aveva alzato un palmo, sorridendo. “Tu sei un vampiro, no? E tu un lupo mannaro. Quindi mi avete appena trasformato in Bella Swan?”

Hazel aveva roteato gli occhi ed era tornata a leggere un libro, con le ginocchia strette e il pasto intoccato.

“Non sembri arrabbiato.” Will stava giocando con la cannuccia del frappé, gli occhi bassi e l'aria colpevole.

“Stai scherzando, spero.” Nico aveva tirato fuori uno di quei rari sorrisi entusiasti. “La mia vita sta arrivando agli stessi livelli di miticità di Mitomagia. È praticamente Natale!”

Il biondo aveva sorriso di rimando e gli aveva preso la mano gelida tra le sue, calde, quasi bollenti. “Promettimi solo che non ti metterai nei guai.”

“Paranoico.”


~

Mentre Hazel gli tocca la faccia, controllando che stia perfettamente bene, Nico cerca di rimettere in ordine le sue priorità.

“Sta scoppiando una guerra tra vampiri e lupi mannari. Sembra una cosa seria. mi hanno chiesto di schierarmi dalla loro parte. Sai, vampiri uniti contro il nemico comune.” La ragazza sorride dolcemente. “E qui hai un lupo mannaro e tua sorella vampiro. Frank dice che sua nonna ci ospiterebbe in Canada, se le cose vanno male.”

“Non avresti dovuto portare Frank con te. Si poteva fare male.” Nico si guarda intorno e cerca di mettere in ordine i pensieri.

“Ha detto qualcosa su Mitomagia. Non l'ho capito e visto che non l'ho capito non potevo trovare un buon argomento per lasciarlo a casa. Però ha scagliato delle frecce letali, là dentro.” Hazel si gira verso il canadese, che continua a dover riprende fiato, reggendosi al tronco di un albero ai lati della strada, mentre il lupo mannaro biondo gli passa una bottiglietta d'acqua e gli parla dell'importanza dell'idea razione negli esseri umani.

“È un bravo ragazzo.”

“Lo è anche Will.”

Il moro si mordicchia le labbra, pensando che forse deve aver ragione. Che ha ragione. Will è un bravo ragazzo e non farebbe mai male a… “Cosa hai detto?”

Hazel aggrotta le sopracciglia. “Che Will è un bravo ragazzo.”

Sta scoppiando una guerra tra lupi mannari e vampiri ed eccola, un vampiro che tesse elogi su un lupo mannaro. Nico sbatte una mano contro la fronte e si dà dell'idiota. Loro sono la chiave. Ecco perché. Sovrannaturale chiama sovrannaturale. “Dobbiamo parlare con i capi dei lupi mannari e con quello dei vampiri.”

“Sei impazzito?”

“Probabilmente.”



~

Nico le antiche regole non le conosceva e quindi non poteva rispettarle, così come anche Hazel. Fanno un passo falso appena fuori Seattle, mentre parlano con Will e quello può essere considerato l'inizio della guerra. Tutto per un malinteso.

Uno, due e pum! Hazel era stata attaccata da un tipo con i capelli biondi e che assomigliava lontanamente a Will. “Ha superato di nuovo i confini!” gridava e cercava di colpirla, mentre lei schivava i pugni con i alche difficoltà.

“Austin! Basta!”

“Ha superato il confine!” Non si fermava, era una furia. Colpiva alla cieca, con una violenza animalesca e Hazel riusciva a malapena a stargli dietro. “Deve essere punita!”

Will era inefficace e Hazel era in difficoltà. È Nico a proteggerla, allora. Non se ne rende subito conto, ma un vento aveva iniziato ad alzarsi con sempre più forza e delle ombre iniziavano a radunarsi ai suoi piedi. “Sta lontano da mia sorella” dice con calma e il ragazzo, quell'Austin, non ha il tempo di alzare gli occhi. Viene inghiottito per qualche secondo dal buio, che roteava intorno a lui, opprimente, solo per poi riapparire, terrorizzato e tremante.

Hazel si era alzata in piedi, correndo verso suo fratello, e Will era corso dal ragazzo che la aveva attaccata. Lo abbraccia e inizia a mormorargli qualcosa, quando inizia a balbettare qualche parola sconnessa.

“È suo fratello.” Hazel aveva poggiato la sua mano sulla pancia, attenta a dove metteva i piedi, andando verso la strada da cui erano arrivati. “Quello più piccolo. L'ho visto a scuola e… non volevo fargli male.”

“Tu non gli hai fatto niente” taglia corto Nico.


~

Il confine è qualcosa di magico, conclude Nico. Succede qualcosa se lo si infrange, quindi è meglio non infrangerlo proprio. Hazel è alla sua destra e Will alla sua sinistra, ognuno confinato alla parte in cui gli antichi accordi li hanno limitati. Frank è in macchina a giocare col cellulare.

“Will” chiama, girandosi verso il ragazzo. “Mi dispiace.” Gli prende la mano e tiene bassa la testa. “Io mi fido di te.”

“Beh, ti conviene, no?”

“Sai quello che voglio dire.”

“Allora dillo.”

Nico sbuffa, poggiando le mani sui fianchi. “Diciamo che se tu e mia sorella foste in pericolo, prima di lasciarti morire di una morte assurda e dolorosa, ci penserei qualche secondo.”

“Oh, beh, allora grazie.”

Non possono dirsi nient'altro. Sia da un territorio che dall'altro iniziano ad arrivare delle persone.


~


“Come dovrei guardarti, Nico?” Will aveva scosso la testa e lo aveva stretto a sé con tanta forza. Stava per arrivare il periodo della luna piena e presto sarebbe andato a correre insieme agli altri lupi e ululare, probabilmente. O chissà cosa fanno i lupi mannari in quel periodo. Magari stanno seduti sotto gli alberi a lucidarsi il pelo. “Come l'essere più fantastico in questo mondo? O come una brava persona, che è quello che sei? Come…”

“Come il mostro che ha quasi ucciso tuo fratello.”

“Austin sta bene.” Il ragazzo ha poggiato la fronte sulla massa corvina di Nico. “E anche Hazel sta bene” mormora. “E io ti amo.”

Nico arrossisce e lo abbraccia timidamente indietro. “Si vede che sei un masochista.”


~

“Noi non abbiamo chiesto questa guerra. Ci siamo visti attaccati da alcuni dei vostri, che hanno risvegliato i lupi dormienti in noi. Pensate veramente che è stata una nostra scelta trasformare i nostri corpi? Sottometterci al volere anche affettivo di questi?” Il capo dei lupi mannari è una biondina che ha l'aspetto di poterti uccidere col solo uso del mignolo. E vicino a lei c'è Percy, che si gratta il naso. Chi se lo sarebbe aspettato Percy Jackson lupo mannaro? “Se non aveste iniziato ad invadere il nostro territorio, come nei patti, tanti di noi non si sarebbero risvegliati con il lupo e tutto questo non sarebbe mai successo.”

“Non è stata nostra intenzione oltrepassare i confini. Ma molti di noi non sono stati vampiri dai tempi dell'accordo. Molti di quelli che vedi oggi sono stati morsi senza un motivo apparente in svariati angoli della città. Molti di noi vivono al di là del confine e non possono andare a trovare parenti, genitori, perché voi prendete il gesto come un'offesa personale.” Il capo dei vampiri è quella ragazza dei magazzini. Ha vicino il biondo del magazzino, quello che, presumibilmente ha rapito Nico, chissà per quali ragioni. Non sembra entusiasta della situazione, ma mai dire mai. “Creiamo un nuovo accordo e accettiamo il fatto che, quello che vedete come una dichiarazione di guerra è solo lo sbaglio di tanti vampiri novelli, che le regole non le conoscono.”

“Una convivenza tra lupi mannari e vampiri è fattibile” prende parola Nico, indicando sua sorella e il suo ragazzo.

“Voi avete rapito lo stregone.” La bionda guarda Nico. “Era sotto la protezione di uno di noi.”

Il capo dei vampiri punta il suo sguardo sul ragazzo accanto a lei e sospira. “Il responsabile sarà punito. Possiamo dire che lo stregone è anche sotto la protezione di uno dei nostri.”

“Allora brindiamo al nostro prossimo accordo di pace, Reyna.” La bionda sorride e inclina la testa. “E che Nico ne sia il garante.”

“Non potrei essere più d'accordo, Annabeth. E che tutti i prossimi di Angelo possano vegliare sugli accordi tra lupi e vampiri.”

Si danno la mano e sembrano felici. Solo Nico si gira verso Hazel e chiede: “In cosa mi sono cacciato, esattamente?”


~

“Ambasciator Strega.” Will s'inchina e scoppia a ridere.

“Sta zitto. Siete peggio dei bambini.” Nico sbuffa e beve il suo frappé. “Ogni stupidaggine, ogni più piccola stupidaggine e mi chiamate, neanche
fossi la vostra babysitter. A saperlo vi lasciavo uccidervi a vicenda nella vostra stupida guerra.” Sbuffa ancora e Will ride. Sta ridendo troppo, la cosa gli dà fastidio, quindi pensa di andare per il colpo basso. “Una delle cosa più divertenti che mi ha spiegato Annabeth, sai qual è?”

Will scuote la testa, mentre si gratta via una pellicina del dito. “Quale?”

“Che avete la cosa delle papere e della mamma. Nel senso. Le papere che seguono ovunque e dell'amore incondizionato. Fa troppo ridere.”

Il biondo si morde le labbra e abbassa lo sguardo. “Non è divertente, l'imprinting.”

“No?”

“No. È roba seria. Sai cosa vuol dire avere un imprinting col tipo che sta a guardare un altro per anni? Che non ti guarda nemmeno per sbaglio e sta lì tutto il tempo a dire e dirsi che non vale praticamente niente come amico e… io so cosa vuol dire.” Gira la cannuccia distrattamente, scuotendo la testa indignato. “Un vero inferno, ecco cosa.”

Nico inclina la testa. Che cavolo. Doveva essere solo un gioco. Un modo per prenderlo in giro. E invece lui doveva far diventare tutto sentimentale. Si gratta la testa. “Comunque per quell'altra volta, no? Ti ricordi? Beh, sì, carino. T'm anch'io.”

“La prossima volta comprale le vocali.”

“Sta zitto e accontentati. Non sono sempre così magnanimo.” Nico incrocia le braccia e guarda fuori dalla finestra, mentre sente il sorriso di Will sulla sua pelle. 
  
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