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Autore: Mery Rose    19/03/2016    1 recensioni
La storia inizia (è ambientata) da subito dopo la 5x01 ATTENZIONE! in questa mia ff, non seguirò tutti gli avvenimenti effettivamente avvenuti nel corso della storia, infatti molte parti "cruciali" le troverete rivisitate per esigenza di..."trama" xD
Può un cuore lacerato dalla sofferenza ed un animo infervorato dalla vendetta, trovare la pace nel perdono e nell'amore? Può l'oscurità converitrsi alla luce e trovare la redenzione?
Dal testo: "[...]Credi che essere me sia facile? Voi mi credete invicibile per via dei miei poteri, di ciò che sò e che potrei fare. Ma indovina un pò? Non è così. Non è mai stato così e non lo sarà mai.
Il male che mi porto dentro...la mia oscurità, non sarà mai sazia. La mia vendetta doveva essere il compimento dei miei sforzi, il mio destino dipendeva da quello. E se non ho la certezza di quello che ho creduto di essere fin ora, cosa potrò mai essere? Cosa mi rimane, se non il familiare e costante odio? Niente, ecco cosa. Alla fine, io non sono niente."
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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EFP (7) Curiosi legami




                                           



                                                               Legami del Destino
                                                                      
Capitolo VII




<< Comincia a parlare, cacciatore >> gli disse la ragazza, prendendo a giocherellare con un piccolo fiore nato sulla punta del bracciolo di vittici sul quale era comodamente seduta, fissando intensamente il ragazzo che si era messo davanti a lei. Dalla posizione in cui era, si trovava più in alto rispetto a lui e questa cosa, seppur insignificante, la faceva sentire in un certo senso più sicura. Sembrava un povero contadino davanti il trono di una regina immortale.
<< Sai quando infido e beffardo sia il destino, vero? Io e te lo sappiamo più che bene, immagino... >> cominciò lui, mentre faceva qualche passo in avanti, come se stesse tastando il terreno. Era insicuro, o la sua abbilità di leggere l'animo umano cominciava a tradirla? Non aveva mai visto l'insicurezza nei movimenti di un cacciatore.
<< Già...non sei l'unica ad essere una pedina di questo grande gioco bastardo. Ti spiegherò quali sono i nostri ruoli in tutto questo casino >> mormorò con un sorrisetto forzato, interpretando il suo sguardo leggermente dubbioso come confusione su ciò che stava dicendo.
<< Stò aspettando >> disse la strega, tradendo la sua evidente impazienza.
<< Prima ho bisogno che tu mi prometta una cosa. Quando avrai ascoltato ciò che ti dirò, dubuterai delle mie perole e vorrai saperne di più, quindi dovrò portarti da una persona di cui credo ti fiderai più di me. Devi promettermi che mi seguirai, quando ti ci accompagnerò >>
Lei lo guardò sospettosa, ma dopo alcuni minuti riflessivi, annuì << Lo prometto >> il cacciatore sembrò tranquillizarsi di parecchio, e prese un grande respiro, prima di buttarsi nella sua spiegazione.
<< Fin dai tempi antichi i mortali e le persone dotate di grandi poteri, come te, convivevano in pace su questa terra. Ognuno con la sua vita e il suo destino, senza intralciarsi a vicenda. Ma, molto raramente, succedeva che queste due..."razze" si legavano in un modo inscindibile. Non parlo di unioni matrimoniali o altri tipi di congiunzioni terrene. Erano dei legami che prescendevano lo spazio e il tempo che potevano comprendere più di un individuo, e duravano in eterno. Si narrava infatti, che le anime in questione - di uno o più mortali e solo una dotata di poteri - fossero legate da ancor prima di venire al mondo. Il compito della strega, o stregone, era quello di seguire e proteggere i mortali, guidandoli al loro destino.  Questo avveniva solamente quando tra i mortali, nasceva qualcuno nel quale futuro, erano previste grandi cose. Questa specie di imprinting è chiamato Vinculum Animarum, o "legami di anime" e così via...ogni era e ogni popolo ha la sua traduzione.... >>
<< Aspetta...stai dicendo che tutto questo avviene ancora? E perchè mai uno stregone dovrebbe mettersi alle dipendenze di un mortale un po' più dotato degli altri? >> chiese, senza mascherare il proprio disgusto sulla faccenda.
<< Non è un avvenimento che può essere fermato, ma al contrario può essere predetto, ed è questo uno dei motivi per cui so tutto questo. Per quanto riguarda il fatto di "mettersi alle dipendenze" nessuno è obbligato a fare niente. E' una libera scelta da parte dello stregone, accettare questo compito. >>
Ashira lo ascoltò, ancora non del tutto convinta << D'accordo, ma perchè questo avviene? Cioè, perchè un mortale dotato dovrebbe essere protetto? >>
<< Perchè l'uomo è debole e deve essere guidato da qualcuno di più saggio e decisamente più potente. Se questo mortale, in futuro fosse destinato a compiere imprese legendarie o di fondamentale importanza per il mondo intero, non credi che ci sarà qualcuno pronto ad impedirglielo o a sviarlo su altri sentieri? Ecco a cosa serve il Vinculum Animarum, a prevenire tutto questo >>
Non aveva ancora tutto ben chiaro come già lui le aveva preannunciato, ma ancora non aveva risposto al quesito principale e fondamento di quella insolita conversazione nel bosco, di cui ora aveva persino paura a chiedere. << Qual'è il mio compito in tutto questo? >> chiese in un sussurro, come a cercare di rimandare l'inevitabile. Il cacciatore le rivolse un sorriso di sbiego, che sembrava trasmettere sostegno, o...compassione? Perchè ora provava compassione per lei?
<< Perchè mi guardi così? Dimmi cosa c'entro io! >> stava alzando la voce in modo preoccupante, accompagnata dal vento che aveva preso ad uluare come un'ossesso intorno alla radura, come un branco di lupi nell'ombra. L'ipotesi di ciò che stava insinuando si fece strada dentro di lei, come un serpente strisciante che le avvolgeva la gola e il cuore, in una morsa di terrore.
Il ragazzo non sembrò notarlo, al contrario. Si avvicinò a lei con passi decisi, arrivando ai piedi del trono di legno << Credo tu abbia già capito, ma devi calmarti, ti prego. Ti ho fatto la promessa di raccontarti tutto, ora rispetta la tua e seguimi. Lei potrà aiutarti con questa cosa, e poi... >>
<< NO! Io non voglio essere ancora una volta alla mercé del destino! Non sarò più la pedina o la protettrice di nessuno, in questo mondo! >> stava ormai gridando e solo la rabbia bruciante le impediva di piangere. Poteva immaginarsi l'ipotetica faccia del destino che se la rideva di gusto, di fronte al suo operato. << non voglio saperne più niente. Sono così stanca di tutto questo...così stanca... >> presa dallo sconforto più profondo, si sentì la rabbia scivolare di dosso mentre pronunciava quelle ultime parole quasi in un sussurro. Nella foga del momento, non si era resa conto di essere scesa dal trono rialzato dov'era seduta, trovandosi ora davanti la faccia comprensiva del cacciatore. Così vicina che le sembrò quasi che la stesse per prendere tra le braccia. Il problema è che non era una semplice impressione.
Si ribellò a quella situazione, facendo dei passi veloci all'indietro rischiando quasi di inciampare nelle radici del terreno. << sai meglio di me che non puoi sfuggirgli... >> gli disse a voce bassa lui, cercando di calmarla e allo stesso tempo avvicinarla << ...ma puoi rifiutarlo >>
La strega sembrò risvegliarsi di poco dal suo stato d'impotenza << ...come? >>
Sospirò sconfortato, ma le sorrise stancamente. << seguimi, ti porto da Keyla. Ultima discendente delle veggenti di Salem, nonchè mia dolcissima e simpatica nipote >>
<< Come, nipote?! >> chiese la ragazza, riuscendo a tirarsi su da quel baratro di depressione in cui stava sprofondando. Il cacciatore aveva ridacchiato, avviandosi verso l'interno della foresta, allontanandosi sempre di più dal centro abitato. << Già, mia nipote. Sai, l'unica altra persona che conosco dotata dell'immortalità sei solo tu. Ma posso dire che non ho passato i miei mille e quattrocento anni tutto da solo... >>
<< Aspetta...ne hai mille e quattrocento? >> lo interruppe lei, cercando di mascherare un piccolo sorriso, raggiungendolo << sei più grande di me di circa cento anni! >>
<< Così sembra. >> si girò a sorriderle mentre camminavano fianco a fianco, ma lei abbassò subito lo sguardo al sottobosco. Lui riprese << comunque, nella mia famiglia erano tutti mortali, tranne io. Solo mia sorella aveva il dono della magia. Non una potente come la tua, ma pur sempre molto utile, in certi casi. Era una delle veggenti più talentuose di tutta Salem. Un giorno predisse la mia divenuta di cacciatore, e scoprendo in seguito cosa avrebbe significato per mia sorella, accettai l'incarico, ma subito dopo scappai con lei, protegendola da qualsiasi attacco. Stetti con lei, ma non le ipedii mai di procedere con la sua vita. Si sposò ed ebbe una bambina. La sua gioia, quel giorno, non era rivolta solo a quel lieto evento, ma a una visione che aveva avuto durante il travaglio. Mi disse che lei non sarebbe rimasta con me per sempre, ma la sua stirpe si, così come la sua visione. Solo le figlie femmine che si sarebbero susseguite nel tempo, erano portarici della magia e che quindi diventavano veggenti >>
<< La sua stirpe? In che senso? >>
<< La notte prima di dare alla luce sua figlia, predisse l'avvento di un potentissimo Vinculum Animarum, che avrebbe legato l'ultima delle Streghe Immortali al destino di due mortali. Disse inoltre, che era mio compito accertarmi che questo avenisse e per prevenire alle domande - nonchè alla sfiducia - di cui mi avresti sommerso e a cui io non avrei potuto rispondere, mi affidò la custodia della sua prole, cioè le mie nipoti >>
La ragazza era rimasta letteralmente attratta da quella storia. Intere generazioni, nonché una specie di cacciatore rinnegato, avevano dato letteralmente la loro vita a quella..."causa". Ma ancora le sfuggiva la cosa principale << Perchè? Perchè avete dato la vostra vita a questo? Ne io, ne nessun mortale merita tanto... >>
Lukas si fermò a guardarla, indurendo i tratti del viso in un espressione seria e vagamente contrariata << Tu non puoi dirlo, non ancora. Non conosci le vie del destino e le sue relative conseguenze. Io avevo piena fiducia in mia sorella e in questo antichissimo legame, come in niente in tutta la mia lunghissima vita. Se mi pento di ciò che io e mia sorella abbiamo dovuto sacrificare? Assolutamente no. Sono più che sicuro che lei avrebbe detto lo stesso. >>
alle sue parole ferme e tremendamente sincere, non potè fare altro che abbassare lo sguardo, avvilita e terribilmente mortificata. Cominciava a pensare che quel legame doveva essere qualcosa di veramente importante, se ci credeva con quella convinzione. Lui semrò rilassarsi, avanzando di qualche passo verso di lei, come a volersi scusare << Credimi, lo so bene ciò che stai passando, ma prova a fare qualcosa di nuovo e che forse non hai mai avuto occasione di fare in vita tua... >> disse, aspettando che lei alzasse lo sguardo verso di lui << ...prova a dare un pò di fiducia >> 
La giovane strega annuì mestamente, tornando a guardare l'oscurità del bosco davanti a se << quanto manca? >>
<< Siamo arrivati >> annunciò subito dopo la sua domanda, facendosi largo tra il fogliame e i rami degli alberi più bassi, mostrando l'entrata di una piccola grotta di massi, ammassata tra i tronchi di due gorssi alberi secolari.
<< Quando siamo arrivati, circa una settimana fà, questo era l'unico luogo più sicuro per lei. Non conoscendo nessuno di quella città, non ero molto tranquillo a stabilirmi li, in mezzo a loro. >>
<< Disse il cacciatore di streghe che poco prima aveva chiesto di fidarsi di lui, ad una strega... >> lo canzonò lei, senza molta ironia mentre osservava le roccie che componevano quel rudimentale rifugio. << Lei dov'è? >>
<< Proprio davanti a te, cara >> grachiò una voce dall'oscurità della grotta. Una figura alquanto bassa e zoppicante, cominciò ad avanzare mostrandosi alla pallida luce della luna. Era un'anziana donna, di circa settant'anni con lunghi capelli grigi intrecciati in vari codini con perline e stoffe di vari colori. Sembrava indossare uno di quei copricapo indiani, però la sua pelle non era come la loro. Al contrario era bianca e rugosa. Sentì provenire da lei quella traccia inconfondibile di magia e Ashira si soprese a fissarla con stupore e curiosità, quando quella riprese a parlare << comprendo la tua confusione, ultima tre le Immortali. Ma stà tranquilla, fugherò ogni tuo dubbio. Puoi fidarti di me, come di lui >> disse, spostando lo sguardo da lei, al cacciatore che si stava avvicinando alla veggente.
<< Ashira, lei è Keyla. La mia adorata centoventesima nipote. Keyla, tu già sai chi lei sia... >>
<< Esattamente >> convenne la vecchia donna, chinando il capo un un breve e semplice inchino, nella direzione della strega << è un onore per me conoscerti, vieni...sediamoci. Avrai sicuramente delle domande da farmi e io ti aiuterò a capire >> disse andando a sedersi su una roccia cava, all'entrata della caverna.
Ashira, che era rimasta in silenzio fino a quel momento si andò a sedere di fianco a lei, facendo come diceva. Quando finalmente la guardò bene negli occhi, riuscì a leggervi un'innata sagezza che non nascondeva un'altrettanta dose di dolcezza << Allora, Ashira, so che mio zio, ti ha messo al corrente - anche se in modo poco chiaro - di ciò che il destino ti chiamerà a fare. >>
<< Si, e mi ha detto anche che esiste un modo per aggirarlo >> si affrettò ad aggiungere lei, senza darle il tempo di continuare. Non aveva niente contro quella donna, ma si rifiutava di sottostare a quella condizione.
Keyla le regalò un dolce sorriso, come una nonna alla sua nipotina che nonostante i suoi capricci, non poteva che non adorare << Si, esiste un modo per evitarlo, ma io te lo sconsiglio calorosamente. Però, prima di svelarti oltre, vorrei sapere il perchè di questa tua avversione >>
<< Semplicemente non voglio essere controllata ancora una volta dal destino. Non lo lascierò imporre la sua volontà su di me, ancora una volta >>
<< Oh, mia cara Ashira...tu confondi la cattiva sorte con la via che ti mostra da una vita il tuo destino! >>
La strega la guardò con gli occhi sbarrati, pieni di confusione << di cosa stai parlando? >>
<< Hai sempre negato a te stessa la verità. Sei una ragazza forte ed una strega più potente di quanto tu possa solo immaginare. L'unico ostacolo tra te e la tua libertà sei solo tu! Il Vinculum Animarum è il tuo destino! Accettare questo, sarà il primo passo >> la vecchia si era alzata, prendendo le mani della ragazza tra le sue più piccole e nodose << Apri il tuo cuore e la tua mente a questa possibilità! >>
Ad Ashira mancava veramente poco all'arrivo di una crisi di nervi, ma per qualche motivo, i suoi poteri sembravano non reagire a tutto quello stress << Io...io non sò più cosa pensare.
Credi che essere me sia facile? Voi mi credete invicibile per via dei miei poteri, di ciò che sò e che potrei fare. Ma indovina un pò? Non è così. Non è mai stato così e non lo sarà mai.
Il male che mi porto dentro...la mia oscurità, non sarà mai sazia. Come posso essere una guida per gli altri? La mia vendetta doveva essere il compimento dei miei sforzi, il destino in cui credevo dipendeva da quello! E se non ho la certezza di quello che ho creduto di essere fin ora, cosa potrò mai essere? Cosa mi rimane, se non il familiare e costante tradimento? Niente, ecco cosa. Alla fine, io non sono niente >> una singola, piccola lacrima cominciò la sua discesa lungo la guancia della ragazza, prima che la vecchia gliela togliesse con una carezza paterna, guardandola fisso negli occhi. << La rendenzione è possibile per tutti, e si presenta sempre in modi differenti. Stà a noi riuscire a individuarli, e questa... >> le prese il viso tra le esili mani, in modo che ricambiasse il suo sguardo << ...questa può essere la tua grande occasione, inoltre al tuo destino! Comincia a fidarti di ciò che sei, e lascia il passato dov'è giusto che stia >> detto ciò, le sorrise incoraggiante, mentre il cacciatore si avvicinava a loro restando sempre silenzioso come aveva fatto da quando era apparsa Keyla, almeno fino a quel momento << Quindi, cos'hai deciso di fare? >> chiese, ma senza alcuna traccia d'ironia o impazienza. Osservò prima la vecchia veggente e poi il ragazzo che avevano votato la loro vita al suo destino. Ancora non riusciva a capacitarsi del significato che avesse un sacrificio simile, ma di certo non l'avrebbe lasciato andare perduto.
Se quello era veramente la sua strada, chi poteva dirlo? Però, qualcosa dentro di lei sentiva che era giusto. Immensamente giusto.
Ripotò il suo sguardo verso la vecchia Keyla << Cosa devo fare? >>









   
 
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