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Autore: Maggie_Lullaby    30/03/2009    10 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Ragazze oggi è stata una giornata molto noiosa, tre ore consecutive di algebra, vi rendete conto? Stavo per morire di noia …

Passiamo ai ringraziamenti, altrimenti morite di noia:

EllieGoodman: sono contenta che questo capitolo ti sia piaciuto!! Mi sono divertita a scrivere la parte della morte apparente di Kevin. Non credo che tu mi abbia mai detto che Maryl assomiglia a Cri, anche io soffro di vuoti di memoria!! Un bacione!

erbeeren: prima di tutto non mi sono assolutamente offesa sulla storia del profilo religioso e grazie per la spiegazione che mi ha riassunto, grazie al cielo, ciò che le mia amiche ci avrebbero messo anni a spiegarmelo. Grazie mille per l'informazione su Hyperversum, io purtroppo devo ancora leggere il secondo. Non è che potresti farmi un riassuntino per favore? Grazie mille! Un bacio!

Melmon: hey grazie per i complimenti cara, spero che anche questo ti piaccia! Un bacio!

_KikyBlonde_: allora spero che questo capitolo ti piaccia, anche a me piace Celine Dion, adoro in modo spropositato “My heart will go on”!! La sovrana lettrice è uno dei libri più orrendi che io abbia mai letto, procedevo a rilento perchè lo detestavo e mi annoiavo. Io i Tokio Hotel proprio non li posso vedere, li detesto (per favore se una fan di questo gruppo leggerà questo ringraziamento non mi uccida!!) e sulla tua FF sui JB puoi stare certa che io la leggerò e se ti serve aiuto in qualsiasi modo con curiosità su di loro non esitare a contattarmi sulla mail e io ti risponderò volentieri! Per la storia della messa e della biblioteca credo che sia realmente così dato che la chiesa è un luogo sacro e la biblioteca non è il primo posto in cui uno decide di andare per passare il tempo, o almeno credo sia così!! Un bacio!

DarkViolet92: figurati è stato un piacere, il nostro piano diabolico ha funzionato?? Beh diabolico no, ma piano si! Un bacio!

_FrancySoffi: figurati per la recensione, mi ha fatto solo piacere scrivertela e non ti preoccupare sul plagio, io non ti denuncerò di certo!! Grazie per aver messo questa storia fra i preferiti! Un bacio!

ada12: allora eccomi qui con un nuovo capitolo!! E ceeeerto che non mi volevo liberare di te, ma scherzi?! Un bacio!

jeeeee: sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!! Grazie mille per avermi detto di essere migliorata nel mio stile di scrittura, mi fa piacere!! Un bacio!

LoveJonasBrothers: mi fa piacere che lo scorso ti sia piaciuto!! Ed eccomi qua che continuo cara e continuerò sempre!! Un bacio!

leo miao: sono contenta che questa idea della mia FF ti piaccia e sulla storia della consulente di coppia se vuoi ci mettiamo in affari insieme, anche a me dicono che dovrei fare quel lavoro!! Comunque non ti preoccupare per le recensioni, all'inizio mentre scrivevo S.O.S ricevevo solo un paio di recensioni per capitolo, poi all'improvviso sono diventate sempre di più fino a raggiungere le dieci per capitolo, vedrai che accadrà anche a te, o almeno spero, comunque io ti seguirò sempre! Un bacio!

jollina la verde: sono felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, mi sono divertita molto scrivendolo, spero che anche questo ti piaccia! Un bacio!

Capitolo 7. da Giorgio


- Nick, sei sicuro? Insomma … vuoi davvero che i tuoi fratelli muoiano così presto? - chiese Maggie tenendo in bilico un panino su un piatto, mentre con l'altra reggeva il telefono di casa.

- Dai Maggie, Maryl e Lexi in fondo vogliono bene a Joe e Kevin – disse Nick appoggiando il cellulare su un tavolino mentre metteva il cellulare in viva voce e afferrava la sua chitarra preferita.

Maggie sollevò un sopracciglio rendendosi conto che lui non la poteva vedere.

- Ehm … - esitò la ragazza.

- No, hai ragione si detestano, ma un tentativo per farli incontrare dobbiamo almeno farlo, insomma come possono essere amici senza mai vedersi? Il massimo che potrà accadere è che si uccidano a vicenda … mi porterò dietro qualche guardia del corpo – disse Nick.

- In che senso qualche guardia del corpo? - domandò Maggie.

- Ehm … di questo dobbiamo parlare a voce … allora che ne dici della mia idea? - disse il giovane cantante cambiando bruscamente argomento.

Maggie rimase interdetta per qualche istante, poi riprese la sua conversazione con non chalance.

- D'accordo, per me va bene Nick, ma se i tuoi fratelli rimarranno feriti gravemente per il resto della loro vita, io non mi prendo nessuna responsabilità. Sappilo – disse con un mezzo sorriso.

- Per Joe e Kevin non mi preoccupo, piuttosto per Maryl e Lexi … i miei fratelli sanno essere sadici a volte – disse il ragazzo mentre anche il suo stesso viso si curvava in un sorriso.

- Oh no, fidati Maryl vorrebbe che Kevin morisse e sappi che per colpa vostra dovrò passare un intera giornata a fare shopping in compagnia di mia sorella maggiore, il quale equivale a un suicidio. Mi devi un enorme favore – disse la ragazza.

Il giovane ridacchiò divertito, quella ragazza lo faceva sempre ridere.

- D'accordo, va bene – disse Nick rassegnato, - allora cosa facciamo? Sabato alle otto? - chiese fissando l'appuntamento.

- Si, alle otto davanti a “da Giorgio” - disse Maggie iniziando ad addentare il suo panino.

Era da ore che si stavano accordando per organizzare una cena fra le sorelle Campbell e i fratelli Jonas in una semplice pizzeria per mangiare una semplice pizza … certo cercando di evitare orde di fan impazzite e soprattutto la morte di un membro delle due famiglie a causa di uno dei membri dell'altra famiglia.

- Ci vediamo sabato allora, a presto, ciao Maggie – disse il cantante.

- Okay, ciao Nick – disse la ragazza e riattaccò il telefono.


Vieni qua che ti faccio vedere

dov'è il nostro pezzo di mondo.

Portati dietro un sorriso e un sospiro:

li userai

(Lambrusco e Pop Corn, Luciano Ligabue)


- Puoi anche scordartelo Nick, io non ci vengo, manco morto fratellino, non ci pensare nemmeno – negò Joe scuotendo con forza le testa.

- Joe avevi promesso che avresti fatto uno sforzo – lo canzonò il minore.

- Eccolo il mio sforzo: evitare Alexandra, non ti basta? - chiese il mezzano.

- Kev, convincilo tu, io non ce la faccio – lo pregò Nick voltandosi verso la porta su cui si era appoggiato il maggiore, il quale si avvicinò a Joe minaccioso.

- Ascoltami bene Joseph senza discutere – disse marcando per bene le ultime due parole. - Noi abbiamo accettato, noi manterremo la promessa, chiaro?

- Trasparente – disse Joe facendosi piccolo piccolo. - Ti prego non mi uccidere.

Le labbra di Kevin si curvarono in un sorriso:

- No per ora non lo faccio Joey, ma ribatti ancora una volta e giuro che lo faccio. Non ti preoccupare per la band, troveremo un sostituto – disse minaccioso.

- Già – annuì Nick, - c'è sempre Frankie, non vede l'ora di entrare a far parte del gruppo.

- Voi due, voi due siete i peggiori fratelli che io possa desiderare, io vi detesto quando fate comunella, quando vi comportate come due …

- Fratelli? - chiese Nick interrompendolo, divertito.

Joe lo fulminò con gli occhi.

- Chiudi quella bocca Nicholas – disse.

- Senti Joe, non discutere, usciamo fra mezz'ora quindi muoviti! - gli gridò dietro il maggiore mentre il mezzano schizzava alla velocità della luce al piano superiore.

Nick fece un lungo fischio d'ammirazione.

- Forte! - disse, - non ti avevo visto così deciso Kevin.

- Già è vero, vedi è tutta questione di … ma cosa sto dicendo? Muoviti Nick anche tu ti devi preparare! Muoviti! Come on! Sbrigati! - gli disse il maggiore.

Nick imitò Joe e corse veloce al piano superiore per vestirsi.

Kevin sorrise compiaciuto, ecco qual'era il bello di essere il maggiore e il più alto fra i suoi fratelli.

Bene, pensò allegro, cos'è che dovevo fare adesso? Ah mi devo vestire!

L'intelligenza di Paul Kevin Jonas II.


Adesso vieni qui

e chiudi dolcemente gli occhi tuoi

vedrai che la tristezza passerà

il resto poi chissà,

verrà domani

(Non abbiam bisogno di parole, Ron)


- Non dirmi cose devo fare Lexi! - le gridò Maryl sistemandosi la pettinatura complicata davanti allo specchio.

La ragazza sbuffò stanca.

- Dico solo che è inutile che tu ti vesta elegante – disse osservando il vestito firmato Armani della sorella, il lungo abito scuro, il trucco costoso, la pettinatura complicata.

- Scelgo io come vestirmi Lexi – ribatté la sorella maggiore.

- Va bene, poi se però Kevin ti rovina anche questo vestito non venirti a lamentare da me – rettificò la gemella rossa.

- Se quel ragazzo mi rovinerà un altro vestito può anche iniziare a chiamare le pompe funebri per il suo funerale – disse Maryl indossando delle scarpe blu notte con dei tacchi vertiginosi.

Lexi osservò il suo ben misero abbigliamento completo di jeans neri, maglietta a maniche corte in tinta che aveva approfittato di mettere per quella serata calda dopo giorni di pioggia e freddo.

- Maggie ti muovi? - gridò Maryl lungo le scale.

- Un attimo! - rispose la gemella buona con un grido fioco.

- Muoviti siamo quasi in ritardo! - disse la maggiore.

- E di chi è la colpa? - domandò la mora dalla propria camera.

- Maggie ha ragione – disse Lexi, - non siamo noi due quelle che si sono cambiate dodici volte e che ci hanno messo tre quarti d'ora per scegliere un paio di scarpe.

- Per favore evitiamo commenti inutili, ora io sono pronta è Maggie quella che sta ritardando … muoviti! - le urlò di nuovo.

- Ci sono – disse Maggie scendendo agile le scale vestita semplicemente con dei jeans chiari, un paio di All Star rosse e una maglietta a righe bianche e rosse.

Maryl strabuzzò gli occhi.

- Vuoi dirmi che tu ci hai messo venti minuti per vestirti così semplicemente? - domandò la maggiore.

- No, era al computer stavo controllando gli ordini dei libri della biblioteca, a contrario tuo io lavoro – disse la mora infilandosi un giubbotto di jeans. - Andiamo?

- Si – disse Lexi, - in autobus.

- Oh non di nuovo – la pregò Maryl alzando gli occhi al cielo. - Ti prego Lexi basta, non ancora una volta.

- Sentite volete che i vostri nipoti muoiano a causa del buco dell'ozono? Oppure per il surriscaldamento globale? Noi prendiamo l'autobus! - disse testarda.

Maggie incrociò gli occhi con quelli della maggiore.

- Lexi rifletti, Maryl non può andare in autobus vestita così. La potrebbero arrestare per atti osceni in pubblico credendo che sia una prostituta! - cercò di farle ragionare Maggie.

- No! Ora lei si va a cambiare, io non cambio idea! - disse Alexandra incrociando le braccia al petto.

La maggiore e la gemella mora incrociarono gli occhi: aveva vinto. Di nuovo.


Sai che mi piace

quando muovi quella testa

per seguire la musica,

per trovare la carica

(Io per lei, Pino Daniele)


- Ma dove diavolo sono? - chiese Joe andando avanti e indietro lungo l'entrata del ristorante, il cappuccio legato sulla faccia.

- Le ragazze sono sempre in ritardo, sempre – snocciolò Kevin, appoggiato a un muro, le braccia incrociate al petto.

Nick si abbassò il cappuccio scuro e tenne il viso basso per evitare di farsi riconoscere da un gruppo di ragazze dall'altra parte della strada.

- Sempre – ripeté il minore, - con Sasha non ti è mai capitato?

- No – disse Joe, - cioè un paio di volte, ma è un'attrice di Hollywood, aveva i suoi motivi!

- Ah, ah – disse Kevin appoggiando la testa al muro, annoiato.

Erano quasi le nove, avevano rimandato la prenotazione per cinque volte a causa del ritardo di Lexi, Maggie e Maryl.

- Ma quanto ci mettono? - chiese Joe, spazientito.

Nick guardò prima a destra poi a sinistra per poi guardare a sinistra nella speranza di vederle.

- Chiamale! - gli ordinò il mezzano. - Subito!

- Ho già provato sei volte, non hanno campo! - ribatté il minore.

- I miei piedi! - ululò una voce femminile.

- Ti avevo detto di cambiarti! - replicò un'altra voce di ragazza.

A quel suono tutti e tre i ragazzi Jonas si voltarono verso le voci.

- I miei piedi! - ripeté una ragazza vestita di blu che zoppicava piano mentre cercava di massaggiarsi i piedi.

- Allora non metterti più i tacchi! - la rimproverò Lexi vestita di nero.

- Stai scherzando! I tacchi sono la mia vita – disse la bionda mettendosi ritta con la schiena.

Kevin sorrise divertito a quella scena comica.

- Ragazze per favore camminiamo da quasi un'ora, piantatela! - esclamò Maggie, le braccia incrociate al petto.

Le tre sorelle Campbell, così dissimili nell'aspetto quanto nei modi si avvicinarono sempre di più ai fratelli Jonas.

- Alla buon ora! - esclamò Joe a 'mo di saluto.

- Ragazzi! - li salutò Maggie aumentando il passo per raggiungerli.

- Guarda chi si vede – disse Kevin mentre Maryl si avvicinava. - Miss Eleganza ci degna della sua presenza regale.

- Chiudi quella bocca fec … volevo dire Kevin! - lo fulminò, - ho i piedi a pezzi!

- E di chi è la colpa? - protestò Lexi guardandola arrabbiata, - per colpa tua ci hanno fatto scendere dall'autobus!

- Quel poliziotto non apprezza l'arte della moda nel vestire – disse la maggiore scostandosi una ciocca di capelli dagli occhi.

- Stai scherzando? Ci stavano per arrestare! - disse Maggie che nel frattempo aveva salutato tutti e tre i Jonas con un cenno timido.

- Ma non è successo – si difese la maggiore.

- In compenso ci hanno fatto scendere dall'autobus e abbiamo camminato per un'ora! - disse Alexandra arrabbiata.

Maryl borbottò deboli scuse su come la società umana fosse cambiata, che la moda doveva essere dichiarata un'arte e che l'umanità sarebbe caduta nel caos se neanche una persona avrebbe seguito la moda. Un discorso nel quale Joe, Kevin e Nick si persero nella prima parte, mentre Maggie e Lexi, abituate a discorsi del genere, si fissarono annoiate spostando il peso da un piede a un altro.

- Entriamo per favore? - pregò la gemella dai capelli ramati, - ho fame.

- Sono completamente d'accordo – disse Joe, - per la prima e unica volta nella mia vita con te.

Lexi fece un sorriso da smorfiosa e si voltò verso Nick e Kevin:

- Per favore? - li supplicò.

- Per me va bene – disse Kevin massaggiandosi lo stomaco che brontolava. - Anch'io io fame.

- Schifoso – commentò Maryl, - fanno della buona insalata qui? Io non mangio carboidrati.

Kevin roteò gli occhi verso Maggie:

- Ma fa sempre così? - domandò.

Maggie annuì con aria grave:

- Sempre.

- Poveri noi – disse Joe.

- Che il Signore ci assista – disse Kevin ed entrarono.

Il ristorante “da Giorgio” era italiano e a parere di Joe era il miglior locale in cui si potesse mangiare della pizza nel raggio di chilometri.

E a sorpresa delle sorelle Campbell era completamente vuoto ad eccezione di un pizzaiolo ricoperto di farina e una cameriera a cui luccicavano gli occhi all'entrata delle tre star.

- Signori Jonas – disse con voce tremante a causa dell'emozione, - prego, benvenuti da Giorgio.

- Grazie … Milena – la ringraziò Joe ammiccando dopo aver letto il nome della ragazza dai capelli scuri su un cartellino che teneva sulla camicia bianca.

- Gra … grazie signor Jonas – disse Milena, - prego sedetevi, l'intero ristorante è a vostra completa disposizione – e il suo tono di voce lasciava intendere che soprattutto lei era a loro completa disposizione.

- Si figuri Milena – disse Joe e si accomodò sulla sua sedia, poco galante.

Kevin e Nick incrociarono gli occhi per poi alzarli al cielo in contemporanea.

Nick fece accomodare Maggie mentre Kevin si sforzò di fare il ragazzo gentile e fece sedere Maryl, mentre con Lexi la fece sedere con un sorriso.

- Grazie Kev – lo ringraziò Alexandra, - grazie al cielo due terzi dei Jonas sono sani – e rivolse un'occhiata trucida a Joe che si era scaraventato a mangiare un pacchetto di grissini.

- Vorrai dire tre quarti – la corresse Nick.

- Che cosa un altro Jonas? - domandò Maryl.

- Si Frankie, ha otto anni – spiegò Joe biascicando.

- Ah – disse la bionda, delusa, - scusatemi, vado a incipriarmi il naso. Maggie, Lexi mi accompagnate?

Le due gemelle si alzarono e la seguirono, Maggie rivolse uno sguardo di scusa ai fratelli Jonas:

- Scusate – si scusò, - non può andare in bagno da sola.

- Già – disse Lexi, - sarebbe capace di passare tre ore davanti allo specchio a contemplarsi, è già capitato.

Joe, Kevin e Nick annuirono e seguirono con gli occhi le sorelle finché non sparirono nel bagno.

- Scappiamo finché siamo in tempo – disse Joe voltandosi con un scatto verso i fratelli.

- Stai scherzando? Io non mi muovo da qui – disse Nick.

- Kevin aiutami a trascinarlo via di qui e a portarlo in ospedale, ha una grave sindrome di demenza – disse il mezzano.

Il maggiore fulminò il fratello:

- Ti ricordi il nostro discorso, Joseph? - domandò con voce micidiale.

- Ho la memoria corta – disse Joe giocherellando con uno stuzzicadenti.

- Allora ti rinfresco la memoria … Noi. Non. Ci. Muoviamo. Da. Qui. Ricordi? - chiese il maggiore.

- Come non potrei? - domandò Joe nascondendosi dietro a un Nick divertito.

- Bene, quindi non credo avrai problemi a restare. O sbaglio? - chiese Kevin.

- Quando mai ti sbagli tu, fratellone carissimo? - rettificò il mezzano risedendosi al suo posto. - Ma sappi che mi farai passare una serata orribile.

- Uh, non potrò dormire questa notte allora – disse Kevin.

Joe incrociò le braccia al petto, offeso.

Maryl, Maggie e Lexi tornarono in quel momento, la prima con un'aria leggermente scontenta.

- Che le è successo? - domandò Nick a Lexi accennando a Maryl.

- Aveva un capello fuori posto – disse la ragazza roteando agli occhi, - io e Maggie abbiamo combattuto per portarla qui. Ci siete debitrici.

Nick sorrise e si rivolse a Maggie che era seduta al suo fianco.

- Che te ne pare di questo posto? - chiese.

- Niente male, non c'ero mai stata – disse la ragazza con un sorriso. - Anche se mi chiedo perchè sia vuoto.

Nick fu preso da un violento attacco di tosse dopo aver rischiato di strozzarsi con un grissino che stava mangiando, tanto che Joe dovette dargli delle pacche sulla schiena,

- Ci sei? - chiese la ragazza guardandolo apprensiva.

- Si, si ci sono, tutto okay – disse il sedicenne, - mi hai solo … colto di sorpresa.

- Perchè? - domandò Maggie.

Nick incrociò gli occhi con quelli del fratello al suo fianco.

- Non gliel'hai detto? - chiese in un sussurro il mezzano.

Il giovane sorrise colpevole.

- Diglielo! - ordinò il diciannovenne.

- Maggie – disse Nick voltandosi verso la mora che aveva un'espressione curiosa, - ecco questo ristorante è vuoto perchè l'abbiamo prenotato noi. Tutto.

- Che motivo c'era? - chiese la sedicenne scostandosi una ciocca dagli occhi.

Anche Maryl, Lexi e Kevin si erano voltati verso i due ragazzi. La prima perfettamente conscia del segreto dei tre fratelli.

- Maggie, vedi dobbiamo sempre fare così quando andiamo in un ristorante – spiegò Nick, - anche se di solito siamo accompagnati dal delle guardie del corpo.

- Guardie del corpo, Nick non capisco, cosa siete, degli attori famosi? Una band? - domandò Maggie con un sorriso divertito, credendo che fosse solo uno scherzo, ma l'espressione dei fratelli Jonas glielo congelò sul volto.

- Nick, che cosa stai dicendo? - domandò.

- Maggie … io, noi, siamo i Jonas Brothers – disse il sedicenne con semplicità.

- Che cosa?! - esclamò alzandosi con uno scatto dalla sedia. I Jonas Brothers, l'unico gruppo che si trovava sul suo i-pod e di cui non era mai riuscita a vedere il volto.

- Voi siete cosa?! - disse Lexi avendo la stessa reazione della gemella.

Maryl fu l'unica a rimanere calma e composta al suo posto.

- Si – annuì Kevin, - siamo i Jonas Brothers, un gruppo che ...

- So benissimo chi siete! - disse Maggie con voce stridula.

- D'avvero? - domandò Alexandra sorpresa.

- Si, voi siete … siete l'unico gruppo che ascolto! - esclamò Maggie crollando sulla sedia con uno schianto, mentre Milena correva a vedere cosa stava succedendo dopo aver sentito la voce delle ragazze.

- Mi dispiace Maggie, davvero, mi dispiace – disse Nick scusandosi, - volevo dirtelo, ma non ce né mai stata l'occasione e io non volevo rovinare niente.

Rimasero tutti in silenzio, perfino il pizzaiolo si era fermato dal suo lavoro per osservare la scena.

- Tu lo sapevi? - chiese Lexi a Maryl.

- Si – disse colpevole.

- Perchè non ce l'hai detto? - domandò la rossa.

- Non credevo fosse importante – disse la bionda.

- Non credevi fosse importante? - domandò Lexi con voce calma, forse troppo, - che cose sarebbe importante allora? Sentiamo.

- Non lo so Alexandra – disse Maryl chiamandola con il nome intero, cosa che faceva solo quando era estremamente nervosa.

- Mi dispiace – ripeté Nick.

- Sai Nick a me non importa detto sinceramente – disse Lexi voltandosi verso di lui, - per me potreste anche essere dei membri della Mafia italiana e non me ne potrebbe fregare di meno.

- Che cosa?! - domandarono cinque voci in contemporanea.

- Già, con quello che mi importa, uscire con un gruppo di tre ragazzetti che strimpellano una chitarra e farmi fotografare per finire su Seventeen non è esattamente nelle mia priorità.

Nick e Kevin tirarono un sospiro di sollievo.

- Grazie al cielo.

- Grazie per i complimenti – disse Joe, ironico.

- Figurati Joseph è stato un piacere – disse la ragazza.

- Non chiamarmi Joseph, detesto quando mi chiamano così – disse il diciannovenne.

Nick si voltò verso di Maggie e la osservò supplicante.

- Scusa – mormorò.

La ragazza batte le palpebre più volte del dovuto e si voltò verso di lui.

- Perchè non me l'hai detto? - chiese flebile.

- Avevo paura di rovinare tutto … e poi … e , insomma credevo che … noi, voi, che non voleste – balbettò il ragazzo.

- Nick, calmati, non sono arrabbiata.

- Che cosa? - dissero ancora una volta cinque voci all'unisono.

- Non lo ero, sono solo … sorpresa - disse la mora, - insomma sono a cena con i Jonas Brothers, è una cosa, beh stupenda.

- Che tu sia … mi hai fatto perdere cinque anni di vita! - esclamò sollevato Nick.

Maggie sorrise:

- Beh, te lo sei meritato.

- Su questo sono d'accordo, non farlo mai più! - le ordinò il sedicenne.

La ragazza sorrise.

- E così – disse Lexi a Joe, - tu fai parte di una band, che cosa suoni, il triangolo?

- Spiritosa, per la verità è il tamburello e sono anche bravo – disse il mezzano.

La ragazza inarcò un sopracciglio:

- Tu suoni il tamburello?

Joe annuì con ovvietà.

Lexi scoppiò a ridere divertita.

- Che c'è da ridere? - domandò il ragazzo.

- Tu … tu suoni … il tamburello? - domandò la rossa fra una risata e l'altra.

- E con ciò? - chiese lui, offeso, - e per la verità sono anche il vocalist.

- Ah, allora – disse Lexi divertita.

- Ascoltami bene Alexandra, perchè non mi dici che cosa fai tu invece nella vita? Voglio farmi quattro risate – disse Joe.

- Combatto per i diritti delle persone, cose e animali. Lo trovi divertente? - chiese Lexi con voce piatta.

Joe cercò di trovarci qualcosa di divertente ma non ce la fece e cedette.

- No – disse sincero.

- Ne ero sicura – disse la ragazza e si mise a parlare con la gemella.

- Ti ha stracciato – disse Nick dando una pacca amichevole sulla spalla al fratello.

- Non commentare per favore – disse Joe e aprì un altro pacchetto di grissini.

Dall'altra parte del tavolo Maryl e Kevin erano impegnati in un'altra conversazione.

- Credevo glie l'avessi detto – disse Kevin alla bionda.

- E invece non l'ho fatto, qualche problema? - disse Maryl con una frecciata.

- No, ma credevo l'avessi fatto – disse il maggiore.

- Ordiniamo? - domandò la ragazza tanto per cambiare argomento.

Milena comparve all'improvviso e prese le ordinazioni in un attimo per darle subito al piazzaiolo.

Poco dopo tornò con le bevande che depositò sul tavolo nervosa mentre guardava adorante Joe che le sorrise riconoscente.

Poco mancò che le venisse un colpo.

- Sei patetico Jonas – disse Maryl al mezzano.

- Sto solo dando delle false speranze a una ragazza, è male? - domandò.

- Fammici pensare … si – disse Lexi con finta aria pensierosa.

- Oh ma che divertente – disse il moro.

Maryl tentò di aprire una bottiglia d'acqua, ma con scarso successo.

- Aspetta ti aiuto – si offrì Kevin.

- No, faccio io – disse Maryl, dura.

- Dai lascia stare, faccio io – disse il ragazzo mettendo la sua mano su quella della ragazza per aiutarle.

- Kevin, per favore! - ribatté Maryl.

All'improvviso la bottiglia si aprì e tutto il suo contenuto si rovesciò sul costosissimo vestito della ragazza.

I sei ragazzi si fermarono di botto non appena il liquidò bagnò il vestito della bionda.

- Scusa – disse subito Kevin alzandosi, - mi dispiace Maryl, scusa.

La ventenne si alzò dalla sedia, si osservò il vestito e guardò Kevin con occhio truce.

- Tu. Mi. Hai. Rovinato. Un. Altro. Vestito. - sillabò. - Io. Ti. Disintegro.

Kevin si alzò della sedia e si allontanò.

- Te lo ricompro – promise.

Maryl gli si avvicinò minacciosa.

- Sei morto.

Dopo quelle due semplici parole Nick e Joe si pararono davanti a Kevin mentre Maggie e Lexi trattennero la sorella.

- Io ti ammazzò! - gridò Maryl, - un altro vestito! Puoi considerarti morto Kevin!

Lexi e Maggie la trattennero.

- Ti portiamo a casa – disse la prima.

- Scusa – ripeté Kevin.

- Scusa non basta stronzo! Un altro vestito! - urlò lei.

- Scusate ragazzi – disse Maggie, - credo che la serata sia finita. Ci sentiamo.

- Sei morto Jonas! - strillò la ragazza sempre rivolta a Kevin.

- Va bene! - disse Nick, - ci sentiamo!

Maggie sorrise e trascinò insieme a Alexandra Maryl fuori dal ristorante mentre quest'ultima stava gridando ancora ingiurie.

I tre Jonas rimasero immobili.

- Kev – disse Joe senza guardarlo – l'hai fatto grossa.


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