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Autore: Tinucha    19/03/2016    5 recensioni
"In che hotel alloggi, Jorgito?"
"Hotel Stoessel" rispose ridendo Francisco senza sapere di aver dato inizio alla Terza Guerra Mondiale.
[...]
Cosa succederebbe se Jorge Blanco e Tini Stoessel si ritrovassero a vivere insieme?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi stiracchio avvertendo al mio fianco il caldo corpo di Jorge. Sorrido piano mentre ci scambiamo un tenero bacio e mi alzo cercando di rivestirmi di fretta e furia, sotto il suo sguardo intenso e divertito. << Niente che io non abbia già visto, Stoessel >> riduco gli occhi a due fessure. << Sei uno scostumato >> e facendogli una linguaccia corro di sotto da sua madre. Cecilia sta tagliando il sedano con il suo sorriso contagioso (tale e quale a quello di Jorge) stampato in volto. << Buongiorno e auguri >> sorrido andandole incontro e ricevendo lo stesso saluto- augurio. << Posso darti una mano? >> << Ma no tranquilla tesoro, faccio da sola, va' da Jorge tu >> << No, davvero mi fa piacere aiutarti e poi io e lui siamo sempre insieme, se andiamo avanti di questo passo diventeremo una di quelle coppiette sdolcinate >> ridiamo guardandoci << Avete perso molto tempo e lo state recuperando Martina. Ed io non potrei chiedere di meglio per mio figlio >> senza preavviso la stringo in un abbraccio quasi soffocante. << Buongiorno donne >> lo vedo entrare dalla porta assonnato e con i capelli arruffati. Beh, stanotte non abbiamo dormito molto, stiamo recuperando il tempo perso. << Posso esservi utile? >> << Si figliolo potresti accendere il fuoco perché comincia a fare freddo, e se dovessimo aspettare tuo padre potremmo morire congelati >> lo sento sghignazzare mentre avanza verso di noi. << Bevo un caffè e mi rendo utile >> sbadiglia come un bambino, prendendo una tazzina e accendendo la macchinetta. << Voi ne volete un po'? >> scuotiamo entrambe il capo mentre io mi cimento nel taglio dei pomodori. << Hai dato gli auguri a Martina? >> sembra rimproverarlo sua madre mentre io rischio di tagliarmi. << A mezzanotte in punto, mamma. E vedessi che auguri le ho dato >>. Il mio viso assume un colore scarlatto. Spero non voglia dirle che abbiamo festeggiato facendo l'amore senza fermarci un attimo, quasi senza sosta, anche se credo che lei abbia già capito. Rimango di spalle ad entrambi ritornando al mio lavoro. << Vero, piccola? >> lo sento soffiare alle mie spalle, mentre posa entrambe le mani sui miei fianchi portandomi a chiudere gli occhi. Sono nervosa mentre avverto il desiderio crescere smisuratamente in me. << Si Cecilia >> deglutisco cercando di sembrare normale mentre lo sento piano allontanarsi. << Vado ad accendere il fuoco >> sua madre si riavvicina a me sorridendomi, Facendomi capire che tutto va bene e che posso stare tranquilla. Nel frattempo io preparo l'insalata, cominciando a chiacchierare con lei. Sento ancora gli occhi di Jorge su di me, quando alzo lo sguardo lui sta alternando il suo tra me e sua madre. << Tutto bene, amore? >> avvampo di colpo. 'Come mi viene in mente di chiamarlo così davanti a sua madre?' Lui sorride e per fortuna anche Cecilia fa lo stesso. << Si, è solo che è bellissimo vedere le due donne della mia vita, che amo con tutto me stesso andare d'accordo >>



POV JORGE
<< Jorge se non ti stai calmo giuro che ti do un cazzotto >> << La fai facile tu, Ruggé. Io sono nel panico più totale >> continuo a fare avanti e indietro sul piccolo percorso creato dai produttori di Violetta per il matrimonio dei Leonetta, allentandomi la cravatta. << E sta' fermo >> mi rimprovera Diego lanciandomi un'occhiataccia mentre Cande si avvicina piano ad aggiustarmi mentre io la ringrazio con un sorriso tirato. << Blanco, attento al grande passo che stai per compiere con mia sorella, se la fai soffrire ti taglio le palle. Un taglio netto >> ha gli occhi scuri, mentre con le dita mi mostra quello che potrebbe succedermi. << Oh, begli amici, eh! >> sbotto sistemandomi lo smoking che indosso mentre vedo Sergio, Marcella e tutti gli altri avvicinarsi. << È tutto pronto? >> << Si, manchi solo tu Blanco >>




POV MARTINA
Mi guardo nervosamente in giro andando in cerca di Diego R. e stingendolo a me. << Tocca a noi >> gli sussurro sorridendo nel mio abito da sposa mentre lui mi porge il braccio cominciando a recitare le sue battute. << Stai tremando, piccolina >> mordo involontariamente il mio labbro inferiore rafforzando la presa al suo braccio. << Ho paura >> << Guardalo, vedi come ti guarda >> sussurra mentre io alzo lo sguardo. Il cuore prende a battere contro la gabbia toracica con una tale intensità e forza che credo possa fuoriuscirmi dal petto. 'È solo finzione, Martina. Tu sei Violetta, la ragazza ingenua e colorata che sta per sposare Leon Vargas, il suo principe azzurro' continuo a ripetermi senza riuscire ad abbandonare l'idea che passare il resto della mia vita con Jorge Blanco, e tra le sue braccia sarebbe molto più bello. Perché preferisco mille volte il ragazzo Messicano dagli occhi verdi che è schietto e diretto all' (a volte) insicuro principe azzurro. Preferisco lo sfacciato a quello che arrossisce. Preferisco fare l'amore con lui in modo intenso, brusco ed anche dolce, all'essere trattata come se fossi di cristallo in un letto. Insomma, se avessi dovuto scegliere, tra Jorge e Leon, avrei scelto sempre Jorge. Sempre. La camminata si arresta e solo allora mi rendo conto di essere sul piccolo altare circondata dagli amici di una vita. Le telecamere rendono il tutto un po' meno reale, ma va bene. Sorrido notando che i miei genitori e mio fratello si sono intrufolati tra 'gli invitati della piccola Violetta e del principe Leon' e il mio sorriso si allarga quando tra la folla scorgo anche tutta la famiglia di Jorge. Chissà come saranno felici i Violetteros, quando vedranno l'ultima puntata. Inutile dire che per tutta la durata della pappardella dell'attore che interpreta il prete io non posso che perdermi negli occhi puri e sinceri del ragazzo che mi ha cambiato e sconvolto la vita, insegnandomi a vivere e Facendomi sorridere nonostante tutto. Devo tutto a lui. Lo guardo davanti a me e non posso credere che la perfezione abbia scelto me: una comune ragazza mortale. Jorge dovrebbe essere un angelo, un angelo in volo venuto dal cielo, il MIO angelo custode. Ho vissuto, è per questo devo dire grazie solo a lui. Quando la piccola Imma con gli occhi vispi si avvicina a portare le fedi rimango stranita vedendo posata solo una scatolina verde sul cuscinetto che stringe tra le mani. Verde, come gli occhi del mio messicano. Jorge senza esitazioni la raccoglie mentre sento l'ansia pervadermi. Non ricordo questo fosse in programma. Apre la scatolina inginocchiandosi e deglutendo. Rimango con il fiato sospeso e gli occhi sbarrati mentre il bouquet che stringo tra le mani cade per terra. << Questo è molto stile Jortini, no? >> sorride nervoso. << Se oggi siamo qui Martina, è solo perché oggi vorrei che tu accettassi di passare il resto della tua vita con me. Niente se e niente ma. Ci sono tutti Tinita, ci sono le nostre famiglie, i nostri amici ed il nostro grande team di Violetta, ed in un certo senso anche tutte le persone che ci hanno sostenuto >> indica con una mano la telecamera riferendosi ai nostri fan. << Non so cosa ci ha separati 2 anni fa piccola, sarà stata la paura di dare inizio a qualcosa di nuovo forse. So soltanto che ho dormito al tuo fianco anche senza farlo davvero. Hai cambiato il mio mondo e le mie regole. Hai reso tutto più semplice e pulito, a tuo modo. Hai reso tutto così speciale. Non lo so come fai Martina, a guardarti sembri uno scricciolo incapace di farcela, uno scricciolo che potrebbe spezzarsi, distruggersi con una sola parola sbagliata e poi.. Poi ti guardo meglio, e sembri così donna, così forte, così cresciuta, così capace di insegnarmi la vita. Non ho fatto niente di così eclatante nella mia vita, nessuna buona azione da essere premiata eppure ho avuto te. Qualcuno lassù mi ha lasciato la cosa più bella e lo ringrazio. Abbiamo sempre detto  che non saremmo diventati sdolcinati e giuro che non lo diventeremo mai perché non è questo che voglio per noi. Va bene anche quando litighiamo e dopo facciamo l'amore. Va bene quando tremi perché sei super spaventata da tutto ed io rido per ricevere una tua pacca sul petto. Va bene quando ti mordi le labbra ed io ti proibisco di farlo ricevendo in cambio delle occhiatacce. Va bene. È questo il punto, piccola. Tra noi va sempre bene. Funziona anche quando ci urliamo contro, anche quando fingiamo di odiarci. Ed io voglio aggiungere a questo nostro presente un 'per sempre', e tu? Tu lo vuoi? Ti va se passo il resto dei miei giorni con te e ti lascio le robe sporche per casa? Ti va se ti regalo mille baci e mille lacrime? Ti va se mi prendo la tua vita? Ti va se decido di svegliarmi al tuo fianco mentre tu sorridi portando le nostre mani sulla tua pancia cresciuta per poi scontrarti con i miei occhi? Eh? Ti va di sposarmi, piccola? Qui, adesso. Davanti a chi è stato complice del nostro amore? Ci sono tutti, Tinucha. Qui c'è tutta la nostra vita insieme. Ti va bene anche se non è niente di programmato? >> inutile dire che io non smetto di piangere e tremare mentre mi lascio cadere inginocchiandomi davanti a lui, con entrambe le mani gli prendo il viso annuendo e sorridendogli mentre poso le mie labbra delicate e bisognose sulle sue. Stiamo facendo l'amore. L'amore davanti a tutti. Fare l'amore non è solo scambiarsi due carezze in un letto. Fare l'amore è anche toccarsi senza farlo davvero. È desiderarsi ogni giorno, ogni notte e ad ogni ora. Fare l'amore è quello che facciamo io e Jorge. Non è più la cotta di una ragazzina per il suo stupido idolo. Stavolta si tratta di un amore eterno. << Niente programmi, Blanco voglio sposarti. Sposami, adesso >>



POV ESTERNO
Una lacrima solca quei visi perfetti e dannatamente giovani mentre mille ragazzine si stringono tra di loro. Chi in Italia, chi in Messico, chi in Argentina, chi in Spagna, chi a Buenos Aires, chi a Barcellona, chi in Cina, chi in Giappone, chi a Madrid, chi in Francia, chi in CecoSlovacchia, chi in Germania. Ovunque. In ogni luogo. Tutte le ragazzine del mondo che ci hanno creduto sono lì davanti a quel piccolo o grande schermo che sia a piangere senza sosta. Perché sono state le uniche persone ad aver creduto nell'amore ultraterreno. Perché sono state le uniche capaci di aspettare. Perché loro sapevano che gli Jortini esistevano. Perché loro sapevano fin dall'inizio che i Violettos, tutti i Violettos, avrebbero cambiato la loro vita. 







E SIAMO GIUNTI GIÀ ALLA FINE DI QUESTA NUOVA AVVENTURA, CHICAS! SPERO DI AVER DONATO EMOZIONI E DI AVER ACCESO SORRISI ANCHE SOLO PER UN ATTIMO. RINGRAZIO TUTTE LE PERSONE CHE CONTINUANO A PREFERIRE, RECENSIRE, RICORDARE O ANCHE SOLO LEGGERE QUELLO CHE SCRIVO. RINGRAZIO TUTTE LE PERSONE CHE MI SOSTENGONO E SPERO CHE QUESTA PER VOI SIA UNA DEGNA FINE PER: "Non eri nei miei piani, Blanco"
Un bacio 😘
La vostra Tinucha ❤️
   
 
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