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Autore: Beckett    20/03/2016    0 recensioni
[Intrattenimento]
" Siamo ritornati. Pronti per un nuovo capitolo della nostra storia."
Genere: Commedia, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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RICOMINCIAMO? 2x02


“ E’ permesso?” Alla porta c’era Max. Non era cambiato niente in lui dall’ultima volta, a parte il suo abbigliamento da perfetto scolaretto.

“ Max!!” urlarono entrambe. Un caloroso abbraccio avvolgeva il ragazzo.
“ Mi siete mancate.” non sapeva quanto questa sua affermazione fosse veritiera. Sapeva soltanto di aver bisogno di una doccia e di un letto.
“ E lui?” d’improvviso dalla camera si sentì una voce. Una voce completamente nuova per il loro amico.
“ In realtà io dovrei chiederlo.”
“ Piacere, Cristopher!” il ragazzo tese la mano verso quella di Max. Fu una stretta di mano davvero singolare, non scorreva buon sangue. Di maschio alfa ce ne doveva essere solamente uno.

Dopo circa due minuti uscì dal bagno anche Harry, il secondo coabitante delle due ragazze.
Alla vista di un secondo ragazzo nell’appartamento, Max non resse e si scusò con gli altri due e chiese se potesse parlare privatamente con le due.
“ Cosa vi è saltato in mente? Non ci vediamo da qualche mese e voi diventate escort?”
“ Scusa?” chiese stranita El “da qualche mese? Max, non ci vediamo da più di qualche mese. Dopo il diploma sei letteralmente scomparso per vivere la tua vita! Mi ha fatto piacere poterti rivedere e mi farà ancora più piacere vivere con te per un po’. Ma, per favore, non sentenziare su quello che facciamo in questa casa. Sono affari nostri!” concluse El
“ Quindi mi stai dicendo che fate le escort?”
“ ASSOLUTAMENTE NO.” El decise di non voler più partecipare a quella conversazione. I rapporti con Max erano stabili ma non erano dei migliori. Si sentiva abbandonata dalla sua unica ancora di salvezza. E si sa, quando l’unica cosa che ti regge in piedi viene a mancare, ci si sente persi.
“ Lasciala stare, è solo stanca” si intromise Kat
“ Io credo che lei abbia ragione. Infondo vi ho chiamato solo perche mi serviva un posto in cui stare, e voi lo sapevate troppo bene. E vi apprezzo per quello che avete fatto, ma la verità sulla nostra amicizia è un’altra.”
“ Non l’affronteremo ora.”
 
 
“ Papà mi spieghi come funziona quest’aggeggio infernale?” Jackson, nel frattempo, era alle prese con quello che sembrava essere un comune navigatore satellitare. Ormai era sbarcato a New York ed era pronto a rincontrare la sua anima gemella e a prendere posto fisso lì.
“ Ragazzo mio, se cominci così ti direi di far ritorno a casa. Ma, Dio! Non ti ci voglio a casa!”
“ Lascia perdere, me la caverò da solo.”

Staccò il telefono e si posiziono vicino ad un carretto di hot dog di fronte al Central Park. Per Jackson tutto ciò era quasi utopia. Era un ragazzo ricco, poteva viaggiare e poteva scoprire il mondo con un click, ma non lo aveva mai fatto. Adorava poter trovarsi stabilmente in un solo posto, rendeva le cose ordinate, rendeva la sua vita ordinata e non incasinata. Ma, dopo l’arrivo di Kat, si rese conto che non c’era niente che andava nella sua esistenza, così decise di ribaltare completamente le carte in tavola. Gettò il suo costoso navigatore nella spazzatura, comprò un hot dog e cercò informazioni per poter raggiungere il suo nuovissimo appartamento.
“ Scusi!! Un’informazione se non le dispiace.” Chiese Jackson ad una ragazza.
“ Mi dica!”
“ Mi saprebbe dire dove si trova esattamente questa via?” posizionò il foglio con scritto il nome della strada di fronte al viso della ragazza. Lei aveva la faccia coperta da un cappello e, talmente dai capelli lunghi, lui non riusciva nemmeno a guardargli gli occhi o la forma delle labbra.
“ Ecco, dovrebbe girare esattamente in quel vicolo” gli disse la ragazza “dovrebbe prendere poi un taxi e farsi accompagnare sulla nona strada. Ecco, si troverà proprio di fronte al proprio appartamento.”
“ La ringrazio. Le sono debitore, vede questo è il mio primo giorno a New York e mi sento proprio come i turisti: spaesato! Lei come si chiama? Mi farebbe piacere poterla ringraziare offrendole un caffè!”
“ Io… Io sono Meredith!”
“ Piacere Meredith!”
“ Ora devo scappare! Sa molte volte mi sento anch’io turista nella mia propria città. E devo poter trovare l’hotel in cui alloggia un mio amico.”
“ Vorrei aiutarla, ma come le ho detto poco fa, sono da poco venuto qui.”
“ Non si preoccupi.”
La ragazza stava per andarsene quando Jackson la fermò da dietro “aspetti!”
Meredith si girò di soprassalto, quasi avesse paura che il ragazzo avesse scoperto qualcosa sulla suddetta.
“ Le devo un caffè! Come posso rintracciarla?”
La ragazza si avvicinò le diede il suo numero e andò via.
Jackson così, tornò ad essere un puntino in quell’immensa città. Ora però, con delle idee più chiare.


“ Connor?! Pronto?!”
“ Sì Lucy ci sono.”
Quella ragazza, quella stessa ragazza che aveva poco prima dato delle informazioni a Jackson si tolse pian piano tutto il suo armamentario. Partendo dal cappello, per arrivare alla sua folta parrucca e terminare col togliersi delle lenti. La ragazza che si era spacciata per Meredith non era altro che Lucy.

“ Penso che questo piano sta andando a buon termine!”
“ Ricorda semmai non dovessi farcela, abbiamo in servo il piano B.”
“ Connor, amore, ormai mi conosci. Io non fallisco mai.”
 
“ Volete del caffè?” chiese Kat ai suoi quattro coinquilini. Non pensava che, da un giorno all’altro, si trovava dinanzi a così tanta gente. Qualche giorno fa erano solo loro due. Vivevano da sole e aspettavano con ansia nuovi coinquilini per poter dividere l’affitto.
“ Non bevo caffè.” Rispose Harry
“ Ti serve altro?”
“ No.”

“ Harry” Kat si sedette vicino a lui mentre gli altri cercavano di aprire una discussione seduti sul divano “mi spieghi perché sei così scontroso con me? Io… io penso di non averti fatto nulla.”
“ Mi ricordi qualcuno. E le persone che mi ricordano qualcosa di solito sono sempre cattive. Non amo le persone cattive.”
“ Chi ti ricordo? Il lupo mannaro?”
“ Hai il volto di una ragazza che nasconde fin troppi segreti. Ed io ne ho conosciute di ragazze così.”
“ Non vorrei deluderti, perché sul serio vorrei poterti dire di essere una di quelle ragazze complicate che hanno un passato alle spalle e roba simile da farci un film sopra; ma, davvero, sono normale. Normalissima.”
“ Mi avrai riempito di bugie da quando sono venuto qui. Non mi fido Katherine, e sono intenzionato a capire il motivo per questo mio diffido nei tuoi confronti.”
“ Be’, accomodati pure.”
Katherine andò via, sembrava quasi impassibile, sembrava quasi che quelle parole non l’avessero toccata minimamente. Ovviamente era una grande bugia. Katherine era la paranoica del gruppo, e dietro la sua grande corazza da cattiva ragazza si nascondeva una bambina che aveva paura anche della sua stessa ombra.
“ Vieni con me!!” disse Kat nell’orecchio di Max.
I due si chiusero nello stanzino mentre gli altri erano intenti a vedere qualche programma in tv.
“ Ho paura che questo Harry sappia qualcosa o che, comunque, sia intenzionato a scoprire qualcosa su di noi; o meglio, su di me. Sul mio passato, che vi appartiene.”
“ Ne voglio restare fuori” disse Max scocciato da questa situazione. Sapeva che non era finita e conclusasi del tutto. Sapeva che l’unico modo per conviverci era non stare più vicino alle persone che glielo facevano ricordare. Era stato uno sbaglio trasferirsi lì e lui lo sapeva.
“ Max! Ti prego.”
“ Voi non sapete niente di questi ragazzi! Mesi per poter insabbiare tutti i nostri guai e per tenerci alla larga da persone estranee. E voi che fate? Convivete con i vostri prossimi problemi? Kat per piacere non ne voglio sapere niente.”
“ Sei stato tu. Tu hai investito quell’uomo, tu hai accelerato. Sei stato tu Max.”
A quelle parole il ragazzo restò di pietra. Non pensava che la sua migliore amica potesse arrivare a tanto. Non pensava affatto che, dopo tutto quel tempo, lei sostenesse  ancora determinate cose sulla faccenda.
“ Non potevi incolparmi otto mesi fa? Però ora ti fa comodo dare la colpa a me giusto? Ora ti fa comodo buttare tutta la merda su di me? Che dici, tra poco mi incolperai anche della morte di Lydia? No, perché io sono qui a sentire tutto ciò che mi dici e a rendermi conto di quanto ogni volta che mi avvicino a voi perdo tutta quella felicità che stavo pian piano riacquistando.”
“ E tu mi dai la colpa della tua tristezza? Ci stiamo incolpando perché solo questo è rimasto della nostra amicizia. Volevamo passare il resto della nostra vita insieme, solo io e te. Ora guardaci, godiamo nel farci del male.”

“ Pensi che a me piaccia pensare che le mie migliori amiche siano causa dei miei incubi notturni?  Be’ sono stato un mostro in passato, ma non arrivo a dire determinate cose. Vi ho voluto davvero bene. In questi mesi vi pensavo ogni secondo, vi sognavo, vi volevo lì con me. In questi mesi non ho fatto altro che dedicarmi a voi. Poi, un giorno, mi sono ricordato che esisto anch’io. E ho smesso. Ho smesso di pensarvi, di pensarci insieme e di pensare a quello che è successo, e, indovina? Mi sono ricordato che nella vita se muovi le labbra verso l’alto vuol dire che stai sorridendo e se piangi molte volte è anche dalla gioia. Ho gli incubi ogni notte, ma, nel college cercavo di non pensarci bevendo. Ho deciso che con gli incubi devo riuscire a convivere, ma con voi no. E, scusami, ma ho deciso di non lottare più per voi, per noi. Non più.”



“Desidererei una camera!”
“ Certo, a nome di?”
“ Meredith Parsons.”
“ Stanza 405. Secondo piano.”
“ Grazie.” Lucy si stava apprestando a godersi ogni minuti della sua libertà. Della sua presunta libertà. Il piano escogitato dalla ragazza e Connor era ancora segreto se non impossibile da scoprire.
“ Ho capito di amare la libertà” fece un respiro profondo e poi continuò “penso di potermi abituare a tutto questo. Potrei sul serio morire per la mia libertà. Oh, mi aspetterà l’inferno per aver combinato questo pasticcio, ma Dio quanto mi piace!”
 
“ Il tuo amico non mi piace.” Disse Christopher a Kat mentre era intenta a bere un bicchiere di vino.
“ Be’, siamo in due. Ne vuoi un po’?”
Chris annuì e Kat gli versò del vino
“ Be’, allora dimmi, perché hai deciso di farlo restare?”
“ Non dovevi andare a quella partita con il tuo nuovo amico Harry? Che, tra l’altro, mi odia!”
“ Non ti odia. Harry non odia nessuno. E, comunque, mi piace come ragiona quindi siamo diventati ufficialmente amici e quindi riformulo: a me e ad Harry non piace quel Max.”
“ Sbaglio o Harry non odia nessuno?”
“ Be’, fa un eccezione per un suo amico.”
I due cominciarono a ridere, il che era strano in quanto dal primo giorno non si erano mai visti di buon occhio.
“ ti ho fatto ridere” notò Chris. Kat annuì.

I due si guardarono allungo finché non furono avvolti da una sensazionale passione che li portò ad un appassionante e lungo bacio. Quello che successe dopo, è un’altra storia.


“ Posso sedermi?” Elis indicò un posto vuoto di fronte a Max. Il ragazzo si trovava in uno di quei locali in pieno centro che affacciavano sul Central Park, cercava di godersi la vista e di scacciare i pensieri negativi.

Lui annuì.
“ Scusami per prima.”
“ Nulla.”
“ No, non dovevo dire quelle cose. Eri appena arrivato, ne abbiamo passate tante non avevo il diritto di trattarti così.”
“ Ne avevi eccome.”
Elis lo guardò in modo interrogativo.
“ Ti ho dato della escort. Io che ti conosco da così tanti anni, non ti sei sentita tradita? E’ come se non vi conoscessi più. E questo fa male”
“ Maxy, la dura verità è che davvero non sappiamo più chi sia l’uno o l’altro. C’è stata quella cosa che ci ha diviso completamente. E quella cosa non passerà mai.”
“ Giusto. Comodo chiamarla ‘quella cosa’ e non definirla con il suo vero nome, fa meno male.”
“ Già”. D’improvviso squillò il telefono di El e dovette allontanarsi, perché risuonava beatamente il nome di Mik Pakkins.
“ Ehi”
“ Ehi, io domani torno a New York. Ceniamo insieme? Non ci vediamo da così tanto tempo. E che mia madre è stata male, siamo state insieme a lei.”
“ Non c’è nessun problema. Ci vediamo domani.” El attaccò prontamente il telefono senza nemmeno aver il tempo di farsi salutare. Questo successe alla vista di Harry che comprava un libro in un negozio di fronte. La ragazza con dei gesti chiese a Max di aspettare qualche secondo e attraversò la strada a passo veloce dirigendosi verso Harry.
“ Nuovo acquisto?” il ragazzo a quelle parole si girò subitamente
“sì, adoro leggere di questi tempi.”
“ io sono in quel bar con Max, vuoi unirti?” e gli indicò il locale di fronte
“ Oh no, no. Ti ringrazio.”
“ Sicuro?”
“ Al cento per cento. Magari domani sera ci prepariamo una cena a casa, ho saputo che Chris deve uscire con una ragazza e Max e Kat possono unirsi a noi.”
“ Oh no! Ho saputo che hanno da fare anche loro.”
“ Tu sei libera?”
“Assolutamente…” poi Elis si ricordò di quell’impegno con il suo ragazzo. “Assolutamente sì.” Ma questo non la fermò.


“ E quello?” domandò Max ad El.
“ Il nostro coinquilino”
“ Ti avevo lasciata con gli uomini che ti correvano dietro e ora sei tu a rincorrere loro?”
“ Non è assolutamente quello che pensi.”
I due scoppiarono a ridere, dopo tanto e tanto tempo.

 
“ Il campanello, il campanello Kat.” I due si ritrovavano distesi sul divano con una coperta che li copriva e con delle facce al quanto singolari.
“ Oh il vino! E’ caduto dappertutto!”

“ Ti preoccupi del vino?” Chris la guardò divertita
“ è stata una cosa talmente insignificante che non me ne preoccupo nemmeno.”
“ scusami principessa.”
Kat ignorò completamente le parole di Chris e con una camicia abbastanza grande addosso andò ad aprire la porta. Quello che vi trovò davanti fu ancor più scioccante di quello che era successo stamattina.
Il passato si stava facendo ancora più vivo, e quello a Kat non piaceva per niente. Kat odiava quando qualcosa si rifaceva viva poichè voleva dire che ciò portava a tristi e pericolose conseguenze.
“ JACKSON!”

Quello che si aspettava la ragazza però non era un Jackson pieno di lividi e con del sangue che gli usciva da tutte le parti del viso e del corpo.
Stremato il ragazzo entrò in casa e, senza chiedere, si sedette sul divano. Chris lo aiutò ad asciugarsi le ferite e Kat si mise qualcosa di più comodo addosso.
I due si avvicinarono a lui spaesati.
“ Jackson che cosa è successo?!” Katherine prese tra le mani il viso del ragazzo. Christoper capì che quello non era un semplice giovane che era venuto a far visita, ma c’era qualcosa di più e aveva paura di scoprirlo.
Nel frattempo dalla porta semiaperta entrarono anche Max ed Elis che, alla vita di un Jackson ucciso di botte, corsero verso di lui pieni di panico.
“ Jackson rispondimi!” Kat scoppio in una valle di lacrime e cercò di abbracciarlo ma lui scostandosi disse:
“ Eremy Gliffer. Mi hanno fatto questo a causa sua.”
Al suono di quel nome i tre ragazzi si alzarono cercando di riuscire a controllare quella che ormai era diventata una situazione incontrollabile.
Chris cercava risposte guardando i tre senza però proferire alcuna parola.
Nel frattempo i ragazzi si guardavano per poter trovare conforto tra i loro occhi. Ma non c’era alcun conforto, non vi era alcuna frase rassicurante che potesse acquietare gli animi dei giovani.
Il passato era tornato, ed era agguerrito più che mai.

FINE EPISODIO
   
 
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