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Autore: Matte Goldenside    20/03/2016    6 recensioni
Tanto tempo fa, esistevano due razze, gli umani e i mostri. Dopo una guerra fra le due razze, gli umani ne uscirono vincitori e rinchiusero i mostri nel Sottosuolo grazie ad un incantesimo. Gli anni passarono e otto umani esplorarono il monte Ebott, ma accidentalmente ci caddero, riuscendo così a entrare nel reame dei mostri, ovvero il Sottosuolo. Di questi umani però se ne ricordano due fra tutti: Chara, la prima bambina a cadere, morta poi per malattia e l’ultimo umano caduto, Frisk, chiamato anche Frisk il Genocida, visto che si deve a lui la morte di quasi tutti i mostri, secondo alcune leggende li uccise addirittura tutti. Sono passati diversi secoli, ma non tutto è finito. Un ragazzino è salito sul monte Ebott, a quanto pare ci è anche caduto dentro, che non sia finito tutto qua? Adesso è arrivato un altro umano, il nono umano, chissà quali minacce dovrà affrontare? Non ci resta che scoprirlo.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Chara, Frisk, Sans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Another Human'
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Cap n°2: Il manichino
 
 
Il mondo attorno alla ragazzina diventa bianco e nero, ora ci sono solo lei e il manichino. La bionda prende il coltello che aveva trovato prima, la mano con in mano l’arma comincia a tremare. Nonostante quello sia solo un manichino, la ragazza è comunque impaurita da esso, ma è solo un oggetto inanimato, quindi non trova il motivo per attaccarlo. La ragazza comincia quindi a parlare << Salve… come va? >> l’oggetto ovviamente non risponde << Il mio nome è Another e il tuo? >> nessuna risposta << Immagino che il tuo nome sia manichino >> nessuna risposta. La ragazza mettere il coltello nel suo zaino, non ha intenzione di attaccare il manichino << Senti, io non voglio farti del male >> il mondo ritorna normale, evidentemente se Another non attacca nessuno, il mondo ritorna normale. La ragazza è contento di aver capito questo meccanismo, quindi prosegue il suo cammino.

Ora è andata in un’altra stanza in cui ritrova un altro bagliore, lo stesso che aveva trovato prima e che l’aveva fatta sentire determinata. La ragazza lo tocca e l’effetto che prova è lo stesso di prima, una grande determinazione. La ragazza continua a camminare, ma ad un certo punto si blocca e il mondo ritorna in bianco e nero, questa volta davanti a se trova una rana gigantesca, però le manca un occhio e ha una zampa menomata. La ragazza estrae di nuovo il coltello, non ha intenzione di attaccare, ma non sa quali siano le intenzioni della rana << Ribbit, Ribbit >> la rana le salta addosso ma per fortuna Another schiva il colpo << Aspetta un attimo signora ranocchia >> << Ribbit, Ribbit >> la rana salta di nuovo contro la ragazza che schiva il colpo << Aspetta, possiamo parlare >> << Ribbit, Ribbit >> per fortuna la rana non attacca questa volta << Perché mi stai attaccando? >> << Ribbit >> << A quanto pare sai solo usare queste parole, ti capisco >> << Ribbit, Ribbit >> << Certo, guarda però che io sono buona, non è necessario combattermi ranocchia >> << Ribbit >> la rana abbassa lo sguardo in segno di scuse << Non preoccuparti, non ti farò del male >> Another ripone il coltello nello zaino, la rana scompare e il mondo ritorna normale.

La ragazza continua a camminare, sembra felice, felice di aver risparmiato un povero essere, evidentemente le persone qua sotto non sono molto socievoli, ma comunque sono buone, quindi non è necessario attaccarle. Questo posto sembra pieno di enigmi, ma stranamente sembra che qualcuno li abbia già risolti, lei non deve essere la prima a passare come già aveva pensato. Durante il suo cammino, incontra di nuovo un’altra rana, questa volta però l’animale sembrava meno mal ridotto. Another non prende neanche il coltello, sa che loro sono buoni in fondo << Ribbit, Ribbit >> la rana salta addosso alla ragazza che schiva agilmente il colpo << Sei debole… il tuo LOVE deve aumentare… >> una voce molto cupa e bassa si sente, non è stata la rana a parlare e neanche Another. << Il tuo LOVE è basso… >> il combattimento contro la rana finisce nello stesso modo di prima, ma la voce continua << Io voglio il tuo LOVE… >> la ragazza controlla il suo zainetto e vede che la voce sembra provenire dal petalo che aveva trovato vicino al coltello << Ops… mi hai trovato >> << Chi sei? >> << Questa è una storia abbastanza lunga, ma ti dirò comunque il mio nome. Io sono Flowey, Flowey il fiore, ma diciamo che ora non rimane molto del mio corpo >>.

 
Commento dell’autore

 
Eccomi col secondo capitolo^^
La nostra protagonista per ora ha scelto la Pacifist, ma chi dice che non possa fare ogni tanto qualche eccezione u.u
Ho intenzione nei prossimi capitoli di mettere un piccolo colpo di scena, ma non vi dico nulla
Alla fine Flowey anche se in parte è ancora vivo, quindi avete un personaggio su cui scaricare l’odio XD
Alcuni mostri inoltre sono ancora vivi anche se un po’mal ridotti
Inoltre, la protagonista dpveva avere un altro nome, ma dato che Golden Fredbear nella recensione dell’ultimo capitolo l’aveva chiamata così, ho deciso di darle questo nome visto che mi piaceva, quindi grazie per avermi “dato” il nome^^
Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto e a presto ;)
   
 
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