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Autore: ChrisAndreini    20/03/2016    2 recensioni
Dipper e Mabel, un anno dopo gli eventi che hanno caratterizzato la loro prima estate a Gravity Falls, tornano nella città, ma prima ancora di raggiungere il Mystery Shack verranno catapultati in un mondo molto strano, abitato da mostri intrappolati lì per sempre.
Dovranno usare tutta la loro determinazione per uscire dal Sottosuolo, e una domanda sorge spontanea: riusciranno a farcela pacificamente, o scivoleranno sulla via del genocidio?
Dal prologo:
-Salve! Io sono Flowey, Flowey il fiorellino!-
Ci fu un attimo di sbigottimento da parte di entrambi, poi Mabel prese il rampino con forza e lo puntò verso il fiore.
-AAHHH! Un fiore parlante!!- esclamò, sconvolta.
Il fiore fece uno sguardo strano, poi continuò.
-Siete nuovi del Sottosuolo, vero? Sarete spaesati, lasciate che vi spiega- il fiore fece loro un occhiolino, e subito il pino sul cappello di Dipper e la stella cadente sul maglione di Mabel si illuminarono, e davanti ai ragazzi si materializzarono quattro pulsanti. In sottofondo iniziò a sentirsi una musichetta allegra e veloce.
ATTENZIONE: SPOILER PESANTI SU GRAVITY FALLS E UNDERTALE. NON LEGGETE SE NON CONOSCETE TUTTI I FINALI!!
Genere: Avventura, Comico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Bill Cipher, Dipper Pines, Mabel Pines
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Puzzles, Puzzles and more Spaghetti!

 

 

Non appena uscirono la musica non ripartì, ma un freddo bestiale colpì entrambi, che si ritrovarono in mezzo a tantissima neve.

Dipper rabbrividì, cercando di riscaldarsi.

-Ma com’è possibile, in superficie c’è un caldo bestiale! E’ piena estate- si lamentò. 

-Beh, ma qui siamo sottoterra- commentò Mabel, che era molto più riscaldata, visto che aveva il suo caro maglione.

Però le dispiaceva vedere il fratello così infreddolito, così, mentre camminavano, circondati da alberi di pino, trovò la soluzione.

Infatti, come da abitudine, sotto al primo maglione con la stella cadente, aveva sempre un secondo maglione per le emergenze, che diede a Dipper.

-Ma… tu come fai a non morire di caldo d’estate?- chiese Dipper, prendendo il maglione indaco con strisce violette che la sorella gli stava offrendo e indossandolo senza fare troppo lo schizzinoso.

-Eh eh, mi conosci Dippingsauce. Lo sai che sono molto…- mentre si atteggiava, inciampò su un lungo ramo a terra, e cadde con la faccia nella neve.

Dipper la aiutò a rialzarsi, ridacchiando.

-…molto imbranata? Era questo che volevi dire?- concluse per lei, e per tutta risposta la ragazza gli fece la linguaccia, mentre procedevano.

Il suono di quel ramo che veniva spezzato li fece voltare di scatto entrambi.

-C’è… c’è qualcuno?- chiese Dipper tremante, ma non sembravano esserci pericoli in vista. 

-Su, Mabel, continuiamo. Sarà stato… uno scoiattolo- rifletté, per rassicurarla.

-Chissà se ci sono gli animali come da noi qui in un mondo di mostri- si chiese Mabel, mentre procedevano.

-Non voglio stare qui abbastanza a lungo da scoprirlo- affermò convinto Dipper.

Il silenzio della zona lo stava spaventando, e i brividi non erano solo per il freddo.

Flowey gli aveva messo la pulce nell’orecchio, per fortuna non letteralmente… forse… ed era sempre più convinto che avrebbe dovuto salvare prima di lasciare Toriel.

I ragazzi sentirono dei passi, e si voltarono di scatto, stringendosi l’uno all’altra.

-C’è qualcuno?- chiese di nuovo Dipper, più forte e più spaventato.

Ma dietro di loro era tutto deserto, solo una distesa di neve e un muro di alberi ai loro lati.

Dipper aveva un groppo in gola.

-Vabbè, Mabel, con… continuiamo. Al massimo se entriamo in una lotta mangiamo la torta- la rassicurò.

-Io non ho la torta- osservò Mabel razionale, era molto meno spaventata di Dipper.

-E allora mangerai la ciambella- propose Dipper, mentre procedevano.

-Ok- rispose lei alzando le spalle.

Mano a mano che procedevano, il silenzio si fece sempre più inquietante, e venne interrotto ogni tanto da qualche suono spaventoso.

Dipper si strinse alla sorella, facendo passere lo sguardo da una parte all’altra della foresta, finché non raggiunsero un ponte con quello che doveva essere una trappola o qualcosa del genere, ma che aveva delle sbarre troppo grandi.

Dei passi risuonarono pesanti dietro i due ragazzi, che non avevano la forza di girarsi, e una voce tonante li fece sobbalzare.

-UMANI, volete sapere come conoscere un nuovo amico? Allora stringetemi la mano.-

Dipper e Mabel si girarono lentamente, e prima che Mabel potesse precipitarsi a stringere calorosamente la mano di un perfetto sconosciuto, Dipper lo fece al suo posto, per evitare che sua sorella cadesse in quella che era chiaramente una trappola.

Si sentì un suono parecchio scandaloso, poi una musica scherzosa iniziò in sottofondo, e uno scheletro dalla felpa blu ridacchiò.

-Eh eh, il vecchio scherzo del cuscino pernacchione nella mano è sempre divertente- Dipper ritirò freddamente la mano, guardandolo storto, mentre Mabel fece un enorme sorriso tutto denti.

-Oh mio dio! Ma tu sei uno scheletro! Che figata! Io sono Mabel, e lui è mio fratello Dipper- gli strinse la mano, provocando un’altro suono scandaloso, e ridendo di gusto. 

-Questo mi sta già un sacco simpatico!- affermò rivolta al fratello, che rimase impassibile.

-Voi siete umani, giusto? Io sono Sans, Sans lo scheletro- si presentò lui -Dovrei teoricamente stare dando la caccia ad umani in questo momento, ma non mi importa di catturare nessuno a dire il vero- ammise, con un sorriso tutto denti.

-Fiu, grazie al cielo, abbiamo solo 2 hp e non abbiamo ancora salvato- affermò Mabel, tirando un sospiro di sollievo.

Sans le lanciò uno sguardo indecifrabile, ma poi continuò, ignorando le parole della castana.

-Invece mio fratello, Papyrus, è un cacciatore di umani fanatico, e… guardate, è proprio lì- indicò un punto dietro i ragazzi, che si girarono di scatto, preoccupati.

-Ma tranquilli, ho un’idea. Attraversate questa trappola. Mio fratello fa sempre le sbarre troppo larghe- i due ragazzi seguirono le loro indicazioni, Mabel molto divertita, Dipper un po’ titubante.

-Su, nascondetevi dietro quella lampada convenientemente larga- indicò loro.

-Ma a dire la verità mi piacerebbe un sacco conoscere…- provò ad obiettare Mabel, ma Dipper la trascinò con se dietro la lampada. Non voleva proprio fare un altro combattimento con 2 soli Hp.

Subito arrivò un altro scheletro, molto più alto e vestito con abiti da combattimento.

-Come va, fratello?- chiese Sans alla nuova figura.

La musica cambiò, diventando più ritmata.

-Non va, fratello! E’ da otto giorni che non ricalibri i tuoi puzzle!- si lamentò Papyrus.

-Cavolo, ancora puzzle?- si lamentò a bassa voce Dipper.

-Ma ammettilo che ami i puzzle, Dip Dip- scherzò Mabel, facendogli l’occhiolino.

-Mi chiedo cosa tu faccia tutto il giorno!- continuò Papyrus nella sua opera di lamentela verso il pigro fratello.

-Osservo questa lampada, è molto forte. Vuoi farlo anche tu?- suggerì Sans.

Dipper trattenne il respiro, Mabel tentò di non ridere.

-No! Non ho tempo per questo! E se un umano venisse qui?! Io devo essere preparato e attivo! Io devo essere quello che lo catturerà! E poi io, il grande Papyrus, avrò tutto ciò che merito: Rispetto, Riconoscimenti, entrerò nella guardia reale, e le persone vorranno essere mie amiche!-

Mabel per poco non saltò fuori dalla lampada, ma Dipper fu più veloce e la trattenne.

-Oh, ti prego, sarò io tua amica, Papyrus- disse con gli occhi a cuoricino e con risate trattenute, ma nessuno la sentì per fortuna, e Dipper le tappò la bocca.

-Farò il bagno di una doccia di baci ogni mattina- continuò Papyrus, e Mabel cercò di liberarsi.

-Oh, forse questa lampada ti potrà aiutare- disse Sans, indicando il nascondiglio di Mabel e Dipper. 

-A che gioco stai giocando?- chiese Dipper a denti stretti.

-Sans, non aiuti così! Sei solo un ossopigro! Non fai niente tutto il giorno e diventi sempre più perdigiorno- si lamentò ancora Papyrus, battendo il piede a terra.

-Hey, non è vero, io mi faccio le OSSA a lavorare!- obiettò Sans, ridendo della sua stessa battuta.

Mabel per poco non esplose dalle risate, e Dipper stesso accennò un sorrisino depresso.

-SANS! Basta con le tue battute- si lamentò esasperato Papyrus.

-Ammettilo, fratellino, stai sorridendo- Sans gli fece l’occhiolino.

-Si, e lo odio!- Papyrus alzò gli occhi al cielo, poi sospirò.

-Perché una persona così grandiosa come me deve fare tutto questo lavoro per essere riconosciuta- si autocommiserò lui.

Dipper doveva ammettere che si riconosceva un po’ in quel mucchietto d’ossa.

-Suvvia, Pap, non gettare l’OSSO!- lo consolò Sans. Papyrus si esasperò ulteriormente.

-ARGH!! Ora vado a ricalibrare i miei puzzle. Per quanto riguarda il tuo lavoro, impegnati… è ridotto all’osso! Nyeheheheheh!- e dopo questa triste battuta, se ne andò, portando via anche le musica con se.

-Ok, potete venire fuori adesso- li incoraggiò Sans, una volta che Papyrus fu scomparso dalla vista.

Mabel finalmente poté ridere come una matta senza essere bloccata dal fratello.

-Oh mio dio!!! Tuo fratello è fantastico! E’ un... osso duro- tirò una gomitata amichevole a Dipper, che sospirò, rassegnato.

-Eh eh, si è fatto le ossa pensando ai suoi puzzle- aggiunse Sans, ridacchiando.

Dipper fece un sospiro ancora più profondo e rassegnato.

-Però dovrebbe mangiare di più, è tutto pelle e …- la nuova battuta di Mabel venne interrotta da Dipper, che scosse la testa.

-Ok, basta, io me ne vado! Trovatevi un albergo voi due!- e avanzò.

-…ossa- conclusero insieme Mabel e Sans, per poi scoppiare a ridere.

-Sarà il caso che lo raggiunga. E’ stato un piacere Sans- Mabel fece per inseguire il fratello, ma Sans la richiamò.

-Comunque, sai, non vorrei disturbarti, ma potresti farmi un favore?- le chiese, con il solito tono bonario che però tradiva una punta di incertezza.

-Ma certo! Qualsiasi cosa, e se involve tuo fratello, ancora di più- lei gli fece l’occhiolino.

-A dire la verità Papyrus è un po’ giù ultimamente. Non ha mai visto un umano, e vederti potrebbe davvero rendergli la giornata molto migliore. Non è pericoloso, anche se tenta di…- Mabel lo interruppe, prima che lui potesse continuare a cercare di persuaderla.

-Mi avevi già convinta a “Papyrus”, vedrò cosa possiamo fare io e mio fratello. Sono sicura che potremmo diventare tutti grandi amici- affermò la ragazza convinta.

-Perfetto allora. Ci vediamo in giro, ragazzina- e detto questo tornò indietro, mentre Mabel raggiunse Dipper, fermo ad un punto di salvataggio poco distante, mentre una nuova musica tenue e nevosa riempiva l’ambiente.

-Dipper, ho già fatto amicizia con Sans- gli rivelò, tutta contenta.

-La cosa non mi sorprende- rispose Dipper, cupo, ripensando ai tristissimi giochi di parole di poco prima.

-Suvvia, Dipper, è impossibile che tu non abbia riso, si deve essere dei…- la battuta di Mabel venne interrotta da uno sguardo assassino del fratello, che mentre cercava di allontanarsi il più possibile, cercando di cambiare scenario, venne preso in un combattimento, e Mabel con lui.

L’avversario era Icecap.

Mabel subito si precipitò sul tasto “Agisci”, e si complimentò con il mostro per il suo bellissimo cappello.

Però non ci furono i risultati sperati, e dopo un suo attacco che non li scalfì minimamente Dipper provò a ignorarlo.

L’attacco successivo durò di meno, così Dipper continuò con questa strategia.

-Dipper, ma è molto maleducato da parte tua- lo rimproverò Mabel, distraendosi il tempo sufficiente da permettere al mostro di toglierle tre Hp.

Però fu una strategia vincente, e il mostro venne risparmiato.

Una volta usciti dal combattimento, Mabel incrociò le braccia, mentre Dipper era molto più rilassato.

-Wow! Sto iniziando ad entrare nel meccanismo- si complimentò con se stesso, orgoglioso, poi indicò alla sorella il punto di salvataggio.

-Su, Mabel, riprenditi gli Hp- la incoraggiò, e lei lo fece, senza dire una parola.

-Cosa c’è?- le chiese quindi Dipper, confuso da questo suo atteggiamento.

-Niente, solo che, mi sembra scorretto, tutto qui. Voleva solo un po’ d’attenzione- rispose Mabel, poi notò una scatola vicino all’uscita per il luogo seguente, e ci guardò dentro, trovandola al suo interno un coltello di plastica.

-Dipper! Guarda, c’è un coltello qui- lo indicò, mostrandolo al fratello, che alzò le spalle.

-Quindi? Lo vuoi prendere?- chiese, indifferente.

-Nah, noi siamo pacifici, non ci servono armi- disse a sorella, rimettendolo a posto.

Dipper si astenne dal riferirle che il coltello ce l’aveva messo lui lì dentro, e che l’aveva scambiato con un guanto duro che aveva trovato già al suo interno, e che aveva equipaggiato, per le emergenze.

-Quindi adesso possiamo procedere- tagliò corto Dipper, indicandole la zona successiva.

-Si, si- acconsentì Mabel, seguendolo -Ah! Comunque Sans mi ha chiesto di fare da esche umane per migliorare la giornata di suo fratello- aggiunse poi, ricordandoselo all’improvviso -E io ho detto che andava più che bene-

Dipper si girò a guardarla.

-COSA?!- chiese incredulo, ed era così teso a guardarla, che non si accorse che la musica si era bloccata di botto.

Una voce acuta ed entusiasta parlò, e mentre Mabel si sporse per guardare con il sorriso sulle labbra, Dipper si girò lentamente, tremante.

-Allora, come stavo dicendo a proposito di Undyne…- stava dicendo la voce, appartenente a Papyrus al fratello, poi la musica ritmata di prima partì, probabilmente era il tema di quello scheletro spilungone.

-Salve scheletri!- li salutò Mabel, attirando la loro attenzione

Entrambi si girarono a guardarla, e poi si guardarono tra loro, così tante volte da fare girare la testa a Dipper, che pensò di tentare la fuga, ma che incontrò la strenua resistenza della sorella.

-SANS!! OH MIO DIO!! QUELLO E’ UN UMANO?!?!?!?- chiese Papyrus incredulo.

Dipper avrebbe voluto dire che era più corretto usare il plurale, ma non riusciva a spiccicare parola.

Sans squadrò i due ragazzi, poi guardò oltre di loro, verso una roccia alle loro spalle.

-Ummm… A me sembra una roccia- osservò invece, ed i giovani Pines si girarono a constatare che in effetti era proprio una roccia.

-Oh, giusto- Papyrus sembrava deluso, ma Sans continuò.

-Hey, aspetta, ma cosa c’è davanti alla roccia?- chiese poi, indicando Dipper e Mabel.

Mabel sorrideva interessata e divertita, Dipper si prese la testa tra le mani, scuotendola.

-OH MIO DIO!! (Quelli sono umani?)- chiese sottovoce al fratello, una volta individuati i due gemelli.

-Almeno ha usato il plurale stavolta- commentò Dipper, rivolto alla sorella, e iniziando a vedere il pericolo più come una pagliacciata delirante.

-Si- rispose Sans, con un occhiolino.

-OH MIO DIO!- ripeté Papyrus. -SANS CE L’HO FATTA!!- affermò, convinto.

Dipper aggrottò le sopracciglia, e guardò Mabel chiedendosi cosa di preciso lei avesse promesso a Sans.

-DIVENTERO’ COSI’ POPOLARE!!! POPOLARE!!! POPOLARE!!!- si emozionò lo scheletro.

Dipper iniziò ad indietreggiare, ma Papyrus si rivolse direttamente a loro, cercando di fare il minaccioso.

-Umani! Voi non passerete quest’area!!- li ammonì.

-E’ arrivato Gandalf- commentò Dipper tra se, e Mabel ridacchiò.

-Io, il grande papyrus, vi stopperò!!- affermò convinto.

Dipper guardò la sorella.

-Ti prego, dimmi che non hai intenzione di flirtare anche con lui- la supplicò.

-E poi vi catturerò- continuava intanto Papyrus, ma nessuno lo ascoltava.

-Dai, Dip, che c’è di male- Mabel alzò le spalle, con un sorrisetto che non prometteva niente di nuovo.

-Poi verrete scortati alla capitale!!!- Papyrus intanto non si fermava.

-Mannaggia al tuo cuore troppo grande e alla tua mancanza totale di giudizio!- maledisse Dipper, sospirando.

-E poi… poi… non so cosa ci sarà poi, ma…hey, mi state ascoltando?- Papyrus iniziò a capire che stava parlando solo con la roccia alle spalle dei ragazzi, ma Mabel si affrettò ad annuire.

-Ma certo, gran mucchietto d’ossa- gli fece l’occhiolino, Papyrus sembrò crederle.

-Bene, continuate solo se osate NYEHEHEHEH!!!- e poi se ne andò, portando via la musica con se, e lasciando il silenzio.

-Beh, è andata bene- commentò Sans, che era rimasto in silenzio tutto il tempo -Non preoccupatevi, ragazzi, vi terrò d’occhio- promise, e nonostante fosse in tono rassicurante, Dipper si mise immediatamente sulla difensiva.

-Abbiamo un sacco di mostri e demoni che lo fanno già, grazie mille- borbottò, declinando l’offerta. Sans alzò le spalle e se ne andò, facendo ripartire la musica invernale.

-Dipper, calmati, intendeva solo dirci che non permetterà a Papyrus di ucciderci. A me pare un bel pensiero, no?- Mabel gli mise una mano sulla spalla, e Dipper se la scrollò di dosso, proseguendo.

-Su, andiamo- ed entrambi procedettero.

Superarono una piccola casetta fatta da Papyrus e nella zona successiva si ritrovarono davanti a un cartello con la scritta di non muoversi per nessuna ragione.

Ovviamente, entrambi procedettero senza neanche pensarci, quando la musica si interruppe, e un cane comparve da dietro un bancone lì vicino.

-Qualcosa si è mosso o è stata solo la mia immaginazione?- si chiese il cane, entrambi rimasero del tutto immobili, ad eccezione della testa, che piegarono giusto il poco sufficiente per guardarsi confusi.

-Posso vedere solo ciò che si muove- continuò il cane -Se qualcosa, ad esempio un umano…-

Dipper fu seriamente tentato di correggere il plurale, ma rimase zitto

-…si stava muovendo, farò in modo che non si muova mai più- minacciò il cane.

-Intende che ci farà restare immobili per sempre, vero?- chiese Mabel, a voce bassissima.

Ma l’inizio di un combattimento ruppe le sue speranze.

Mabel premette con molta lentezza il tasto “Agisci”, che aveva solo l’opzione “accarezza”.

Ovviamente Mabel non se lo fece ripetere due volte, e certamente non le servivano altre opzioni perché avrebbe sempre scelto quella.

Spinta dalla solita forza invisibile, cercò di accarezzare lentamente il cane, che però non la fece avvicinare.

L’attacco, di colore blu, passo dritto in mezzo a loro, che però rimasero immobili, e non vennero scalfiti.

-Che figata!- commentò Mabel. Dipper prese mentalmente nota di questa interessante novità degli attacchi blu.

La ragazza tentò di nuovo di accarezzare il cane, e questa volta, con sua grande soddisfazione, riuscì nell’intento, e il cane andò in fibrillazione.

-Sono stato accarezzato!! Oddio!! Accarezzato!! Accarezzato!! Accarezzuto!! Accarizzato!!- iniziò a parlare strano, e Dipper, guardandolo confuso, premette circospetto “risparmia”.

Guadagnarono 30 soldi, davvero un bel numero.

Una volta usciti dal combattimento, il cane era ancora lì.

-Qualcosa mi ha accarezzato, e non si stava muovendo. Credo che prenderò un po’ di biscotti per cani dopo questo- commentò prima di scomparire alla vista.

Dipper e Mabel si guardarono.

-Ok, questo è stato… intenso- commentò Dipper.

-Fighi gli attacchi blu, vero?- disse Mabel, entusiasta.

Dipper annuì.

-Magari tutti i nemici attaccassero così- sospirò sognante.

-Ma poi dove starebbe tutto il divertimento- Mabel gli fece l’occhiolino.

Una volta arrivati alla zona successiva, Sans li stava aspettando.

-Hey, ragazzini- li chiamò.

-Finalmente qualcuno che ha capito che non siamo bambini- commentò Dipper, sollevato.

-Ah, volete che vi chiami bambini? D’accordo. E’ una richiesta strana ma lo farò- disse Sans, alzando le spalle.

Mabel ridacchiò.

-No, no! Noi siamo adolescenti!- si lamentò Dipper.

-Ok, bambini, non vi chiamerò più bambini. Comunque volevo parlarvi di una cosa importante, bambini- acconsentì Sans.

Mabel si buttò a terra dalle risate nel vedere la faccia irritata del fratello, che guardava lo scheletro con odio represso.

-Mio fratello ha un attacco speciale. Se vedete un attacco blu, non muovetevi e non vi farà male- continuò Sans.

Dipper alzò gli occhi al cielo.

-Non è che sia poi così speciale, il cane di prima aveva lo stesso attacco- commentò Dipper, irritato.

-Comunque un modo semplice per tenerlo in testa e pensare come se fosse un cartello rosso- ignorando completamente Dipper, Sans disse la sua.

-Cosa c’entrano i cartelli rossi adesso? L’attacco non era blu?- chiese Dipper, iniziando a confondersi.

-Se vedi un cartello rosso di stop tu di fermi, no? Ecco pensa a un cartello rosso di stop e pensa che sia blu, quindi fermati- consigliò Sans, e Dipper aprì la bocca per contestare, ma poi la richiuse confuso.

Mabel, con la faccia nella neve, respirò per sbaglio un po’ di essa, e per poco non si strozzò.

La conversazione con Sans finì, e Dipper prese Mabel per un braccio e la trascinò oltre.

-G_Gra_Grazie Sa_Sans- disse Mabel, senza fiato, ma, neanche il tempo di riprendersi, e i due entrarono in una lotta con un altro cane, Lesser Dog.

Le azioni che si potevano compiere con lui erano tantissime, il problema era che era semplicemente “accarezzare” ripetuto più volte. 

E ogni volta che lo si accarezzava il collo gli cresceva sempre di più.

Nonostante fosse fin da subito risparmiabile, Mabel lo accarezzò così tante volte da inorridire Dipper e far crescere il collo del cane a tal punto che si perse nelle nuvole, e andò dove nessuno cane era stato prima.

Alla fine fu Dipper, per lenire le sue sofferenze, a premere il pulsante “risparmia”, e a guadagnare i soldi, che però poi diede alla sorella.

-Non voglio tenere i soldi di una pazza così- commentò, Mabel gli fece una linguaccia.

-Peggio per te, sono 60g!- esclamò.

-Lo hai ripulito, quel poveretto!- lo compatì Dipper, e lei gli tirò una gomitata affettuosa, mentre raggiungevano la zona seguente, dove Sans e Papyrus li stavano aspettando, davanti a quello che sembrava proprio un Puzzle.

Dipper sospirò, Mabel lo spinse un po’ più avanti, e la musica rilassante venne sostituita nuovamente dal tema di Papyrus.

-Tu sei così pigro!- si stava lamentando lui con Sans -Hai riposato tutta la notte- 

-Credo che quello si chiami dormire- obiettò Sans.

Il ragionamento non faceva una piega.

-Soltanto scuse- commentò Papyrus.

Mabel si schiarì la voce.

-Ehm Ehm, ciao amici!- li salutò.

-Oh, gli umani!- esclamò Papyrus, girandosi verso di loro.

Dipper fece un cenno di saluto.

-Per fermarti, abbiamo creato dei puzzle solo per te… ehm, voi! Non mi aspettavo due umani a dire il vero- commentò tra se, un po’ preoccupato.

-Comunque troverete questo qui, molto elettrizzante! Eheh, si, perché è il labirinto invisibile dell’elettricità. Quando toccherete i muri, questo ordigno vi darà la scossa. Però dovrete farlo uno alla volta perché ho un solo ordigno… mmmm, chi vuole fare per primo?- chiese, rivolto ai gemelli.

Mabel spinse il fratello verso i confini del labirinto, e lui alzò gli occhi al cielo.

Probabilmente aveva toccato un muro invisibile, perché l’ordigno tra le mani di Papyrus gli diede la scossa.

-Ehm, non dovrei avere io l’ordigno?- chiese Dipper, con onestà.

-Il bambino mi ha tolto le parole di bocca- commentò Sans.

-Adolescente!- corresse Dipper.

-Si, hai ragione, umano- Papyrus attraversò il labirinto per consegnargli l’ordigno… mostrando la soluzione.

Dipper se la segnò, e andò per primo, senza prendere neanche una scossa.

-Wow, l’hai risolto con una velocità e una facilità incredibili- si stupì Papyrus, guardandolo ammirato. -Ora tocca a tua sore…- ma la ragazza non era dall’altra parte del labirinto, ma già alle spalle di Papyrus, che parlava con Sans.

-Ma…Ma… come hai fatto ad attraversarlo senza che io me ne accorgessi?!- si stupì maggiormente, dimenticandosi di Dipper, che ne rimase un tantino infastidito.

-Ehm, l’ho evitato. E’ molto più facile così- rispose Mabel, sorridendo allegra.

Papyrus si rivolse nuovamente ad entrambi.

-Beh, il prossimo l’ha disegnato mio fratello! E’ molto più complesso, e ne rimarrete spaesati Nyeheheheh!- e detto questo scomparve, all’indietro, per qualche motivo, togliendo anche la musica e facendo tornare la solita dolce melodia invernale.

-Grazie, bambini. Mio fratello si sta divertendo molto- ridacchiò Sans.

-Adolescenti- corresse Dipper, come un mantra.

-Sans, ma perché è vestito così?- chiese Mabel, per fare conversazione.

-Abbiamo creato quel costume per una festa in maschera, e da allora non se lo toglie più. Lo chiama il suo “abito di battaglia”- rispose lui, sorridendo divertito.

-Tuo fratello è troppo figo- commentò Mabel, sognante.

-Puoi dirlo forte, ragazzina- Sans le fece l’occhiolino.

-TUO FRATELLO E’ TROPPO FIGO!- urlò Mabel, e poi entrambi ridacchiarono.

-Ehy! Perché a lei dai della ragazzina e a me del bambino?- chiese Dipper, offeso.

-Ma perché io sono la maggiore, Dip Dip, di ben cinque minuti- lo prese in giro Mabel atteggiandosi, ed entrambi passarono alla zona successiva, dove un triste venditore di gelato cercava consumatori. Mabel, per farlo contento, acquistò un Nice Cream, per compensare la torta di Toriel che non era riuscita a conservare in tasca.

Dipper alzò gli occhi al cielo, e la spronò a sbrigarsi, così arrivarono in fretta in una nuova zona, dove li attendevano nuovamente Sans e Papyrus.

Non dovettero però risolvere alcun enigma, perché il puzzle di Sans non era altro che un esercizio di Trova parole.

-Sans! Perché non c’è un puzzle!- si lamentò Papyrus -Possono passare senza problemi così!- 

Dipper però si sedette, prendendo il foglio.

-Allora, Mabel, hai una matita?- chiese alla sorella, che si piegò per vedere a sua volta.

-No, Dip, ho solo gelato e la ciambella- rispose lei, desolata.

-Hey! Papyrus, hai una matita?- chiese Dipper, rivolto allo scheletro, che guardò il fratello ammirato.

-Sans, ce l’hai fatta!- 

Sans osservava Dipper divertito.

-Possibile che nessuno abbia una matita?!- chiese incredulo Dipper.

-Dovrebbe esserci il prozio Ford, lui ha sempre una penna nel taschino destro- commentò Mabel, pensierosa.

Ci furono un paio di minuti di silenzio, interrotti solo dal classico motivetto di Papyrus, poi Dipper scosse la testa, e mise in tasca il foglio.

-Va bene, lo risolverò dopo- e si alzò.

-Visto, Sans! E’ stato un fallimento- commentò Papyrus seccato, prima di andarsene.

Dipper e Mabel decisero di lasciar correre e passare alla zona successiva, dove un piatto di spaghetti era attaccato al tavolo, vicino ad un biglietto di Papyrus.

“Umano! Goditi questi spaghetti! (Comunque è una trappola per catturarti approfittando della tua distrazione)” 

-Il biglietto al singolare può significare solo che questi spaghetti sono qui da molto prima che arrivassimo noi- commentò Dipper, disgustato.

Mabel invece era molto positiva.

-Oppure che li voleva offrire solo a me- propose, prendendo una forchettata.

Dipper storse il naso.

-Oppure sapeva che una persona sana di mente, ovvero io, non li avrebbe mai neanche sfiorati- osservò, mentre sua sorella se li finiva in un paio di bocconi.

-Erano saporiti!- esclamò tutta contenta.

-Sai, credo che quei milioni di pacchetti di Smile Dip ti abbiano fatto perdere il senso del gusto- commentò il fratello, salvando in un punto di salvataggio vicino.

-Si, potrebbe sinceramente essere- commentò Mabel pensierosa, salvando a sua volta.

-E non credo ci sia niente di cui essere fieri- aggiunse Dipper, ridacchiando.

Si avviarono alla zona successiva, e senza troppi problemi sbloccarono l’uscita, per poi ritrovarsi bloccati da altri cani.

-Certo che è strano, non trovi? Un posto pieno zeppo di cani… e due scheletri con tutte quelle ossa- rifletté Mabel, e Dipper dovette ammettere che aveva la sua logica.

I cani annusarono l’aria.

-Cos’è questo odore?- chiesero entrambi.

-Non osate dire che puzzo! Non è colpa mia se non mi sono potuta lavare da Toriel! Ma non aveva un dannato bagno!- si lamentò Mabel, seccata.

-Odore, identificati!- ordinarono i cani, prima di annusare ancora.

-E’ un odore troppo strano- commentò il primo

-Dobbiamo eliminarlo!- esclamò il secondo, una donna a giudicare dalla voce.

E i due finirono nuovamente in duello.

-CHE L’ACCAREZZAMENTO COMINCI!!- esclamò Mabel, pronta ad accarezzare anche questi cani, ma Dipper la fermò.

-Prima sarà meglio che ci annusino di nuovo, magari potremmo rotolarci nella neve- asserì Dipper, teso.

-Ma io l’ho già fatto prima- commentò Mabel.

Dipper però non l’ascoltò, e premette il tasto per rotolarsi, nella sezione “Agisci”.

Mabel non lo seguì, stranamente non era guidata da questa forza.

I cani attaccarono, e i due ragazzi riuscirono per un pelo ad evitare di essere colpiti, approfittando degli attacchi blu.

Poi Dipper si fece riannusare, e risultò che avevano l’odore di uno strano cagnolino.

-Persino da cane devo essere un bambino- si lamentò Dipper.

Mabel ridacchiò, e a quel punto accarezzò entrambi.

Alla fine del combattimento, i cani erano molto felici, e i due ragazzi avevano perso una decina di Hp ciascuno.

Nella zona successiva, c’era un altro puzzle da risolvere premendo dei pulsanti a terra, e dietro all’uscita sbarrata da degli spuntoni, c’era Papyrus.

Mabel lo salutò allegramente, mentre Dipper risolveva il puzzle

-Ma come avete fatto a superare la mia trappola! E soprattutto… ce n’è rimasta un po’ per me?- chiese, curioso.

-Se per trappola intendi quei fantastici spaghetti, purtroppo li ho ripuliti in tre bocconi- rispose Mabel, sentendosi un po’ in colpa.

-Wowie! A nessuno era mai piaciuta la mia cucina prima!- esclamò Papyrus, entusiasta.

Dipper si unì alla conversazione.

-Chissà perché- affermò sarcastico, a bassa voce rivolto alla sorella.

-Forse davvero ho perso il senso del gusto- commentò lei, un po’ preoccupata.

-Umana, io, Masterchef Papyrus, ti preparerò tutta la pasta che vorrai!- e detto questo si diresse nella zona successiva, seguito da Mabel e Dipper, dove un puzzle, ben più difficile dei precedenti, li attendeva, e questa volta, neanche Papyrus, il creatore, sapeva bene come risolverlo.

-Sapete, umani la neve è caduta e ha cambiato il puzzle- tentò di giustificarsi.

Così lui e Dipper si misero seduti a terra a cercare di risolverlo, mentre Mabel camminava in giro esplorando.

-Allora, umano… ah, no, aspetta, Sans mi ha detto che preferisci essere chiamato bambi…- iniziò Papyrus, ma Dipper lo interruppe subito.

-Umano va bene! E comunque il mio nome è Dipper, mentre mia sorella si chiama Mabel- corresse immediatamente.

-Che nome strano- commentò Papyrus.

-Detto da uno di nome Papyrus, come lo stile di scrittura sul computer- disse tra se Dipper.

-Touché, uma… Dipper- il ragazzo fu molto felice di sentirsi chiamare con il proprio nome.

-Comunque, tornando al puzzle, credo che dovremmo passare da questo lato e poi…- 

-No, no, dovremmo entrare da lì…- e i due iniziarono animatamente a discutere.

Nel frattempo Mabel stava facendo un pupazzo di neve vicino ad un albero, un albero che sembrava avere un pulsante vicino.

Vi si avvicinò.

-Comunque, Dipper, sembri davvero un esperto e amante dei Puzzle, ed io, il grande Papyrus, sono ammirato dalla tua conoscenza- disse lo scheletro.

-Beh, si, comunque credo di aver trovato la soluzione- Dipper arrossì, per niente abituato a questi complimenti.

-Proviamo allora!- lo incoraggiò lui, emozionato, mentre Mabel premeva il pulsante, e apriva l’uscita.

-Ops, ho fatto qualcosa di male?- chiese, senza rendersi conto.

Dipper cancellò l’immagine della soluzione che aveva fatto nella neve, sbuffando.

-Wowie! Mabel ha risolto il puzzle!- lui batté le mani, contento.

-E senza neanche il mio aiuto. Wow, anche tu devi essere un’amante dei puzzle come me- osservò, e Dipper si irritò

-Posso essere quello che vuoi Pap- lei gli fece l’occhiolino, e Papyrus arrossì, per poi passare alla zona successiva.

-Ahahahah, oddio Dipper, mi sto proprio divertendo- ridacchiò lei, saltellando verso l’uscita.

-Si, sarebbe bello con un minimo di sfida- lui incrociò le braccia e la precedette, verso un altro puzze.

E stavolta, ritornò la musica di Papyrus.

-Hey, Dabel e Mipper!- li salutò lui.

-A questo punto preferivo umani- commentò il ragazzo, alzando gli occhi al cielo.

-Questo puzzle è fantastico, pieno di sfida, sono certo che lo adorerete. E’ stato realizzato dalla dottoressa Alphys! Vedete queste piastrelle? Una volta che avrò premuto questo pulsante assumeranno vari colori, che hanno differenti funzioni: il rosso è impassabile, non potete passarci sopra; il giallo è elettrico, vi darà la scossa; il verde è d’allarme, farà venire un mostro che dovrete affrontare; l’arancione ha gusto arancia, avrete quell’odore; il blu è d’acqua, potete passarci, ma non quando siete arancioni, perché vi attaccheranno i piranha, oltre al fatto che se è vicino a una piastrella gialla l’acqua vi darà la scossa; il viola sa di limone, e i piranha non vi mangeranno, ma è scivolosa, e passerete direttamente alla piastrella successiva; il rosa invece è tranquillo, ci potete passare tranquillamente. Allora, avete capito?- chiese Papyrus.

Dipper e Mabel erano completamente a bocca aperta, incapaci di rispondere.

-Beh, ci tace acconsente. Comunque il puzzle è completamente casuale, neanche io so il risultato- senza aspettare risposta, Papyrus premette il pulsante, mostrando un corridoio completamente rosa con dei muri rossi.

Ci fu un attimo di completo silenzio, Papyrus se ne andò, rifiutando quell’idea senza parole, e ritornò la musica normale.

I due ragazzi tirarono un sospiro di sollievo, e attraversarono senza problemi.

Nella stanza successiva ci fu un puzzle di ghiaccio che costò un bel po’ di tempo a Dipper per risolverlo, mentre Mabel creava un pupazzo di neve di loro due vicino ai due di Papyrus e Sans che erano poco lontano.

Poi dovettero affrontare l’ennesimo cane, e Mabel fece gli straordinari di accarezzamento, lanciando anche un bastone trovato lì vicino.

Dipper era contento di averla con se, anche se dividevano troppo i lavori, e nessuno provava a fare la specialità dell’altro.

Soprattutto visto che Mabel stava facendo amicizia con tutti, mentre lui… si sentiva molto escluso, risolvendo solo enigmi.

Raggiunsero un lungo ponte molto presto, un ponte che dava nel vuoto.

Mabel lo guardò e impallidì.

-Dipper, non posso farlo!- esclamò, terrorizzata.

Dipper cercò di sostenerla.

-Hey, Mabel, siamo in un videogioco, è improbabile che succeda qualcosa di male- cercò di rassicurarla.

Maledisse il giorno in cui lei e il prozio Stan erano saliti sul serbatoio dell’acqua e Rumble li aveva fatti quasi cadere giù.

Da quel giorno in poi Mabel era stata mortalmente terrorizzata dalle altezze.

-Pensa che dall’altra parte ci saranno senz’altro Sans e Papyrus- provò e convincerla, ma lei impallidì ulteriormente.

-ODDIO DIPPER!! E se facessero cadere il ponte?- chiese Mabel, impanicandosi e stringendogli la mano così forte da fargli male.

-Ahi, Mabel non lo farebbero mai. Facciamo una cosa, tu chiudi gli occhi e stammi davanti, ti guido io, un passettino minuscolo alla volta- propose, e lei acconsentì tremando.

Una musica da loro ben conosciuta li fermò a metà ponte, e Dipper trattenne un’imprecazione.

-Umani! Questa è la vostra finale e più pericolosa…- neanche il tempo di finire la frase e Mabel stava già facendo dietro front, sempre ad occhi chiusi.

-Lo sapevo io!- cercò di superare Dipper, ma il ponte era troppo stretto, e iniziò ad oscillare sotto il loro peso.

-AHHH!- Mabel abbracciò Dipper al massimo della sua forza, cercando un appiglio stabile, e sforzandosi di non aprire gli occhi.

-Attenzione al terrore…- Papyrus stava continuando, ma si interruppe vedendo la situazione, e piegò la testa, mentre lame, lance, spade e un cane che chissà perché era lì, comparivano dal nulla pronte a tagliare il ponte.

Dipper sbarrò gli occhi.

-Mabel, qualsiasi cosa tu voglia fare, non aprire gli occhi!- le ordinò, e ovviamente lei li aprì leggermente, per poi richiuderli con maggiore forza.

-DIPPER!!! NON DOVEVI DIRMI DI NON APRIRE GLI OCCHI!!- lo rimproverò.

-Che dovevo fare, scusa, dirti di aprirli?- chiese il fratello confuso.

-Non dovevi dire niente!- lei continuava a stringerlo cercando di superarlo, ed entrambi erano a terra sopra il ponte che oscillava.

-Ehm, Dippabel e Mabipper, cosa succede? Va tutto bene?- chiese Papyrus, confuso.

-Mabel soffre di vertigini- spiegò Dipper, con il poco fiato che gli rimaneva visto che Mabel gli si era seduta addosso con il gomito sulla trachea, che bloccava l’accesso dell’aria ai polmoni.

-Ah- Papyrus era senza parole.

-Beh, Papyrus, immagino che sarà molto semplice sconfiggere gli umani così- affermò Sans, tranquillamente.

-Ma tu da che parte stai, Sansy!- urlò Mabel, furente.

-Si, infatti!- Papyrus diede ragione a Sans.

Dipper non riusciva a credere alle sue orecchie, davvero quei due erano disposti a finirli così, con questa cattiveria. Dipper si ripromise di far loro molto male una volta tornato in vita.

-Infatti è troppo semplice, non c’è classe! I miei puzzle sono giusti, le mie trappole finemente cucinate, non voglio vincere con questa facilità. Anzi, ora attraverserò il ponte e salverò l’umana io ste…- Papyrus fece un passo in avanti, ma Dipper e Mabel non erano molto entusiasti all’idea.

-NOOO!!- esclamarono, allarmati!

-No?- chiese Papyrus, confuso.

-Cioè, siamo molto onorati, ma ce la caviamo da soli, grazie. Prepara il prossimo puzzle, su, avanti- lo incoraggiò Mabel, alzandosi in piedi a fatica e iniziando a procedere un passo alla volta verso la fine, senza osare aprire gli occhi.

-Ah, si… immagino… Comunque questa è stata un’altra decisiva vittoria per me, il grande Papyrus- e se ne andò, orgoglioso.

-L’unica vera vittoria- commentò Mabel, abbracciando la neve una volta raggiunta l’altra parte del fossato.

-Non so cosa farà mio fratello adesso, ma spero vi ricordiate degli attacchi blu- commentò solo Sans, prima di andarsene.

Dipper si affrettò a controllare le condizioni della sorella.

-Tutto bene?- le chiese, tenendole la testa come se dovesse vomitare da un momento all’altro.

-Sto benissimo, tranquillo- Mabel tirò un sospiro di sollievo.

-Diamine, stavo proprio fusa di testa là sopra, pensa che per un momento avrei quasi voluto picchiare Papyrus per lo scherzo che ci stava giocando- ridacchiò, come se l’idea fosse ridicola, e Dipper finse di ridere a sua volta, a disagio.

-Insomma, quale mente crudele potrebbe volergli fare del male? E’ così tenero e infantile- continuò la ragazza, sognante.

-Un po’ come te, sorellina- la prese in giro Dipper, mentre arrivavano nella zona seguente, una graziosa città con una nuova musica più allegra.

I due salvarono.

Mabel iniziò a vedere di tutto e di più, ma Dipper era pensieroso.

Probabilmente era stata solo la rabbia momentanea a parlare, ma aveva avuto istinti davvero poco amichevoli nei confronti di Papyrus e Sans su quel ponte. Non voleva credere di essere in procinto di fare davvero quello che aveva pensato, ma era un po’ incerto. 

Però, se sua sorella era con lui, era convinto che non avrebbe fatto nulla che avrebbe rimpianto, e questo gli dava speranza, e determinazione.

 

Un fiore dietro di loro lo guardava ridendo.

-Quello stupido bambino. Ora vedrà, scivolerà prima o poi sulla via del male, e a quel punto nessuno potrà più aiutarlo, ed io avrò tutto quello che voglio. L’era di Flowey avrà inizio in questo mondo- 

E quella bambina dal cuore grande quanto il suo stomaco non avrebbe potuto fare nulla per evitarlo.

Fece un’altra risata e tornò ad infilarsi nella terra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

(A.A.)

Come potete vedere il titolo è una mezza parodia di Dungeon Dungeon and more Dungeon, e sinceramente questa parte del gioco volevo dividerla in due capitoli, ma non sapevo come spezzarla, quindi eccovela qui tutta completa.

Amo alla follia Sans e Papyrus, come si può ben vedere qui, e non sono l’unica, a quanto pare (vedesi Mabel xD)

Comunque, dal prossimo capitolo tutto prenderà una strada completamente diversa, come vedrete, quindi stay tuned ;)

Voglio ringraziare tutti quelli che seguono, hanno aggiunto ai preferiti e leggono questa questa storia.

Vi voglio ringraziare anche per tutte le recensioni e sappiate che risponderò, anche se è un periodo pieno di cose.

Un grandissimo bacione e alla prossima :-*

   
 
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