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Autore: innocent_wolves    20/03/2016    2 recensioni
Gerard è un abile mago, responsabile di gran parte del successo della famosa nave da crociera Envison Destiny. È anche una di quelle persone... Insomma, una di quelle persone che sembrano assorbire tutto lo spazio che le circonda con la propria arroganza e sicurezza. Non toccheresti la loro personalità neanche con un bastone lungo tre metri, ma la gente le adora comunque.
Questo non riguarda Frank. Lavorando dietro ai banconi dei bar della nave e vedendo Gerard quasi ogni giorno, non riesce a capire cos’abbia di tanto fantastico. D’altro canto, nessun altro deve sopportare i suoi commenti maliziosi o considerazioni strafottenti. Perché se c’è una cosa che Gerard sembra amare, è infastidire continuamente Frank.
[traduzione]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, Lime, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Envision the Magic

 

I

 

Una forte folata di vento tiepido giunse dal sud, spostandogli i capelli da un lato e arruffandoglieli tutti. Frank arricciò il naso, sbuffando irritato mentre i suoi capelli gli ondeggiavano davanti agli occhi, facendogli prudere il viso. Li scostò, prima di alzare lo sguardo per lasciare che una nuvoletta grigia di fumo di sigaretta andasse verso il cielo. In un momento di paranoia, guardò oltre la propria spalla per assicurarsi che nessuno l’avesse visto. Poi diede le spalle al vento, provando a non far andare la cenere sull’uniforme nuova. Guardò in basso la massa costantemente crescente di turisti che aspettavano impazientemente di salire sulla nave.
 
Guarda in cosa ti sei cacciato, Frank, pensò, afferrando saldamente la fredda ringhiera mentre un improvviso impeto di agitazione gli riempì lo stomaco, facendolo sentire male. Cristo. Sono così tanti.
Frank fece un altro tiro nel tentativo di scacciare la nausea, ma non fu capace di liberarsene completamente. Chi diavolo erano tutte quelle persone, escluso il fatto che fossero tutte belle e ricche? Si ritrovò a chiedersi quali fossero le loro aspirazioni, le loro intenzioni e segreti, al di là della loro grande, flessibile rete di sicurezza fatta di denaro. Guardando in basso di nuovo, individuò qualche famiglia tra le facce più distanti, famiglie con figli e figlie scontrosi, i loro genitori – madri amanti di Louis Vuitton e padri dipendenti dai Blackberry – non alzavano un dito per fermarli. Si appoggiò alla ringhiera. Aveva notato che la maggior parte erano coppie. Alcune coppie erano follemente, quasi in modo imbarazzante, innamorate, mentre altre stavano chiaramente avendo dei problemi nella propria relazione, intrappolate nelle loro private discussioni. Immaginò che stessero partendo nella speranza di risolvere le cose – o forse renderle ancora peggiori. C’erano vecchie coppie, sposate da anni, che si comportavano come il proprio sposo fosse una naturale estensione di sé. C’erano coppie che avevano appena cominciato, tutte impacciate e quasi educate nei confronti dell’altro, e c’erano coppie di età così palesemente diversa che erano quasi turbanti da guardare. Mariti e mogli, amanti ed amanti. Già, c’erano tutti. Frank capì che ‘turisti’ non era la parola giusta per descriverli; nessuno di loro si avvicinava neanche ad essere classificato come turista. Erano clienti. Avevano anche un’altra cosa in comune. Tutti loro puntavano ad una vacanza memorabile, a giochi e divertimenti; una piccola avventura estiva. Forse alcuni di loro stavano scappando, in cerca di un rifugio, anche se solo per una settimana.
 
Alla fine, l’immenso mare aperto catturò la sua attenzione. Le superficie blu scuro gli si distendeva davanti, ondeggiando alla luce della tarda mattina. Brillava in modo allettante, non faceva altro che rimanere lì in attesa. Anche lui stava scappando. Aveva compiuto ventitré anni e come se fosse già stato programmato che da lì sarebbe andata sempre peggio, la sua vita era improvvisamente diventata un buco, un buco con pareti che minacciavano di crollargli addosso.
 
In altre parole, ora le cose stavano procedendo abbastanza lentamente, se proprio si stavano muovendo, e sembrava che i problemi stessero facendo la fila dietro la sua porta; una volta che
riusciva a sbatterne uno in strada, arrivava un altro bastardo che gli si intrufolava dietro. Era sempre nei casini. La vita non è mai stata facile, ma diavolo, almeno avrebbe potuto essere affrontabile. Non aveva bisogno di questa vita. Non la voleva. Frank aveva, come diceva di solito, ventifottutitré anni. Era troppo presto per essere stanchi della vita. Ciò che voleva era qualcosa di completamente inaspettato, qualcosa che avrebbe cambiato per davvero le cose per il meglio. Voleva una buona, lunga pausa dal resto del mondo, una pausa a cui sarebbe potuto tornare per fare tutto di nuovo.
La soluzione perfetta gli arrivò sotto forma di annuncio; cercasi bar staff in una nave da crociera. Senza permettersi di pensarci una seconda volta o di avere lo spazio per un ripensamento, fece domanda subito. E adesso, che stava per partire per il suo primo viaggio di otto giorni verso i Caraibi, Frank sapeva che quando si scappa, niente può essere perfetto quanto rimanere in mezzo all’oceano, dove nessuno ti potrebbe raggiungere.
 
Inalando un’altra volta, prima di lasciarsi sfuggire un nuovo ammasso di fumo argenteo dalle labbra, alzò una mano al papillon nero che aveva al collo, seguendone con le dita la stoffa ruvida. Tutta l’inutile tensione finalmente lo abbandonò e lui sorrise un pochino. Libertà. Per ora, almeno.
 
Frank! Ti ho cercato ovunque!”
 
L’acuta, assordante voce fu seguita da un deciso colpetto sulla sua spalla sinistra. Frank saltò involontariamente, facendo quasi cadere la sigaretta dalla sorpresa. Voltandosi, si ritrovò a fissare la disperata, comicamente rosso accesa faccia di una giovane donna, i cui biondi boccoli avevano iniziato a sciogliersi dalla coda, facendola sembrare reduce da una lunga e veloce corsa.
 
“In caso non l’avessi notato,” urlò a bassa voce, “le persone si imbarcheranno da un momento all’altro, e quando lo faranno, tu dovrai essere nella sala, al bar, con me! E invece sei qui sopra a fumare? Non si può neanche fumare, qui, ne abbiamo già parlato!”
 
Le mani di Frank si sollevarono, come se avesse voluto difendersi fisicamente dal fiume di parole dirette a lui. Annuendo in segno di scusa, alzò timidamente le sopracciglia; lei era furiosa e senza fiato.
 
“Jill, lo so, lo so, ora calmati. Guarda –” alzò la sigaretta non finita e le diede un colpetto – non senza dispiacere – facendole superare la ringhiera, dietro la quale cadde subito e volteggiò verso la lontana acqua sotto di loro “– ora non c’è più. Scusa, ma ero nervoso, avevo solo bisogno di prepararmi.”
 
“Credevo di averti dato tutte le indicazioni di cui avevi bisogno!” Esclamò Jill, con gli occhi spalancati per il terrore, temendo subito di aver dimenticato qualcosa di cruciale per la sua preparazione.
 
“E l’hai fatto!” Rispose veloce Frank, provando ancora ad eliminare l’isteria dalla sua voce. “L’hai fatto, non preoccuparti. Avevo solo bisogno di una sigaretta e poi ho perso la cognizione del tempo, okay? Nessun danno.”
 
“Non questa volta, no” mormorò bruscamente, sporgendosi in avanti per sistemargli il papillon e scollare via della polvere immaginaria dal suo gilet. “So che il responsabile del bar è un tipo a posto e tutto ma se ti vede così rimane una mia responsabilità, e sai che potrei non essere capace di difenderti, ho lavorato troppo duramente per essere promossa a barista e –”
 
“Senti,” rise, prendendole le mani irrequiete e tenendole ferme “mi dispiace e non succederà di nuovo. Sono tutto tuo, comandami pure quanto cazzo ti pare.”
 
“Per favore, fai attenzione a come parli al bar, Frank” mormorò, trascinandoselo dietro. “Andiamo.”
 
 
 
Io dico sempre che la vera storia inizia dal prossimo capitolo – che pubblicherò domani, poi inizierò ad aggiornare ogni due giorni – ma se queste poche pagine vi hanno già lasciato qualche impressione esponetela senza esitare, sono curiosa.

Come ho fatto con Tales of Nighttime, ho identificato ogni capitolo con una frase presa dal capitolo stesso, in lingua originale.

xoxo

   
 
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