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Autore: SophieLeoman    20/03/2016    0 recensioni
Sangue, morte, pericoli, magia, amore, tutto questo spetterà a due giovani ragazze catapultate in un nuovo mondo...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
 
BROCCOLI A CADUTA LIBERA
 
“Aiuto! Arrivano! Ho bisogno di soccorso! Arrivano! Devo scappare! Fai presto! Aiut-” il messaggio, portato da un falchetto io adoro i falchetti, sono così dolciosi, così si interruppe con una goccia di sangue sull’ultima parola. 
 
Le Regine, separate da un muro e qualche metro, furono svegliate dalle guardie; l’ordine era di scappare, ma l’una non voleva andarsene senza l’altra.
“Dovete scappare Maestà! Narnia non è più sicura per voi. Dovete separarvi”
“Cosa? Perché mai?”
“Se vi trovasse unite sarebbe la fine. Porterebbe via la vostra energia vitale e ciò che rimane dei…delle vostre abilità, Maestà”
La guardia trascinò via la Regina, la quale riuscendo a liberarsi si precipitò dalla sorella Io non l’avrei mai fatto… Grazie!. La trovò, si abbracciarono, ma quell’abbraccio durò poco poiché vennero divise dalle guardie e allontanate per mai più vedersi.
 
“NONNAAAAA!!!”
“Cosa c’è mia cara? Vieni a sederti qui”
“Sai nonna, tra poche ore partirò, per la montagna”
“Oh, la montagna…bei ricordi…in soffitta è rimasto un piccolo scrigno molto importante, me lo porteresti? Dentro ci sono oggetti del mio passato” Quanti secoli fa?
“Ma certo nonna” Non è la favola di cappuccetto rosso, chiaro?
“Adesso vai, o farai tardi a scuola”
Alhena si alzò dalla poltrona, salutando la nonna, prese la cartella in fretta e furia e si diresse verso la scuola.
 
Alhena, insieme alla sua famiglia, partì con il treno delle 16:00 Liverpool-Lairg.
Quando finalmente arrivò, il sole era ridotto in un piccolo bagliore che illuminava l’orizzonte. Così cenarono e andarono a letto.
La mattina seguente Alhena, che non aveva nulla da fare (*tosse forte* come al solito *tosse forte*), pensò alla richiesta di sua nonna e decise di esaudirla, salì quelle scale che le sembravano interminabili (*tosse forte* scansafatiche *tosse forte*) e giunse davanti alla porta della soffitta.
Fece scattare la serratura della vecchia porta che si aprì cigolando.
Era una piccola stanza polverosa. I ragni avevano ricamato su fili di seta meravigliosi motivi per formare ragnatele Ma davvero? Ma questa è poesia! Ma no… non lo sapevo... RIDICOLO!; c’erano pochi scatoloni e un oggetto coperto da un telo bianco. Dopo di che si avvicinò agli imballaggi per controllare dove fosse lo scrigno della nonna e cercandolo, aprì tutte le scatole. Lasciò per ultimo un baule.
La chiave era fortunatamente infilata nella serratura, la girò finché la serratura non scattò. All’interno del baule però trovò meravigliosi vestiti d’epoca e non dell’epoca della nonna, bensì circa del Medioevo. Mi dovrei preoccupare? Be’ mantiene bene i suoi anni
Ne prese uno, il tessuto era resistente, di certo non come doveva esserlo un vestito millenario, Come la nonna? Magia? eppure non sembrava una copia, era perfettamente identico ad uno di quegli eleganti vestiti reali medioevali, così lo provò. Le calzava a pennello, giusto da aggiustare un po’ sul seno e sulla vita, l’unica pecca era la lunghezza della gonna.
Alhena prese anche il bauletto della nonna, questa volta della chiave non c’era traccia.
Lo posò e domandandosi come mai ci fossero tante cose interessanti nella soffitta, cominciò ad avanzare incuriosita verso l’oggetto coperto dal telo.
Appena fu abbastanza vicina accarezzò il telo Ma che schifo sa di topo… Ma cos…? e con mano decisa lo tolse Puff, nuvola di polvere, quello che poco prima era rimasto immutato per anni era ora per terra, ripiegato e sgualcito.
Il telo nascondeva uno specchio intero No a pezzi…, sui bordi era presente una decorazione antica e in cima un leone con le fauci aperte sorvegliava lo specchio
Alhena si specchiò e vide una ragazza dagli intensi occhi ghiaccio e dagli ondulati e scuri capelli lunghi, una ragazza che a molti sarebbe apparsa sensuale. Si avvicinò ancor di più e sfiorò lo specchio con un dito, O quanto sono bella...o quanto sono bella Muta devi stare!  in quell’istante le parve che dalle fauci del leone fosse uscito un sospiro e come per magia… Immaginazione? Pazzia? PSICOLOGOOO!!!!
 
“Peter, sei pronto? Caspian ti sta aspettando per la cerimonia” Si stanno per sposare, si stanno per sposare disse a gran voce Lucy. “Si vengo” rispose Peter guardandosi allo specchio mentre si posava Tutti vanitosi qui? delicatamente sulla testa la corona che lo proclamava Re di Narnia. Era il giorno della cerimonia di celebrazione dell’alleanza con Telmar grazie a Caspian X Boati di delusione, vogliamo una yaoi che aveva combattuto a fianco degli antichi re e regine quali Peter il Magnifico, bla bla bla Susan la Gentile, Edmund il Giusto e Lucy la Valorosa, che poi tanto vecchi non parevano. La mia sciatica
Indossava una veste regale rossa su cui dominava lo stemma di un leone, quale Aslan, Ma no? in rifinitura d’oro, il mantello color dello stemma calava dalle spalle a nasconder il fodero della spada, che ormai, per abitudine non abbandonava mai. Ammirò il risultato finale allo specchio Di nuovo? e osservò l’immagine di Aslan che padroneggiava sullo specchio, le sue fauci aperte sembrarono soffiare su di lui. Ffff, ffff, il micione è arrabbiato? Povero cucciolo
 
Lo specchio divenne come liquido, Alhena per prima cosa immerse la mano, il resto del corpo fu come spinto nello specchio da una forza superiore alla sua.
Un brivido la pervase e appena aprì gli occhi non ebbe il tempo di pensare che si ritrovò a cadere su di...di chi?
Si ritrovò per terra, anzi no, si ritrovò addosso ad uno sconosciuto, i suoi occhi si incrociarono con quelli azzurri di lui, le mostrarono la curiosità che in quel momento il biondo provava per lei. Mi dispiace deludervi, niente di sconcio Fece per aprire bocca ma la richiuse sorpreso Pesce lesso. Alhena si rimise in piedi e porse la mano al giovane che sorridendo disse “Solitamente è l’uomo a porgere la mano alla donzella” e così dicendo le prese la mano e vi poggiò le labbra. Schifo…schifo, bava, noooo
Poi lui la osservò, le sembrava cascata dalle nuvole, prima che ricominciasse a parlare per chiederle chi fosse, la ragazza parlò “Scusa… ma dove ci troviamo? E…tu chi sei? E perché indossi…” osservando le particolari vesti, compresa la calzamaglia, continuò “…insomma…cioè…” il suo sguardo si fece perso.
“Potrei aver ben il diritto di chiedervi il vostro nome e da dove siete venuta”.
“Per quanto possa io essere confusa, si potrebbe benissimo trattare di qualche…inganno!” girò furtivamente gli occhi a destra e a sinistra “Non sono tenuta a risponderti!”  aggiunse con tono di superiorità.
“Bene, se la mettiamo su questo piano… io sono Re Peter, il Magnifico, siamo a Narnia, ma questo dovrebbe essere ovvio… e adesso che sai chi sono e dove ti trovi…” la frase rimase sospesa “Ah, sì, per quanto riguarda i miei indumenti… non mi pare tu stia vestita molto diversamente”.
Alhena si guardò le vesti e studiò la situazione, anche se fosse stato un inganno, cosa poco probabile, anche se avesse detto il suo nome, cosa sarebbe cambiato? … e poi lo sconosciuto, Peter, era l’unico che poteva capire cosa succedeva, tanto valeva tentare. Noo, non ti fidareeee Ma prima che potesse proferir parola entrò un ragazzo moro che, rivolgendosi immediatamente a Peter, cominciò “Pete, è ora, dobbiamo andare e-” si bloccò notando Alhena e sul suo viso si dipinse un’espressione colpevole, così pentito disse “Ma cosa ci fa una bella ragazza nella stanza del Re con quest’ultimo che si sta vestendo? ...Pete cosa avevi intenzione di fare con lei?” disse preoccupato delle intenzioni del fratello Perché deve pensare sempre così male!. Sulle prime il maggiore non capì poi divenne rosso dall’imbarazzo e agitando le mani spasmodicamente disse “No, no, no…ma cosa ti viene in mente! È s-semplicemente apparsa da sola nella mia stanza cadendomi addosso!”
Edmund non pensava che il fratello fosse capace di tanta fantasia “Pete, non devi cedere al tuo istinto primordiale! …E comunque ci stanno aspettando tutti” disse andandosene.
 
Poi Peter si voltò verso la sconosciuta e le disse “Non-una-parola. Mischiati alla folla, dopo ne riparliamo con i miei fratelli”. Alhena alzò le mani in segno di resa e fece come ordinato dal presunto re. Io non credo proprio
 
La cerimonia ebbe inizio, cortigiani, fauni, centauri, animali parlanti… tutti erano presenti all’evento.
I Re e le Regine si avvicinarono maestosamente ai troni e sedettero.
Caspian si alzò e cominciò il discorso “Siamo qui presenti oggi, per onorare l’alleanza tra i due regni che d’ora in poi saranno uno. Mio zio, Miraz, ha condannato voi Narniani ad anni di sofferenze, e in più di una volta mi sono scusato con voi, ora mio popolo… Io, figlio di Adamo, come gli antichi re e regine di Narnia, mi impegno a proteggere questo popolo con me stesso e a stabilir-” bla bla bla
“AAAAHHHH!” il discorso di Caspian fu interrotto da un urlo che riecheggiò per tutta la sala. Una ragazza…dai lunghissimi capelli castani chiari e da occhi dolci color del miele, ma vestita molto strano, apparve, cadendo, in mezzo alla sala (*tosse forte*come un broccolo*tosse forte*).
Sfoggiava una gonnellina e dei calzettoni grigi, una camicetta bianca, un maglione e una giacca rossi su cui erano impresse delle iniziali, delle scarpe décolleté nere, una cravatta blu e gialla. Vabbè se capisce, ‘na divisa della scuola Portava a tracolla una cartella di cuoio ricolma di libri, e cadendo, i libri si sparsero sul pavimento marmoreo.
Si levò un mormorio dalla folla, i Re e le Regine si alzarono in piedi per calmare il popolo, ma erano anche loro allarmati. Si fece avanti il tasso Tartufello “Vostra Maestà?”
La ragazza, non essendosi ancora alzata, indietreggiò puntando il dito verso l’animale, esclamò “Un tasso...CHE PARLA! Ma che cos…”
“Ma Vostra Maestà!”
Alhena si fece avanti tra la folla, sbigottita e disse “Parli?!” Tutti i presenti si voltarono verso di lei.
Le due ragazze parvero accorgersi solo in quel momento che la folla era composta da centauri, fauni, minotauri e altri svariati animali. Ma io dico, ma non vi guardate intorno?
“Come fai a parlare?” continuò Alhena
“Maestà…con la bocca…suppongo” rispose il tasso
“Maestà? …Comunque lo so che parli con la bocca, grazie, ma…gli animali non parlano”
La folla cominciò ad agitarsi, finché Aslan non ruggì placando tutti. La ragazza, ancora per terra, sbarrò gli occhi dicendosi “Questo è un sogno, è solo un sogno…se non fosse così…vedi di calmarti. Sembra buono quel leone…almeno spero”, Alhena spalancò la bocca.
Il maestoso leone disse “Vi aspettavo…” Questo mi pare il giusto momento per… SCAPPARE!!! Calmo bel micione...
“Aslan, perché le due Regine son qui? Non che mi dispiaccia, ovviamente” chiese Tartufello
“Loro non sono le due Regine”
“Come? Non sono Diana e Jinevra, due delle Tre Sorelle Sovrane?”
“Cosa c’entra mia nonna?” li interruppe Alhena.
“Ogni cosa a suo tempo, mia cara” concluse Aslan, poi rivolto alla folla “Mi perdonerete, se non vi farò rimanere qui, dobbiamo parlare in privato, saprete tutto più tardi. Tartufello, Cimatempestosa, Ripicì, rimanete” E mi dovrei fidare?
“Anche Trumpkin, anche lui…per favore” intervenne Lucy avanzando.
Aslan acconsentì e la folla se ne andò insoddisfatta. E ce credo! Vi piacerebbe venir cacciati dal concerto del vostro cantante preferito?
“Susan guarda, quella ragazza indossa la nostra divisa. La divisa della scuola” sussurrò alla sorella
“Hai la stessa divisa della mia scuola” disse Susan alla ragazza senza nome, la quale si mise in piedi e guardò la sua divisa
“Ma io ti conosco, Susan ricordi? È a capo del club della scienza”
“Ah, sì, Lyla, giusto?”
La ragazza annuì.
“Come avete fatto ad arrivare qui?” proseguì la Gentile.
Alhena raccontò la sua storia, poi Lyla disse “Non posso parlare scientificamente, perché non so proprio come tutto questo sia possibile. Prima di finire qui, mia nonna mi diede un anello” la ragazza lo mostrò, era d’oro con un leone dagli occhi di rubino e le fauci aperte. Proseguì “lei mi disse di usarlo solo quando volevo evadere dal mondo, quando volevo stare sola e quando sognavo di andarmene da qualche parte. Quel momento giunse e appena sfiorai l’anello, il leone su di esso ruggì e il seguito lo sapete”
Subito dopo Susan svenne, lasciando gli altri perplessi e preoccupati. L’ultima cosa che vide fu Peter che urlava il suo nome.
 
 
Note delle autrici 
Ciao! Siamo Sofy e Giuly, vi presentiamo questa nostra storia. Speriamo vi piaccia!
Ps: questa storia segue i libri tranne per l’età dei personaggi, in quanto ci basiamo sui film.
                                                             Ospite di questa settimana Chiara!
   
 
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