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Autore: SophieLeoman    26/03/2016    0 recensioni
Sangue, morte, pericoli, magia, amore, tutto questo spetterà a due giovani ragazze catapultate in un nuovo mondo...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

IL RISVEGLIO
 
“2 giorni all’equinozio di primavera
I miei studi procedono discretamente. E meno male! Da quando sono stato privato del braccio sinistro Fantastico! in battaglia, per ora lo studio è l’unico modo per dimenticare la ragazza. Ho recentemente scoperto che, durante l’equinozio di primavera, nella pianura della Guerra d’Inverno, dove combatterono gli antichi re di Narnia contro la Regina Bianca, la Luna si troverà allo zenit. Penso possa essere un segno. Mi recherò sul posto per raccogliere campioni, ho intenzioni di studiarli per raggiungere finalmente dei risultati entusiasmanti.
Le mie ricerche non sono infondate e tra due giorni ne avrò la prova.”

 
Moter raggiunse la pianura di sera, la luna era fredda e la sua luce rischiarava la vallata.
Girovagò, studiò, appuntò sul suo taccuino le ipotesi che si proponeva.
I suoi zoccoli tastavano la consistenza del terreno.
Si ritrovò in una radura, gli alberi la circondavano come le sbarre di una cella e al centro era posto un simbolo particolare. No comment. Scritto troppo bene u.u
La luna si trovò parallela al simbolo e questo risplendette e pian piano si diramò, per tutta la radura. Il centauro cercò di spostarsi, ma ovunque andava, la luce lo raggiungeva. Luce dei miei occhi
L’astronomo cominciò ad appuntare sul suo taccuino, sentiva fluire l’energia dalla terra attraverso il corpo. Si chinò e percepì la fonte di energia: era la luna, l’energia veniva catturata dal sigillo e illuminò la radura.
Si avvicinò come attirato dalla magia racchiusa dal sigillo, portò d’istinto la mano al terreno.
Lo pervase un’energia inimmaginabile, si sentì capace di dominare gli elementi, si sentì più potente di Aslan stesso, venne portato all’assuefazione.
Non riuscì a strapparsi all’orribile destino che lo attendeva, fino all’ultimo ebbe la possibilità di interrompere il flusso di magia, ma non ne fu capace…non riuscì a scappare via da quel luogo. Questa si chiama extasyyyyy. #overdosetime
Sono così stupidi questi esseri, rapiti dal potere, assuefatti dalla sensazione di poter sottomettere il mondo, si nutrono di ricchezze materiali e non di ciò che sono i veri valori, sono come rapiti dal poter essere superiori, e quando lo diventano non capiscono di non avere niente, nessun potere, nessuna ricchezza, solo l’amarezza della propria ignoranza.
L’anima del centauro venne risucchiata Rosicchiata dal terreno, il suo corpo inanimato si dissolse.
Dal terreno emerse una figura terrea, con due occhi pazzi e tormentati. #colpodiscenatime La finisci?! :-( ...no... :-)
 
A palazzo si recarono dottori da tutti Narnia, studiarono la situazione di Susan, ma non capirono da dove provenisse il suo malessere. Meno male ...:| La Regina era costretta a rimanere a letto, era debole e non riusciva a riprendersi, al contrario, sembrava perdesse forza perfino in momenti di riposo.
I fratelli Pevensie erano intorno al letto della sorella sofferente.
Aslan irruppe nella stanza (*tosse forte* era ora *tosse forte*), percorse la sala fino ad arrivare di fronte al letto a baldacchino, ispezionò la malata, assunse un’espressione addolorata, sospirò, alzò lo sguardo verso i giovani e dichiarò “È tornata. Ora si sta nutrendo dell’anima e della forza di vostra sorella, poiché pura. Sicuro? E sono le anime pure che le recano energia. Se volete salvare vostra sorella, dovete trovare un cristallo e distruggerlo…”
“Ma?” disse Edmund “C’è sempre un ‘ma’ dopo cose del genere” Obv
“Ma sarà necessario ferirla o utilizzare un oggetto che ha assorbito il suo sangue di ghiaccio” proseguì “Loro dovranno seguirvi, saranno di massima importanza”
E come era entrato se ne andò. Quanto lo odio quando fa così... Davvero?
Lucy scattò in piedi e corse dal leone gridando invano “Loro chi? Perché saranno di massima importanza? Dove è il cristallo? Perché tanti enigmi? Che succederà se falliremo?”. Le arrivò solo un sussurro come risposta all’ultima domanda ‘Morirà’ YEEEEEEEEEEE Ma cos... . Cadde a terra e cominciò a singhiozzare. Peter raggiunse la sorellina. Era il maggiore e non era riuscito a proteggere la sua famiglia…si sentiva responsabile…un peso lo opprimeva e gli pesava sul petto. Come era potuto succedere?...Cosa poteva fare?… Quante domande... chebarbache noiachenoiachebarbachebarbachenoiachenoiachebarba Sicuramente doveva distruggere quel cristallo, l’unico modo possibile per salvare Susan. Il suo viso non faceva trasparire alcuna emozione, se solo l’avesse permesso avrebbe pianto e non poteva permetterlo, o non si sarebbe rialzato. Inoltre doveva in qualche modo dar speranza ai fratelli che contavano in lui, specialmente Lucy.
Così si chinò sulla piccola e la abbracciò aaawwww che cusholooo #freehugs, in mezzo al corridoio ad accarezzarle i capelli e a consolarla sussurrandole parole speranzose, anche se in quel momento non sapeva se stava rassicurando Lucy o se stesso.
Appena Lucy si fu addormentata, il fratello la portò fino alla sua camera, la pose sul letto e uscì dalla stanza chiudendo la porta silenziosamente.
In quel momento apparve Edmund, si avvicinò al fratello, gli pose una mano sulla spalla e disse “Peter, io sono qui con te, non devi portare questo peso da solo” Di nuovo aaaawwwww Copiona
“Vedi Ed, sono costretto a portarlo, mamma vi aveva affidati a me e non sono stato capace di prendermi cura di voi, non ho creduto a Lucy, non ti ho capito e ti ho permesso di allontanarti da noi per andare dalla Strega Bianca, sei quasi morto e adesso” sospirò “Susan. Sono il maggiore e ho il dovere proteggervi, in qualunque modo, non potrei mai sopportare di perdere uno di voi, darei me stesso piuttosto.” Che modesto..
“Peter, non pensare a ciò che è successo, perché alla fine hai seguito Lucy, hai salvato me e riusciremo a salvare anche Susan” lo consolò Ed.
“Non lo so, è tutto così complicato. Ho paura.”  COSA?! Illuso, lo ammette perfino davanti al fratello Perchè illuso?! Perchè mi piace la parola, problemi?! Mh...si(?) NO! Hai ragione tu Ovviamente
Edmund si accorse che il fratello non aveva mai espresso le sue debolezze davanti a lui, era riuscito a crescere, ad ottenere la fiducia del fratello con cui era stato sempre in disaccordo.
Ce l’aveva fatta, grazie ad Aslan, a Narnia, ma anche a Peter, così confessò “Mi hai aiutato a crescere.” lo fissò negli occhi lucidi “Ce la faremo… insieme” e così dicendo gli diede un abbraccio fraterno. Ma non è da Ed! Ciccia
“Grazie” Ma cos... aaawww
 
Alhena venne condotta in una stanza, le dissero di riposarsi e che la cena sarebbe stata servita al tramonto. Ma non ascoltando le chiacchiere (ovviamente), sgattaiolò via dalla camera e andò in esplorazione.
Mentre vagava per gli infiniti corridoi notò una porta socchiusa ed entrò. Prima regola: non fidarsi delle porte socchiuse
Lyla si girò appena sentì la porta aprirsi: era la ragazza che come lei era apparsa a Narnia. “Dove hai preso i vestiti? Te li hanno dati loro?” chiese ad Alhena che rispose “Veramente li ho trovati in un baule dove la nonna conservava i ricordi. Però sono scomodi e ne stavo cercando di nuovi.” Le osservò i vestiti e riconobbe l’incomodo del portarli, potevano evidenziare le forme del corpo, ma Alhena, come lei, preferiva l’agio alla bellezza e si incamminarono insieme in cerca di vesti comode. Nonostante fosse una bellissimissima... Giu, non vaneggiare!
Vagabondarono per il castello e arrivarono in lavanderia Esistevano già?, dove c’erano sia vestiti ricchi che poveri. Lyla sussurrò alla compagna di bravata “Qui si che possiamo trovare ciò che cerchiamo. Guarda questi pantaloni, sono resistenti e comodi. Certo, non saranno il massimo esteticamente, ma  sicuramente andranno alla perfezione per ciò a cui aspiriamo” così li indossò al posto delle calze e della gonnellina. Come risposta Alhena adocchiò una camicia da uomo, morbida ed elegante, forse un po’ grande, e la provò. L’altra ridacchiò e disse “Io non la metterei, a meno che tu non voglia fare il giullare di corte”. La corvina fu contagiata, cominciò a ridere e a vagare tra i vestiti appesi. Prese capi a caso e ne porse alcuni alla nuova amica. Li provarono tutti, ridendo l’una dell’altra. Alla fine Alhena trovò il modo di rendere la camicia perfetta all’uso che voleva farne, si provò un corpetto sopra il capo e fu pronta. Il corpetto le evidenziava il vitino e la camicia, parzialmente sbottonata, faceva intravedere la scollatura. Provò anche lei dei pantaloni che abbinò a degli stivali in pelle. E ovviamente era uno schianto anche conciata in quel modo... Giu, che ti ho appena detto? Uff...
Lyla invece trovò in reparto sartoria la parte superiore di un vestito, senza gonna, lo indossò. Le stava una meraviglia, No non è vero... Giu! Basta... le aderiva sul petto, facendo risaltare le morbide curve del seno, ...a- Non fiatare la vita era cinta da una sottile cintura, le maniche finivano con un piccolo sbuffo all’altezza dei gomiti. Si lasciò i pantaloni e aggiunse degli stivaletti, anche i suoi di pelle.
Uscirono di soppiatto ridacchiando e parlando delle novità assurde.
Raggiunsero un’enorme stanza vetrata, la luce del tramonto filtrava attraverso i vetri e la illuminava di una luce incantevole, doveva essere il salone da ballo.
Appena si accorsero del Sole calante, si ricordarono della cena e cominciarono la corsa per il palazzo in cerca della Sala giusta.
Fecero una sosta per riprendere fiato, quando passò davanti a loro il Magnifico che le guardò di sfuggita, poi tornò indietro e disse loro “Ma quella non è la mia camicia?” indicando Alhena. Lyla guardò l’amica, guardò Peter e disse, accarezzandosi il mento “Può essere…”. L’altra, quando il Re aprì la bocca per proferire parola, aggiunse “Bene, è ora della cena. Andiamo” e trascinò Lyla in una direzione qualunque.
“Dove state andando? La sala da pranzo è dall’altra parte” disse Peter.
“Sì, lo sappiamo” ribatté Alhena.
“Davvero?”
“Ovviamente…no”
“Venite” sospirò “per di qua” e le condusse per la retta via. Che bravo ragazzo...
 
Mangiarono in silenzio.
 
A fine cena furono condotte da Peter verso i propri alloggi, il quale, quando Lyla fu entrata nella sua stanza, si rivolse ad Alhena “Rivoglio la camicia”. Te lo scordi, pezzo di manzo pazzesco! Giu, ma cos..?
E lei in tono di sfida “Non la riavrai mai”. Poi, con fare ironico, si inchinò al cospetto del Re dicendo “O vostra altissima benevolenza, illustre Re di Narnia” e si addentrò nella stanza prima che Peter  le rispondesse a tono.
 
La mattina seguente i fratelli Pevensie e Caspian si riunirono in consiglio, rifletterono sulle parole di Aslan e giunsero alla soluzione di partire per trovare il cristallo.
“Parlava della Strega Bianca, senza dubbi…il sangue di ghiaccio…si rivolgeva a lei” cominciò Peter.
“Si, ma chi intendeva con loro?” Si intromise Lucy.
“Ci sarà un motivo per cui sono arrivate straniere come noi dal nostro mondo” aggiunse Edmund perspicace.
“Penso anche io la stessa cosa” aggiunse Caspian.
“Ma siamo sicuri, non possiamo metterle in pericolo! Perchè no? Nonostante…” ‘Mi piacerebbe vedere Alhena piegarsi di fronte ad un problema invece di averla vinta sempre lei’ Pensieri davvero cavallereschi pensò Peter.
“Nonostante?” chiese Caspian.
“No niente…pensieri” si interruppe imbarazzato.
“Sono senza dubbio loro, non accade niente casualmente…il caso non esiste” sospirò Lucy.
“Quando si parte?” disse Edmund.
“Adesso” Adesso? Adesso. rispose prontamente Peter.
Poi da oltre la porta giunse un sonoro “Cosa?” e subito dopo un sospirato “Zitta, idiota”  poi la voce che aveva appena parlato si poggiò sulla porta che si aprì e dietro due imbarazzate Lyla e Alhena, che guardandosi, si girarono lentamente verso il pubblico, colpevoli. Ma quanto so intelligenti queste due?
“Stavamo cercando...emh…la Sala da…Gioco” Shi... Ceeeeerto... disse stupidamente Alhena.
“La Sala da Gioco? Sul serio?” sussurrò l’altra trattenendo un sorriso, ma cedendo ad una sonora risata che a poco a poco contagiò Alhena.
Diventate serie (più o meno), dissero all’unisono “Scusate” ma mantenendo un sorriso accennato.
“Abbiamo clandestine” esclamò il moro guardando la scena divertito.
“Ora che sapete, preparate i bagagli. Ne parliamo dopo” aggiunse Peter.
“Partire per dove?” chiese innocentemente la corvina Innocentemente...ah-ah .
Partirono occhiatacce sia divertite sia severe indirizzate alla giovane che sostenne gli sguardi senza esitazione; non avrebbe mai ceduto “Allora? Dove si va?” continuò lei.
“Si parte all’avventura” rispose l’amica assottigliando gli occhi.

 
Note d’autrici
“Il caso non esiste” 
                                 Cit. Oogway

Scusate…ci stava troppo bene…
 
Sofy Giuly
                                                                      con la speciale partecipazione di Aslan
 
   
 
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