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Autore: MauraLCohen    20/03/2016    0 recensioni
Un luogo unico, nascosto, dove respirare un attimo... Chi di noi lo sa trovare?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Laddove cadono le stelle 
 

Voglio andare laddove cadono le stelle; dove vivere è più semplice, perché è là che raccogli i sogni, le parole non dette, i rapporti smarriti... Laddove finisce tutto ciò che vorremmo e non siamo mai riusciti ad ottenere. 
Dove viene conservata una parte di noi che non vogliamo mostrare agli altri.

Laddove cadono le stelle, dove la paura diventa piccola, là, dove voglio andare senza alcuna remora per ritrovare ciò che tutti hanno perso: la voglia di credere in ciò che non si vede. 
Perché nessuno ha più il coraggio di fidarsi ciecamente di qualcosa che non si conosce e alla quale non si può dare una forma precisa. La paura di lasciarsi attrarre da ciò che non può essere totalmente nostro, perché nulla ci appartiene davvero.

Andiamo dove piovono i desideri, quelli più belli e innocenti, espressi insieme a una moneta che precipita in un pozzo. Andiamo lontano, come in un buco nero, dove si annullano le differenze, perché si diventa corpi in balìa del nulla.

Diventiamo apartici, smettiamo di essere noi la causa del nostro male perché, in fondo, siamo noi a non accettare che... 

... L'essere umano non sia infallibile, 
pretendendo sempre troppo da noi stessi,
fino a sminuire anche il trionfo più grande.

... Le cose cambino troppo velocemente.

... La realtà sia diversa da ciò che vogliamo. 

... La realtà ci appartenga 
e siamo noi a doverla gestire,
prendendoci le responsabilità di ogni nostra scelta 
senza giustificarci per i fallimenti. 

Dovremmo andare dove tutto è già stato scritto dal tempo, dove ci si rinnova a distanza di pochi secondi, senza poter mai stabilire una prima volta.
Dove la quiete incontra la furia, dove il silenzio nasconde i pianti e i sorrisi della gente... Laddove anche il cielo prende il suo colore. 

Dovremmo andare su una scogliera, aprire le braccia, respirare profondamente e accettare che qualsiasi nostra azione in confronto al mare risulta piccola; qualsiasi nostro viaggio non sarà mai lungo quanto quello di ogni onda...
Dovremmo andare ad osservare il mare e ricordare che dinanzi a esso ogni persona è uguale e ciascuno di noi ha lo stesso diritto di sussurrargli un segreto, che egli custodirà fino alla fine dei tempi. 

Così (forse) potremmo accettare il fatto che davanti a ciò che ascolta nessuno potrà mai essere inferiore a qualcun altro. 
   
 
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