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Autore: SoyunCasiAngel    21/03/2016    0 recensioni
Lali è una ragazza dalla bellezza molto particolare,ha scuola va bene e ha una relazione con Gaston che va a gonfie vele,tuttavia nella sua vita c'è una persona che sembra far di tutto per darle fastidio e farla innervosire non poco anzi,parecchio.Il ragazzo in questione è Peter il tipico bello ma scemo con cui litiga tutto il tempo ma che guarda caso è proprio il fratellino del suo attuale ragazzo.
ps, storia non mia,ripubblicata con permesso autrice
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Marianella, Rama, Tefi, Thiago
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'amore si odia. Capitolo 3

"Amore sono curioso.. non vedo l'ora di...." si bloccò 
guardandomi estasiato. Risi per la sua faccia, e corsi a baciarlo a fior di labbra per farlo reagire. Ricambiò con enfasi e sorrise. Oh scusate.. non sapete che sono fidanzata,  ebbene si, l'unica cosa orrenda è che il mio fidanzato è anche il fratello di quel guaio di Peter. Ma .. vi posso tranquillizzare col dirvi che sono totalmente differenti. Lui è dolce, simpatico e brillante, l'altro è l'opposto. Il motivo della sua reazione è stata perchè l'ho costretto a venire con me al centro commerciale e ho provato un vestito azzurro, che immediatamente ha attirato la mia attenzione. E appena sono uscita dal camerino, Gas rimase abbagliato. Si Gaston, il fratello di quel bastardo egoista, mi ha rubato il cuore. E stasera andremo alla festa insieme e in quel momento mi sentì un pò Cenerentola. "Allora che dici, lo compro?" domandai sorridendo, "Amore si, ti sta d'incanto" disse avvicinandomi a me e stampandomi un bacio passionale sulle labbra. Ricambiai maliziosa e prima che potessimo fare "cose" nel camerino lo trascinai fino alla cassa e pagammo il vestito.
 Una volta fuori, ci dirigemmo per mano fino alla macchina. "Allora verrò a prenderti alle 20.30, giusto?" domandò il moro scortandomi fino alla porta di casa mia. "Si amore, alle 20.30, e mi raccomando mettiti quello smoking nero " risposi guadagnandomi un bacio per risposta. Mi salutò con la mano e mi fece un occhiolino prima di scorrazzare via con il suo SUV nero. Sorrisi su di giri, e corsi in camera mia senza salutare nessuno. Controllai la sveglia,oh cazzo le 19.23.
Ok ce la posso fare, mi autoconvinsi guardando la busta rossa con dentro il mio meraviglioso vestito. Mi precipitai subito in bagno e spogliandomi velocemente, entrai nel box doccia, e un getto di acqua calda mi travolse facendomi rilassare. Una volta fuori, mi pettinai i capelli e li ammorbidì passandoci sopra una mano energica accompagnata da un balsamo rigenerante. Stirandomeli bene con la piastra, passai al trucco. Mi feci la coda accuratamente senza rovinare la stiratura, presi un ombretto chiaro quasi abbinato al vestito e me lo misi sulla palpebra, in modo leggero, non volevo strafare. Lip gloss e mascara. Ora mancava il pezzo forte, il vestito. Facendo attenzione a non imciamparci sopra, chiusi la zip, e mi guardai allo specchio. Rimasi a bocca aperta... ero fantastica.  Finito di contemplarmi allo specchio, rividi l'ora, bene sono appena le 20.00. Scarpe, porchette e poi FESTA.
Composi il numero di Cande sull'I-phone e dopo due squilli, rispose una voce cristallina, la voce della mia migliore amica. "Cande" esclamai in estasi, "Hey, scommetto che sei su di giri per il party di stasera" rispose la mora dall'altra parte del telefono.
"Oh si Cande sono già pronta, appena arrivo, secondo me ti lascio a bocca aperta" dissi contenta. "Oh tesoro, non ne dubito, ma anche io non sono male" replicò scherzosa. "Tu sei sempre bellissima, quindi scommetto che staremo entrambe benissimo"conclusi mielosa. "Io vado Vico è arrivato e sai che c'è sempre traffico, ci vediamo là, a fra poco Lali" adoro quando usa quel nomignolo!
"A dopo Can" risposi io usando il suo diminutivo preferito. Attaccai soddisfatta, buttandomi subito nel guardaroba per decidere un paio di scarpe adatte. "Queste no, queste mmh.., queste!" esclamai trovando un paio di scarpe color azzurro chiaro con dei brillantini ai lati. Sono perfette pensai con gli occhi che mi luccicavano. Una volta messe, presi la porchette e scesi giù in salone. Trovai mia sorella cinguettare con il suo ragazzo, quello dell'altra volta costatai confusa. Wow l'apocalisse.
Senza neanche degnarla di un saluto, mi diressi in cucina e come al solito trovai mia madre intenta a regolare la temperatura del forno. "Mà come sto?" domandai sorridendo. "Tesoro... sei stupenda" disse lei correndomi ad abbracciare. Prima che potevo replicare per ringraziarla, sentì un suono di clacson, eccolo. "Mamma vado, non aspettarmi in piedi" le comunichai e lei annuì col capo, chiusi la porta con dolcezza e quello che mi ritrovai davanti mi provocò una tosse e un capo giro, Peter.
"Che cazzo ci fai tu qua ???" domandai innervosita.
"Buonasera finezza" commentò ghignando.
"Peter.. dove sta tuo fratello ?" stavo iniziando a stizzarmi.
"E' a casa con l'influenza, tesoro" sorrise soddisfatto.
"E tu che cazzo vuoi da me ?" chiesi scrutandolo, devo ammettere che non era tanto male, smoking nero con camicia aperta e potevo intravedere i suoi muscoli scolpiti. Uno spettacolo... rimasi a bocca aperta a contemplare quella meraviglia, finchè mi accorsi di quello che stavo facendo e mi ricomposi. Lui continuava a sorridere compiaciuto e avrei tanto voluto prenderlo a calci nel culo, quel ragazzo è in grado di farmi cacciare la parte più volgare di me.
"Allora vuoi continuare a dimenarti al freddo con quel vestito che ti rende una gnocca, oppure vuoi salire sulla mia macchina al caldo, in compagnia di un belloccio come me ?" domandò con la sua solita ironia.
"Preferisco congelarmi, piuttosto  che entrare nella macchina di un pervertito che pensa solo a sè stesso" conclusi sorridendo.
Mi scrutò a lungo e si fermò a fissarmi proprio là.. il mio petto.
Brutto maniaco pervertito, se entra 3 secondi non la smette gli ficco la testa nella spazzatura, pensai indignata, mentre lui continuava a spogliarmi con gli occhi.
"Belle rotondità" costatò dopo un pò di silenzio, con il suo immancabile sorrisetto da maniaco.
"Bel coglione" ribattei rivolgendogli un sorriso falsissimo.
Si avvicinò a me sempre sorridendo ignorando il mio commento, fino a prendermi per i fianchi. Baciami.. baciami pregai in mente, un momento, CHE CAZZO HO DETTO ?!
Ripresi un pò di lucidità e gli diedi un rumuoroso schiaffo sulla guancia.
Lui come se fosse fatto di latta non si scompose minimamente e mi riprese come prima.
"Ammettilo  che ti piace che ti stringo così" mi sussurrò all'orecchio con tono decisamente, poco casto.
"Mi fai schifo, Lanzani" sputai quelle parole con acidità.
"Esposito, sei proprio una bella e gnocca bugiarda" mi sussurrò nuovamente con voce roca.
Mi morsi le labbra, così da evitare che uscisse un gemito. Odioso fascino della famiglia Lanzani, li  maledì in mente.
"Ma che cazzo dici coglione, io sto con tuo fratello" esclamai dimenandomi.
"Si ma.. tu sei attratta da me, dai ammettilo" disse lui godendosi di più le curve dei miei fianchi, sorridendo maligno.
Dio, che schifo.. può essere anche un fico da paura, ma il suo atteggiamento è odioso. Mi fa ribrezzo quando fa così.
"Non potrei mai essere attratta da un maiale come te" replicai togliendo quelle sudice mani dai miei fianchi.
"Esposito, allora questa sera vieni con me alla festa, e dimostramelo" mi sfidò lui sorridendo.
"Ok, anche perchè senza di te non avrei il passaggio" conclusi perfida.
Mi accomodai nella sua macchina e mi sistemai comodamente sul sedile.
"Vuoi che lo abbasso in modo da spedirti in paradiso ?" domandò malizioso facendomi l'occhiolino.
Capì solo dopo, la sua battutina, gli rivolsi un'occhiataccia di rimprovero.
"Vorrai dire nell'inferno" dissi ghignando e ricevendo io un'occhiataccia. Adoro farlo innervosire.
Poco dopo rise, "Schietta Esposito"
"Sempre" sorrisi soddisfatta.
Controllai l'ora sul mio I-phone e per poco non mi venne un colpo, le 20.55.
Mi dimenai così tanto che il mio vestito si accorciò e feci bella mostra dei miei slip col pizzo.
Ero così fuori di me, che solo dopo un pò, mi accorsi che la mano di quel viscido verme era in mezzo alle mie gambe.
"Ohhh si" gemette lui divertito.
"Che schifooo." esclamai io, schiaffeggiandolo con forza sul braccio.
Rise di gusto e per i miei colpi per poco non sbandava con  l'auto.
"Attento " urlai in preda al panico.
"Tranquilla, siamo quasi arrivati" continuò a ridere finchè non arrivammo al party.
"Sono così furiosa con te. Che diamine sei venuto a fare??" urlai in preda al nervosismo.
"Hanno invitato anche me, andiamo alla stessa scuola. Ricordi ? " mi prese per i fianchi ed entrando sorrise a tutti mentre io mi dimenavo invano, la sua stretta era troppo potente.
"Ti odio" gli dissi, ricevendo un bacio sul collo.
"Anche io , ma ti sbatterei volentieri anche se ci sono mille invitati che ci guardano" rispose,leccandomi il collo.
"Scusa, ma se anche tu mi odi, perchè vorresti come dici tu ' sbattermi' ?" domandai schifata.
"Perchè hai un fisico da modella, devo ammetterlo" rispose subito sorridendomi malizioso.
Dove sta Cande, solo lei può salvarmi da questo incubo, pensai nervosa, guardandomi attorno.
Non trovandola decisi di andarmi a prendere un punch al banco delle bevande.
"Non scappare" mi sussurrò abbracciandomi i fianchi da dietro.
"Brutto stronzo lasciami immediatamente" mi liberai in malo modo, e finalmente scorsi Cande pomiciare con Vico.
Sempre la solita, pensai sorridendo.
Mi avvicinai di soppiatto e li sorpresi: "Salve " esclamai sorridendo.
"Hey" disse lei, "Ciao Lali" mi sorrise cordiale Vico.
Feci cenno col capo, "Hei non ti dispiace se rubo un momento la tua ragazza, vero Vico?" sorrisi e lui acconsentì col capo.
"Dimmi tutto" sorrise ma poco dopo le morì subito sulle labbra, perchè venne quell'impiastro di Peter e mi strinse nuovamente i fianchi, odioso.
Guardò prima lui e poi me, "Nooooo Cande" dissi subito io.
"Mmhh ma dove sta Gas?" domandò giustamente.
Storsi il naso, "A casa con la febbre" risposi dispiaciuta per il mio amore.
"E quindi... Peter è il tuo accompagnatore" mi guardò confusa.
"No, mi seriva solo per il passaggio" sorrisi rivolta ad Peter e tolsi le sue mani dalla presa dei miei fianchi.
Lui sbuffando, se ne andò lasciandoci sole.
"Che combini?" mi domandò una volta che lui fu abbastanza lontano.
"Niente, mi seriva solo per venire qui, approposito dove sta Euge?" domandai non vedendola nei paraggi.
"La festeggiata si deve fare attendere" storse il naso e poi continuò " Ti piace Peter?" mi domandò a bruciapelo.
Feci una faccia disgustata, "Stai scherzando? Lo odio da sedici anni, mai e poi mai mi piacerà di nuovo" sussurrai per non farmi sentire da orecchie indiscrete.
"Mm, allora sfruttalo per divertirti" disse poco dopo.
"Eh ? Io sto con Gas e poi sfruttarlo come?" domandai confusa.
"Lo so che stai con Gas, ma.. insomma potesti divertirti.. farlo innamorare di te, ma sul serio" disse lei con un sorrisino.
"Quindi dovrei fare la gatta morta?" domandai accigliata.
"In poche parole si, ma tu finalmente potrai vendicarti, rompedogli il cuore" finì perfida.
"L'idea mi intriga, ma dimentichi che io sto con Gas" gli ricordai.
"Mm.. questo è un problema" constatò.
"Non potrei mai tradirlo con il fratello!" dissi disgustata.
"Ma non lo tradiresti, visto che sarebbe solo finzione",
 "Cande non lo so.. insomma non posso.. non mi sembra una buona idea"
"Ma dai..." sbuffò la mora e solo in quel momento mi accorsi di come era bella con quel vestito viola fasciato che gli faceva risaltare le forme del suo fisico.
"Sei stupenda " dissi io sorridente.
Lei guardandomi e scrutandomi per bene aprì bocca:
"Tu sei una bomba" commentò ricambiando il sorriso.
"Grazie" feci la liguaccia.
"Ehi non cambiare discorso,  e poi Gas non mi convince più di tanto, non ti sembra strano oggi stava benissimo e poi dopo nemmeno un'ora, puff, si è ammalato?"
"Che stai insinuando?" domandai nervosa.
"Non scaldarti, sto solo dicendo che.. è strano" disse lei rendendomi nervosa.
Mi morsi le labbra e lei mi fece uno sguardo d'amica che sospettava qualcosa.
"Vado a prendere da bere.." le comunichai e lei annuì guardandomi preoccupata.
Mi avvicinai al bancone, ma la mia attenzione venne attirata da una coppia che si baciava con troppa foga, in un angolo appartato della sala. Mi avvicinai e riconobbi Euge, vabbè la troietta festeggiata è normale che si sbatta qualcuno alla sua festa, pensai cattiva.
Poi riconobbi anche la figura maschile dalla nuca, il sorriso mi morì sulle labbra, Gas.
La sala intorno a me girò come una trottola e divenne tutto confuso. Una sensazione orrenda, avevo la gola secca e sudavo freddo. Mi sentivo la testa leggera e avevo un senso di vuoto, infatti svenni. L'impatto con il pavimento freddo mi provocò dei brividi, ma passò subito perchè non sentì più la musica, non sentì più le voci, non sentì più niente. E non vedevo niente, solo nero.
"Lali..." mi raggiunse all'orecchie una voce ovattata.
Chi è che mi chiama? Oddio che malditesta. Che ci faccio a terra? Tastai il pavimento e poco a poco misi a fuoco. Ah si.. ero svenuta per via .. di Gas che stava baciando Euge. Quella troia...
Mi alzai con l'aiuto di Peter che mi sorreggeva per un fianco, non avevo nè la forza nè la voglia di dimenarmi. Apprezzai il gesto e mi lasciai andare sul suo petto. Ero stanchissima, distrutta, trattenni le lacrime vedendo Gas avvicinarsi preoccupato. Peter avvertendo il mio dolore, mi prese in braccio e mi scortò lontano da tutti, lontano da lui.
A quel punto, pensai che potevo mettere in atto il mio piano, vendicarmi per entrambi, facendo ingelosire Gas e divertirmi con Peter. Avevo sbagliato a mettermi con uno più grande di me, Gas aveva 19 anni, mentre io 16. Che amarezza... e pensare che credevo che lui mi amava veramente, come io amavo lui. Ma si vede che il tradimento è nel DNA della famiglia Lanzani.
Dovevo bere, decisamente, l'alcool mi avrebbe aiutata per quella serata.
Peter mi guardava senza dire niente, era sconvolto quanto me non si aspettava una cosa simile dal fratello. Beh in sincerità mi sarei aspettata una cosa del genere da Peter, ma da lui proprio no. Ora ho capito.. Peter ha preso dal fratello, può darsi che con me aveva rimesso la testa a posto, ma si sa il lupo perde il pelo ma non il vizio.
"Ho bisogno di bere" annunciai al moro.
"Vedi, lo so che sei sconvolta, ma bere non risolverà niente" quelle parole sono veramente uscite dalla bocca di Peter? Lo pensavo più furbo, se mi faceva bere probabilmente mi sarei fatta toccare, essendo ubriaca. Volevo ubriacarmi fino a fare pena.
Ma poi subito dopo lo riconobbi, il viscido Peter di sempre. Nei suoi occhi vidi un luccichio, probabilmente gli si era accesa la lampadina. Infatti corse a prendermi un biccherino con una puzza orrenda,ma senza indugiare me lo bevvi tutto d'un fiato.
"Altri 5" dissi di getto.
Lui senza nemmeno farselo ripetere, ne prese altri 5 di quel liquido orribile, ma dal bruciore della mia gola, doveva essere proprio una cosa forte. Ne bevvi gli altri 5 che mi furono offerti e dopo non capì più niente. Barcollavo a destra e a manca, e vedevo oscurato.
Ecco com'era essere ubriachi, assolutamente offuscati dall'alcool.
Lui ovviamente approfittandosi della situazione mi strinse i fianchi e mi invitò a ballare, io facendomi portare al centro della pista da ballo, iniziai a scatenarmi come non mai.
"Mmmh che brava ,strusciati per bene" sussurrò Peter divertendosi.
Io risi e mi strusciai facendolo eccitare. Oddio che cazzo facevo ?
Ma non ne potevo fare a meno, mi sembrava normale...infatti continuavo ignara che in quel momento apparsi una perfetta troia.
Mentre il tizio qui di fianco a me si divertiva come un matto, a me veniva attribuita la nomina di troia, e lui invece?
 Chissà perchè le femmine sono troie, mentre i maschi niente.
Mistero.
"Peter voglio andare via" dissi una volta che smisi di ballare.
"Ok andiamo" sorrise malizioso e ci dirigemmo alla macchina nonostante Cande urlava il mio nome.
Mi strusciai sul sedile, rendendomi il vestito una pezza, si era accorciato fino al petto!
Peter subito con mali intenzioni, si mise su di me e mi baciò con foga il collo, io lo lasciai fare e ricambiai i suoi baci.
Poi si impossessò delle mie labbra e un brivido mi percorse la schiena. Sarà l'alcool, pensai ovvia.
Gli morsi le labbra e nello stesso tempo la mia mano stimolava il suo amico e lo sentì gemere sulle mie labbra.
"Devo farti bere più spesso" ammiccò malizioso mettendo le mani sotto il vestito, intento a sbottonarmi il reggiseno.
"Arriviamo prima a casa" gli sussurrai roca e lui per tutta risposta si impossessò nuovamente delle mie labbra.

   
 
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