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Autore: belikeunicorns    21/03/2016    1 recensioni
Lea, una ragazza di 15 anni, attende impaziente che il ragazzo giusto bussi alla sua porta. Dopo che Theo, un suo compagno di classe per cui aveva una cotta, le ha spezzato senza pietà il cuore, decide di arrendersi definitivamente e di cancellarlo una volta per tutte sia dalla testa, sia dal cuore. Ma basterà anche solamente un gesto dolce nei suoi confronti da parte di Theo a rovinare i suoi piani per dimenticarlo.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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-Andrà tutto bene...- mi ripeteva Jake tra un mio singhiozzo e l'altro.
Perché stava accadendo? Perché adesso? Perché a me..? Ovviamente era un pensiero bruttissimo, non volevo che quello che era successo a me potesse accadere a qualcun'altro, eppure non volevo proprio che quel bacio ci fosse stato. Non volevo che quel bacio tra me e Theo fosse successo. Perché doveva baciarmi per poi tornare da lei?
Sapevo cosa provava Elizabeth, lo sapevo benissimo e l'avevo vista addirittura piangere lacrime di dolore a causa di quel ragazzo di cui mi ero innamorata anchio e a causa di cui stavo piangendo altre lacrime. 
Ero distrutta, non avevo più voglia di far niente. Non avevo voglia di vedere nessuno, di parlare con nessuno, nulla. Ma alla fine avevo deciso di far finta di niente, di smettere di piangere. Sapevo cosa provavo, non ero confusa. Ero triste, arrabbiata, avevo solo voglia di piangere, ma non potevo farlo ancora. Dovevo tirare avanti, non aveva senso, o, semmai, non lo aveva più. 
Avevo smesso di piangere anche se sentivo il cuore in gola che mi dava la sensazione di star per saltare fuori. Jake, guardandomi, mi abbracciava e lo guardai con gli occhi lucidi e rossi.
-Andiamo in infermeria.- Aveva detto deciso dopo avermi visto, e senza farmi nemmeno rispondere mi aveva trascinato al piano terra per andare all'infermeria.
L'infermeria era una piccola stanza bella pulita con i muri color crema e le piastrelle del pavimento colorate di un grigio topo opaco. Si entrava da una porta di legno arancione che aveva sopra una targhetta di metallo con su scritto "INFERMERIA" a caratteri maiuscoli, neri, sottili. A  destra c'era una scrivania bianca attaccata al muro parallelo alla porta, alla sua destra un lettino sistemato per bene con le lenzuola sempre bianche che era attaccato per il lungo sulla stessa parete della scrivania, alla sua destra una finestra aperta che affacciava al cortile.
Non c'era nessuno, quindi avevo pensato che Miriam, l'infermiera, avesse fatto una pausa per prendersi un caffè. Una lunga pausa.
Miriam era una donna sui quarant'anni che però non li dimostrava nemmeno, forse perché era piccola di statura o perché semplicemente di rughe sul viso stranamente non ne mostrava molto. Portava sempre i capelli neri sottili e lisci in una cipolla bassa, quindi il suo piccolo e gentile viso rimaneva sempre in mostra senza nemmeno un capello fuori posto. Aveva una bocca piccola, sottile e degli occhi grandi e scuri che andavano verso il basso dando la sensazione che ti sorridessero ancor prima di vedere la sua bocca sorridere.
Era una donna molto simpatica e tutto, ma davvero molto pigra. Una piccola pausa (o nel suo caso, svariate lunghe pause), se le poteva comunque permettere dato che il tasso di mortalità e di ferite varie nella mia scuola, fortunatamente, era davvero basso.
Ero andata a sedermi sul lettino bianco con la schiena poggiata al muro vicino alla finestra, asciugandomi il viso bagnato. Il trucco mi era colato e penso che in quel momento ero davvero inguardabile: occhi rossi, naso che gocciolava e il trucco che mi colava.
A un certo punto Jake, che era con le spalle poggiate al muro vicino alla porta, si era messo a ridere.
-Sei davvero buffa col trucco che cola!- Aveva detto con un sorriso. Avevo sorriso anchio.
-E' un modo per farmi ricordare lo scherzo in piscina e tirarmi su il morale, o ti diverte davvero vedermi il trucco che cola?- Avevo chiesto con un sorriso.
-Entrambi.- Mi aveva risposto con un sorriso e alzando leggermente le spalle.
Per un momento mi ero scordata di quella foto, e il ricordo del compleanno di Jake mi era tornato in mente.
-Forse se ti fossi innamorata di me, le cose sarebbero state diverse.- Aveva detto con tono scherzoso, ma avevo preso seriamente quelle parole. 
-Forse sì...- Avevo risposto tutta seria. Sapevo di aver sbagliato ad averlo rifiutato in quel modo, ma Sophie aveva una cotta per lui, come avrei potuto?
Sapevo che se mi fossi comportata in modo diverso, le cose sarebbero state differenti, ma era sempre per lei, la mia migliore amica, che non volevo continuare tutto ciò.
-Vedi,- avevo iniziato a dirgli, -So che sai benissimo che a Sophie piaci e che perciò io non potrei provare a stare con te, ma anche se tu non le piacessi più, penso che alla fine ti userei come metodo per scordarmi di Theo... Non voglio stare con te solo per scordarmi di lui, voglio stare con te nel momento in cui so che tu non sarai nè un mezzo nè un ripiazzo. Capisci..?-
-Capito.- Aveva detto con un sorriso avvicinandosi a me, -Però sappi che a me tu ancora piaci.-
-Ma...- avevo detto.
-Sì, lo so. Ora non puoi, e lo comprendo benissimo. Quindi facciamo così.- aveva risposto tendendomi la mano, -Quando sarai pronta a iniziare qualcosa, non esitare a dirmelo. Per ora saremo solo semplici amici.-
-Davvero? Non hai nemmeno la certezza che io possa mai essere pronta...- avevo detto abbassando lo sguardo.
-Sì, ma...- aveva risposto con un leggero imbarazzo, -Per quanto possa valerne la pena, io aspetto.-
A quel punto non gli avevo stretto la mano, ma lo avevo abbracciato lentamente e lui aveva fatto lo stesso.
Tra le sue braccia avevo chiuso gli occhi che un poco mi bruciavano, e intanto pensavo a lui, un ragazzo che magari un giorno, col tempo, avrei imparato ad amare per davvero sentendomi amata a mia volta.
   
 
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