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Autore: Zelda_Shooter    21/03/2016    1 recensioni
[Storia di nuovo in corso]
«Una principessa Zelda…che viene dalla Terra?»
Immaginate di poter finalmente vivere nel mondo del vostro film/fumetto/videogioco preferito, o di andare e venirci quando vi pare. Tutti lo abbiamo sognato almeno una volta, no? Ma vi siete davvero chiesti quanto effettivamente siete pronti a rischiare?
Quindi cosa succederebbe se un’umana come me scoprisse di possedere la Triforza della Saggezza e di essere la prossima al trono del mondo di Hyrule, sempre in bilico tra Luce e Oscurità?
Godetevi la storia di Daisy, una principessa Zelda fuori dal comune, in una storia che mescola tutti gli elementi e i personaggi de The Legend of Zelda!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ganondorf, Link, Princess Zelda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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19.

Nonostante i mille pensieri e il premente senso d’angoscia che non vuole proprio lasciar stare la mia anima, la stanchezza ha avuto la meglio sul mio corpo, e anch’io sono riuscita ad addormentarmi dopo un po’ di tempo. Vorrei poter raccontare di sogni strani o di incubi premonitori, ma il mio sonno è stato talmente profondo da non lasciare neanche alla mia flebile immaginazione di produrre qualche immagine. Chissà, magari avrei sognato un indizio, avrei visto qualche figura strana, o qualche numero da giocarmi al lotto.
Emettendo un fragoroso sbadiglio e stiracchiandomi come solo i più grandi contorsionisti sanno fare, mi sollevo dall’ammasso di foglie che stanotte è stato il mio letto e vengo immediatamente accecata dalla troppo potente luce del sole dell’alba per essere sopportata dai miei poveri occhietti appena svegliati. Noto con un po’ di vergogna di avere anche i rimasugli di un bel po’ di bava colatami fuori dalla bocca durante la dormita, e dentro di me prego tutti i saggi di non aver russato. Ma poi mi ricordo di essere ancora sotto le spoglie di un uomo, quindi realizzo che è ancora passabile come cosa.
Con mio grande stupore, dopo essermi voltata verso il giaciglio di Link, lo trovo ancora lì, avvolto nella stretta presa del sonno che non accenna a volerlo lasciare. Si è addormentato molto prima di me ieri, e ancora è lì a dormire come se non avessimo un mondo da salvare. Accidenti, gli uomini.
Allora mi auto-assegno il compito di svegliarlo, ma vorrei onorare questo dovere al meglio, perciò decido che questo eroe non merita un risveglio come un altro. Devo impegnarmi e regalargli il più bel risveglio della sua vita. E come meglio farlo se non con l’accompagnamento di un piacevole strumento musicale?
«AAH, SVEGLIA SVEGLIA! IL SOLE È ALTO NEL CIELOOO!» canticchio a squarciagola, strimpellando la mia arpa in una maniera che definirei tutt’altro che armonica.
I suoi occhi azzurri si spalancano alla velocità del suono – del mio suono, ah ah – e il suo torso schizza subito ritto, lasciandolo seduto e sconvolto sull’ammasso di sterpaglia. Si volta di scatto verso di me, lanciandomi un’occhiata furente, poco prima di urlare: «Si può sapere qual è il tuo problema?!»
«Vorrai dire, il nostro problema. Ti ricordo che non siamo venuti qui per ammirare il panorama» sottolineo con una punta d’acidità.
«So benissimo» inizia a pronunciare, alzandosi in piedi «il motivo per cui siamo qui. E infatti, mentre tu ronfavi beato, io mi sono alzato nel bel mezzo della notte a fare un giro di perlustrazione»
«Oh, e cosa hai perlustrato esattamente?» chiedo ulteriori informazioni in modo un po’ scettico.
«Un uomo di Ganondorf, a cavallo. Sembrava che stesse girovagando attorno alle mura del borgo, come se fosse in cerca di qualcosa» mi spiega, cercando di mettere bene a fuoco i suoi ricordi.
A questo punto, gli riconosco il suo lavoro e mi sento un po’ in colpa per avergli subito rovesciato addosso il mio sarcasmo per nulla divertente. Peggio di una madre che passa l’aspirapolvere alle 6:00 di mattina.
«Credi che stesse cercando un modo per infiltrarsi?» mi insospettisco.
«Forse, non lo so. Ma non credi che se esistesse un modo per barricare quelle mura di notte, a quest’ora Ganondorf ci sarebbe già riuscito? Inoltre, Zelda è nelle sue mani e i saggi sono ancora dispersi, cosa può mai volere dal castello ora?» domanda Link, più a se stesso che a me.
Accidenti. Link crede ancora che Zelda, cioè io, sia sottochiave nei suoi lerci sotterranei, quindi dà per scontato che al borgo, Ganondorf non abbia più alcun punto di interesse. Io sono protetta dal sortilegio di Sheik, che copre le mie tracce. Il re della malvagità ora non ha idea di dove io sia, ed è più che plausibile che voglia fare una capatina al castello. Anche se mi domando come sia finita la battaglia con Impa…
«Dobbiamo arrivarci prima che lo faccia lui!» esclamo, dopo averci riflettuto su un paio di secondi.
«Impossibile» constata lui. «I cancelli del borgo si apriranno fra poco, se il suo intento era di penetrare nel borgo, avrà già appostato sotto le mura chi di dovere per entrare»
«Come “chi di dovere”? Non credi che possa esserci proprio lui lì? In ogni caso dobbiamo andare, non importa se lui arriverà prima: la gente lì è in pericolo!» mi accanisco.
«E lasciare Zelda incustodita? Non abbandonerebbe mai il luogo in cui la tiene prigioniera. Ma in ogni caso hai ragione, rechiamoci lì» sentenzia.
E invece potrebbe esserci proprio lui. Ora stiamo per raggiungere il borgo, e se lui dovesse davvero essere lì, non saprei cosa fare. La situazione è complessa e difetta di senso: Link e io stiamo rincorrendo la principessa, ma non c’è nessuna principessa da rincorrere. Link però questo non deve ancora saperlo, o almeno credo. Ganondorf cerca la stessa cosa che cerchiamo noi, più o meno. Ma cosa stiamo davvero facendo, noi tutti?
«Link» pronuncio «Ho un piano. Recati al borgo con Epona, io mi materializzerò lì con la mia magia»
«Dividerci? Vuoi usarmi come distraente? Una bistecca per avvoltoi?» si contraria alla mia proposta.
«Sì! Cioè, no, non proprio. Tutti sanno chi sei, ma pochi conoscono me. Se vedranno l’Eroe Link fuori dalle mura e da solo, sfrutteranno l’occasione per venirti addosso. Io mi materializzerò nel borgo ed evacuerò la zona, poi verrò ad aiutarti» spiego ciò che ho pensato.
«È un piano troppo azzardato. Non abbiamo la certezza che ci sia davvero qualcuno lì, e se nel caso loro fossero già entrati, allora quello circondato e solo saresti tu» rifiuta il mio piano.
«E allora cosa proponi di fare? L’uomo che hai visto è l’unico indizio che abbiamo, non ci sono altre piste da seguire. Magari ci sarà anche Ganondorf e magari avrà anche Zelda con sé. Per attirare te, per farti cadere in trappola. Magari ci ha osservato, e sa dove siamo. Magari è proprio nella sua trappola che dobbiamo cadere per trovare ciò che cerchiamo. Nulla è certo in guerra, tutto è una scommessa. Ma su qualcosa si deve pur puntare» tiro fuori il discorso più diplomatico che ho.
Link abbassa il capo, sospirando e prendendosi il suo tempo per rifletterci su. Anche lui, come me, non ha grandi esperienze alle spalle. Non ha ancora compiuto il suo grande viaggio che lo renderà “eroico”, tutto per lui sta avvenendo qui ed ora. Certo, ci ha abbandonati quando i Saggi hanno combattuto l’attacco al castello. Non so ancora dove fosse o che intenzioni avesse, ma ora è qui e per quanto risentimento io possa provare, non voglio lasciarlo solo.
«Hai ragione» annuncia infine.
«Okay, quindi la nostra priorità è individuare Ganondorf» metto a punto i dettagli della manovra d’azione.
«No, la priorità è individuare lei» mi corregge.
Sta parlando di me?
«Intendi dire…la principessa?»
«Sì. Ora sbrighiamoci!» annuncia, montando su Epona.
Io lo seguo correndo con le mie nuove gambe super veloci, standogli dietro di un po’. La piana di Hyrule ci dona come sempre il suo spettacolo naturalistico mozzafiato, e iniziamo ad intravedere le mura che cingono il borgo.
Link, per perlustrare più attentamente, fa rallentare il passo di Epona, la quale emette un nitrito che quasi mi sembra voglia testimoniare la sua paura. La bestia sembra agitata e io aguzzo la vista cercando di captare qualcosa di sospetto.
Link si avvicina ancora di più alle mura, mentre io rimango dove sono. Sia io che lui abbiamo i nervi a fior di pelle.
Tutto è tranquillo, troppo tranquillo. Ripenso al mio incontro col l’Allegro Venditore di Maschere, e al fatto che lui era riuscito a percepire chi io fossi davvero. E se anche Ganondorf ci riuscisse? Se sapesse che sono qui e io ora, separandomi da Link, mi sia fatta uno scacco matto da sola? Perché non ci ho pensato prima?
Eppure, per quanto io mi sforzi per scrutare quanto più lontano possibile l’orizzonte, nessuno sembra esserci. Mi volto verso Link per poi accorgermi che anche lui sembra essere arrivato alla mia stessa conclusione.
Quindi, un po’ sollevata ma anche delusa per essere solo piombati in un vicolo cieco, lancio un urlo a Link: «Liiink! Falso allarme, possiamo ritirar…mmh!»
All’improvviso, qualcosa, o forse qualcuno, arriva dietro di me e mi tappa la bocca. La sua presa è stretta e ben presto, inizia, probabilmente con l’altro braccio, a stringermi anche il collo.
Il panico mi assale, vorrei urlare ma mi sento soffocare. Vorrei soltanto riuscire a capire che cosa, o chi, sta attentando alla mia vita. E soprattutto perché. Sono Sheik ora, e a parte Tingle, non ho fatto del male a nessuno. Nessuno sa chi sono, nessuno sa che ho la Triforza, nessuno. O almeno è ciò di cui voglio autoconvincermi. Il Venditore di Maschere? Possibile? No, ho sfiorato la sua pelle e non era così. Ammesso che ciò che mi sta stringendo abbia una pelle.
Sento che tra poco i miei polmoni cederanno. Il sangue mi affluisce al cervello e sento improvvisamente le palpebre appesantirsi. Sto per perdere i sensi.
Ma riesco a distinguere ancora la sagoma verde di Link farsi sempre più vicina: forse prima ha sentito il mio grido. L’udito mi abbandona, e sento tutto come se fossi in una gigantesca bolla di sapone. La morsa è sempre più stretta e sempre più letale.
Poi cado a terra.
No, non ho ancora perso i sensi, ma a quanto pare sono stata liberata da quell’abbraccio mortale. Piano piano riprendo a respirare, anche se molto affannosamente per inalare quanta più aria è possibile, e riesco a distinguere gemiti di Link e grida da parte della figura misteriosa alla quale sarebbe bastato qualche istante in più per uccidermi.
Allora non era un qualcosa. È un qualcuno.
«L’eroe al salvataggio!» urla il misterioso personaggio.
Bastano queste poche parole a farmi ricordare il dolore provato e a farmi accendere la lampadina.
«L-Link…scappa…» riesco a pronunciare appena. La mia gola è ancora troppo dolorante per permettermi di parlare fluidamente.
A quanto pare, è una lotta spada contro spada. Mi domando il perché, visto che con me ha avuto il potere di infliggermi dolore soltanto volendolo. Vuole farmi preoccupare per Link, per farmi alzare e approfittare del mio essere più debole di un verme per schiacciarmi con una facilità unica?
Link è talmente preso dalla battaglia da non avermi sentita, o forse non ha alcuna intenzione di scappare.
Ora sono più distanti: Link prende la carica, emettendo un urlo e avanzando contro di lui, preparandosi ad un affondo di spada; ma il suo avversario schiva con un semplice passo alla sua destra e blocca la sua spada con la propria. Incomincia una nuova musica di spade che si scontrano. Ognuno para colpi dell’altro e ognuno viene parato dall’altro.
Ma quando finalmente tento di rialzarmi, una fitta di dolore mi prende tutto l’addome.
«Non così in fretta!» urla il mostro.
«Che…che cosa vuoi, G-Ghirahim?» ringhio con difficoltà, mentre giuro di poter sentire i miei organi comprimersi sempre di più.
«Uh, qualcuno qui conosce il mio nome! Ma non ho tempo da  perdere. Voglio sapere dov’è lei» esordisce lo spirito.
«Lascialo stare!» urla Link, tentando di colpirlo. Ma Ghirahim è stanco di giocare e con uno schiocco di dita, un fulmine dalle tonalità rossastre si solleva dal suono e prende l’eroe in pieno.
«N-no, Link…» emetto.
«Voglio sapere. Dove. Si trova. Lei!» scandisce bene ogni parola.
«Ma di che stai parlando?!» domanda Link furioso, alzandosi.
«Non fare finta di non sapere!» si infervora Ghirahim, lasciando la presa su di me e facendomi cadere al suolo, per poi usare lo stesso maleficio su Link.
Quindi non riesce a usare questo potere su due persone contemporaneamente.
La situazione è critica e devo agire in fretta, nonostante l’atroce dolore che mi trafigge il petto. Slego l’arpa dalla vita e concentrandomi, la strimpello cercando di incanalare in me tutta l’energia possibile.
Un’onda di luce dorata si sprigiona e colpisce in pieno anche il bastardo, che molla Link.
«Adesso basta Ghirahim. Non so cosa tu stia cercando, ma preparati a soffrire se metti di nuovo le mani su Link» passo alle minacce.
Noto Link guardarmi con un certo stupore, quasi meravigliato. I suoi occhi sono sgranati e credo non siano mai stati tanto azzurri.
«La principessa è fuggita! Farete bene a dirmi dov’è, o sarete voi a soffrire!» risponde lui con altrettante minacce.
Deglutisco, preparandomi a dover recitare per farmi apparire incredula, ma ci pensa Link al posto mio. «Come sarebbe a dire?!»
«Non fare finta di non saperlo!» insinua Ghirahim.
«Metti fine a questa pagliacciata. Non abbiamo idea di dove sia, e non è così che otterrai la nostra collaborazione» metto in chiaro le cose.
Certo, non ci sono possibilità al mondo che accetti di collaborare con lui, ma devo pur allettarlo con qualche offerta.
«Eppure sono sicuro che sappiate dove sia la nostra amata principessina, visto che la vostra amica Impa era lì quando è sparita» continua a insistere, senza smuovere di un minimo i suoi sospetti.
«Impa è…è viva?» mi esce spontaneamente, lasciando cadere in secondo luogo per un attimo tutto il resto.
«Quella maledetta è riuscita a fuggire dopo aver liberato quell’impiastro! So che è vostra ora!» insiste quel maledetto.
«Io non sono proprio di ness…cioè, volevo dire, io non so proprio di cosa tu stia parlando!»
Mannaggia la miseria, mi è quasi scappato!
Ma il bastardo non vuole sentire oltre, la sua impazienza ha toccato i massimi storici. Passa così alla sua seconda forma, la sua forma più temibile e che all’epoca, nel gioco, mi aveva dato non pochi problemi per batterla.
Il suo corpo, da quel grigio smorto, passa a una tonalità calda e scura, sui toni del marrone.
Io e Link ci ritroviamo avvolti in una nube di magia nera e in un istante, il nulla.
 
 
--Angolo della scrittrice—
Lo so lo so, fermate la folla inferocita! …Mh? Non c’è più nessuno qui ormai a leggere che aspettava? Sono passati più di sei mesi? Davvero? Cacchio, quando si dice la fugacità…
Scherzi a parte, mi spiace scrivere un capitolo con intervalli pari a quelli fra un mio studio e un altro: una volta ogni mezzo anno. Ma il liceo strappa via la voglia di vivere. Credetemi. Fuggite sciuocchi.
Ah no, lo avete già fatto, okay okay sto zitta.
Ho dovuto rileggere l’intera storia prima di poter scrivere questo capitolo. I dettagli sono importanti per non contraddirsi con quanto detto nei capitoli precedenti, e io mi ero totalmente dimenticata di alcune parti della storia! È stato come leggerne una non mia, assurdo. Ad ogni modo, so che più la storia si fa lunga, meno solo le probabilità che i capitoli più nuovi vengano letti, soprattutto se nel frattempo perdo tutto il mio seguito poiché aggiorno una volta ogni morte di papa, ma mi piace scrivere e amo la mia piccola creatura, quindi la continuerò anche solo per la soddisfazione di portare avanti un progetto tutto mio.
Au revoir!
 
-Zelda_Shooter
  
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