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Autore: Tony Stark    21/03/2016    3 recensioni
Preferiva la solitudine agli altri.
E tutto per una leggenda che lui nemmeno conosceva e che gli aveva distrutto la vita e continuava a farlo
Genere: Angst, Avventura, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Herobrine, Notch, Steve
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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     Un-justified Hate
 Capitolo 20: The first kill of the Nether Knight



Era notte e un vento freddo soffiava smuovendo le foglie degli alberi di pesco... ora fioriti.

Il villaggio che aveva lasciato era ancora invaso dai cadaveri dei suoi abitanti, oramai non riusciva più nemmeno a riconoscerli tanto erano tumefatti.

Si era svegliato lì su quella terra ancora intrisa di sangue, Kraos non era rimasto con lui ed era tornato nell'Abisso.

Il villaggio ancora bruciava avvolto da fiamme eterne e infernali.

E poi nel silenzio, Steven, sentì un  rumore simile a quello provocato dal trotto di un cavallo.

Un uomo giunse nel villaggio distrutto. L'uomo indossava un'armatura a placche di un metallo che Steven non aveva mai visto prima d'allora.

Un pesante mantello di velluto verde svolazzava alle sue spalle sospinto dal vento. E sul mantello era cucito uno stemma... era la testa di un serpente dagli occhi bianchi leggermente ciano verso il muso.

L'uomo era uno dei Dämonenjäger, un cacciatore di demoni. Non lo aveva ancora avvistato e quindi il giovane minatore si allontanò prima che lo sguardo del cacciatore si levasse dalle fiamme blu-verdi e lo raggiungesse.


Nel regno del Limite, il sovrano volava fra le fortezze appena riapparse nel vuoto. Il viola perlaceo dei blocchi di cui erano composte luccicava nel buio.

Gli Shulker erano tornati ai loro posti di guardiani delle navi del vuoto. Uscendo ogni tanto dai loro gusci protettivi solo per osservare l'esterno.

Il Sovrano del Limite volava fra una fortezza e l'altra e nel mentre rideva malignamente... il suono folle della sua risata che risuonava nel Nulla.

< Presto l'Aether cadrà... E' una promessa, Notch! >   sibilò il Sovrano.


Il Dämonenjäger osservava le fiamme blu-verdi che stavano consumando quel villaggio... Pensando che un giorno quel demone avrebbe pagato per ogni suo crimine, per ogni strage che aveva compiuto e che era stata compiuta in suo nome... da folli fanatici, veneratori del demone.

Aveva sentito che le guardie del regno di Snowflakes erano riuscite a catturarlo... ma che il demone era riuscito a fuggire... con l'aiuto di una guardia, anche se nessuno sapeva chi fosse.


Sull'ultima parte rimanente dell'Abisso, le Valchirie ancora combattevano.

Una di loro riuscì a spezzare la guardia del sovrano del Nether e a trafiggerlo con la lancia... ma non appena lo fece... il sovrano sparì come un ombra dissolta dalla luce.

Le Valchirie allora compresero che il nemico contro cui avevano combattuto era solo un ombra del vero Herobrine. E null'altro.

Il demone non aveva combattuto con loro.... quindi dov'era?


Il Sovrano del Nether osservava nascosto fra le ombre, il suo cavaliere fuggire dal confronto con quel cacciatore di demoni.

Scosse leggermente la testa, scontento da quel comportamento da codardo.


<< Hai già dimenticato, quello che ti ha insegnato l'Abisso, Steven ? >> sibilò... Sapendo per certo che il giovane minatore l'avrebbe sentito.

Se era così sapeva già come costringere il suo cavaliere a combattere il Dämonenjäger.


Una risata crudele e terribile risuonò nel buio, sembrava quasi provenire dalle stesse fiamme infernali che consumavano il legno.

Il Dämonenjäger si guardò intorno, all'erta.

Scese da cavallo. E portata una mano sull'elsa della spada, cercò il fautore di quel suono raggelante.
 

Steven invece era rimasto immobile come pietrificato nello stesso istante in cui aveva sentito la voce del demone nella sua mente.

Non aveva dimenticato l'Abisso... solo non aveva la minima intenzione di fare quello che il demone voleva.

Non aveva intenzione di uccidere qualcuno solo perché il demone voleva che lo facesse.


Lo sguardo del cacciatore di demoni si muoveva febbrilmente, alla ricerca del mostro... alla ricerca di quel essere demoniaco che aveva già da troppi secoli terrorizzato l'intera Minecraftia.

E poi lo scorse, lì dove le lingue di fuoco si facevano più alte, più terribili e infernali.

La luce fredda di quelle fiamme innaturali illuminava sinistramente la figura del demone.

Il vento si alzò soffiando contro le fiamme alimentando la fame distruttiva di quei fuochi eterni. Il crepitio scoppiettante di quei fuochi riempiva l'aria così come l'ora assordante rombo del vento.

E il Dämonenjäger era certo che tutto questo fosse causa del demone che voleva intimidirlo... non ci sarebbe riuscito.


Steven era ancora immobile, mentre cercava di combattere l'ordine di quel demone che risuonava nella sua mente come un riverbero assordante.

Il marchio di Herobrine brillava di rosso, ma il giovane minatore non se ne rese conto.

E nel momento stesso in cui la luce netherica si diffuse nell'intera runa, gli occhi del giovane Steven si tinsero di nero... un nero uniforme e luccicante.



Il sovrano del Nether intanto osservava con disappunto il suo cavaliere, scontento del fatto che per farlo obbedire ai suoi ordini avesse dovuto, nuovamente, privarlo del controllo del suo corpo...

Ma c'era una cosa che gli importava quasi più dell'obbedienza del suo cavaliere ed era la sua abilità nel combattimento...

Steven gli aveva dato qualche dimostrazione della sua abilità con la spada, ma era sempre limitato dalla sua umanità.

Il demone sorrise, un sorriso crudele appena folle gli distese le labbra, mentre pensava " Adesso non c'è più alcun umanità a frenarti, Steven. Mostrami cosa sei capace di fare..."
<< Uccidilo >> ordinò sibilante.



Il cacciatore di demoni vide il mostro fissarlo. Solo qualche istante prima che sfoderasse la sua spada dalla lama sanguigna e felino scattasse verso di lui, attraversando senza alcun danno le fiamme blu-verdi che divampavano tutt'intorno a loro.

Il cacciatore evitò a stento la carica del demone, riuscendo, solo grazie alla fortuna, a fermare appena in tempo il fendente della spada.

Frenandola con la sua lama di Coralium, il metallo verdastro come rame ossidato stridette a contatto con la lama di Zanite.

Il Dämonenjäger strinse entrambe le mani attorno all'elsa della spada per imprimere più forza nel suo blocco nel tentativo di contrastare la forza del demone.

Per qualche istante i due rimasero in una fase quasi di stallo, le lame che stridevano per la forza impressa da entrambi, uno nel bloccare il fendente e l'altro nello scagliarlo. Prima che il cacciatore di demoni riuscisse ad allontanare da sé il demone.

Il cacciatore tenne la lama di fronte a sé, inclinata abbastanza da mantenersi stabile se il demone si fosse scagliato nuovamente contro di lui. Il filo destro della lama era stato danneggiato dallo scontro dimostrando all'uomo quanto la spada del demone fosse resisente rispetto alla sua.

Ma poteva ancora fermarlo... o almeno lui così sperava.


Una speranza che si affievolì man mano che lo scontro continuava.



Lo sguardo di Herobrine seguiva con attenzione ogni movimento del suo cavaliere.

Ogni affondo e ogni fendente scagliato con una forza e una brutalità senza pari.

Il suo cavaliere privato dell'umanità che lo rendeva così fragile era un guerriero inarrestabile, forte, veloce e crudele... così come lui voleva.

Non ci volle molto prima che il cacciatore finisse disarmato, in ginocchio e supplicante... dimentico del coraggio e del suo orgoglio, mentre pregava per la sua vita.


Il suo cavaliere rimase fermo, la punta della letale lama che sfiorava appena il collo dell'uomo.

<< Finiscilo >> disse... e quando vide la lama tagliare l'aria come un fulmine sanguigno, ponendo fine alla misera vita di quell'uomo, il sovrano del Nether rise crudelmente, enormemente divertito dallo spettacolo offertogli dal suo cavaliere.




Nell'Aether in quello stesso istante le Valchirie tornavano nel loro regno celeste, sconvolte nel vedere il cielo sereno e etereo del loro mondo scurito da nere nubi di tempesta. Mentre i Moa gemevano sofferenti come se un dolore inspiegabile li stesse affligendo...

Mentre nel tempio di Notch un altro altare veniva inevitabilmente corrotto.





La strada che Steven stava seguendo, costretto dal marchio, era la più oscura fra le tre che gli si presentavano dinanzi. Era una strada illuminata solo dalla fredda e innaturale luce delle fiamme blu-verdi del folle sovrano del Nether... del crudele demone dagli occhi bianchi.









Note dell'autore

Sono tornato... Dopo un ritardo vergognoso... scusatemi.

Sono stato malissimo, ho praticamente appena superato una bruttissima influenza e in oltre la scuola mi ha seriamente impedito di scrivere divorando tutte le mie idee... Ma visto che presto inizieranno le vacanze Pasquali conto di poter scrivere un po' di più :)


Spero che vogliate ancora seguire questa storia... e vi ringrazio per aver letto i precedenti capitoli.

Ringrazio: MattalaraAnaDarkLady 97 per aver recensito il precedente capitolo.

Scusatemi ancora...

Piccola Nota:
Dämonenjäger(pron.: Demoneniegar) significa cacciatore di demoni in tedesco.


P.S
Ho aperto una pagina Facebook per questo account se volete seguirmi...

-Anthony Edward Stark.



 
   
 
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