La vendetta di uno shinigami
Capitolo
XII: Renji mio maestro
per un giorno
Era passata
circa una settimana da quando Daisuke si trovava nell’emporio Urahara: il suo
allenamento continuava imperterrito, senza sosta. Urahara era un personal
trainer severissimo, non gli concedeva mai un attimo di pausa e poi ,alla fine
del loro addestramento quotidiano, lo costringeva sempre a fare dei “lavoretti”
al negozio quando lui si assentava:
-“Daisuke-kun
se vuoi guadagnarti il cibo mi devi dare qualcosa in cambio; ti farò un offerta
che non potrai rifiutare…”- i suoi occhi brillarono e la sua normale
espressione pacata si trasformò in un ghigno assassino
-“Ok,ok lo
faccio,lo faccio”- “Maledetto stronzo” pensò tra sé -“Basta che siano
pochi, non vorrai che ti crolli quando sto badando al tuo amatissimo negozio…”-
-“Sisi sono
quattro lavoretti semplici”- tirando fuori dal cappello un papiro lungo
-“Ho detto
quattro non quattrocento!!!!!!”-
-“E sta
zitto e lavora che fa parte tutto dell’allenamento”-
-“Sese”- “Bastardo, un giorno di questi ti soffocherò nel sonno
buahahahahah!!!”.
Il nostro povero Daisuke era così obbligato a sgobbare come un negro da mattina
a sera, comunque, a parte questo, sentiva che stava incominciando a diventare
più forte a poco a poco: i suoi colpi diventavano più veloci e precisi, il suo
corpo si abituava al dolore dei colpi di Urahara, la sua capacità nel
manipolare i venti del suo shikai era diventata più accurata…ma non era ancora
abbastanza: non riusciva ad ancora ad utilizzare i venti più potenti ed era
sempre forzato ad usare i più deboli; una volta aveva domandato a silverwings
perché non riusciva a rilasciare gli altri venti ma la stessa zampakuto era
stata vaga:
-“Ogni
vento fa parte di te come di me, siamo due parti collegate e unite;se il tuo
cuore non è pronto non puoi comandare i venti”-
-“E’ tutto così complicato…perché il mio cuore non è
pronto??! In fondo la forza di volontà ce l’ho…che cos’è che mi manca ancora?
Adesso però devo pensare anche a come posso andare ad Hueco Mundo, Urahara non
mi permetterà mai di andarci, a meno che non sia una questione di vita o di
morte…potrei prendere come ostaggio uno dei compagni di Kurosaki, mi secca
tradire la sua fiducia, ma se è questa dovesse essere la mia unica soluzione
non potrei esitare,devo farlo per loro…”-
-“Oggi
Daisuke-kun non ti posso allenare”-
-“Perché??!!Non
posso perdere tempo non mi puoi lasciare così..”-
-“Mio Dio
rilassati!Non eri tu quello che ti lamentavi perché lavoravi troppo?”-
-“Si ma…”-
-“E allora,
comunque ho detto solo che non ti allenerai con me, non ho detto che non ti
allenerai”-
-“ E chi è
così abbastanza forte da potermi allenare??”-
-“A ce ne
sono tanti, visto che sei ancora così debole”- sghignazzava tra sé
-“Maledetto!!!”-
stava già per sferrare un montante sulla quella faccia arrogante quando la sua
mano lo fermò a mezz’ aria bloccandolo
-“Ma chi
ca…”-
-“Se non
vedi già l’ora di andare ad allenarti incominciate subito, sei pronto
Abarai-kun?”- chiese all’ombra del tenente della sesta squadra
-“Uff che palle
Urahara! Non potevi chiedere a Kurosaki o a qualcun altro???”-
-“Kurosaki-kun
ha gli esami di fine trimestre e visto che per tutto questo mese non ha fatto
altro che combattere, ha detto che si doveva fare una mega chiusa con lo studio
e poi…tu mi devi ancora ripagare tutto il cibo che hai mangiato durante il tuo
soggiorno qui”-
-“Maledetto
tirchio! Sei peggio della mafia!!”-
-“Oramai
sei vincolato Abarai-kun, in fondo oggi devi solo allenare Daisuke-kun al posto
mio; muoviti sennò ti farò pagare i tuoi debiti col sangue!”-
-“Uff
dannato tirchio…forza pivello non hai sentito il “boss”???!!”-
-“Agli
ordini Abarai-san”-
-“Buon
allenamento ragazzi!”- Urahara uscì dal suo negozio saltellando e lasciando
Daisuke alle grinfie di un Renji scazzato.
Giunti al deserto
sotterraneo dell’emporio Renji incominciò:
-“Mettiamo
bene in chiaro una cosa pivello: non sarò tenero come quel bastardo di Urahara,
questo è un combattimento all’ultimo
sangue…”- sguainò lentamente la sua zampakuto
-“…se non
ti impegni seriamente morirai qui come un cane e non potrai raggiungere i tuoi
obbiettivi, in guardia shinigami”- attaccò senza preavviso,veloce come un
fulmine, la sua katana bramava il suo sangue; riuscì a pararsi giusto in tempo,
il contraccolpo dello scontro fece turbinare l’aria dietro Daisuke.
Continuarono a contrastarsi per circa un minuto finché Renji non rigirò la lama
e con un colpo di polso la fece mulinare evadendo la ormai fragile resistenza
del suo avversario. Il colpo era diretto al suo volto: la punta della spada si
avvicinava ad una velocità spaventosa, solo la prontezza di riflessi fece
fendere la lama a vuoto lasciandola in aria per qualche secondo, quei secondi
gli bastarono giusto per allontanarsi di circa dieci metri, ma non erano
abbastanza: lui era già davanti a lui fendendo l’aria con colpi così potenti
che avrebbero sconfitto un intero esercito di shinigami di medio rango, lui non
poté fare altro se non schivarli…ma non riuscì a farlo per sempre: Renji menò
un affondo che gli tranciò la spalla destra trapassandola totalmente. Daisuke
indietreggiò ansimante tastandosi la ferita: sentiva il suo sangue pulsare
sotto la sua mano,macchiandogli tutta la sua uniforme da shinigami.
-“Che ti
succede pivello??!!!Sei già stanco??!!Se sei già ridotto così male dopo solo
cinque minuti di riscaldamento, pensare che non ho neanche rilasciato il mio
shikai!”-
Daisuke
guardò la terra sotto di sé in silenzio poi lentamente sollevò il suo sguardo
verso il suo avversario con un grande sorriso stampato sulle labbra:
-“Non crederà
che tutta questa settimana sono rimasto a girarmi i pollici Abarai-san”- un
flusso argenteo di reiatsu lo avvolse improvvisamente, sentiva l’energia
scorrere in lui. Il volto del tenente della sesta squadra si rabbuiò per un
attimo
-“Ho preso
tutto questo tempo per studiare i suoi movimenti, adesso so tutto quello che
devo sapere per sconfiggerla. Il vero combattimento inizia adesso Abarai-san”-
il tenente sorrise
-“Vediamo
quello che sai fare”- Daisuke concentrò la sua reiatsu e partì all’attacco. Si muoveva
molto più velocemente di prima: con un balzo si scaraventò addosso a Renji: era
un attacco centrato facile da schivare, infatti il tenente lo schivò facilmente
balzando alla sua destra…aspettava solo questo: impiantò la sua zampakuto al
terreno e facendo leva su di essa colpì con un calcio il ventre del tenente
scaraventandolo contro un masso vicino. L’impatto creò un boato spaventoso: la
roccia dietro la schiena del tenente si sgretolò lasciando al suo posto solo
una voragine. Approfittò di quei secondi per curarsi la ferita alla spalla;
tempo fa in accademia aveva anche studiato gli incantesimi di guarigione:
sapeva che un giorno gli sarebbero tornati utili.-Almeno
con questo sono riuscito a guadagnare un po’ di tempo; probabilmente adesso
Abarai-san mi colpirà più forte di prima; con l’assalto di prima insieme alla
guarigione della mia spalla ho sprecato circa un quarto della mia reiatsu
totale,speriamo che basti…”-
Proprio in
quel momento Renji si rialzò; il suo corpo era rimasto intatto, solo nel punto
dove Daisuke lo aveva colpito c’erano delle lievi escoriazioni.
-“L’ultimo
attacco mi ha colto di sorpresa pivello,ma adesso mi sono sinceramente rotto le
palle di giocare; preparati! Queste saranno le ultime parole che sentirai!- un
gigantesco alone di reiatsu lo circondò e al suono della sua voce diventò parte
della katana:
-“Ulula,
Zabimaru!”- La forma della sua zampakuto mutò in un istante: la spada era
diventata più grande,al posto della normale lama c’erano lunghe sporgenze a
forma di zanna pronte a strappare la carne di qualsiasi cosa o persona che
fosse stata abbastanza folle per sfidarle,e in alcuni punti sembrava che la
spada fosse divisa.
Daisuke
rimase impressionato da quella visione: non aveva mai visto quello shikai, ne
aveva soltanto sentito parlare da alcuni suoi compagni di squadra: la avevano
descritta come una zampakuto molto potente che aveva la capacità di allungarsi
e che il suo portatore la usava sia come una frusta che come una spada, con una
ferocia temibile; aveva sentito anche che il tenente era riuscito ad apprendere
il bankai e che l’aveva usato per sfidare il suo capitano, non osava pensare
quello che sarebbe successo se la furia omicida del tenente lo avesse costretto
a rilasciare l’ultimo stadio della sua zampakuto, sinceramente, sperava con
tutto il cuore che ciò non accadesse.
-“Sei
pronto?!Vengo a portarti via la vita!Aahahaha!”- la risata folle del tenente lo
fece rabbrividire, ma doveva rimanere calmo:-“Devo
agire rapidamente,prima che sai troppo tardi…sei pronto Silverwings?”- la voce interiore della sua spada
lo sovrastò come il rombo di un tuono:-“Quando
vuoi Daisuke”-
-“Va bene, allora
andiamo, conto su di te”- Prima
che l’assalto di Renji andasse a segno evocò la sua reiatsu ed urlò:
-“Vola tra
le stelle, Alid’argento!”-
Il suo
shikai apparve in tutto il suo splendore, giusto in tempo per tener testa a
quello di Renji. Il primo assalto si concluse in un contrasto, il tenente
scomparve con lo shumpo e riapparve in alto alle sue spalle e con un movimento
discendente del braccio trasformò la sua spada in una frusta letale diretta
verso di lui, Daisuke usò a sua volta lo shumpo e si spostò alla sua destra e
menò un fendente in direzione del collo di Renji,ma lui, velocissimo, riavvolse
la spada e parò. Lo scontro era durissimo, Daisuke sapeva che se non avesse
richiamato i venti non ce l’avrebbe mai fatta a tenergli testa ancora per
molto, doveva fare qualcosa: l’unica cosa che gli rimaneva da fare era
appoggiarsi al potere della sua zampakuto e di riuscire in questo modo a
spiazzare il tenente Abarai abbastanza per sferrare l’attacco finale. Puntò la
mano su una punta della rosa dei venti ed urlò:
-Libeccio!-
Un vento
oscuro circondò la spada di Daisuke e con estrema velocità e precisione colpì
il corpo di Renji facendolo stramazzare a terra: era schiacciato a terra
dall’aumento improvviso di pressione provocato dal vento. Il suo avversario era
ormai indifeso e Daisuke approfittò di questo momento per sferrare l’attacco
finale.
-“Sei
finito!!!!”-
Proprio
quando stava per sferrare il colpo finale, il tenente scomparve e Daisuke
riuscì a colpire solo l’aria davanti a se…l’ultima cosa che vide fu una cascata
di capelli rosso sangue e poi solo dolore. La spada di Renji gli penetrò nella
spalla e poi con uno strattone di quest’ultimo tutte le zanne gli tranciarono e
spezzarono tutto quello che colpivano.
Daisuke
crollò, tentò di reggersi con l’unico braccio che poteva utilizzare in quel
momento ma neanche quello ebbe la forza di sostenerlo; la sua faccia si immerse
in una pozza di fango e sangue.
-“Devo
proprio ammettere che l’ultimo attacco sarebbe stato l’ultimo se non fossi
riuscito a spezzare il potere della tua spada”-
-“Come..hai…fatto?”-
domandò sfinito
-“Vuoi
proprio saperlo?Beh diciamola così: stai combattendo come un bambino!”-
-“…”-
-“Pensi
troppo e non combatti come dovresti, quando tu combatti non puoi sempre usare
la testa devi usare l’istinto! Devi diventare tu l’arma; e non farti della mega
pippe mentali su come attaccare: usa meno il cervello e più quello che hai nel
tuo cuore da guerriero”-
-“…diventare
l’arma…cuore…forse era questo quello che intendeva Silverwings…”-
Con tutte
le sue forze tentò di rialzarsi: la prima volta non ce la fece, ma non si
arrese e riprovò, fece forza sul braccio che gli rimaneva e, con l’aiuto della
sua zampakuto si mise in piedi.
-“Forse…sto
incominciando a capire come si deve volare”-
-“Era l’ora
ragazzo”-
-“^^ mi puoi
aiutare ancora una volta maestro? Ho bisogno di un ultimo attacco”-
-“Va bene, fai
vedere a questo capellone che hai un po’ di fegato”-
-“Certo”-
Mise una
mano sopra alla stella dei venti e con tutta la sua anima richiamò tutta la sua
reiatsu per sferrare l’ultimo colpo, si preparò e poi urlò:
-Vieni a me
vento infernale!Ostro!-
La sua
spada si illuminò, un alone infuocato lo pervase e il vento si materializzò
davanti a lui prendendo forma, questa volta era diverso: il vento non era più
una massa inconsistente ma era diventato una vera e propria entità. Delle ali
infuocate lo circondarono ed una figura simile ad un enorme aquila si stagliava
davanti a lui.
-“Mi
sono dimenticato di dirti, ma credo che l’avrai già notato,che i venti principali non sono come gli altri:
ognuno di essi ha una forma animale: hai davanti a te l’ Auster Phonenix”-
-“Già mi sta
simpatica XD”-
-“Tenente
Abarai questo sarà il mio ultimo attacco”-
-“Wow
ragazzo, non finisci mai di stupirmi!”-
-“Tutto
grazie a lei”-
-“Prima di
ringraziarmi aspetta che ti abbia sconfitto, in fondo rimani sempre un
pivello”!-
-“Si
vedrà!”-
I due si
caricarono e con un ultimo grande assalto scontrarono le loro spade in un
abbraccio mortale; l’impatto fu spaventoso: un onda infuocata avvolse il
tenente Abarai e scaraventò Daisuke al di fuori facendolo cadere sulla dura
terra.
Apparentemente
sembrava che lo avesse sconfitto. In fondo lo aveva visto scomparire in quella
nuvola infernale…credeva…sperava che fosse così…ma al posto del tenente c’era
un enorme teschio di serpente che lo guardava con occhi feroci.
-“Mi hai
fatto rilasciare addirittura il mio bankai!Se non mi fossi parato sarei
diventato uno shinigami arrosto!Beh diciamo che l’allenamento finisce qui” Si
avvicinò a Daisuke e tirandolo su come se fosse un bambino lo “aiutò” a
dirigersi verso il suo meritato riposo
-“Poi fatti
una doccia che puzzi peggio di un Menos!”-
Angolo
autore:
Salve a tutti
rieccomi qui sono tornato!!!!Mi scuso per questa mia lunghissima assenza ma ho
avuto un miliardo di impegni.
Spero che questo
capitolo vi sia piaciuto: all’inizio è stato difficile poi però sapete,come
dice un vecchio detto: “Sii padrone dell’argomento,le parole verranno da se” e
così in quattro e quattrotto l’ho finito.
Recensite se vi è
piaciuto oppure se c’è qualcosa che non va nel testo. Grazie a tutti i lettori.
Il prossimo
capitolo sarà intitolato:”Una missione per Isshin” non mancate XD!!!!
Gatsu92