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Autore: daimler    22/03/2016    18 recensioni
Chronicles of pirates è una lunga storia divisa in archi, il primo è The princess and the pirates: Una principessa promessa a un principe lontano. Un pirata in cerca del più grande tesoro mai esistito. Le loro vite si scontreranno quando Salamander, capitano di una delle navi della flotta di Fairy Tail dovrà scortare Lucy, principessa di Acalipya a Crocus. Inizieranno nell'odiarsi, mal sopportandosi a vicenda e portandosi rancore, ma tra avventure, lotte ed emozioni il loro rapporto si evolverà fino a diventare qualcosa di completamente diverso dall'odio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-The right thing-

https://www.youtube.com/watch?v=youPBaWAEAY


Dita inumidite percorrevano lungo le sue gambe nude, se ne beava Natsu di quel contatto, di quella pelle liscia che sotto i suoi polpastrelli gli sembrava seta pregiata. Dalla cintola in giù, immerso in un caldo tepore, il pirata  teneva gli occhi chiusi mentre le mani di lei gli accarezzavano le spalle e poi il viso, intrappolandoselo tra i palmi Lucy gli fece reclinare il capo indietro in modo da poter avere accesso alla sua bocca.
Seduta sul bordo della tinozza da bagno, con i piedi immersi nell'acqua, il corpo di Natsu incastrato tra le sue gambe e il busto chino appena  fasciato da una leggera vestaglia, baciava il pirata nel più dolce dei baci. Ridendo contro le sua labbra spostò poi  il viso  senza mai scostare le mani dal suo volto.
-Dai posso?- mormorò in una supplica facendolo sospirare contrariato, ma tenace continuò a guardarlo con quegli occhi adulatori capaci di strappargli almeno un tentennamento.
-Non sei capace, non l'hai mai fatto... potresti farmi male- tentò di dissuaderla ma senza nessun tipo di rimprovero nel tono di voce, Natsu sembrava estremamente rilassato e ancora ad occhi chiusi coccolò il capo sul ventre della principessa.
-Si che l'ho fatto! A palazzo!- esclamò caparbia.
-E a chi l'avresti fatto?- si ritrovò a domandare Natsu sollevando solo una palpebra, mostrando a Lucy uno spicchio di verde dorato. Nonostante la fioca luce mattutina che filtrava tra le imposte dell'unica finestra della stanza, Lucy poté notare la brillantezza che da Natsu traspariva, quel sorriso bianco poi gli illuminava il volto olivastro rendendo il ragazzo la cosa più bella che avesse mai visto.
-A Gonzalo...-
-Gonzalo?- e gli occhi di Natsu si spalancarono.
-Gonzalo... la mia bambola- Lucy gonfiò le guance incrociando le braccia al petto nell'udire la risata gracchiata di Nastu.
-Al diavolo, ottuso pirata!- esclamò poi colta da un  impeto di stizza e arraffando le forbici posate su uno sgabello accanto alla tinozza, ne inforcò l'impugnatura tra le dita -Voglio accorciarti solo un po' i capelli mica rasarti a zero!-
Lo vide aggrottare le sopracciglia incerto sul da farsi, quel cipiglio stampato sul volto poi non era certo un buon presagio ma Natsu, cogliendola di sorpresa, ruotò nuovamente il capo e stendendo le braccia lungo i bordi della vasca, mormoro un flebile: -Fa' come vuoi-
-Oh- esalò piano, sì,  aveva dovuto convincerlo un po' ma non si aspettava una tale arrendevolezza.
Superato quell'istante d'incertezza, Lucy passò una mano tra le ciocche rosa del pirata mentre le dita dell'altra andavano a chiudersi e aprirsi accompagnando il movimento delle lame.
Continuò per qualche minuto, immersa in un silenzio scandito soltanto da qualche tenue sospiro di Natsu, con ponderata precisione andava ad accorciare solo le ciocche più lunghe lasciandogli una carezza sulla nuca di tanto in tanto.
-Lucy con te si sta bene- sussurrò all'improvviso Natsu, le parole ben scandite uscite dalla gola senza nessun preavviso tanto da farle arrestare la mano di riflesso.
Non disse niente, tornò a focalizzare la propria concentrazione sui suoi capelli e non su quelle parole, che fossero maledette!  Perché quelle dannate parole l'avevano fatta felice per un istante ma solo lei sapeva di quanto quell'attimo di paradiso le sarebbe costato, perché con Natsu era così, era sempre così.
Posò le forbici sullo sgabello, un ovattato rumore di ferro vibrò accanto a loro ma il silenzio tornò nuovamente ad avvolgerli.
Lucy si mordeva le labbra con fare nervoso, con le mani tornò a toccargli le spalle immergendo le dita in quella carne bollente, impastandogli i muscoli del torace, serrò gli occhi quando lo sentì sospirare di piacere sotto i suoi tocchi aggraziati.
Sentiva piccoli fremiti scuoterle il petto e il ricordo della notte passata a fare l'amore tra le lenzuola servì solo a farle stringere le gambe intorno al busto di Natsu pur di placare quel fuoco che le divampava nel ventre.
Avevano fatto solo quello, per tutta la notte, il tempo di riprendere fiato e di nuovo a divorarsi la bocca e ad affondare l'uno nell'altro con disperazione,  come un dolce morire tra le braccia di entrambi. Solo ansiti e sospiri, nessuna parola, nessun chiarimento.
-Anche con te si sta bene, in questi momenti- gli mormorò in un orecchio, la pelle d'oca a formarsi contro quella del collo,  proprio li dove il suo fiato caldo era andato ad infrangersi.
-è difficile avere a che fare con te- borbottò Natsu forse lievemente piccato per quelle tre ultime parole e prima che Lucy potesse ribattere la incalzò repentino -Mi rendi strano, mi fai pensare alle cose- soffiò senza guardarla mentre con le dita creava cerchi concentrici nell'acqua.
-Io invece ho smesso di pensare- le sfuggì tra le labbra ancora gonfie a causa sua -Perché se pensassi Natsu, io mi perderei in un labirinto-la voce tremò appena e Natsu percepì quello smarrimento che la stava attanagliando.
La fece sussultare  quando ruotando il busto,  con le mani le afferrò la vita trascinandosela accanto a lui nella tinozza tra schizzi d'acqua e imprecazioni perplesse di Lucy.
Natsu la fece distendere accanto al suo corpo, le braccia a circondarle le spalle e il viso ad accarezzarle il suo e Lucy, reprimendo quel brivido al contatto con l'acqua e la vestaglia che gonfia galleggiava sul perimetro dell'acqua, lo guardò sbalordita.
-Che fai?-
-Non ti faccio pensare- sussurrò affondando il naso tra i suoi capelli per sentirne il profumo.
-Di solito usi altre tattiche per non farmi pensare...- ghignò maliziosa creandogli la virgola di un sorriso sul volto.
-Lu cosa provi per me?- chiese all'improvviso, in un sussurro lieve e caldo tanto da farla arrossire e deglutire pesantemente, Natsu era enigmatico quanto fottutamente diretto quando voleva.
Chiuse gli occhi affondando le mani tra i suoi capelli per accarezzarglieli -Natsu io non lo so...- rispose sincera e affranta, perché davvero Lucy non sapeva dare un nome a quel sentimento che solo lui le aveva fatto provare da quando era in vita -Non lo so perché stare insieme a te è la cosa più bella di questo mondo ma brutta al contempo, a volte mi fai sentire male e non so quanto ancora potrei sopportarne il peso- lo sentì tremare e rinforzare la morsa che la teneva legata a lui.
-E tu Natsu? Che cosa sono per te?- domandò in un filo di voce, quel silenzio un po' troppo prolungato la fece temere nell'ennesima piazzata ma Natsu aprì gli occhi osservando il soffitto, sembrava pacato, malinconico.
-Papà una volta mi ha detto che quando ami tanto una persona vorresti solo vederla felice, tu vuoi questo per me vero? vuoi vedermi felice?- le ricordò retoricamente facendola annuire imbarazzata.
-Ma io sono egoista Lucy, io non voglio vederti felice, perché vederti felice un domani vorrebbe dire fare la cosa giusta oggi e ciò renderebbe me infelice-
Lucy voltò lo sguardo verso Natsu che assorto osservava ancora il soffitto, con il dorso di due dita le accarezzava piano una guancia. Sentì il suo cuore fare una capriola di fronte a quella dichiarazione e catturandogli le dita con le sue mormorò un flebile -Natsu...-  prendendo un profondo respiro a pieni polmoni.
-La cosa giusta è lasciarmi a Crocus, vero?- soffiò in un lamento, ma lo vide scuotere il capo e sorprendendosi di ciò ingoiò a vuoto con il cuore che impazzito batteva forte, perché si sentiva così in tensione?
-La cosa giusta sarebbe far scegliere a te- sussurrò sorridendo mesto, era questa l'infelicità di cui parlava Natsu? Se lei non avesse scelto un futuro accanto a lui?
Si sentì confusa e stordita, nessuno prima d'ora aveva solo ipotizzato di darle  la possibilità di scegliere e una strana sensazione le assalì l'intero corpo.
Aveva da sempre desiderato l'avventura, la libertà di pensiero, di azione, la libertà di amare... ma ora che questa occasione le era stata offerta quasi si spaventò al solo pensiero di poter avere la possibilità di scegliere.
Il terrore s'insinuò nelle pieghe del suo cuore e se avesse fatto la scelta sbagliata? Se la vita di avventuriera alla fine non si sarebbe rilevata giusta per lei? Avrebbe tradito sui padre, il suo popolo per cosa? Uno stupido capriccio?
E poi c'era lui a torturale i pensieri.
"Che razza di amore è se ci si fa del male?" pensò turbata.
Si voltò verso Natsu che impaziente sembrava aspettare una risposta, lo guardò a fondo senza riuscire a proferire parola.
Si prese a morsi l'interno di una guancia e sentì freddo quando lui, dopo averle lasciato un bacio tra i capelli, si sollevò lasciandola da sola, immersa nell'acqua tiepida. Di riflesso lo guardò darle le spalle, chinò di colpo il viso quando gli occhi guizzarono lungo la sua schiena solida fino a glutei scolpiti.
Lo sentì ridacchiare e scollando gli occhi dal fondo della vasca puntò le iridi verso Natsu intento ad allacciarsi  un asciugamano intorno ai fianchi tonici.
-Non puoi imbarazzarti ancora, dai!-  rise di gusto sporgendo un braccio verso di lei che a guance gonfie si sollevò uscendo poi dalla vasca, intrecciando comunque le dita con le sue per facilitarsi l'uscita, mentre con la mano libera arraffò un asciugamano pulito posato sul bordo della tinozza.
Lasciò che le accarezzasse il viso, spostandole poi quella ciocca bionda dietro l'orecchio e sciogliendo l'intreccio di mani, i palmi si racchiusero a coppa intorno al suo viso. Schiuse le labbra Lucy, sentiva le guance irradiarsi di calore e la pelle scottare e baciando Natsu si lasciò trasportare dalle emozioni che quella lingua bollente in bocca le dava.
D'istinto si premette a lui, i seni gonfi a schiacciarsi contro il suo torace ancora umido d'acqua.
-Lucy...- le soffiò roco scostando di poco le labbra vogliose -Abbiamo ancora un po' di tempo prima di raggiungere gli altri...- continuò stringendosela meglio addosso, trascinando i piedi verso il letto sfatto.
E quel asciugamano stretto tra le dita cadde in un morbido fruscio di stoffa, rimase abbandonato lì sul pavimento in granato, come i pensieri di Lucy che avvolta dalle braccia di Natsu decise ancora una volta di non pensare ad altro se non al suo corpo caldo e la sua bocca affamata.


Le dita stringevano ancora il pomello della porta nonostante Lucy l'avesse chiusa ormai da tempo, i pensieri e le domande che Natsu le aveva innescato con quella chiacchierata continuavano a tormentarla. Distolse lo sguardo meccanicamente volgendolo verso l'indirizzo di quest'ultimo quando venne chiamata -Allora andiamo o no?- protestò appena spazientito, le mani infossate nei calzoni e quel suo solito sguardo appuntito.
Solo allora  Lucy sembrò ricordare che si trovava nel bel mezzo del corridoio della locanda e annuendo flebile si avvicinò a lui, il cappello rubato a Grey tra le mani, ne stropicciava la visiera e osservando il fondo del corridoio tentava di scacciare via l'ansia accumulata in qualche angolo di cuore.
-Sei strana- Natsu la guardava di sottecchi.
-No, va tutto bene- gli sorrise nervosamente.
-Ma?- aggiunse lui.
-Non c'è nessun ma, Natsu va tutto bene!- rispose con qualche ottava di troppo facendogli storcere il naso.
Piombò il silenzio e sconsolata sospirò -Ecco stavo solo pensando a ciò che mi hai detto... davvero lo faresti? Mi faresti scegliere?- domandò poi tesa arrestando il passo, con gli occhi infossati nel tappeto sudicio che copriva l'intero pavimento del corridoio.
Lo sentì sospirare e mugugnare un :-Non lo so- impastato d'incertezza.
Il calore poi irradiarsi sulle dita, Natsu aveva posato una mano sulle sue in modo da stringergliele -Lucy anche io sono confuso, non so se lasciarti a Crocus forzatamente o lasciar che sia tu a decidere oppure...-
Sussultò a quell'oppure di Natsu e quasi ne ebbe timore di scoprire cosa quel cuore pirata in realtà celasse, Natsu per lei era sempre stato un enigma, un puzzle a cui mancava un pezzo e l'illusione che lui potesse provare qualcosa per lei a volte l'aveva sfiorata, ma poi abbandonata e ancora quel saliscendi di emozioni contrastanti che solo lui riusciva a trasmetterle.
-Oppure?- mormorò timida.
Non udì risposta e sollevando lo sguardo verso il pirata si aspettò di trovarlo assorto in chissà quale sua riflessione ma si sorprese invece di vederlo con gli occhi lievemente sgranati e un espressione perplessa.
-Natsu?- lo richiamò voltando lo sguardo verso la direzione in cui l'indice di Natsu si mosse un'istante dopo il suo richiamo.
Strabuzzò gli occhi nel mettere a fuoco la figura di Mira in lontananza, ma non tanto per il fatto di trovarla ancora alla locanda, ma probabilmente fonte di tanto stupore doveva essere attributo al fatto che, con fare circospetto,  fosse appena uscita da una stanza, con gli stivali tra le dita e la chioma albina e insolitamente arruffata spostata da un lato, cascante sul petto.
Quell'espressione quasi terrorizzata poi, nell' incrociare gli sguardi di Lucy e Natsu, trasmise a loro un strano sentore.
Ridacchiò nervosa mentre goffamente infilava uno stivale e poi l'altro -Vedo che non sono l'unica ad essermi svegliata tardi!- esclamò radiosa anche se dalle labbra stirate in un sorriso prevaleva un certo nervosismo.
-Mira che ci fai ancora qui?- domandò Natsu non nascondendo la perplessità nel vederla ancora alla locanda, credeva che tutti fossero andati alla nave.
-Colazione! che ne dite?- replicò sollevando un indice verso l'alto continuando a sorridere forzatamente a una Lucy che tentava di assecondarla e un Natsu poco convinto.
Convinzione che svanì del tutto quando la porta accanto a Mira si aprì di colpo e a fare la sua apparsa non fu che una montagna bionda di muscoli.
-Stavi andando via senza svegliarmi- esordì Laxus con voce imbrattata di sonno e stizza, senza degnare di uno sguardo Natsu e Lucy che attoniti osservarono la figura del dio del tuono a petto nudo e calzoni slacciati per poi spostarla su una Mira imbarazzata, tanto da coprirsi il volto con una mano per poi ridacchiare nervosamente -Non è come pensate- farfugliava agitata -Davvero non lo è...- continuò poi sgomenta cercando conferme e aiuto negli occhi grigi di Laxus, solo allora il dio sembrò accorgersi della presenza di Nastu e Lucy e inarcando un sopracciglio li guardò con calma assoluta .
-Perché non andiamo? Natsu tu ritorni con Laxus no?- urlacchiò Mira con voce gracchiata e acuta, arraffando Lucy per un braccio se la strinse contro trascinandosela dietro senza darle scelta e ignorando bellamente quel -No- scandito duramente da i due pirati, scomparì dietro l'angolo del corridoio, la mano stretta a quella di Lucy e quel:  -Davvero non è come pensi!- bisbigliato disperatamente nell'orecchio della principessa.


***


Tra sguardi imbarazzati di Mira e quelli impassibili tra Laxus e Natsu, arrivarono con sommo sollievo per l'albina a bordo della Lumen.
Lucy, lasciata finalmente dalla mano di Mira che per tutto il tragitto l'aveva legata a se come a simboleggiare un ancora di salvezza, vide la bella pirata caracollare immediatamente sottocoperta, neanche a dirlo inseguita da un Laxus ormai al limite della sopportazione, ridente si voltò verso Natsu, contraccambiata da un risolino divertito.
-A quanto pare non siamo gli unici incasinati- commentò lui, ridacchiandosela pure mentre con le dita si grattava la nuca.
Lucy annuì sorridendo serena, negli occhi di lui un insolita leggerezza in quell'affermazione capace di distoglierla momentaneamente dalla pesantezza di cui era stata colta, rimasero a guardarsi solo un altro po' prima che quel -Hei Natsu!!- acuto e squillante li raggiungesse.
Lucy sollevando il viso verso le vele bianche dovette coprirsi lo sguardo con un palmo aperto per schermarlo dai raggi solari, faticosamente mise a fuoco la figura smilza di Happy, i contorni appannati dalla luce. Il ragazzo se ne stava seduto su uno dei pennoni che fungeva a sorreggere le vele, le gambe a penzoloni, la schiena dritta -Dovresti scendere giù, c'è una novità- lo informò stranamente serioso, insolito data la spensieratezza di cui era fatto.
Una smorfia sospetta si formò sul volto di Salamander, il sorriso con cui aveva accolto Happy si era accartocciato e annuendo con il capo si diresse a grandi falcate verso le stanze al piano di sotto, seguito da una Lucy lievemente allarmata.

Bastò notare il capannello che si era formato dietro una porta per far intendere ai due che qualsiasi fosse la novità si trovasse in quella stanza, gli sguardi poi accigliati di chi incuriosito era rimasto intorno al perimetro della camera aumentò lo stato di allerta che arieggiava sulle loro teste.
Ritrovarono Mira e Laxus che, accantonati momentaneamente i propri conflitti, chiedevano spiegazioni a Fredo ed Elfman, anche loro lì presenti.
Lucy si strinse a Levy sorridendole radiosa e spinta dalla curiosità fece capolino nell'intento di notare cosa stesse succedendo.
Tramite quello spicchio di porta aperta, si sorprese nel notare un ragazzo steso a letto, sembrava cosciente e grato a una Wendy imbarazzata ed a Erza, vigile e seria sostava accanto a Charle, titubante anche quest'ultima.
-Non sappiamo chi sia, l'abbiamo trovato stanotte, era svenuto in mare- borbottava Gageel rispondendo alle domande di Natsu.
-Perché è a bordo? bastava lasciarlo da qualche parte no?- replicò appena stizzito, non si fidava degli estranei, aver accettato quella zingara a bordo era già stato molto per lui.
-Il marchio, c'è l'ha su una spalla... appartiene a Fairy Tail- s'intromise la voce profonda di Lily, a braccia conserte se ne stava poggiato ad una parete.
Fu istantaneo per Lucy volgergli uno sguardo  e, impulsivo interruppe all'interno della stanza ignorando quel: -No aspetta! Erza ha detto di non stressarlo con troppe domande!- di Levy.
Piombò all'interno con irruenza,  gli sguardi perplessi di Charle e Wendy e quello severo di Erza ad accoglierlo.
-Natsu-san sei tornato!?- l'apostrofò la bambina, che radiosa aveva posato la brocca d'acqua sul comodino vicino al letto per raggiungere il ragazzo.
Ma Natsu si concentrò unicamente sulla figura dello sconosciuto, anche egli rimasto perplesso da tanta irruenza, né osservò attentamente ogni dettaglio: i capelli rasati corti, i  tre pendenti che portava all'orecchio sinistro e quella cicatrice che gli sfregiava buona parte del viso.
Non aveva mai visto quel tipo a Fairy Tail, né era certo nonostante il marchio svettasse prepotente sulla sua spalla, un:  -Natsu-san?-  dalle tonalità preoccupate soffiato da Wendy giunse alle sue orecchie in un fioco suono ovattato.
Distolse lo sguardo da quegli occhi sconosciuti e distendendo le labbra in un sorriso forzato portò una mano  sul capo della piccola, se la strinse su un fianco come a difenderla.
-Cosa succede?- domandò celando il nervosismo.
-Lui è Mest, fa parte di Fairy Tail come noi!- l'ho informò raggiante.
Natsu si voltò nuovamente verso il ragazzo, col busto poggiato alla tastiera del letto e le mani intrecciate tra loro aveva rivolto uno sguardo gentile verso Wendy -Non so come ringraziarvi, mi avete salvato- mormorò flebile.
-Wendy perché non andiamo a prendere degli altri asciugami?- la esortò Charle circondandole le spalle con le mani per accompagnarla verso la porta, aveva percepito la tensione accumulata da Natsu e schioccandogli uno sguardo serio portò via Wendy dalla stanza.
-Fairy Tail eh? Com'é che non ti ho mai visto?-  domandò infatti Natsu appena il cigolio dei cardini lo informò della chiusura della porta.
Assottigliò lo sguardo, la presenza di Erza ad affiancarlo, videro lo sconosciuto stringere una porzione di lenzuolo tra le dita, lo sguardo confuso verso un punto indefinito.
-Ho già spiegato ai tuoi compagni... non ricordo nulla se non il mio nome e l'appartenenza a Fairy Tail- mormorò mesto -Ricordo che io e i miei compagni stavamo andando ad Ishigar e poi più nulla... come un vuoto-
Natsu si voltò verso Erza, gli occhi a cercare conferme subito trovate -Potrebbero essere stati colpiti da Jupiter- snocciolò irrequieta, Clover era abbastanza vicina a Crocus e Mest avrebbe potuto galleggiare in acqua per giorni prima di raggiungerli, il tutto coincideva. Ma Salamander sembrava titubante, continuò ad osservarlo ed Erza dovette insistere un paio di volte fino a richiamarlo ad alta voce per spronargli di lasciare la stanza insieme a lei in modo da far riposare Mest.

Si chiusero la porta dietro le spalle, Laxus, Mira, Gageel, Levy e Lucy erano rimasti ad aspettarli, gli altri avevano deciso di intraprendere le proprie attività e di godere ancora di ciò che Clover poteva offrire, probabilmente quella sarebbe stata l'ultima meta tranquilla.
-Cosa facciamo?-  domandò Natsu a mascella serrata incrociando i volti turbati degl'altri, non si fidava di quello sconosciuto ma apparteneva a Fairy Tail e ciò lo deviava da ogni scelta razionale.
-Ha il marchio.. se si tratta di un nostro compagno non possiamo lasciarlo qui- mormorò Levy torturandosi le dita tra loro -Ma non sappiamo niente di lui- aggiunse Laxus, il tono di voce serio e uno strano timore trapelato tra le labbra.
-Ciò non toglie che ha il marchio e che è affetto da amnesia- rifletté acciaio nero scostandosi dalla parete sulla quale era stato poggiato -E tu Titania, che dici?- domandò ad Erza rimasta in silenzio per tutto il tempo, di spalle teneva le braccia conserte al petto e gli occhi chiusi come a riflettere.
-Dico che è un nostro compagno e verrà con noi almeno fino a Crocus, lì deciderà lui se tornare a Fairy Tail o proseguire con noi- sentenziò asciutta, voltandosi verso il gruppo, incrociando gli sguardi scettici degl'altri.
-Se l'abbiamo permesso a quella zingara non possiamo fare altro con un nostro compagno- concluse poi ferrea. Li vide annuire, forse un po' più convinti ma quando distese le labbra in sorriso per contraccambiare quello confortante di Mira, un frastuono di vetri rotti dalla stanza accanto li raggiunse.
Allarmati, fu Erza a spalancare la porta, gli occhi guizzarono immediatamente al pavimento ora coperto da pezzi di specchio rotto e poi su Mest in ginocchio tra essi.
-Che cazzo succede?- urlò Gageel circondato dagl'altri.
 -Mi-mi dispiace, volevo sollevarmi un po' ma la stanchezza mi ha giocato brutti scherzi, mi sono cedute le gambe e afferrandomi alla parete mi sono trascinato dietro lo specchio...- mormorò un Mest dispiaciuto, prontamente aiutato dalle braccia di Laxus.
E Mentre Mira correva in cerca di una scopa ed Erza si preoccupava per le condizioni di salute  sotto gli sguardi taciti di Gageel e Levy, Lucy si voltò verso il ciglio della porta scorgendo la figura di Natsu un istante prima di lasciare il corridoio, percepì tensione da parte sua e rivolgendo lo sguardo verso il misterioso Mest capì che a Natsu quella situazione non piaceva proprio.


***



La giornata era trascorsa tranquilla, avevano pranzato tutti insieme e dopo un pomeriggio passato a scorrazzare per Clover o a pisolare a bordo della Lumen, si erano riuniti nuovamente pronti a salpare per Crocus.
Buona parte della ciurma si trovava sul ponte a respirare quell'aria frizzantina che annunciava l'arrivo della sera. Scrutando il cielo rossastro con attenzione già si poteva intravedere qualche stella.
C'era Lucy che concitata e allegra raccontava un storia a Wendy, Charle ed Happy tutto sotto lo sguardo di Natsu che assorto la guardava ridente.
Attorno a sè aveva attirato l'attenzione di Mira, quella di Lily e Cana e anche Mest, ripresosi e in buone condizioni, ascoltavano con piacere, godendo di quel venticello tiepido.
Anche Juvia ascoltava con vivido interesse quella storia romantica e avventurosa, non resistette ad affondare tra le braccia del Fullbuster che seduto sul parapetto ci mancò poco di fare un bel tuffo in acqua dato l'impeto con cui era stato abbracciato.
Borbottò un :- Juvia sei appiccicosa- ma quegli occhi dolci e quel mormorio: -Grey sama, solo un po'- accompagnato poi dalle mani della blu che afferrando le sua braccia se ne circondò il corpo, lo fecero desistere da ogni protesta, forse non era poi così male abbracciarla anche quando non facevano sesso.
-Ascoltiamo questa bella storia, si sta bene no?- soffiò poi sollevando il capo verso di lui ed era vero, stare immersi tra le parole di Lucy e la brezza calda della sera era qualcosa di piacevole e voltando lo sguardo verso Natsu, Grey riuscì a sorridere spontaneamente.
Erza insieme a Levy invece, scrutavano una mappa controllando ogni minimo dettaglio prima della partenza che sarebbe avvenuta da lì a poco.
-Direi che possiamo partire- annunciò la rossa capitano alla cartografa, regalandole un sorriso soddisfatto. La tappa a Crocus aveva confermato le proprie aspettative, si erano riforniti di cibo e soldi, il bottino accumulato ne sarebbe servito in parte per le riparazioni della Lumen che sarebbero avvenute a Crocus, la nave era in pessimo stato ma capace di affrontare ancora un giorno di viaggio.
Un soffio di vento le accarezzo il viso e attratta dalle risate gracchiate che provenivano da quello che doveva essere un Happy euforico,  indirizzò lo sguardo verso il gruppetto poco lontano da lei. Notò un'aria leggera intorno a loro e serena si avvicinò volendone godere anche lei, anche il capitano poteva permettersi cinque minuti di spensieratezza, no?
-Che succede?-  domandò con tono austero e mani serrate sui fianchi imponendo la sua presenza da capitano, un bel sorriso però le trapelava dalle labbra rosse.
-Pensavamo di chiudere Lucy in un baule per nasconderla durante il passaggio a Crocus!- esordì Happy provocando altre risate, comprese quelle di Lucy.
-Oppure potremmo mascherarla da pirata!- aggiunse Wendy asciugandosi con le dita quell'accenno di lacrime dovute a quella grossa risata, assecondata poi dal gruppo ma non da Titania.
Le mani le erano scivolate lungo i fianchi e anche il sorriso ora trasfigurato in una smorfia allarmata, separavano Erza dal resto del gruppo.
Capì di cosa stessero parlando e quel timore che da settimane l'aveva assalita purtroppo aveva trovato del tutto conferma, incapace di non proferire parola sibilò un metallico -No- di fronte a quelle continue battute riguardo una possibile presenza permanente di Lucy sulla nave.
Piombò il gelo, i visi turbati degli altri si voltarono verso Erza, un espressione severa le contornava il viso.
-Era solo un gioco...- mormorò Happy quasi intimorito da quello sguardo privo di repliche, tutto era iniziato casualmente, lui che scherniva come al solito Lucy ed ella che gli rispondeva a tono, minacciandolo di una sua eventuale permanenza a bordo, da lì erano scattate una serie di buffe teorie su come non cedere la principessa e passare comunque incolumi da Jupiter.
-Erza io...- provò Lucy colta dal totale disagio di quegli occhi dardeggianti che sembrarono scrutarla con severità.
-Lucy non posso permetterlo, nemmeno per gioco- infuriò Titania interrompendo le parole di Lucy, mozzandole anche il respiro. -Sei una principessa e hai delle responsabilità, il tuo posto è a Crocus accanto a un principe e non tra noi-
Lucy si sentì improvvisamente inerme e sotto tensione, portò le dita a massacrarsi tra loro e lo stomaco contorcersi, per un attimo aveva pensato che fosse stato possibile unirsi alla ciurma senza nessun tipo di ripercussione, ma non era la realtà dei fatti ed Erza in quel momento stava impersonificando la sua coscienza.
Quella che le ricordava ciò che fosse e quale fosse il suo posto -è cosa giusta Lucy, forse ora ti sembrerà sbagliata ma non lo è...- continuava Erza, il tono di voce non più graffiato ma lievemente ammorbidito e gli sguardi di tutti addosso, impietriti e incapaci di intromettersi in quel monologo ormai.
Perché Lucy non riusciva a spiccicare parola, era profondamente turbata dal peso veritiero di quelle parole, la confusione  tornò ad assalirla come una belva affamata, divorandole ogni piccola speranza di una libertà tanta agognata.
Gli occhi lucidi che vagavano e la bocca lievemente schiusa, stava per annuire difronte ad Erza ma un sibilo le raggiunse le orecchie, quasi sussultò nel sentire la voce furente di Natsu.
-Erza stanne fuori- aveva ringhiato richiamando immediatamente l'attenzione della rossa, per nulla intimorita si voltò meccanicamente verso Salamander -è colpa tua vero?- ringhiò con occhi scuri.
-Lucy pensa a quello che vuole, non sono io darle ordini come stai facendo tu!- replicò iracondo avvicinandosi a lei a pugni stretti.
-Mi credi forse cieca Natsu? Eh?- urlò arrabbiata -Credi che nessuno di noi si sia accorto di cosa ci sia tra voi due?- continuò con voce sempre più grave e un palmo aperto svolazzato in direzione degli altri. Mira aveva inclinato il viso, Grey aveva stretto gli occhi e Juvia aveva mormorato un lieve -Erza..- come a calmarla, ma Titania era sempre più furente tanto da non notare l'espressione spezzata di Lucy.
-Non sono cazzi tuoi- i volti erano sempre più vicini e gli animi sempre più  accesi.
-Gli riempito la testa di cazzate forse? -
-Erza sto dicendo sul serio... fatti i cazzi tuoi, quello che succede a me e a Lucy non ti deve riguardare!-
-Li conosco i tipi come te- replicò all'improvviso asciutta creando in Natsu uno spasmo sorpreso -Sei solo un egoista pensi di poter cambiare la tua natura ma ti sbagli, se davvero ti importerebbe di Lucy non tenteresti di rovinarle la vita- lo guardò sgranare gli occhi e voltandogli le spalle s'incamminò verso il timone, pronta per dare gli ordini e lasciare Clover ma si bloccò trafitta dalle parole di Natsu appena pronunciate.
Si voltò lentamente verso di lui, i capelli che le incorniciavano il volto contratto in una smorfia sconcertata, non poteva aver detto quelle tre parole.
Ma Natsu le aveva dette profanando l'orgoglio di Titania, nessuno osava farle  quel nome da anni.
-Non sono Gerard- e l'aveva ghignato il bastardo tanto da farle montare la rabbia nel petto.
-Hai sentito? io non sono Gerard, non farò a Lucy quello che lui ha fatto a t...- ma quelle parole furono arrestate da Erza, con violenza saltò addosso a Natsu inchiodandolo a terra
-Cosa c'entra Gerard?- aveva urlato come una belva ferita, le dita arpionate al colletto della sua camicia prima di essere sbattuta al pavimento da un colpo di reni di Natsu.
-C'entra! Non fai altro che dare ordini sulla vita degli altri! Come se tu sapessi bene cosa è giusto e cosa non lo è!-
Un pugno di Titania andò a colpirgli la mascella, ribaltando nuovamente le posizioni -Perché lo so! Ed evito a Lucy di fare stronzate!-
Continuavano a colpirsi, insultandosi a vicenda, continuando a nominare Lucy come se ella non fosse lì presente a guardarli con rabbia e disperazione, le mani portate tra i capelli biondi e qualche imprecazione furiosa scappata tra le labbra.
Erza si ritrovò nuovamente a cavalcioni su Natsu, pronta a sganciargli un secondo pugno, ne fermò l'atto nell'udire un sibilo sordo provenire dalla passerella del porticciolo e scrutando ad occhi sbarrati, si ritrovò l'istante dopo nuovamente al suolo.
-Giù !!- Con i palmi, Natsu, l'aveva spinta per le spalle  impedendole di essere colpita da quei colpi di fucile provenienti proprio dalla terra ferma.
Una raffica di proiettili impazziti li stava colpendo, trivellando la nave già mal messa.
Natsu ruotò immediatamente il capo in cerca di Lucy, Happy e Wendy, fortunatamente incolumi e abbracciati tra loro, anche Grey stava bene, saltando giù dal parapetto aveva coperto juvia col proprio corpo schiacciandola al suolo.
Si sollevò in piedi Salamander aiutando Erza a sollevarsi a sua volta -Che sta succedendo?- domandò agitata, una nuvola grigia di polvere da sparo si era formata intorno a loro e solo quando sentirono quell'urlo del capitano della guardia di Clover, che intimava loro di arrendersi e consegnarsi, capirono che il concilio li aveva scovati.
A differenza di altre cittadine portuali, gli abitanti di Clover non erano ostili ai pirati ma la vicinanza con Crocus permetteva alla città una buona difesa del concilio con tanto di sede, ciò non permetteva a loro di stare tranquilli e in quel caso qualcosa era andato storto nonostante ognuno  fosse stato attento a non farsi scoprire.
La tolleranza del capitano durò giusto un altra raffica di spari, dopo di che la nave incominciò ad essere assaltata e data la minoranza numerica, Erza lanciò l'odine di levare l'ancora e prendere il largo.
Sguainarono le spade intraprendendo una lotta sempre più ardua, la forza fisica era dalla loro parte ma i soldati del concilio erano troppi e ciò stava degenerando.
L'unico stratagemma era la via di fuga ma la nave non sembrava salpare ed Erza, dopo aver sistemato un paio di soldati con un solo colpo di spada, si voltò in direzione del timone mettendo a fuoco una Levy in difficoltà.
-Levy?!- urlò facendosi sentire oltre il fragoroso rumore assordante di colpi di spade e fucili.
-L' ancora! è bloccata- le rispose quest'ultima indicando con l'indice la botola, la dove gli ingranaggi avrebbero dovuto ritirare  l'ancora, ma la leva di aviazione era stata spezzata.
Erza chiuse gli occhi solo un momento, sarebbe stato inutile far presente al concilio la presenza della principessa di acalypha bordo, intorno a lei vigeva il caos e data la furia con cui li stavano attaccando probabilmente non sarebbero scesi a patti. Sollevando un palpebra visualizzò le catene dell'ancora cascanti dal parapetto, Laxus tentava di tirarla su a mano ma era troppo pesante.
-Bisogna spezzare  le catene, ma come?- mormorò tra se e se, si guardò intorno e solo quando intravide Lily combattere a mani nude un lampo di genio la colpì.
Corse in sua direzione schivando agilmente chiunque si ponesse sulla sua strada, leggera sfilò lo spadone che Lily portava sempre fedelmente con se -Te lo porto subito!- urlò in un ghigno a un Lily sorpreso che di scatto aveva storti il collo e reclinato il capo vendendo in tempo la chioma rosso fiamma di Titania, che svelta correva verso Laxus.

Intano al timone la situazione non sembrava cambiare, Gageel riusciva a fare da scudo, allontanando chiunque volesse avvicinarsi al timone e a Levy. Combatteva da fiero pirata, forte e giovane riusciva a tener testa anche a tre soldati in contemporanea, non fu abbastanza veloce però ad evitare quel colpo di fucile sparato proprio in direzione della cartografa, ad occhi sgranati e impotenti osservò il proiettile virare nell'aria, puntare al petto di Levy.
Fu questione di momenti, il rumore sordo dello sparo, Levy che veniva sbattuta al suolo da Mest salvandola da una probabile morte istantanea, la puzza di polvere da sparo che s'insinuava violento nelle narici. Si avvicinò a passi lenti Acciaio nero, il corpo scosso da tremiti, il terrore negli occhi e la rabbia cieca nel vedere Levy dolorante e ferita.
-La pallottola mi ha colpito di striscio- commentò con gli occhi bagnati di dolore e paura, scostando la mano che teneva stretta al braccio, mostrando il palmo insanguinato ad un Mest agitato.
E fu lì che Gageel si voltò osservando la devastante battaglia tra pirati e soldati: il ponte affollato da intrusi, le pareti della Lumen crivellate di fori, i suoi compagni combattere disperatamente e quella cazzo di ancora bloccata che evitava a loro la via di fuga. Uno spasmo lo colpì quando gli occhi rossi sangue arrestarono il loro vagare su quella figura, stretta a Lucy se ne stava rannicchiata in un angolo della nave.
-Tu- sibilò ebbro di rabbia avanzando meccanicamente verso di loro, ignorando i lamenti di Levy nel richiamarlo.
Coprì gli ultimi metri che lo divideva da Lucy e Cana e spiazzando le due, rabbioso afferrò la zingara per lo scollo del vestito trascinandola in piedi a poca distanza dal suo viso contrito dalla collera.
-Gageel cosa fai?!- urlò una Lucy perplessa e disperata, repentina si era sollevata in piedi stringendo le mani contro le braccia tese del pirata.
-è colpa tua vero?! Li hai avvisati tu e hai manomesso l' ancora per non farci scappare!- abbaiò rinforzando la morsa su Cana che inutilmente tentava di divincolarsi dalla rabbia di Acciaio nero.
Quell'alterco tra i due contornato dalla battaglia ancora in corso attirò l'attenzione di Juvia, Grey e  Natsu accorsi sul posto.
-Ti sei messa d'accordo per intascarti le nostre taglie vero?!-
-Non so' di che parli! Io non c'entro nulla! Prenditela con quello sconosciuto che spuntato dal nulla- imprecò Cana con solo l'aiuto di Lucy, i tre i pirati osservavano la scena con cipiglio, con dubbio.
-No dire stronzate!! Mest è un nostro compagno, stava per beccarsi una pallottola pur di difendere Levy!-
Cana indugiò un momento, la salivazione a mille e un timore che le percuoteva la cassa toracica, sentiva gli sguardi accusatori degli altri conficcati addosso e la sensazione allarmante che Gageel questa volta l'avrebbe uccisa sul serio.
Fu un istante e il suo campo visivo fu invaso dalla chioma bionda di Lucy, prepotentemente si era frapposta tra lei e Gageel spintonandola via dal pirata con la forza di uno strattone.
-Anche Cana è una vostra compagna! E' figlia di pirata come te! Figlia di Fairy Tail e non farebbe mai una cosa del genere!!- sbraitò bella e coraggiosa sfidando con lo sguardo l'ira di Gageel, rimasto perplesso al suono di quelle affermazioni, come Juvia, Grey e Natsu che sbalorditi guardavano Cana in segno di stupore.
Vi fu un boato, un esplosione a poca distanza da loro li aveva colti alla sprovvista facendoli rannicchiare di riflesso.
-Via! Non è il momento ora!- urlò Natsu afferrando Lucy per un braccio per stringersela al petto in modo da portarla lontano da quell'inferno, il concilio aveva iniziato a sparare con i cannoni e la situazione peggiorava minuto dopo minuto.

Fu quello che pensò Erza e senza perdere la concentrazione raggiunse il suo obbiettivo, come una gatta balzò sul parapetto guadagnandosi gli sguardi perplessi di Laxus e Mira, entrambi nelle vicinanze delle catene che tenevano l' ancora, ancora bloccata sul fondo marino.
-Non vorrai spezzarle con quella?- domandò il biondo indugiando lo sguardo sulla lama affilata dello spadone.
-Questa spada è puro acciaio, è stata forgiata con un antica tradizione è stato Lily stesso a dirmelo, la lama è indistruttibile!- urlò all'indirizzo di Laxus  tendendo l'impugnatura ben salda tra le mani prima di sbilanciarla in alto per affondare un poderoso colpo contro le catene, un ghigno poi le spiccò in viso nel notare di averle danneggiate -Coprimi! Io penso a queste!- ordinò rifilando un altro paio di colpi devastanti.
E Laxus non perse tempo inutilmente, con forza si scagliò contro quel gruppo di soldati prima che potessero raggiungere Erza e Mira, quest'ultima sollevatosi in piedi aveva affiancato Titania guardandola con apprensione. Quella confusione le ricordava momenti spaventosi già vissuti e con mani tremanti si era aggrappata ad Erza ora che Laxus l'aveva lasciata.
-Presto sarà tutto finito- le diceva Erza senza guardarla colpendo ripetutamente quelle dannate catene, facendola annuire assente e conficcare le unghia nel tessuto della sua gonna a pieghe.
Un ultimo colpo accompagnato da quell'urlo di Titania e poi quel movimento brusco della nave finalmente libera dall'ancora che la teneva bloccata.
La Lumen prese velocemente il largo e i pirati, ora più motivati, incominciarono a sbarazzarsi degli intrusi con estrema facilità.
Sorrise Erza contraccambiando quello di Mira ora più serena, si era scostata da lei ringraziandola con gli occhi, osservandola mentre fiera se ne stava ancora accovacciata sul parapetto.
Ma quello sguardo ceruleo inorridì alla visione improvvisa di quel pennone vagante, spezzatosi dal resto delle vele mirò in direzione di Erza, inutile fu urlarle il pericolo, la pirata dai capelli rossi fece in tempo solo a schernirsi il viso con le mani chiusi a pugni prima di essere colpita violentemente e finire in acqua.
Era successo così velocemente che nessuno sembrò accorgersi del pericolo in cui Titania riversava al momento e Mira era troppo spaventata e sotto shock per poter fare qualcosa se non osservare il mare che nero e profondo sembrava aver inghiottito Erza. Il terrore aveva assalito Mira, si portò una mano a coprire la bocca trattenendo quel conato di vomito, per un momento il ricordo di Lisanna che precipitava giù dalla loro nave ritornò ad assalirla annebbiandole la mente, contorcendole le viscere in una stretta nauseante, quel trauma non era mai stato superato e il senso di colpa per non averla protetta continuava a marcire nel suo cuore spezzato.
Con le unghia conficcate al legno del parapetto e la fronte imperlata di sudore freddo, le iridi vagavano lungo quella distesa d' acqua dall'aspetto terrificante, aspettando col fiato sospeso che Erza emergesse da un momento all'altro, ma ella non appariva, non spuntava tra le onde bella e gloriosa come sempre, confermando per l'ennesima volta la propria forza.
Si accorse di avere il viso bagnato da lacrime mute e reclinando il capo cercò lui con gli occhi -Laxus.. Erza è caduta... Laxus- mormorò con un filo di voce tremante  rotto dal pianto, nel vano tentativo di attirare l'attenzione di Laxus, il pirata era impegnato nel ripulire il ponte da gli ultimi "residui" di soldati rimasti non accorgendosi minimamente di quei lievi lamenti.
Chiuse gli occhi prendendo lunghi respiri perché Mira all'improvvisò si ricordò di cosa successe quel giorno, di come si sarebbe buttata a capofitto nelle acque gelide pur di salvare sua sorella, ma quel colpo a tradimento sulla nuca le aveva fatto perdere i sensi e renderla incapace di agire. Ma ora doveva farlo per Erza, perché ora poteva farlo, se pur rigidamente si protese verso il parapetto.

Fu Laxus a vederla gettarsi nelle acque senza capirne il motivo, allarmato richiamò gli altri raggiungendo in poche falcate la balaustra pronto a raggiungerla, rimanendo bloccato ad occhi sgranati nel vederla galleggiare nell'acqua torva, nuotava con un braccio solo, l'altro era circondato intorno al busto di Erza, priva di sensi, con il capo accasciato al suo petto.
Prontamente soccorse, Mira lasciò la presa su Erza rifugiandosi tra le braccia muscolose di Laxus -Ha perso i sensi prima di cadere...- riuscì solo a formulare  ancora troppo scossa e incredula di essersi gettata in mare per soccorrerla, affondando il viso sul petto del pirata.
Erza era rimasta distesa supina sul freddo pavimento della nave, ciocche di capelli lunghi e rossi ne macchiavano il legno, il viso cereo e le labbra blu diffusero il terrore intorno ai suoi compagni, c'era chi era rimasto immobile col fiato mozzato e lacrime calde già a grondare dagli occhi come Lucy, si era portata le mani a tappare la bocca di ogni singulto perché piangere avrebbe voluto decretarne la morte ma Erza non lo era, non ancora.
Anche se non apriva gli occhi, anche se non respirava.
Le urla di Natsu, Happy, Grey e Levy si propagarono intorno a loro, la incitavano a svegliarsi, a riprendersi ma Erza non apriva gli occhi, Erza non respirava.
Grey le premeva le mani sul petto alternandosi alla bocca di Levy su quella di Erza in una tentata respirazione bocca a bocca e Natsu urlava imprecava di rabbia ma poi Natsu aveva smesso di urlare, Grey si era fermato e Levy era stata afferrata dalle braccia di Gageel tentandola di dissuaderla nonostante  i divincolamenti rabbiosi di quest'ultima.
-No ancora un'altra volta!!-
-Basta Levy... Basta Erza è...- le diceva tra i singhiozzi mentre con un braccio le circondava il busto e la mano dell'altra le accarezzava i capelli, non riuscendo a terminare la frase bagnandosi il petto dalla lacrime di Levy.
Erza non respirava, non apriva gli occhi -Erza è morta Natsu?- domandò Happy con la voce rotta dal pianto stringendo con le dita la camicia del pirata accanto a sé.
Ma Natsu non rispose, ad occhi sgranati era rimasto a fissare il corpo apparentemente senza vita di Erza e a quel -Natsu, Erza è morta vero?- ripetuto malinconicamente da Happy strinse i pugni spasmodicamente fino a sbiancarsi le nocche e le labbra a morderle tra i denti fino a sanguinare.
-NO!! Erza svegliati!- urlò arraffandola per il corpetto fradicio ignorando i lamenti di Grey nel lasciare stare e gli sguardi miserabili degli altri e quello di Lucy che lo guardava con pena.
-No, brutta stronza non vorrai svignartela così eh?- continuò percuotendola ripetutamente invano.
-Basta Natsu, Erza è morta!- strillò qualcuno in mezzo al gruppo.
-NO! Io non lascerò che un altro nostro compagno perdi la vita!- urlò in un impeto di rabbia con la voce roca battendo i pugni intrecciati tra loro contro il torace della ragazza, colpendola bruscamente proprio in mezzo al petto.
Sollevò le mani schiudendole dalla morsa del pugno quando vide Erza sobbalzare e spalancare quegli occhi nocciola pieni di vita, sputò dell'acqua respirando pesantemente prima di essere accolta da pianti e urla felici, Natsu con quel colpo era riuscito a liberarle i polmoni dall'acqua ingerita.
Erza era viva e riuscì a sibilare anche un: -Idioti- dalle sfumature imbarazzate quando gli altri la inghiottirono in un abbraccio felice e sollevato.

La Lumen aveva preso il largo, fiera ma malconcia si prodigava a raggiungere Crocus, i membri della ciurma si erano ritirati nelle proprie stanze tentando il riposo dopo  quel tremendo spavento.
Lucy stava a braccia conserte, una spalla retta dallo stipite della porta e un sorriso sereno ad incresparle le labbra, ridente osservava Titania, il terribile capitano della Lumen stesa a letto, una benda fasciata intorno al capo e un broncio a contornarle il volto.
-Mira sto bene, non è necessario!- borbottava all'indirizzo dell'albina, premurosa le posava un cuscino dietro la testa -Certo che lo è! Vero ragazzi?- domandò poi verso Natsu, Grey e Laxus, i primi due seduti sul letto e il terzo posato con la schiena contro un grosso cassettone.
-Certo che dobbiamo starti proprio dietro eh?- ghignò Grey
-Che cosa?-  ringhiò -E poi chi è stato a darmi della stronza?!-
-Salamander-
-Laxus sei proprio bastardo quando fai così!- lagnò un Natsu appena intimorito da quello sguardo di fuoco.
Sorniona e complice, Mira si spostò dal gruppetto e da quegli scherni appena incominciati, avvicinandosi a Lucy portò un dito sul naso a mò di silenzio strizzando un occhio alla principessa -è meglio che non dorma, ha preso una bella botta in testa- la informò incamminandosi insieme verso il corridoio.
-Erza è forte e presto si riprenderà- disse Mira camminando fianco a fianco con Lucy, quest'ultima tentennò un momento prima di voltarsi verso l'albina e chiederle ciò che l'aveva incuriosita prima dell'attacco del concilio.
-Mira, chi è Gerard?- domandò un po' incerta pizzicandosi la stoffa del vestito nel vedere la pirata titubare un momento prima di risponderle.
-Gerard è stata la scelta sbagliata di Erza- si limitò a dire in un sorriso mesto -Lei lo amava e lui l'ha tradita ma non con una donna, ha pensato a portare avanti i suoi piani loschi usando l'amore di Erza e la sua fiducia- Mira arrestò il passo afferrando Lucy per un braccio -Ognuno di non sceglie nella vita condizionandoci da ciò che ci aspettiamo ma non è sempre così, la mia scelta sbagliata è Laxus, per tutta la notte in quella stanza non abbiamo fatto altro che parlare, dice che io sono cosa giusta ma lo fa solo per redimersi, per ritornare a ciò che era prima che suo padre lo lasciasse, in quel tempo in cui era felice,  se io scegliessi di tornare con lui so che sarebbe solo per finta nonostante lo ami davvero- ammise reclinando il capo per osservare triste il pavimento.
Lucy si dispiacque, non era giusto pensò -Non sempre la cosa giusta rende felici è questo Erza lo sa bene, perché alla fine ha fatto la scelta giusta con Gerard- si scostò da lei sorridendole speranzosa -Lucy la vita è fatta di scelte, giuste o sbagliate che siano non fa differenza, dipende solo da come noi le viviamo-
Lucy rimase ferma nel bel mezzo del corridoio, la schiena di Mira allontanarsi lentamente -Quale è stata la scelta di Erza?- domandò interrogativa.
-L'ha ucciso con le sue mani, ha evitato che Gerard s'impadronisse di troppo potere-
Strinse gli occhi Lucy, i pugni stretti e la consapevolezza che no, la scelta giusta non portava sempre alla felicità.


***


Le ginocchia strette al petto circondate da un braccio mentre una mano sfogliava svogliatamente le pagine di quel romanzo letto e riletto un milione di  volte, Lucy se ne stava seduta  sul suo letto, un lumino ad illuminare la sua camera e la solitudine ad avvolgerla.
Un cigolio di cardini attirò la sua attenzione e indirizzando lo sguardo verso la porta un sorriso le s' increspò sulle labbra nel vederlo, i capelli più sconvolti del solito, la camicia sbottonata sul petto e un sorriso stanco  a incorniciargli il volto.
Natsu era entrato piano, i passi leggeri e senza dire una parola si sedette sul letto, si tolse gli stivali e poi si accoccolò al suo fianco, come se fosse la cosa più naturale al mondo e in un certo senso lo era, incastrarsi al suo corpo morbido, farsi sfiorare il viso dai suoi capelli e restare a sentire il dolce ritmo del suo sospiro.
-Non hai sonno?- le domandò con gli occhi chiusi sentendola mugugnare di diniego.
-E' una abitudine leggere prima di addormentarmi, almeno prima di te- sussurrò Lucy vedendolo ghignare soddisfatto -Ma i miei occhi sono stanchi, leggi per me- chiese con dolcezza ciondolandogli il libro  davanti al viso, gli occhi sgranati  al suono di quella richiesta.
-Non ci penso proprio-
-Dai- insistette, perché era un suo desiderio segreto sentirlo leggere per lei, le s'imporporano le guance a quel pensiero costudito nel suo cuore.
-Ho detto no!- replicò stizzito facendola annuire dispiaciuta -Scusa Natsu, a volte dimentico che con te c'è un limite- mormorò Lucy ripiegando le pagine del libro, era stanca per litigare e arresa stava per riposare il tomo sul comodino vicino quando Natsu le racchiuse il polso con la mano.
-Lu ecco io vorrei ma...- sospirò e puntò lo sguardo verso le lenzuola, sentiva il suo sguardo interrogativo puntato addosso -Papà mi ha insegnato a brandire la spada, arrampicarmi sugli alberi e tante altre cose divertenti ma leggere... bè leggere non sembrava divertente-  scostò le dita portandole a picchiettare su una gamba, sobbalzò quando guardando Lucy la vide osservarlo con una strana espressione, sembrava intenerita forse?
-Be' ma alcune parole papà me le ha insegnate! Tipo rum o bordello o...- farfugliò facendole strabuzzare appena gli occhi.
Ma distese le labbra in un sorriso, il libro scivolò tra il suo corpo e quello di Natsu quando distendendosi portò le braccia a stringerlo, con le dita gli accarezzava la schiena fasciata dal tessuto leggero della camicia.
-Posso insegnarti io...-
-No grazie-
-Dai solo qualche frase- continuò sfiorandogli le labbra con le sue fino a farsi baciare, coccolò il capo contro il suo torace quando scostarono le bocche, strofinandoci poi il naso.
-Potrebbe servirti in futuro-
-Mmm- mugugnò lui
-Mmm è un si?- domandò lei in modo vivace
-Mmm- ripeté e Lucy prese quel mugugno come una affermazione
-Sono terribilmente stanco- lo sentì sussurrare piano.
E lei lo strinse forte, tra di loro avevano risolto ben poco con le parole ma era stanca anche lei e sussurrandogli un -Dormiamo ok?- si lasciò abbandonare dal sonno, dal suo profumo e da quel pensiero che la fece sorridere, con Nastu era così, si faceva odiare e amare al contempo e lei poteva solo accettarlo così come era.
-Che razza di amore è se non ci si fa del male?-


***

Si era svegliata a causa di quei fastidiosi e spigolosi angoli del libro, si era sentita pungolare il ventre e raccogliendolo dalla nicchia che si era formata tra lei e Nastu ancora abbracciata a lei, lo posò sul comodino vicino, il cero della candela ormai consumato tutto e la luce del primo mattino a irradiare piano la stanza.
Si scostò da lui a malincuore ma la voglia improvvisa di una boccata d'aria era più forte e guardandolo un ultima volta radiosa, chiuse la porta della stanza avviandosi sul ponte.
Un vento fresco le accarezzò il viso e riempendosi i polmoni d'aria genuina s'incamminò vero una della balaustre, notando che il sole ancora non era sorto.
Fu attratta dal suono di corde pizzicate e si stupì nel vedere Bixlow, appollaiato sul parapetto intento a suonare un chitarra, canticchiava pure, probabilmente era reduce da un turno di guardia notturna
-Non pensavo sapessi usarla- esordì attirando l'attenzione del pirata e del suo sorriso scanzonato -Buon giorno principessa- la salutò continuando placidamente a pizzicare le corde tra i polpastrelli.
Cantava la storia dell'amore verso una fanciulla -Chi è la fortunata?- domandò ancora picchiettando le dita sulla superfice del parapetto, non che avesse mai instaurato un tipo di dialogo con Bixlow ma quell'atmosfera mattutina la rendeva estremamente loquace.
-E' occhi blu- rispose e Lucy per un attimo parve di vedere malinconia in quegli occhi di solito furbi e spensierati.
I capelli le svolazzarono sul viso quando una folata di vento più forte la colpì e spostandoseli con le dita mise a fuoco la costa di una cittadina, ancora era distante ma già si potevano intravedere le case e i primi bagliori mattutini che le caratterizzavano.
-Che città è quella?- chiese curiosa e ridente sorprendendosi di fronte alla risata gracchiata di Bixlow -Ma come principessa? Quella è Crocus-
Crocus.
Gli occhi di Lucy si sgranarono e la bocca si schiuse -Lucy, siamo a Cocrus...- aveva ripetuto Bixlow, il tono di voce un poco allarmato nel vederla totalmente assente.
-Crocus- ripeté Lucy dopo attimi infiniti -Crocus-...


ANGOLO DAIMLER- Buona sera!!! C'è l'ho fatta!!! Sono riuscita a pubblicare in tempi ragionevoli (non proprio brevi ma ragionevoli dai ;)) Chronicles !
Il prossimo sarà l'ultimo della prima saga e spero davvero di postarlo il prima possibile anche se volevo dedicarmi a qualche altro progettino.
Grazie a chi continua a seguire la storia con passione e affetto! Un bacione enorme!!
   
 
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