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Autore: nonmifametterenessunnome    22/03/2016    2 recensioni
Il mondo di oggi, con le tragedie di questi giorni, visti dagli occhi di chi li ha vissuti di prima persona. Tutto ciò racchiuso in una lettera di un bambino per la sua amata madre.
Genere: Angst, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io sogno di dare alla luce un bambino che chieda: “Mamma, che cosa era la guerra?”
-Cit. Eve Merriam
 
Ciao, mamma. È da tanto tempo che non parliamo, vero?
Beh, in realtà io ti parlo tutti i giorni, ma tu non riesci più a sentirmi.
Ti vedo piangere ogni sera, mamma.
Ti vedo bagnare il cuscino di lacrime, quello stesso cuscino che soffoca i tuoi singhiozzi che non vuoi fare udire a papà.
Vuoi sapere un segreto?
Anche papà, quando tu non lo vedi, piange silenziosamente, sai?
Non dovete essere tristi per me!
Io sto bene, ho anche conosciuto un nuovo amico dove mi trovo ora! È arrivato da poco ed ancora trema dalla paura.
Cerco di consolarlo come mi hai insegnato tu, mamma, lo abbraccio e gli ripeto che va tutto bene- anche se io lo so, perché sono più grande di lui e queste cose le conosco, che non va bene affatto.
Quando guardiamo quello che vi succede da qui spesso si arrabbia.
Davvero tanto!
Come papà quando gli rispondevo ad una sua sgridata.
Urla.
Grida.
Sbraita.
A volte persino ad un bimbo grande come me fa paura.
Non per via della sua rabbia, eh. Per l’odio che scorgo nel suo sguardo quando vede i telegiornali, la stampa, i social network.
Non vuole che ciò che gli è accaduto venga raccontato.
Dice che, così, la gente piange e non vuole che ciò accada perché la gente cattiva ride di questo, ne è felice.
Io non la penso così e per questo spesso litighiamo.
Io penso che tutti dobbiate sapere che cosa è successo, anche se mi dispiaccio di sapere ciò che comporta.
Non voglio che tutti abbiate paura dei mussulmani.
Sì, mamma, ho scoperto chi mi ha ucciso.
Anzi, chi CI ha ucciso. So anche che è solo una parte di quelle persone.
Sono assassini.
Non ti preoccupare però, mamma, perché adesso arriverà Superman e vi proteggerà!
E nel frattempo che lo aspettate, non guardare con diffidenza la ragazza con il velo, seduta di fianco a te sul pullman, o il marocchino che ti vende quegli incensi che tanto ami perché sono mussulmani.
Perché, cara mamma, anche Amir è mussulmano eppure è bravo!
Mi dava sempre la sua merenda!
E i suoi genitori anche se sono diversi da noi sono buoni.
Ho insegnato al mio nuovo amico il detto che mi dicevi spesso tu: ‘non fare di tutta l’erba un fascio’. Solo ora ho capito che cosa vuol dire veramente.
Quelli che hanno messo la bomba o che ci hanno sparato non sono le stesse persone che spesso vanno alla moschea di fronte casa nostra.
Solo una cosa non ha capito il mio amico, e sinceramente neanch’io: ma nessuno ha mai insegnato a questi signori che ‘Il gioco è bello quando dura poco ?’ Perché anche noi giocavamo a fare la guerra a scuola e mi ha detto il mio amico che anche a Bruxelles era così.
Quindi è così che gli adulti giocano a fare la guerra?
Beh, allora sono contento del fatto che non diventerò mai grande, mamma, perché io a questo gioco non ci voglio giocare!
Mamma dillo anche a papà.
Non odiate quelli che sono diversi da noi solo perché gente cattiva ci ha ucciso!
Ci sono molti bambini mussulmani uccisi da quelle stesse persone, sai?
Da qualche parte c’è una mamma come te che piange per il tuo stesso motivo.
E non odiare nemmeno quelli dell’ISIS.
Hanno bisogno solo di qualcuno che dica loro di smetterla di giocare a questo gioco stupido.
Adesso devo andare, mamma: tra poco il mio nuovo amico mi porta a visitare la sua città!
Sono così emozionato!
Ovviamente domani lo porterò a vedere la Torre Eifell.
Vi voglio bene.
Ciao, papà.
Ciao, mamma.
A presto!



Quando ho scritto questa storia mi sono messa a piangere.
Lo ammetto.
Vedere quelle immagini al telegiornale, sentire i pianti dei bambini spaventati o feriti e vedere le strade di Bruxelles deserte mi hanno veramente scosso.
Un mio grande abbraccio a tutte le famiglie in lutto per colpa dell’ ISIS.
A presto in contesti più allegri spero,
nonmifametterenessunnome
   
 
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