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Autore: _stilesyouaretheone_    23/03/2016    1 recensioni
"Mi girai e la vidi, non credevo ai miei occhi. Lydia Martin era proprio davanti a me e mi fissava con aria preoccupata.
Indossava un vestito aderente nero, che fasciava le sue curve in modo perfetto, ai piedi delle ballerine grigie e i capelli raccolti in uno chignon disordinato. Non era truccata ma restava comunque la cosa più bella che avessi mai visto. Mi sorrise, e capi che era tutto reale, lydia era lì."
Piccola ff su stiles e lydia.
Ambientata tra la 5a e la 5b. Buona lettura. ❤
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kira Yukimura, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*lydia* Mi guardai allo specchio, eccomi li, capelli raccolti in modo veloce, zero trucco e sorriso spento . Non ero sicura della mia decisione Non sapevo come avrebbe reagito stiles a trovarmi li, insomma non ci parlavamo da mesi ormai. Avevo sentito per caso una conversazione tra lui e il padre, dove stiles, come al solito, si lamentava della messa per sua madre, e di punto in bianco mi è venuta la stranissima idea di andarci. Così salì in macchina e in men che non si dica ero al cimitero. Non fu difficile trovare la tomba di Claudia stilinski, dato che era circondata da persone. Sagome ricurve e vestite di nero. Mettevano i brividi, per qualche nano secondo l’idea di voltarmi e andarmene senza farmi vedere fece capolino nella mia mente, ma poi vidi la gente allontanarsi dalla lapide, lasciando spazio a un’altra immagine, un ragazzo, curvo completamente sul terreno. Le spalle della figura che si muovevano, su e poi giù. Mi si strinse il cuore quando capi che si trattava di stiles Quell’esile corpicino, così piccolo e fragile, stava poggiato a quel pezzo di marmo freddo e senza vita come se fosse l’unico appiglio rimasto. Per un momento ho desiderato essere io l’appoggio di stiles. Come quando lui era stato il mio al funerale di Allison, o a quello di aiden. Non potevo andarmene Non potevo abbandonarlo li Non dopo tutto quello che lui aveva fatto per me. Decisa e con gli occhi lucidi mi incammina verso di lui. Quando ero abbastanza vicina lo senti parlare. “…Quella bellissima ragazza, per la quale ho una cotta dalla terza elementare, capelli biondo fragola, occhi verdi e corpo perfetto.? Ecco nemmeno lei mi parla ancora. Sembra che tutti i miei amici mi abbiano abbandonato. Non so se andrò al college. Non sento di averne le forze.. non so come sia successo tutto ques..” non lo feci apposta. Ma toccai un sassolino facendolo cadere, che colpì, guarda caso, proprio il lato della lapide. Stiles si girò. Gli occhi lucidi, le lacrime che rigavano il suo bellissimo viso. Lo sguardo perso. Gli sorrisi. Lui si alzò, si tolse la terra dai pantaloni, e si avvicinò. Bastava un movimento impercettibile per trovarmi tra le sue braccia, e dirò la verità, speravo succedesse. “hei lydia. Che ci fai qui??” chiese con voce tremante, quasi sussurrando. Provai a rispondere, anche se il nodo in gola mi stava strozzato. “volevo vederti. Ho sentito tu e tuo padre parlare di questa messa nei corridoi della scuola, e ho pensato che Scott non ci sarebbe stato e nemmeno malia. Quindi ho avuto la malsana idea di venire io. Che idea stupida. Me ne vado.” Mi stavo voltando per andarmene quando lui mi prese il braccio e mi avvicinò a sé. Stringendomi. Mi mise il viso tra i capelli. E senti il collo umido. Stiles stava piangendo E io ero l’unica cosa a cui si aggrappava. *stiles* Mi sorrise E tutto sembrò mettersi a posto. Ogni pezzo era nel posto che gli spetta. Le domandai con voce tremante perché era lì. Lei rispose che aveva pensato di venire alla messa perché ne scott ne malia ci sarebbero stati. Lei era lì per me. Fece per andarsene e senza pensarci due volte la fermai e la strinsi a me. Sprofondai il volto nei suoi capelli. Assaporando il suo buonissimo profumo. Dio, mi era mancata Ricominciai a piangere come un bambino Bagnandole tutto il collo. Dopo un tempo indefinito mi staccai a malincuore dalle sue braccia e la guardai. Anche Lei stava piangendo “scusa, ti ho bagnato il collo di lacrime.” Dissi. “non preoccuparti.” Sussurrò lei. “allora, come stai? Novità?” chiesi, sperando di non essere più al centro dell’attenzione. “non c’è male. Si va avanti.” “voglio andarmene da qui, andiamo a prenderci un caffè?” chiesi. Sentivo il peso del cimitero opprimermi. Lei mi guardò e sorrise, voltandosi e incamminandosi verso la sua auto. “ci vediamo a casa tua.”disse “a tra poco” risposi Alla radio davano un pezzo orecchiabile. “I miss the taste of the sweet life I miss the conversation I’m seaching for a song tonight I’m changing all of the station I like to think that we had it all We Drew a map to a better Place But on that road I took a fall Oh baby why did you run away?”
  
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