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Autore: ShawnSpenstar    23/03/2016    2 recensioni
Sei diverse coppie di personaggi, sei rapporti che la saga della Guerra dei Mille Anni ha portato in superficie, sei storie che vale la pena di raccontare.
Raccolta di one-shot su una serie di personaggi che riflettono sui rispettivi legami (d'amore, d'amicizia, familiari o altro) che hanno con alcune persone che sono stati una parte fondamentale delle loro vite, di come essi si siano sviluppati, trasformati o distrutti.
Attenzione: anche se tratterò di rapporti che sono stati evidenziati durante la saga sopracitata, le varie storie non saranno obbligatoriamente ambientate durante la Guerra dei Mille Anni, ma avranno diverse collocazioni temporali e non seguiranno nemmeno le stesse mdalità di narrazione
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ise Nanao, Kurosaki Ichigo, Kyouraku Shunsui, Ukitate Jyuushiro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ballata dei fratelli di sangue

 

 

Mi chiamo Jugo e sono una leggenda.

Per quanto possa sembrare presuntuoso, questa frase potrebbe davvero essere l'inizio di una mia autobiografia.

 

Purtroppo però, la leggenda che si è incarnata in me non è una di quelle epiche storie di eroi del destino protagonisti di imprese leggendarie, e nemmeno una narrazione più realistica di uomini geniali e visionari capaci di condurre la razza umana verso il futuro; io sono un tipo di quincy che, si narrava, nascesse ogni vent'anni circa ma che in realtà non si era mai manifestato, un quincy completamente privo di poteri.

Più ci penso, più mi viene da piangere; che senso ha appartenere ad una particolare razza di umani nata per cacciare gli spiriti malvagi se poi nasci così? E perché, tra tutti quelli esistenti al mondo, dovevo essere io questo quincy "leggendario"?

 

Ormai non sono più un bambino eppure, nel villaggio, nessuno mi vuole come compagno di battaglia, del resto è rischioso uccidere hollow insieme a qualcuno che non è in grado di difendersi… e poi io sarei "speciale".

Li odio quando fanno così, li odio tutti, dicono che lo fanno perché mi vogliono bene, che cercano semplicemente di farmi sentire accettato; sono solo degli egoisti desiderosi di lavarsi la coscienza, in poco tempo si dimenticheranno perfino che esisto.

Se davvero tenessero a me non mi definirebbero "speciale"; io sono un rifiuto, un essere imperfetto che non è stato soppresso da piccolo solo perché non c'era un familiare che volesse farlo dato che sono orfano dalla nascita e mio zio non aveva alcuna intenzione di privarsi di un paio di braccia in più.

 

Io sono un incapace e lui è stato l'unico che ha avuto il coraggio di dirmelo.

 

Bazzard Black, il mio migliore amico.

 

Lui sì che è davvero un quincy speciale: non solo è un talento naturale, ha la mia stessa età eppure riesce a creare un Heilig Bogen per mano mentre io non riesco nemmeno ad usare il Blut, ma è anche l'unica persona che mi capisce fino in fondo, che invece di provare a blandirmi con belle parole per poi abbandonarmi ha deciso di diventare il mio compagno di allenamenti e di battaglia, pur conscio del fatto che, per lui, sarei stato più un peso che un aiuto; ricordo che quando gli ho chiesto perché volesse proprio me ma ha risposto che cercava qualcuno che avesse la sua stessa forza d'animo perché solo una persona simile avrebbe potuto stare al suo passo.

 

Io stare al passo di Bazz, sarebbe ridicolo anche solo pensarlo.

 

Eppure lui mi ha detto che non dovevo assolutamente preoccuparmi, che avevo tutto il tempo per migliorare perché lui mi avrebbe protetto fin quando non sarei stato capace di farlo da solo, come avrebbe fatto un vero fratello maggiore.

 

Da quel giorno abbiamo sempre combattuto insieme come veri fratelli, sostenendoci reciprocamente nei rispettivi progressi; all'epoca il nostro desiderio era solo quello di diventare due quincy degni di essere ricordati nella storia della nostra razza ma sempre senza scadere nell'egoismo o nel rischio di abbandonare l'altro al suo destino… Bazz ripeteva che questo era essere una famiglia.

 

 

Poi, una notte, su di lui si abbatté un rosso inferno di sangue e morte, e, quando uscì da quel pandemonio, era come se quel fuoco l'avesse consumato fin nell'anima e fosse rinato dalle ceneri; era completamente diverso da come era prima: più determinato nel diventare forte; più aggressivo verbalmente e soggetto ad improvvisi scatti d'ira o violenti sfoghi.

 

Ma più di tutto era ossessionato dall'idea di vendicarsi dell'assassino dei suoi genitori: il re, anzi, il dio dei quincy, l'onnipotente Yhwach. Era un'impresa titanica per cui perfino un talento naturale come Bazz avrebbe dovuto allenarsi per decenni senza attimi di riposo, era impossibile che ci riuscisse con un peso come me a frenarlo.

 

Lo supplicai di rompere la nostra alleanza: gli raccontai come, grazie a lui, fossi migliorato a sufficienza da potermi  difendere da solo; mentii affermando di aver fatto amicizia con un piccolo gruppo di giovani quincy del villaggio e che questi si erano offerti di aiutarmi al posto suo nel mio percorso di crescita; gli dimostrai in modo logico e inequivocabile che, se avesse continuato ad allenarsi con me, non sarebbe mai riuscito a raggiungere il suo scopo…

 

ma il nostro è un legame di sangue, e un legame così non può essere rotto.

 

Quella risposta mi rimarrà incisa nella memoria per sempre.

Non era ciò che volevo sentire, non sono nemmeno sicuro che abbia un senso… eppure quelle parole sono il motivo per cui, anche se sono un incapace, continuerò a scagliare le mie frecce di legno fino a che non sfrecceranno alla stessa velocità di quelle di Reishi.

 

Perché se il fratello maggiore ha un sogno, il fratello minore deve aiutare a realizzarlo.

 

 

----

 

 

Mi chiamo Jugram Haschwalth e sono una leggenda.

 

Solo due parole cambiate in una frase, eppure la distanza che separa quelle due frasi è molto superiore ai dieci anni indicati sui calendari.

 

In questi anni ho imparato bene il valore delle parole, esse sono in grado di cambiare il destino degli uomini anche più delle azioni in certi casi; io lo so bene, sono state proprio delle parole a trasformare colui che ero in colui che sono ora, a distruggere totalmente la mia strada e i legami, o meglio il legame, che avevo costruito lungo il percorso e a cui tenevo più della mia vita.

I sacrifici sono necessari per chi desidera una nuova esistenza mi hanno detto, e forse è vero, ma io non riesco a non pensare che certe cose siano cambiate troppo e troppo in fretta , in modo estraneo alla mia volontà; non avrei mai voluto tradire la fiducia di Bazz, ne vedere un legame, da lui stesso definito indistruttibile, distorcersi nella versione malata di oggi.

 

Ma io… perdonami Bazz, io proprio non posso tradire Sua Maestà; Lui mi ha chiamato per nome e, con le sole parole, mi ha reso ciò che ho sempre voluto essere.

 

Non sono più Jugo, il ragazzino impaurito che sottostava alle violenze e alle sevizie di quel maiale di suo zio.

 

Non sono più Jugo, il perdente, il fratellino debole del grande Bazz sempre bisognoso di protezione.

 

Io sono Jugram Haschwalth, il più giovane capitano della storia dell'esercito dei quincy.

 

Di PIÙ, SONO IL FUTURO GRAN MAESTRO DEL CORPO SCELTO DEGLI STERNRITTER!

 

ANCORA DI PIÙ, SONO L'ALTER EGO DEL RE DEI QUINCY CHE, NEL MOMENTO IN CUI SUA MAESTÀ CHIUDE GLI OCCHI, INDOSSA LA MASCHERA DEL REGGENTE E DIVENTA IL GUERRIERO CHE NESSUN QUINCY, SHINIGAMI O HOLLOW PUÒ' SCONFIGGERE!

 

IO SONO JUGRAM HASCHWALTH, IL THE ALMIGHTY!

 

 

E devo a Yhwach tutto questo.

 

Ricordo ancora come se fosse ieri le parole che mi disse quel giorno, il suo "sei speciale" era così diverso da quello ipocrita degli abitanti del nostro villaggio, era profondamente sentito e carico di affetto familiare; erano parole dette da qualcuno che era realmente interessato al mio destino.

Solo una volta nella mia vita solo una volta ho ricevuto un "sei speciale" comparabile a quello, anche se dal significato diametralmente opposto.

 

Ed è stato il tuo, Bazz.

 

Avevi ragione, fratello, per quanto le situazioni, i sogni o gli ideali possano cambiare, i legami di sangue non si possono spezzare; una famiglia resta tale per sempre, e ora, grazie al re, osservo la realtà dalla giusta prospettiva: Sua Maestà è il nostro vero padre, noi quincy siamo i figli e tu, Bazz, sei mio fratello.

 

So bene che fatichi ad accettare il modo in cui le nostre vite sono cambiate, ma non devi preoccuparti di nulla: mi hai insegnato che in una famiglia si cresce insieme senza egoismo e rifuggendo dal pericolo di abbandonare l'altro al suo destino, e, per anni, li hai messi in pratica, proteggendomi.

 

Ora lascia che sia io a proteggerti.

 

Lascia che sia io… il fratello maggiore.

 

 

 

SPAZIO DELL'AUTORE

 

Tercer capítulo de esta colecciòn (visto, sono pure poliglotta) ed eccovi due personaggi cui scommetto nessuno aveva pensato e se qualcuno l'ha fatto… beh, sappiate che non vi credo (scherzo, ovviamente).

 

 E quindi dopo lo zio migliore della storia di Bleach (Shunsui), in questo capitolo abbiamo lo zio peggiore della storia di Bleach (ovviamente quello di Jugo, immagino di non essere l'unico che dopo aver visto l'espressione di Haschwalth e aver letto quel "mio piccolo caro Jugo" del capitolo 631 ha pensato che lo zio lo picchiasse e, forse, abusasse di lui) ma anche una delle "fratellanze" più complesse e ben scritte di tutto il manga.

Il mio obiettivo in questo capitolo era soprattutto far risaltare, tramite il POV del personaggio che nel manga non è narratore, il tratto più meraviglioso della loro amicizia, per quanto sia finita male, e cioè che, da ambo le parti, era totalmente sincera; entrambi credevano nell'altro fermamente, desideravano fare il bene dell'altro e nessuno dei due era lì solo perché gli faceva comodo, forse Bazz B è un po' egocentrico e, infatti, al momento della grande rivelazione fatica a sopportare la verità ma, a mio parere, non vuol dire che si fosse scelto Jugo come sottoposto solo per auto-glorificarsi. Probabilmente è anche per questo che è finita in tragedia.
 

La loro "battaglia" nel manga (da leggersi: Jugo gioca a tris su Bazz B con la spada) è molto sottovalutata ed ha perfino un che di poetico che spero di essere riuscito a trasmettere anche in questa storia mentre con il climax di frasi in stampato volevo rappresentare la progressiva perdita della ragione di Jugo (evidentissima nei recenti capitoli in cui è comparso) di fronte alla consapevolezza di essere passato dai traumi dell'infanzia ad essere un guerriero micidiale a tratti addirittura onnipotente.

 

Spero che, nonostante i personaggi non siano tra i più popolari, il capitolo sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate e, se volete, provate a sbilanciarvi su chi potrebbe essere la prossima coppia di personaggi (indizio: saranno due shinigami e il loro non sarà un legame amoroso).


hasta la vista, companeros! Alla prossima.
  
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