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Autore: Lele_Stylinson010    24/03/2016    2 recensioni
Louis William Tomlinson,uomo d'affari di circa trent'anni,viveve a Parigi in una grandissima villa in centro.Gestisce una grande azzienda,una delle più importanti di francia,è ammirato da tutti per la sua bellezza,intelligenza,ma soprattutto per la sua bravura.Sembrerebbe avere una vita perfetta ma c'è una cosa che non va tralasciata:è completamente immobilizzato e vive ventiquattro ore su ventiquattro su una seggiola a rotelle.Non è più indipendente da ormai due anni dall'incidente che gli ha cambiato la sua vita.
Harry Edward Styles,uomo di ventisette anni vive nella periferia di Parigi con le sue cinque sorelle.Cerca da ormai sette mesi un lavoro stabile per poter mantenere le sue sorelle e sua madre adottiva.Un giorno,la polizia lo ritrova a spacciare con un suo amico il quale nome è Zayn,viene messo in carcere per sei mesi.Una volta uscito si ritrova nel panico più totale,finchè non si ritrova faccia a faccia con un annuncio che gli cambierà la vita.
E se Louis avesse bisogno di un badante ventiquattro ore al giorno e Harry cercasse un lavoro?Cosa succederebbe?
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao questa è una nuova fanfiction sui Larry.L'inizio mi piace particolarmente,ma ovviamente non sta a me deciderlo.Comunque ringrazio mia sorella per l'aiuto.Questa storia è ispirata ad un film francese.Buona lettura



-Signore, sono arrivati i postulanti, la stanno aspettando- mi sussurò all'orecchio Perry, la mia segretaria.

-Si si scusi,mi aiuta?-le chiesi cercando inutilmente di sistemarmi il colletto della mia giacca ricamata

-Certo ,non si preoccupi-mi rassicurò cominciando a toccare i mio colletto e la cravatta, una volta finito, mi fece girare in modo mi potessi trovare di fronte allo specchio contornato d'oro, guardai il mio riflesso e sospirai, perché a me? Cosa avevo sbagliato? Lanciai un ultimo sguardo alla mia figura e un sorriso malinconico si fece spazio sul mio viso coperto da un leggero accenno di barba.

-Sta benissimo signore-mi lodò Perry sorridendomi e appoggiandomi una mano sulla spalla

-Si, ma ora basta, andiamo o faremo tardi-ordinai cercando di non mostrare la tristezza nella mia voce.

La mia segretaria mi girò intorno fino ad arrivarmi dietro e cominciò a spingermi lungo il corridoio decorato da un'infinità di quadri del medioevo che avevo acquistato il mese scorso ad una mostra.  La carrozzella procedeva lenta, impigliandosi di tanto in tanto nella pregiata stoffa del tappeto rosso e oro comprato secoli fa a Venezia, quando ero ancora in grado di camminare. Ai lati, innumerevoli specchi riflettevano una cupa figura china su se stessa, impaurita e rassegnata a vivere in quel modo il resto della sua vita. Il ventenne entusiasta che era solito specchiarsi in quella luce era scomparso, sostituito da quella che amavo chiamare "l'ombra di me stesso". Sopra di me brillavano enormi candelabri di cristallo che, assorbendo la luce, la riflettevano in una miriade di colori diversi. Arrivammo lentamente alla fine di quel corridoio e ne varcammo la soglia. Volsi il capo all'indietro, restando ad ammirare silenziosamente l'immenso corridoio. Qualche occhiata fugace agli specchi e mi girai nuovamente verso l'uscita. 

Arrivati nel mio studio dove si sarebbero tenuti i colloqui,Perry si sedette al posto dove prima ero solito a sedermi io.Ma ora mi spettava solo l'angolo del tavolo.Si girò verso di me come per avere il consenso di cominciare questa tortura,avete idea di cosa voglia dire essere privati della propria liberà,della propria indipendenza? E di vedere negli occhi di tutti solo pietà?

Ero completamente perso nei miei pensieri che non mi accorsi nemmeno che il primo signore era entrato,lo guardai con attenzione,ma non notai altro che un uomo ossessionato dai soldi e che mi vedeva come un pezzo di carne incapace di fare nulla,sapete,quando non ci si può muovere e fare nulla tutto il giorno,si aveva parecchio tempo per pensare,ma io mi divertivo a leggere le espressioni che faceva la gente,di come mentivao di come ti sorrideva.

Più continuavo a guardare quell'uomo che mi pare si chiamasse Rick e più mi veniva voglia di sputargli addosso,parlava a Perry di come mi avrebbe trattato o di come mi avrebbe aiutato e lei lo guardava incantato.Arrivati alla fine del questo poema,la mia segretaria,gli disse che gli avremmo fatto sapere al più presto,ma io non ero dello stesso parere.

-Allora? Cosa ne pensate?-mi domandò continuando a leggere il suo curriculum 

-Non mi piace-le risposi senza esitare

-Ma come,mi sembra una persona molto disponibile e gentile,sarebbe perfetto-affermò però stavolta guardandomi

-Le ho detto di no,basta-alzai la voce guardandola intensamente

-Uff,delle volte non la capisco-sospirò cominciando a riordinare la scrivania

-Non mi capisce?certo,lei non mi può capire,lei non è su questa cazzo di seggiola a rotelle ventiquattro ore su ventiquattro,lei può tranquillamente  andare in bagno senza che qualcuno le chieda se ha finito o se ha bisogno per alzarsi,lei non resta tutto il giorno senza fare niente,lei non ha bisogno di un badante per vivere,ha visto come mi guardava quell'uomo? Per lui sono solo un pezzo di carne che non può nemmeno piscare,per lui basta darmi un libro o mettermi  la tv e sono felice,mentre lui si guadagna un bel po' di soldi.Sa quanto vorrei in questo momento alzarmi da questa cazzo di sedia e potermene andare da questo posto di merda?lo sa?No.Perciò visto che ora devo scegliere un badante per perdere quella poco di dignità che mi resta,voglio scegliere io quella persona se per lei non è un problema ovvio-Urlai contro una Perry che mi guardava mortificata.Quanto avrei voluto poter dare un pugno al tavolo e alzarmi per andare via,ma non potevo,perché ero segregato su questa sedia per il resto dei miei giorni.
   
 
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