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Autore: Laurie    24/03/2016    0 recensioni
La raccolta di ficlet definitiva su Nana. Personaggi, coppie e problemi esistenziali potrebbero variare notevolmente di capitolo in capitolo.
A letter from the depth
Un amore mai consumato può fare ancora male {Nobu/Nana K.}
Storie pubblicate:
Your heart-shaped box {Reira/Ren}
Words are meaningless (and forgettable) {Naoki e Reira}
Effimero {Ren/Shin}
All you ever wanted, all you ever needed {Shin/Reira}
Let me steal this moment {Reira/Takumi}
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Slash, FemSlash | Personaggi: Naoki Fujieda, Nobuo Terashima, Reira Serizawa, Ren Honjo, Shinichi Okazaki
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Effimero
 

“Suona ancora qualcosa.”

Ren prende in mano la chitarra. Esegue un accordo, e guarda Shin con il sorriso accattivante che molte donne hanno amato.

“Questa la conosci?” accenna all’inizio di Hallelujah. “Facciamola insieme, dai. Prendi la chitarra acustica. Ti insegno qualcosa di nuovo.”

Shin si sente felice. Mai come in quei momenti, quando Ren gli permette di condividere la musica, sente di volergli bene.

 

***

Shin taglia le verdure con attenzione per evitare di ferirsi col coltello. Controlla l’acqua sul fuoco, si assicura di non dimenticare il sale. Nessuno gli ha insegnato a cucinare, ricorda solo quando lo faceva Ryoko, quelle volte in cui si rifugiava nella sua cucina e la stava a guardare – a spiare – tranquillo e vagamente felice mentre lei preparava il pranzo.

“Che cosa abbiamo qui?”

Ren compare dietro di lui, gli sfiora la spalla mentre si china sul tavolo.

“Minestra di tofu e verdure. Fa bene alla salute, o così dice Yasu. La vuoi piccante?”

“Lo sai che mi piace salato.”

Shin sente il respiro di Ren sul collo, e un brivido lo attraversa.
”No, non lo sapevo,” sussurra in risposta.

Il bacio che sente sulla pelle lo distrae. Sente una mano cercare sotto il grembiule, arrivare alla maglietta e sollevarla. Il contatto con quelle dita che gli accarezzano l’addome non è una sorpresa per Shin, ma è sempre una sensazione strana.

Non sono mani delicate di donna.

Sente le prime avvisaglie dell’eccitazione, e tenta di non pensare che Ren – quel Ren – sia colui che lo fa sentire così.

Tenta di non chiedersi il perché Ren lo stia scopando.

Il suo sguardo cade sul poster alla parete, quello con Sid e Nancy, che nessuno ha avuto il coraggio di togliere, che nessuno ha il coraggio di guardare.

Anche con Nana faceva l’amore a quel modo, selvaggio ed esuberante? Sì, anche con Nana, Shin ne è certo.

Si sente l’acqua bollire, sempre più veloce, sempre più rumorosa, fino a quando non trabocca oltre il bordo spegnendo il fuoco, e i due si accasciano sul piano di lavoro, i respiri pesanti, gli occhi socchiusi.

“Chiudiamo il gas. Non voglio ancora morire soffocato.”

***

“Sei sicuro di non voler tornare?”

Shin rimane in silenzio con il telefono in mano. Sta facendo la chiamata settimanale a Misato. Lei gli racconta di cosa accade a Tokyo, di cosa fanno Yasu e Nobu, di come sta Hachiko mentre la gravidanza sta giungendo al termine, di quanto tutti sono preoccupati. Anche lei è preoccupata, e Shin la rassicura come può sulle condizioni di Ren.
E Misato gli fa sempre quella domanda, che per un attimo non sa neppure lui cosa vuole rispondere.

“Ancora no,” dice con coraggio.

 

***

“Nana.”

Shin è sveglio, ascolta l’uomo accanto a lui chiamare la donna che non c’è e vorrebbe essere capace di piangere o di arrabbiarsi. Vorrebbe poter scrollare Ren anche quando la sua parte razionale gli dice che crollerebbe, che l’inossidabile Ren così orgoglioso sul palco si sfalderebbe come un foglia secca al solo tocco della verità.

E’ morta, avanti, o scappata così lontano perché non ci vuole più… né noi, né te.

Vorrebbe che Ren suonasse ancora, che Ren componesse nuove canzoni e che non cantasse più, quando non rimane accucciato in un angolo del divano immobile per ore, quelle canzoni disperate.
Love, love will tear us apart again…

 “Nana, Nana.”
Continua a ripetere nel sonno. Si calma solo quando il ragazzo gli afferra la mano, la stringe e dice: “Sono qui.”

Si sente sciocco, Shin, e si sente tradito.

 

***

Shin ripensa ad una telefonata con Misato.

“Hanno trovato un lavoro per te. Pensaci.”

“Lo dici per me, o per il tuo capo?”

Si pente di aver detto quelle parole a Misato. La ragazza cerca di far del suo meglio come assistente dei Blast, non è di certo colpa sua se lui ha firmato un contratto che lo vincola alla Gaia e ora l’azienda pretende che rispetti gli impegni presi.

“Perché devi saldare il debito con la Gaia, per la cauzione che ti hanno pagato.”

“Grazie. Per la sincerità.”
”Ma lo sai che anch’io sono preoccupata!”

“Lo so.”

E’ contento che lei non abbia tirato di mezzo gli altri. Lo sa che sono tutti in ansia per lui e per Ren.
Shin passeggia sulla banchina in attesa del treno. Porta solo una chitarra sulle spalle, e magari fra poco gli verrà voglia di suonare una canzone, una di quelle nuove che gli ha insegnato Ren.

Si chiede cosa farà lui quando non lo troverà. Manderanno qualcuno dello staff dei Trapnest a prenderlo. Lo troveranno abbastanza lucido da essere ragionevole, o forse Ren avrà trovato prima i tranquillanti che Shin aveva nascosto.

Riflette, con lucido cinismo, che a Ren sarebbe piaciuta un’uscita di scena tragica.

But love is not a victory march. It’s a cold and a broken hallelujah…

Shin attende, con un biglietto di sola andata per Tokyo in tasca. Guarda la neve scendere, si sente leggero ed effimero come quei fiocchi bianchi. Spera che presto questa sensazione passerà.
  
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