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Autore: acuddlyworgen    24/03/2016    2 recensioni
Una ragazza ricomincia la sua vita in una nuova città: un nuovo ambiente, una nuova scuola, nuovi amici, nuovi nemici e... nuovi amori.
A volte da una disgrazia può scaturire qualcosa di estremamente bello, che cambia la tua vita radicalmente.
A volte però le belle cose possono anche nascondere oscuri segreti.
Sembrerebbe la solita storiella adolescenziale.... Scoprirete che non lo è...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Passarono i giorni e le settimane, dettando il progressivo avvicinarsi del giorno della gara. La città iniziò a cambiare gradualmente, passando dalle decorazioni natalizie all'esposizione di tutti i generi di macchinari e dispositivi utili agli aspiranti a partecipare a Fairy Wars.

Camminando per il corso principale si passava da osservare miriadi di macchine da allenamento e fitness, a vetrine rivestite di ogni tipo di armamento non letale e oggetti tattici militari.

Anche a scuola l'atmosfera era cambiata. I ragazzi che avrebbero provato a partecipare erano trattati come delle celebrità, riveriti persino dai professori.

Gray non aveva perso un attimo e aveva approfittato della rinnovata popolarità per portarsi a letto quasi ogni ragazza della scuola, anche due o tre per volta, a detta dei ragazzi. Juvia era diventata una furia e iniziò a farsi vedere sempre di meno, apparendo ogni tanto per fare qualche domanda sui possibili piani del ragazzo, per scomparire subito dopo. A un certo punto scomparì del tutto, anche se la sua presenza invisibile era percepibile in ogni momento.

Gli Slayer erano perennemente indaffarati in qualche missione ed era molto raro trovarli tutti insieme alla Caverna, come prima.

L'ultima volta che Lucy li aveva visti tutti riuniti era stato...

Era stato più di un mese fa, i ricordi affiorarono come se lo stesse vivendo in quel preciso momento.

................................................

<< Hey Lucy! Anche tu qui?>> Natsu veniva verso di lei spingendo un carrello straripante di carne, panettoni, pandori e, soprattutto, bevande alcoliche.

<< Ciao Natsu! Si, avevo finito quasi tutto a casa, quindi sono dovuta uscire per fare la spesa. Tu invece, vedo che avevi parecchia roba da comprare...>>

<< ah, si, questo è il terzo carrello, gli altri li hanno Sting e Cobra. Ehm... senti, ti volevo dire... ho saputo che a natale sei stata da Levy. Ma non è che ti segua o che vada in giro a farmi gli affari tuoi... me l'ha commentato Gajeel! Non sono mica come Juvia. Non che abbia qualcosa contro di lei, anzi mi sta simpatica... anche se il suo sguardo mi fa paura... forse perché ogni tanto somiglia un po' troppo a quello del fantasma di “The Grudge”... Ehmm... Comunque, cosa stavo dicendo? Ah, si! Vuoi venire a casa mia per festeggiare capodanno? Ci saranno tutti, una bella festa, si....>>

<< Certo! Perché no!>>

<< Eh, capisco, hai da fare... asp... cosa? Ci vieni? Splendido! Vedrai, sarà una figata! Eh, vado che quei due mi aspettano alla cassa, dopo quel vecchiaccio di Cobra si mette a brontolare. Allora ci vediamo! Ciao!>> Svoltò a sinistra alla fine della corsia, guardando lei con un sorriso a trentadue denti scolpito in faccia, ma non vide la piramide di due metri di scatolette di tonno che si trovava all'inizio della corsia contigua e ci sbatté contro, facendola crollare. Rimase immobile per qualche secondo, fissando il disastro, poi rimise una delle scatolette a posto, dopodiché si guardò intorno e scappò via a tutta velocità.

Lucy era rimasta si sasso, poi si accorse che un commesso stava arrivando, guardandola estremamente male, cosi si allontanò dalla scena del crimine facendo finta di niente e fischiettando una canzoncina random.

 

Casa Dragneel era irriconoscibile quella sera, tutta la facciata era ricoperta di luci e fari colorati mobili e ghirlande luccicanti che riflettevano i raggi luminosi in tutte le direzioni.

Da dentro proveniva della musica a volume altissimo e miriadi di ragazzi entravano ed uscivano in continuazione.

Nel gigantesco salotto era stata allestita una pista da ballo e le poltrone e divani erano stati spostati verso le pareti perimetrali. Su di essi c'erano parecchie, anche troppe, coppiette indaffarate a dimostrare il loro amore reciproco.

<< E ORAAA!! Il vostro MIDNIGHT DJ vi invita a scatenarvi sul ritmo di... SHAKE IT... OFF!!>> la musica ripartì e tutti si spostarono dal centro della pista, dove uno strano tizio in tuta attillata si scatenava con mosse strambe e sconnesse. La ragazza preferì evitare il pietoso spettacolo e si diresse in cucina, dove trovò Gajeel e Levy che chiacchieravano sorseggiando i loro cocktail.

<< Hey bionda!>>

<< Ciao Lu-chan, vuoi qualcosa da bere? Gaj falle un drink.>>

il ragazzone prese delle bottiglie dal piano cottura e mischiò l loro contenuto in un bicchiere, ci aggiunse un po' di ghiaccio e lo offrì a Lucy.

<< Grazie! Uh! Vodka alla pesca e Redbull, il mio preferito! Come lo sapevi?>>

<< Gheehee, ho dei poteri psichici. Vedi, quando ero piccolo mi hanno impiantato un microchip in test...>>

<< Quanto sei buffone. Gliel'ho detto io Lu-chan.>>

<< Buffone, io? A te piace parecchio questo buffone, però.>> la prese in braccio sollevandola per la vita e la baciò intensamente e a lungo... molto a lungo.

Lucy cominciò a sentirsi di troppo, cosi retrocesse piano piano per non disturbarli.

Arrivata fuori dalla cucina si voltò e qualcuno le venne addosso, facendole perdere l'equilibrio.

<< Oh, ciao Lucy.>> Gray, a torso nudo, teneva strette per i fianchi due ragazze, che ridacchiavano come stupide. << Che fai lì seduta per terra?>>

<< Beh, il pavimento mi sembrava triste, cosi gli volevo fare un po' di coccole...>>

<< Contenta tu... Andiamo bimbe?>>

<< hihihihihihi>>

<< Gray aspetta.>> la ragazza si issò in piedi, mettendo a posto i vestiti. << Hai visto Natsu?>>

<< Sala da pranzo.>> Il ragazzo le rispose senza nemmeno voltarsi o smettere di camminare. << allora ragazze, chi vuole essere la prima a far....>> Lucy non riuscì a udire il resto della frase e forse era meglio cosi.

 

Entrando nella stanza fu investita dal tanfo di un'aria satura di alcool e dal trambusto emesso da una trentina di giovani ammassati intorno al tavolo.

<< GIU! GIU! GIU! GIU! IEEE!!>>

cercava il suo amico con lo sguardo ma non riuscì a trovarlo, non che fosse facile, in messo a quella calca.

<< HAHAHAHA! Shono tutto un FUOCO! Avandi il prosshimo!>> Anche con quelle parole strascicate la voce era inconfondibile.>>

Si fece strada passando in mezzo a ragazzi sudaticci e maleodoranti, aprendosi il cammino a gomitate. Quando finalmente arrivò in prima fila trovò Natsu seduto a un capo del tavolo. Aveva davanti una fila di bicchierini da shot perfettamente allineati.

<< Allora? Shiete tutti delle pappe molli!? Nesshuno mi vuole sssfidare?!>>

Un ragazzo si mise a sedere sulla sedia all'altro capotavola. << BENE! Sei coraggiosssso, ma la vittoria è solo e sholtanto mmmia! Vai ragazzi! Fuoco!>> Due volontari diedero fuoco alla superficie del liquido contenuto negli shottini. << SCHIANTINI DEL DRAGO DI FFFFUOCOOOO!>> Natsu era euforico. Uno dopo l'altro, nel giro di sette o otto secondi, si schiantò tutti e dieci i bicchierini infuocati. Quando lui finì, il suo avversario era solo al quarto, che non riuscì a finire, esplodendo in un getto di vomito verdastro.

<< HAHAHAHA! MI CONFERMO CAMPIONE ANCORA UNA VOLTA!>> Sgranò gli occhi nello scorgere a Lucy tra la folla. << Hey guarda Lucy ho vinto!>> Salì in piedi sulla sedia ma dopo un secondo gli si rivoltarono gli occhi e cadde di facci sul tavolo, sfondandolo.

 

 

L'aria fresca scorreva placidamente tra i sempreverdi del giardino della magione, provocando un moto oscillatorio nei rami, che, visto dalla distanza a cui si trovava Lucy, appoggiata sul parapetto della balconata, dava l'impressione di trovarsi in messo a un oceano verde scuro.

<< GNNnn...>> il grugnito indicò il ritorno del ragazzo nel mondo dei vivi e lei diresse lo sguardo su di lui. Si trovava in condizioni pietose, i capelli erano tutti appiccicati e pieni di schegge di legno del tavolo, la camicia turchese tutta macchiata di schizzi di liquore e i jeans strappati, colpa dei due ragazzi che l'avevano aiutata a portarlo fuori, che glieli avevano incastrati nella porta. La faccia era la parte peggiore, con quel colorito grigiastro e gli occhi infossati. << C... cos'è successo...>>

<< Hai vinto.>>

<< Hehe, logicamente... ugh... la mia testa... cos'è tutto questo rumore... dì a tutti di stare zitti e andare a casa...>>

<< Interrompere la festa per via della tua stoltezza? Tieni, bevi questo, è un toccasana per la sbornia, lo preparo sempre per mio padre.>>

Il ragazzo trangugiò la bevanda e le porse il bicchiere. << Fa schifo.>>

<< Lo so, ma fa bene, vedrai.>> La ragazza fece per prendere il bicchiere ma temeva di perdere l'equilibrio sui tacchi dodici che portava, così preferì abbassarsi piegando le gambe. Natsu Sgranò gli occhi.

<< Cosa c'è, devi vomitare?>>

<< M... m... mutandine...>>

Si era scordata che portava la minigonna. Di solito indossava anche i leggings sotto, ma oggi aveva optato per delle autoreggenti opache.

<< EEEHHH!!??>> Tentò di coprirsi, rialzarsi, e girarsi, tutto in contemporanea, perdendo l'equilibrio e atterrando di fondoschiena di fianco al ragazzo. Dopo un attimo di disorientamento provò a rialzarsi ma Natsu si appoggiò a lei, con la faccia a metà tra la spalla e il seno, russando sommessamente.

Alzò gli occhi al cielo. Era stellato. Probabilmente avrebbe gelato quella sera ma lei non sentiva freddo. Il contatto con la pelle del ragazzo infondeva in lei una piacevole sensazione di calore.

Individuò l'orsa maggiore nel firmamento e poi, in quella costellazione, riconobbe le ultime due stelle, Dubhe e Merak. Quindi, tracciando una linea immaginaria lungo la congiungente tra le due, individuò la Stella Polare, nella costellazione dell'Orsa minore, o Piccolo Carro. Nelle vicinanze trovò la costellazione del Dragone, poi quella di Perseo e quella del Toro. Dove aveva imparato le costellazioni?

Forse gliele aveva illustrate sua madre, quando era ancora piccola.

<< Lucy...>> Distolse lo sguardo dalla volta celeste per puntarlo in giù, dove si trovò immersa in due grandi occhi di malachite.

<< Ti sei svegliato, allora ha fatto effetto il tonico...>>

<< Grazie.>>

<< Per cos...>>

<< Grazie Lucy. Veramente. Di solito tento con tutto me stesso di essere io a venire in soccorso alle persone, non sono abituato a che qualcuno si prenda cura di me.>>

<< Natsu, potrai sempre contare su di me.>>

<< E ti sono immensamente grato per questo.>>

Il ragazzo si mise in piedi a l'aiutò a fare lo stesso. Rimasero a guardarsi per qualche momento, tenendosi per mano. Il pollice di lui si muoveva ritmicamente delineando piccoli archi sul dorso della sua mano.

<< Uhm... Lucy... mi chiedevo... cosa fai venerdì sera?>>

<< EH? Mmm... non lo so. Di solito leggo o scrivo qualcosa, di sera.>>

<< ah... ho capito... no, perché, sai. Mi chiedevo... volevo chiederti se...>>

 

Vuoi uscire con me?

La voce era quella di Natsu, ma era distorta e col rumore di fondo, come se fosse una registrazione.

<< Cosa...>>

<< Ma che cazz...>> Il ragazzo iniziò a guardarsi intorno, cercando la fonte della voce.

Vorresti andare da qualche parte. Con me... qualche volta?

Il suono proveniva dalla balconata attigua a quella dove si trovavano.

Hey, bella, ti va di fare un giro insieme a me?

 

Se ti va... usciamo. Prima o poi.

 

Sentirono una risata provenire dalla stessa direzione.

<< Chi cazzo è!!?>> Natsu si appoggiò alla balaustra, sporgendosi pericolosamente per cercare di vedere chi c'era nell'altra terrazza. Poi trasalì di colpo quando due figure spuntarono da dietro alla ringhiera. Lucy fece appena in tempo ad afferrarlo per la camicia per evitare che cadesse. Intanto continuavano a ripetersi le stesse frasi registrate, che provenivano da un cellulare in mano a uno dei due ragazzi nell'altra balconata, quello biondo.

<< Dai Lucy digli di si! Sarà una settimana che si esercita a chiedertelo davanti allo specchio! La parte più bella però era la sua faccia! Vuoi vedere il video?>>

<< PICCOLE TESTE DI MINCHIA! Adesso è arrivata la vostra ora! Meglio che dite le vostre preghiere!>>

<< Hahaha! Cosi impari a dare fastidio a Lector e Frosch!>> Detto ciò, corsero via a gambe levate.

<< Maledetti! Se vi prendo vi strappo la spina dorsale e vi ci frusto! Quando avrò finito con voi non dovranno chiamare il becchino, ma la raccolta differenziata!>> Corse dietro ai due ragazzi urlando imprecazioni e minacce a non finire.

Lucy raccolse il bicchiere e lo portò in cucina, dove incontrò Leo in compagnia di una ragazza dai capelli rosa che indossava un cappottino di lana che sembrava morbidissimo.

<< Ciao Lucy! Ti posso presentare la mia ragazza?>>

<< Piacere, sono Lucy.>>

<< Piacere, mi chiamo Aries... mi scusi... Ariel... mi scusi.>>

<< Ma perché mi chiedi scus...>>

<< UHH! Ariel, senti che canzone hanno messo! “Sex on Fire”! Andiamo a ballare!>> Prese la sua ragazza per mano e la trascinò verso il salotto.

 

Si sedette su una sedia sorseggiando un po' di thè alla pesca.

<< Sei ancora qui bionda?>> Gajeel era appena entrato nella stanza. In una mano portava un boccale di birra mentre dall'altra parte abbracciava la sua ragazza, circondandola col braccio. Lucy temeva sempre che un giorno o l'altro potesse schiacciarla, visto che probabilmente solo quell'arto del ragazzo pesava quanto Levy.

<< Ciao Lu-chan.>> La sua amica aveva un'espressione estraniata ma beata, accentuata dal rossore delle sue guance.

<< Hey ragazzi, lo sapete che siete tutti spettinati? e... Gajeel, hai del rossetto sulla bocca... e sul collo... e sul petto...>> Preferì fermarsi e non andare oltre.

<< Gheehee, capita.>>

Vide la sua amica abbastanza intontita, cosi evitò di puntualizzare che aveva tutto il rossetto sbiadito.

 

<< E ORA, FANCIULLI MIEI, UNA SORPRESA SPECIALE!>> Era la voce di Natsu a risuonare all'improvviso dagli altoparlanti di tutta la casa.

“Che cosa ha in mente adesso?” La giovane partì a passo spedito in direzione del salotto, non capendo se in lei fosse più forte la curiosità o la preoccupazione.

<< Cavolo, sarà un bagno di sangue.>> Sentì proferire a un ragazzo che camminava in direzione contraria, preparandosi ad accendere una sigaretta.

<< Cosa vuoi dire?>> chiese lei voltandosi per mantenere il contatto visivo, senza però smettere di camminare. Non vedeva dove stava andando, e se ne rese conto troppo tardi, urtando contro qualcosa.

Girandosi, si trovò a pochi millimetri da un paio di pettorali splendidamente scolpiti.

<< Allora ci hai ripensato, alla mia proposta eh?>> Gray Fullbuster, con indosso solo le mutande a forma di elefante, la stava squadrando con aria compiaciuta. Trasse un respiro profondo, con la faccia di chi valuta se fare o no un favore a qualcuno, si stiracchiò mettendo in mostra i bicipiti perfetti i modo palesemente calcolato. << Beh, dovrai aspettare. C'è la fila e le ragazze potrebbero diventare violente se perdono il proprio turno.>>

La rabbia iniziò a ribollire in lei, ma riuscì a controllarla.

<< Oh Gray ti ringrazio tanto!>> la ragazza adottò la sua miglior espressione da cerbiatta, con annesso sbattimento di ciglia da gatta morta. << Non vedo l'ora, ma...>> parlava a voce alta per farsi sentire da tutte le stolte raggruppate nei dintorni. << … ho un dubbio... il preservativo protegge dalle piattole? No, perché Natsu mi ha detto che te le sei beccate il mese scorso e ancora non riesci a mandarle via.>> Rivolse al moro un sorriso malefico, che si tramutò in uno di puro compiacimento nel vedere l reazione del ragazzo, che era rimasto paralizzato, con il dito indice puntato in aria e la bocca spalancata, come per dire qualcosa. Lo lasciò lì, con la sua faccia da pesce lesso, e continuò il suo cammino attraverso il corridoio ormai evacuato dalle fanciulle.

 

La pista da ballo era più affollata di prima. La maggior parte dei festeggianti si era radunata lì al richiamo del padrone di casa e tutti lo guardavano. Era in piedi davanti alla console del DJ, si era cambiato i vestiti e ora indossava una camicia blu, una cravatta nera sottile e non stretta, e dei pantaloni neri.

<< Ragazzi e ragazze, per concessione dei due nuovi acquisti del team Slayers, vi propongo un bellissimo gioco!>> i suoi occhi brillavano come due smeraldi sotto la luce del faro che era puntato su di lui.

A un suo cenno le macchine del fumo spararono nubi candide che riempirono la stanza e i raggi colorati dei laser impazzirono in tutte le direzioni.

Poi due fari viola puntarono verso le due porte ai lati del salone, dalle quali entrarono due grandi sagome scure, indistinguibili in mezzo alla nebbia.

La colonna sonora delle bataglie epiche de “Il Signore degli Anelli” risuonò nell'edificio e tutti i presenti rimasero attoniti in quell'atmosfera surreale, aspettando finché il fumo si fu diradato.

Due grossi oggetti ricoperti da teli neri erano apparsi davanti a Natsu, e lui li indicava porgendo le mani aperte in avanti a mo' di chi consegna un importante dono.

Con movimenti scanditi dalla soundtrack diede l'ordine di scostare i teli, e la folla impazzì di entusiasmo. I “kyaaa!” delle femmine e gli “Evvaaaii!” dei maschi echeggiarono per un minuto buono, poi l'anfitrione impose il silenzio.

Lucy dovette farsi largo tra due muscoloni che le si erano parati davanti per riuscire a vedere la scena.

Sostenuti in aria da due dei robot di Natsu in posizione da “Uomo Vitruviano” c'erano Sting e Rogue. Ogni centimetro della loro pelle era ricoperto da strisce depilatorie, ad eccezione degli occhi e il naso.

<< In questo gioco vincono tutti! Ma il migliore in assoluto vincerà un premio speciale. Le regole sono semplici, ogni tentativo dà il diritto di strappare Una striscia. Chi li farà urlare di più otterrà questi due bei fustacchioni come schiavetti personali per una settimana!>> Dovette interrompersi per dare spazio al grido di giubilo generale della folla. << OK! Ogni tentativo vale dieci Jewel, potrete pagarli al mio amico Cobra, qui presente. Al mio segnale, scatenate l'inferno!>> Strappò le strisce dalla bocca dei ragazzi, lasciando un segno rosso dove prima si trovavano, e provocando veramente lo scatenarsi di un inferno, costituito da insulti e bestemmie da parte dei malcapitati e dalle urla dei presenti di “Prima io!”, “Tocca a me!” , “Vinco io!”.

Natsu venne da lei e la invitò ad andare in cucina, dove trovarono Gajeel e Levy che amoreggiavano da una parte del tavolo, lei seduta sulla gambe di lui, e Gray, seduto dall'altra parte con espressione imbronciata, le guance appoggiate ai pugni e i gomiti sul tavolo. Lo sguardo perso nel vuoto.

<< Certo che sei perfido.>> Disse lei versando da bere per lei e per il suo amico.

<< Beh, io direi che sono stato fin troppo clemente...>>

 

PUFF PUFF PUFFPUFF PUFF

 

I suoni repentini indussero tutti a guardare dalla finestra della cucina.

Le forme multicolore dei fuochi d'artificio adornavano il cielo stellato indicando lo scoccare dell'ora attesa.

<< WOW! È già mezzanotte! Buon anno Ragazzi!>> Natsu sollevò il suo calice, immediatamente imitato dagli altri.

<< Auguri! Gheehee.>>

<< Auguri!>>

<< Buon capodanno!>>

<< Buon anno nuovo Gray-sama!>>

<< E tu da dove cazzo spunti fuori!? E va beh... Auguroni a tutti!>>

 

 

Rimasero sulla terrazza a brindare e chiacchierare spensieratamente per ore, finchè la maggior parte degli invitati non fu andata a dormire o collassata da qualche parte per l'effetto dell'alcool.

Gli ultimi rimasti erano Levy e Gajeel, abbracciati in disparte; Gray ancora col broncio e ormai arresosi alla pressante presenza di Juvia, attaccata al suo braccio come una lappa.

Natsu e Lucy guardavano assorti il cielo alla ricerca di quei pochi fuochi d'artificio che ancora si ostinavano a solcare il firmamento.

<< Brrr...>> Un brivido glaciale la scosse da capo a piedi. << è fredd...>> fu interrotta dalla sensazione tiepida provocata dall'abbraccio inaspettato del ragazzo, che la circondò con le braccia da dietro, appoggiando il mento sulla sua spalla.

<< Ecco... cosi stiamo più caldi.>>

rimasero accoccolati per un po', i primi bagliori arancioni comparvero sull'orizzonte.

<< Sai... i due marmocchi non mentivano...>> La sua voce la fece trasalire, uscendo dall'assopimento in cui era entrata. <<... sono alcuni giorni che penso a come chiedertelo...>>

<< ... capisco...>>

<< E...?>>

<< Cosa?>>

<< La tua risposta.>>

<< La mia risposta a cosa?>>

<< ARRGGH! Me lo devi proprio far dire eh?! Quanto ti piace vedermi vulnerabile?>> Si schiarì la voce. << Vuoi... uscire con me?>>

<< ...io...>>

....................................................

I rintocchi delle campane della Cattedrale di Kardia la riportarono nel presente.

“Cavolo, è già mezzogiorno!” Pensò lei affrettando il passo. Era in ritardo per andare a trovare il suo ragazzo!

 

   
 
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