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Autore: _malandrina    25/03/2016    3 recensioni
[Sirius/Mary MacDonald] [James/Lily] [Frank/Alice]
Dal testo:
«Dannazione, Pad! Apri questa stramaledetta porta.» urlò James per la centesima volta senza staccare il dito dal campanello e come per le cento volte precedenti, senza ottenere risposta.
«Giuro che la faccio esplodere!» gridò di nuovo.
Questa volta, però, la porta iniziò ad aprirsi lentamente, lasciando intravedere la figura di Sirius che -per far pesare all'amico il fatto di essere stato svegliato- sbadigliò sonoramente.
«Che schifo, Pad! Non mi alitare in faccia, puzzi di alcol!» disse James, cercando di assumere un'espressione schifata, ma risultando solamente un po' stupido -come naturalmente gli fece notare Sirius.

[La storia si è classificata terza al contest "Mangiamorte VS Ordine, Chi vincerà la sfida?" indetto da S.Elric sul forum di EFP]
Genere: Guerra, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Frank Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lacrime amare
di _malandrina



La casa era deserta ormai e l'odore aspro di Whisky Incendiario delle bottiglie stappate qualche ora prima si era quasi dissolto.

Sirius si rigirò tra le pesanti coperte di lana, maledicendo il freddo pungente di quelle giornate. Si era sempre considerato un tipo da spiaggia, anche perché -secondo lui- un fisico come il suo era sprecato sotto i pesanti e spessi giacconi invernali.
Oltre al freddo, però, qualcos'altro gli impediva di prendere sonno: un presentimento.
Il giorno seguente si sarebbe visto con il resto dei Malandrini, Frank, Lily, Mary, Alice ed Emmeline, come del resto tutte le settimane da quando avevano preso i M.A.G.O. e il suo intuito gli diceva che qualcosa sarebbe andato storto.

Sirius sentì nella sua testa la voce di James consigliargli di non fare previsioni, viste le sue famose "doti" in divinazione(1).
Se Prongs fosse stato realmente lì in quel momento, probabilmente gli avrebbe ricordato che tra i due il migliore in divinazione non era certo lui e che quindi non gli conveniva fare tanto l'idiota saputello. Ma Prongs non c'era ed era forse anche un po' da stupidi parlare da soli, considerò Sirius.
La voce di James sparì poco dopo dalla sua testa seguita da una risata, che gli ricordò che era un bene comunque che l'amico non fosse realmente lì in quel momento, o di lì a poco tutto il mondo magico avrebbe saputo che non riusciva a dormire per uno stupido brutto presentimento.

Era sicuramente eccessivamente ubriaco, pensò tra sé e sé Sirius, quando la risata di James fu sostituita dalla saggia voce di Remus: “Sirius, per mille lune, vai a dormire! È da quando vi conosco che ho brutti presentimenti per il giorno dopo e -per ora- non sono ancora morto.”
Peter confermò con un cenno del capo -o almeno così parve a Sirius- le parole dell'amico.
Sì, probabilmente era solo terribilmente ubriaco, pensò tirando su le coperte di lana fino a scomparirci sotto.


 
***


«Dannazione, Pad! Apri questa stramaledetta porta.» urlò James per la centesima volta senza staccare il dito dal campanello e come per le cento volte precedenti, senza ottenere risposta.
«Giuro che la faccio esplodere!» gridò di nuovo.
Questa volta, però, la porta iniziò ad aprirsi lentamente, lasciando intravedere la figura di Sirius che -per far pesare all'amico il fatto di essere stato svegliato- sbadigliò sonoramente.
«Che schifo, Pad! Non mi alitare in faccia, puzzi di alcol!» disse James, cercando di assumere un'espressione schifata, ma risultando solamente un po' stupido -come naturalmente gli fece notare Sirius.
«Ti aspettavamo all'Hyde Park(2) un'ora fa... Cosa ci fai ancora a letto a quest'ora?»
«Mi avete tenuto sveglio tutta la notte! E ancora ti lamenti che io sia in ritardo?»
«Cosa?» domandò stranito James.
«Tranquillo, vi ho perdonati. Andiamo!» esclamò Sirius convinto, tirandosi su i pantaloni del pigiama e scoprendo così le pantofole pelose.
«Vai a vestirti, idiota! Così tu non esci.» gli disse James, tirandogli una manata sulle spalle per spingerlo dentro e chiudendo la porta dietro di loro.


 
***


«Ma quindi fammi capire... Il geftato è acqua ghiacciata?» chiese Emmeline Vance curiosa.
«Emmeline, si chiama gelato. Comunque sì, in un certo senso puoi vederla anche così.» le rispose Lily.
Avevano affrontato quella conversazione così tante volte, che quest'ultima ne aveva perso il conto.
«E come fa a piacere ai Babbani dell'acqua ghiacciata?» chiese ancora stupita.
«Ti assicuro che piacerà anche a te.» disse Lily, strizzando l'occhio.
Non poteva che essere divertita dalle domande di Emmeline, che era perennemente incuriosita da tutto ciò che avesse un legame con il mondo dei Babbani. Le ricordava i suoi primi giorni ad Hogwarts, quando quella nuova realtà le era precipitata addosso, affascinandola.
Emmeline era una ragazza molto riservata, una di quelle poche persone a cui piace ascoltare e non essere ascoltata, che vuole sapere di più dell'altro e che non racconta mai nulla di se stessa. Apparteneva a una delle più nobili casate Purosangue e indossava sempre un elegante scialle verde smeraldo; Lily ricordava di avergliene più volte chiesto il motivo, ma non aveva mai avuto una risposta completamente esauriente.

«Sirius oggi le prende. Stiamo aspettando da ore!» disse a un certo punto Mary sbuffando, mentre si alzava dal prato su cui era sdraiata.
I capelli crespi e biondi tenevano impigliata qualche piccola foglia verde e la felpa rossa di qualche taglia più grande le ricadeva sui jeans strappati dalle ginocchia.
Mary era una ragazza molto attiva e assolutamente indipendente, forse anche a causa della sua famiglia che non si era mai sufficientemente occupata di lei. La madre di Mary, infatti, aveva lavorato in Francia per cinque anni quando lei era molto piccola e quando era tornata, aveva iniziato a conoscere gli ideali di molti Purosangue e si era inserita tra le schiere dei Mangiamorte.
Il padre, invece, era un Babbano, perennemente sottomesso alla moglie. Non aveva un carattere forte ed era più volte caduto in depressione a causa delle scelte fatte da quest'ultima. Mary aveva raccontato alle sue amiche che una mattina si era svegliata e lui non c'era più: non aveva lasciato biglietti o messaggi di alcun tipo, le aveva abbandonate lì senza dire dove fosse andato e quando sarebbe tornato.
Non lo aveva mai più rivisto.

«Quanta poca pazienza, MacDonald.» disse con strafottenza Sirius, comparendo dietro a quest'ultima.
«Pazienza? Sono due ore che ti stiamo aspettando.» si lamentò Mary.
Sirius fece spallucce e le diede simpaticamente una leggera spinta, facendola cadere contro  il povero Frank, che stava parlando tranquillamente con Alice.
Frank mugolò qualcosa che Sirius non riuscì a comprendere e Mary mise su un piccolo broncio.
«Ecco, mi hai fatto quasi uccidere il marito della mia migliore amica.» disse Mary rialzandosi.
«Non è mio marito.» precisò subito Alice.
«Non ancora, vorrai dire.» si intromise Lily ridacchiando. «Abbiamo già organizzato tutto: Mary, Em e io faremo da testimoni di Alice e Rem ed Edgar Bones di Frank.»
«Ehi! Anch'io voglio fare da testimone al loro matrionio.» si lamentò Sirius.
«Se me lo uccidete, nessuno verrà a questo ipotetico matrimonio.» intervenne Alice, fermando le fantasticherie delle amiche. «Comunque, Sirius, tu farai da testimone a quello di Lily.»
«Eh no! Io e James stiamo insieme solo da pochi mesi. Nessuno di noi due ha ancora pensato al matrimonio.» disse Lily.
E contemporaneamente James esclamò: «È un'idea fantastica!»
I due si guardarono perplessi, prima di scoppiare a ridere insieme. Erano lunatici, orgogliosi e assolutamente diversi, passavano la maggior parte del tempo a stuzzicarsi e a litigare; nessuno aveva realmente capito il perché si fossero messi insieme, alcuni avevano addirittura ipotizzato che avessero fatto uno strano patto e che in realtà si odiassero ancora in segreto. Ma erano le solite voci di corridoio, perché guardandoli ridere insieme così felici, Remus non potè che credere a quelle strane storie babbane che gli raccontava sua mamma, in cui esiste sempre, da qualche parte, l'altra nostra metà che aspetta solo di essere ritrovarla.
Lily e James erano sicuramente due metà spigolose e imperfette ma che insieme, combaciando, creavano qualcosa di magnifico, ne era certo.
Remus sorrise, sapeva che lui sarebbe sempre stato uno spettatore per quanto riguardava l'amore, ma era contento che lo sarebbe stato di una coppia come loro.

Si voltò verso il resto del gruppo: Alice e Frank avevano ripreso a parlare di matrimoni, insieme a Mary e a Sirius che continuava ad alzarsi e ad agitarsi sventolando le mani. Peter, invece, era più silenzioso del solito, guardava il resto del gruppo e ogni tanto diceva qualche parola, ma poi si rigirava indietro a guardare in un punto imprecisato del parco; con il tempo Remus aveva cominciato a riconoscere questi segnali che lanciava spesso l'amico e così disse: «Ragazzi, che ne dite di andare a mangiare questo gelato?»


 
***


«È buonissimo!» esclamò Emmeline, mordendo il gelato. «E freddo!» aggiunse rabbrividendo.
Probabilmente era piaciuto anche a Peter, visto che nonostante fosse quello che aveva preso più gusti, era il primo ad averlo finito.

«Avete poi più avuto notizie dall'Ordine?» chiese improvvisamente James.
I nove erano entrati nell'Ordine della Fenice da qualche mese e avevano già avuto modo di combattere più volte contro i Mangiamorte.
«Ho sentito Moody due giorni fa e mi ha detto che non c'erano attacchi da tempo. Secondo lui si stanno preparando per fare qualcosa di grosso» dichiarò Remus. «e a questo proposito mi ha detto di ricordarvi di mantenere una-»
«Vigilanza costante, ragazzi. Vigilanza costante!» dissero in coro Mary e Sirius.
Quest'ultimo si voltò a guardare la ragazza stupefatto; gli era successa fino ad allora solo con James quella cosa che i Babbani chiamano telepatia. Rimase in silenzio per qualche secondo a fissarla, immobile; poi scoppiò a ridere, ma era una risata forzata e non il suo solito latrato.
Non sapeva nemmeno lui perché avesse quella strana sensazione che Mary riuscisse a prevedere le sue mosse; con James era normale, vivevano in simbosi dal primo anno, ma Mary?
Decise di non pensarci.
«E se andassimo a farci una nuotata?» propose poco dopo, indicando il lago di fronte a loro.
«Assolutamente sì!» esclamò Mary entusiasta, seguita da James, Alice e Lily.
Frank guardò la faccia speranzosa di Alice e fece segno di sì con il pollice, mentre Remus ed Emmeline rimasero in silenzio qualche istante, per poi acconsentire entrambi. Peter, però, disse timidamente: «Ma abbiamo appena mangiato. Non è che sarebbe meglio aspettare?»
Sua madre gli aveva insegnato a non entrare in acqua subito dopo aver mangiato e lui odiava disubbidirle.
Sirius stava per rispondere a Peter, quandò fu interrotto da uno scoppio seguito da urla.
I nove rimasero in silenzio; speravano tutti, dentro di loro, che fosse stato causato da qualche diavoleria babbana. Lo speravano tutti, era vero, ma nessuno ci credeva veramente.
Fu Lily a rompere il silenzio: «Sono loro.»
«Avverto l'Ordine.» disse Remus, cercando di non far trasparire il panico dalla sua voce e subito dopo pronunciò l'Incanto Patronus.
James si avvicinò a Sirius, che era rimasto immobile a guardare la scena, gli diede una patta sulla spalla e prima di correre in direzione degli scoppi e delle urla, si girò a guardarlo e gli disse: «Muori e ti ammazzo.»
«Se non muori prima.» gli rispose Sirius ridacchiando e lo seguì, andando contro la folla che veniva nella direzione opposta alla loro.

«Stupeficium!» gridò Frank, sfruttando il fatto che i Mangiamorte non gli avessero ancora visti e il combattimento iniziò.
Le luci degli incantesimi iniziarono a volare sopra le loro teste e a sfiorarli e il rumore frastornante di grida e scoppi gli avvolse completamente.
Sirius riconobbe tra gli incappucciati una figura a lui fin troppo nota, che rideva e scagliava incantesimi contro tutti e tutto: sua cugina.
Bellatrix Lestrange era stata una delle prime giovani streghe a seguire Voldemort e faceva parte dei suoi fedelissimi; era conosciuta per essere spietata ed erano molte le voci che circolavano sul suo conto sui terribili trattamenti che concedeva ai prigionieri, ma non erano fonti certe, anche perchè nessuno di essi aveva mai più fatto ritorno.
Sirius sapeva di non essere responabile di ciò che aveva fatto e avrebbe fatto in futuro Bellatrix, ma odiava pensare che sarebbe potuto diventare come lei.
Si voltò involontariamente a guardare Mary, era sicuro che lei stesse provando la stessa preoccupazione, c'era sua madre tra quei Mangiamorte, l'aveva riconosciuta.
Sirius, vedendola voltare verso di lui, le fece l'occhiolino e ammiccò nella sua direzione come faceva spesso quando erano ad Hogwarts e Mary ricambiò con un sorriso.

«C'è una bambina laggiù!» gridò Lily distraendolo e tuffandosi verso un piccolo esserino raggomitolato su se stesso in un angolo della strada. Doveva avere massimo quattro anni, pensò Sirius, schivando appena in tempo un incantesimo.
«Lily, ti vuoi fare ammazzare?» le sbraitò contro James, correndo verso di lei.
Accadde tutto in una frazione di secondo: un fascio di luce lo colpì in pieno petto e James cadde a terra.
Sirius smise di respirare, l'aria si fece soffocante e i rumori silenziosi, sentì Lily gridare il nome di James e poi sussurrarlo più piano.
La vide avvicinarsi al corpo inerme di quest'ultimo e accarezzargli con dolcezza la guancia e i capelli scompigliati. Era una situazione assurda: tutto sembrava essersi fermato a osservare quella scena in un silenzio surreale.
«È vivo.» disse poco dopo Lily, trattenendo le lacrime.
«Lily, portalo via da qui.» le suggerì Remus, proteggendola da un incantesimo che le aveva lanciato contro un Mangiamorte. «E porta con te la bambina.»
Lily annuì silenziosa e sussurrò: «Poi torno, promesso.»
Non voleva abbandonarli, lei doveva combattere e proteggere coloro che amava, ma ora si sentiva smarrita, aveva creduto di aver perso James per sempre e questo la terrorizzava.
Sirius sentì i rumori tornare piano piano al loro frastuono naturale e riniziò a lanciare incantesimi con ancora più forza di prima.

«Il Signore Oscuro.» disse poco dopo una voce in  tono reverenziale, vedendo materializzarsi di fronte a sè Voldemort stesso.
Quest'ultimo si guardò intorno, puntò gli occhi sui sette amici rimasti e poi disse: «Chi abbiamo qui? Sette giovani maghi pronti a dare la vita per dei... Sanguesporco.»
Si fermò e rimase in silenzio per qualche istante per sottolineare il disprezzo che aveva verso questi ultimi, poi proseguì: «Ma quella non è tua figlia, Brucy?» chiese a una donna alta e magra che era poco distante da lui, indicando Mary.
«Lo è stata anni fa. Io so che ho fatto errori in passato, mio Signore, ma ora sono pronta anche a ucc-»
«Silenzio!» gridò Voldemort, interrompendo la donna. «Fa silenzio, Brucy.» ripeté più piano.
«Così tu saresti Mary MacDonald. Vieni, mia cara, sono certo che tua madre ti perdonerà per non essere venuta qui prima. Io ti perdonerò. Su su vieni!» insistette Voldemort, facendole segno di raggiungerlo.
«Che vada al diavolo.» biascicò Mary.
«Cos'hai detto, Mary?» le chiese Voldemort con finta dolcezza.
«Ho detto che può andarsene al diavolo!» ripeté sicura.
Sirius si avvicinò lentamente verso Mary e quando le fu abbastanza vicino da permettere che lei sola sentisse, sussurrò:  «Mary, stai zitta. Ti prego.»
Mary lo guardò con i suoi grandi occhi azzurri e gli strinse la mano.
«Ragazza decisa, vedo. Se fossi meno stupida e orgogliosa da ammettere di aver sbagliato, saresti potuta diventare grande e potente. Forse sono state le cattive influenze che hai avuto negli anni ad averti trasformato così.» I suoi occhi rossi si incrociarono con quelli di Sirius e poi proseguì: «Ma non importa più ormai.»
Sirius vide Voldemort stringere forte la bacchetta: spinse Mary con forza prima che quest'ultimo potesse gridare, emettendo un suono simile a un sibilo, l'Avada Kedavra.
Mary rotolò violentemente sulla ghiaia, ma si rialzò subito energicamente e si mise in posizione d'attacco. Sembrava forte, decisa e per nulla impaurita, ma a Sirius bastò un solo sguardò per capire che era terrorizzata.
Aveva il viso segnato da profondi graffi e gli occhi erano rossi e gonfi, anche l'espressione decisa lasciava comunque trasparire una profonda paura e tristezza.

«Sono arrivati!» urlò Emmeline, interrompendoli.
L'Ordine si era appena materialiazzato: Moody aveva già iniziato a lanciare qualche incantesimo, seguito da Gideon e Fabian e dal resto dell'Ordine.
I Mangiamorte, rimasti in netta inferiorità, iniziarono graduatamente a smaterializzarsi e in poco tempo tutti abbandonarono il parco.
Sirius fece un profondo sospiro di sollievo: anche questa volta ce l'avevano fatta, ma per quanto tempo ancora?
«Dov'è James?» chiese a Moody, vedendolo avvicinare verso di lui.
Moody lo guardò, ma rimase in silenzio.
«Ja-James sta bene, vero?» domandò, senza provare a nascondere tutta la paura che stava provando.
«Oh... Sì, lui sta bene.» disse Moody titubante «Ha qualche ferita, ma con le cure di Dorcas starà bene in un paio di giorni.»
«Brutto bastardo, ora mi sente per aver-»
«Sirius!» lo interruppe Alastor.
«Mh?»
«Seguimi.» disse soltanto, dopo essere rimasto qualche istante in silenzio.
Sirius obbedì senza fare domande.

Una buona parte dell'Ordine era in piedi e formava un piccolo cerchio e Sirius cercò di farsi spazzio tra di loro per vedere cosa gli attirava.
«Mary?» sussurrò.
Quest'ultima si trovava sdraiata al centro del cerchio: aveva un grosso squarcio all'altezza della vita e stava stringendo forte la mano di Alice.
Dorcas, invece, era piegata sulle ginocchia e le stava ispezzionando la profonda ferita, ma quando sentì la voce di Sirius si alzò in piedi e lo strinse tra le sue braccia.
«È stata colpita da un potente incantesimo, ma non so ancora identificare quale sia.» gli sussurrò, mentre ancora lo abbracciava «Vuole dirti addio.»
Sirius sentì tutti i muscoli irrigidirsi e si liberò con forza dalla stretta dell'amica, per poi accasciarsi sulle proprie ginocchia.
«Mary? Sono Sirius.» disse con un filo di voce, passando le sue lunghe dita tra i capelli biondi di lei.
«Oh, non fare quella faccia anche tu.» iniziò Mary e quando vide che gli altri membri dell'Ordine li avevano lasciati soli, proseguì: «Perché nessuno vuole ammettere che sto per morire?»
«Mary!» la rimproverò Sirius. «Dannazione, questa proprio non dovevi farmela.» sbottò poi.
Mary fece un profondo sospiro, faticava a parlare ma disse comunque: «Sir, ti devo chiedere un favore: stai vicino a Lily quando» fece una breve pausa e poi proseguì «quando me ne sarò andata. È molto più debole di quel che sembri.»
«Ma dove vuoi andare?» le domandò, abbozzando un sorriso sforzato.
«In un posto più bello di questo.» gli rispose speranzosa.
Sirius le prese la mano e gliela strinse e poi le chiese: «Non sei felice qui?»
«Oh Sir!» iniziò a dire Mary, ma non riuscì ad andare oltre: grosse lacrime erano iniziate a scendere dagli occhi chiari, rigandole le guance.
«Tu starai bene.» disse Sirius, distogliendo lo sguardo dalla ragazza. «Dorcas è la migliore Magimago che io conosca. Quando poi sarai guarita potremmo andare tutti insieme a fare un viaggio.» iniziò Sirius, accarezzandole la ferita ossessivamente. «Dicono che Parigi sia bellissima. Non ho mai visto Parigi io. Ma se non ti piace potremmo andare a Venezia o a Firenze. Sono sicuro che agli altri andrebbe bene lo stesso. E se a loro non va bene, ti ci porterò io, te lo prometto. Ma tu vuoi venire, vero?» le chiese, ma quest'ultima non rispose.
Sirius si voltò a guardarla: aveva due piccole lacrime che le scivolavano ancora dal viso, ma gli occhi da cui erano partite non lo vedevano più, fissi su qualcosa che Sirius non poteva vedere.
«Vero?» ripeté piano e grosse lacrime amare iniziarono a scendere dalle sue guance.






(1) Famose "doti" in divinazione: in questo momento James è ironico (spero si fosse capito anche prima della precisazione, ahahah).

(2) Hyde Park: avevo bisogno di inserire il nome di un parco a Londra e per rimanere più realistica possibile, volevo che fosse relativamente vicino alla stazione di King's Cross.

 


NdA: Il primo personaggio su cui vorrei soffermarmi nelle note è Sirius. (I LOVE YOU SIRIUS!!)
All'inizio della One Shot Sirius è a letto dopo una festa (perché sì, io me lo immagino sempre a festeggiare) ed è ubriaco (ma non è un alcolizzato, è semplicemente un comune mortale che ha bevuto un bicchiere di troppo a una festa).
Quindi se vi risulta anche l'inizio della OS un po' confuso, in teoria è stato fatto di proposito (non l'ho voluto rendere eccessivamente, perché se no non si capiva un piffero).
La casa in cui si trova l'ha presa in affitto, o l'ha comprata, finita la scuola (perché non può vivere con James per sempre e dai suoi non ci torna).
Mi ha fatto davvero penare scrivere sul suo rapporto con James, perché io li amo entrambi e l'idea che una mia parola sbagliata possa stravolgerli mi preoccupa.

Parlando di James, sta con Lily da qualche mese (dalle dichiarazioni della Rowling sono iniziati a uscire insieme al sesto anno e si sono messi insieme al settimo).
Nonostante stiano insieme, sono convinta che continuassero a battibeccare e non riesco proprio a immaginarmeli diabetici e appiccicosi. Naturalmente questo non vuol dire che non si amino abbastanza!
Un'altra cosa su cui voglio puntualizzare è la reazione di James quando vede Lily correre verso la bambina. Lui le sbraita contro non perché non la ami, anzi, è proprio il contrario: è terrorizzato dall'idea di perderla. So che può sembrare una contraddizione, ma sono certa che se mi fossi trovata nella stessa situazione, avrei reagito allo stesso modo (lo so che non faccio testo perché non sono una persona normale, ma dentro il mio cervellino anormale anche James reagirebbe come me).

Passando a Mary MacDonald, basta sbirciare un po' nella mia pagina che appare subito chiaro cosa pensi del suo rapporto con Sirius.
Me la immagino anche molto legata a Lily (più ancora che ad Alice) ed è per questo che quando sta per morire pensa a lei.
La storia della sua vita e il suo aspetto fisico me li sono immaginati e non ho idea di come li immaginasse zia Jo, visto che di lei nei libri abbiamo solo un accenno.
Ho letto molte fic che la fanno vedere come una "debole", anche a causa di ciò che le ha fatto Mulciber, ma io credo che fosse una ragazza estremamente forte e che teneva dentro di sè tutte le sue paure.

Alice e Frank sono un'altra coppia che amo. La primissima fanfiction che ho letto (quindi un bel po' di tempo fa) ricordo che li vedeva coetanei di Lily e i Malandrini e nonostante poi ne abbia letto molte altre in cui loro erano più grandi, ormai per me avevano la stessa età del resto del gruppo (e poi mi piace l'idea che le mamme e i papà abbiano la stessa età dei due figli).

Passando a Emmeline, è una di quelle persone che invidio tantissimo: buone, brave e sempre disponibili. Me la immagino a uscire un po' dal suo guscio incuriosita dal mondo dei Babbani.

È della stessa Remus che vede sempre ciò di cui hanno bisogno gli altri, prima ancora di se stesso. In questo momento è ancora nella fase in cui non riesce nemmeno a immaginare di poter essere il protagonista di una storia d'amore (e che storia!).

Ed ora un accenno va fatto anche per Peter.
Peter è uno dei personaggi che mi ha fatto più penare, nonostante dica solo poche battute.
Ho sempre il terrore di farmi influenzare dall'odio che provo nei suoi confronti e di quindi mostrarlo solo come un babbeo, oppure di fare l'errore opposto e di farlo sembrare un genio.
Non so se mi sono spiegata ^^" vorrei che lui fosse la persona normale che sicuramente era a quell'età.


Direi di aver detto abbastanza (o forse troppo, scusatemi!!) e non voglio dilungarmi oltre.
Spero davvero vi sia piaciuta (l'ho riletta così tante volte che potrei avrei scritto delle assurdità e non me ne renderei conto).

Un abbraccio,
_malandrina



-Come sempre un ringraziamento va all'ideatrice del contest, che ha saputo stuzzicare la mia vena creativa.
Il contest è "Mangiamorte vs Ordine" indetto da S.Elric (Queila) sul forum ufficiale di EFP.-
   
 
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