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Autore: kamy    25/03/2016    1 recensioni
(Wtf). A vincere gli Hunger Games sono sempre un maschio e una femmina di due distretti. In questo caso hanno vinto il favorito Cato e Katniss. L'unico modo per entrambi di continuare a vivere è dare in pasto al Distretto 1 la loro storia d'amore. Riuscirà davvero un sentimento a nascere tra questi due?
Scritta a quattro mani con Darcy Taserqueen Lewis..
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cato, Katniss Everdeen
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ringrazio anche solo chi legge.



Cap.14 Kurt e Violet

Prim annuì un paio di volte, il suo battito cardiaco era accelerato. Lo seguì docilmente, cercando di non tremare, mantenendo un'espressione atona.
"Sai tante cose" gli sussurrò, guardando i colori sgargianti delle persone che camminavano nel vicolo dove si trovavano fare contrasto con i grandi palazzoni grigi.
"Ci provo,devo impararle tutte in fretta per sopravvivere"replicò il ragazzo, tenendole la mano per confortarla.
< Non devo dimenticare che è una bambina spaventata > pensò.
"Vieni,dobbiamo pensare a un modo per salire su un treno". Si piegò, avvicinandole le labbra all'orecchio.
"Non visti, evitando i controlli" bisbigliò con voce inudibile. Proseguirono lungo la città, Kurt si guardò intorno vedendo un giardinetto vuoto. Raggiunse una panchina e si sedette, facendola accomodare accanto a sé.
"Non possiamo fabbricare i documenti e non ne abbiamo" disse con voce inudibile. Si voltò verso la piccola ed espirò rumorosamente dalle narici.
"Piccola, tu sai se i treni fanno fermate intermedie o scaricano passeggeri solo ai confini dei distretti?" domandò.
Prym ricambiò la stretta, i suoi grandi occhi sporgenti si fecero liquidi e negò con il capo.
"No" ammise con tono sconsolato. Il giovane si rimise in piedi e la portò con sé. Ghignò vedendo la borsetta di una donna che si stava dirigendo verso il parco, spingendo una carrozzina.
Prym sorrise guardando il piccolo nella carrozzina.
"Vediamo se...". Kurt si guardò intorno e sfilò una guida della zona dalla borsa di una donna.
"A volte le guide capitoline danno informazioni anche su dove e come fanno controlli per agevolare i trasferimenti e far preparare i documenti a 'noi' cittadini". Parlò in codice, leggendo.
"Dobbiamo scendere allo step intermedio" stabilì e si grattò il capo, scompigliando i suoi capelli chiari. Si piegò, mettendo in mano alla piccola l'opuscolo.
"Non so ancora come salire e sperare di avere uno scompartimento per noi,sarebbe troppa...fortuna " le sussurrò. Si rizzò e ricominciò a camminare.
Violet annuì concitatamente, sentì il naso pizzicarle e cercò di camminare composta, con un passo preciso e cadenzato, seguendolo.
"In caso ci fosse compagnia, sul treno starò in silenzio. Dormirò". Lui si piegò e le baciò la fronte.
"Sei un genio, Violet. Se avremo compagnia, dormiremo". Le sorrise, le riprese l'opuscolo e si rizzò.
"Iniziamo a cercare un treno consultando l'orario. Così capiamo se il binario è affollato e possiamo salire indisturbati".
La ragazzina arrossì ed incassò leggermente la testa tra le spalle, si strofinò la mano lì dove l'aveva baciata; si sporse sulle punte e controllò gli orari insieme a lui.
"Questo è il più vicino" disse, indicandone uno in terza fila.
"Bene" le rispose Kurt.

************

"Ecco lì il binario" disse Kurt. Aveva un'andatura naturale, finse uno sbadiglio. Violet sentiva la mano stretta da lui pulsarle e cercò di saltellare, sorridendo.
Kurt si guardò intorno,sentì l'annuncio del mezzo in partenza. Salirono sul mezzo, superarono uno scompartimento pieno di gente. Kurt spintonò a destra e a sinistra, facendo passare anche lei. Entrarono in uno scompartimento con solo una coppia e due anziane.
"Stiamo qui" propose. Si sedettero e aprirono un tavolino. Violet guardò un'anziana e sbatté le palpebre, era vestita di fucsia fosforescente con dei neon nei capelli. Si girò e vide che Kurt stava prendendo un giornale abbandonato nel sedile davanti al suo.
"Non è il mio genere di lettura" spiegò il giovane. La piccola ridacchiò e lui sbuffò.
"La stazione è a dodici chilometri, possiamo dormire un po', se vuoi" le disse. Violet annuì, si abbracciò e piegò di lato il capo, chiudendo gli occhi.
"'Notte" biascicò. Kurt le sorrise.
"Buonanotte" mormorò.
  
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