CAPITOLO 8
ATTENZIONE: Da questo momento la narrazione sarà in terza persona.
La giovane dea stava frugando fra le cianfrusaglie di quel soffito e non potè fare a meno di pensare "Una bella ripulitina se la potrebbero fare, no? Sono mostri, trofei di guerra, dovrebbero prendersene cura." Ma sapeva che da lì a poco la sua testa sarebbe finita accanto a quella di Medusa . "Non lo farebbero mai, hanno bisogno me... forse."
In fondo, dentro di sè, Helia aveva ancora quel barlume di speranza che le è rimasta dopo secoli nel Tartaro. Magari Jason, l'avrebbe aiutata, magari si fidava ancora di lei.
"Mi hanno obbligata a fingere, non è colpa mia." cercò di convincersi. "Se avessi veramente rifiutato la proposta di Urano a quest'ora sarei con i miei amici".
Ad interronper i suoi pensieri fu l'irruzione di una persona nella soffita. La ragazza rimase alquanto sorpresa quando vide che quella persona era Jason... Con Dimitri.
-Siamo sotto attacco.- Disse il figlio di Giove, freddo.
-Allora vai a combattere.- Replicò lei con altrettanta freddezza. Sia il biondo che il figlio di Afrodite rimasero spiazzati.
-Helia ma cosa...- Iniziò Dimitri
-IO COSA?-
-I tuoi capelli...- questa volta fu Jason a parlare, con un'espressione preoccupata sul volto. La figlia Efesto si avvicinò ad uno specchio e quando vide la sua immagine riflessa su di essa per poco non scacciò un'urlo. Infatti, la maggiorparte di essi sono diventati di un biondo chiarissimo, quasi come quelli di Dimitri.
-Siamo gemelli ora!- Escalamò entusiasta il ragazza dalla testa il platinata.
Helia lo guardò come se davanti avesse un mostro a 500 teste.
-Da quando ti importa di me?- sputò la dea
-Torniamo a noi, Dimitri ti terrà sotto controllo mentre io combatterò.- il figlio di giove evitò di rispondere.
-Pensi che dopo 300 anni nel Tartaro io non sappia prendermi cura di me stessa?- sbottò lei
- Cerca di calmarti...- Jason, arrabbiato, cercò di poggiare la sua mano sulla spalla scoperta di Helia ma un fulmine distrusse il tetto della casa grande e colpì la giovane.
La,ormai, bionda finì infondo alla soffitta, con i vestiti carbonizzati. Ma prima che i due ragazzi vedessero qualcosa, Helia si trasformò. Non fu come il giorno prima, al suo riconoscimento. Non indossava un chitone bianco, ma nero. Non sembrava così dolce. Anzi, nei suoi occhi vide un velo di delusione mischiato rabbia ed a lacrime.
-Cosa hai fato?- sussurò Dimitri sconvolto.
Il russo vide sul volto del bel romano tutto il suo senso di colpa e, probabilmente se lo stava immaginando, ma gli sembrava di aver visto una lacrima solcargli il volto.
-Helia,m ...- la voce gli si incrinò. Il pretore del Campo Giove provò ad avvicinarsi, ma la dea si allontanò.
-E' troppo tardi...- anch'ella aveva la voce rotta. -Helia non c'è più.-
I giovanotti cercarono di avvicinarsi ancora, ma con una forza disumana la Dea Rinnagata, ebbe la scaraventò il suo fratellastro e il ragazzo per cui provava qualcosa fuori dall'edificio.
-Io sono Alayla.-
ANGOLO COTTURA AUTRICE
DADADADAAAAAAAA.
Dopo 50000 anni siamo tornate. Chiediamo scusa per i MEGARITARDO, ma eravamo molto impegnate.
Ho dato un'altro nome ad Helia, O meglio, Alayla. Questo nome significa "Dea della guerra" e dato il nuovo ehm... carattere di He.. Alayla, ho pensato fosse il nome perfetto.
Cosa ne pensate della non-relazione di Alayla e Jas?
Recensite dicendomi cosa ne pensate.
Un beso,
Carolina e Zoe.