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Autore: Dreamer_19    25/03/2016    0 recensioni
Io nasco come scrittore di prose, non di storie comiche... parlo di cavalieri, tempi remoti, soprattutto mi sono messo intesta di rappresentare nella sua infinita interezza il sentimento in sé: odio, amore, tristezza... Ultimamente attraverso una fase di calo, quindi scusatemi se non rispetterò le vostre aspettative.
Il mio stile in prosa? difficile da capire, bello, ma difficile, non perché non so scrivere, ma perché scrivo di getto e d'istinto.
Detto questo, qui troverete una serie di prose che scriverò e ho scritto. Spero vi piacciano.
Genere: Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a Comodino, una ragazza che va ben oltre lo straordinario, e che ho la fortuna di apprezza quotidianamente. Una ragazza che ha capito come sia. Ti voglio bene chérie ________________________________________________________________________________________________________________________ Proverò a fare qualcosa di titanico: descriver il ritratto d’una ragazza ch’io conosco. Io conosco una ragazza che una volta era una principessa di Roma, poi fu esiliata in un posto dove il mondo non potesse disturbarla. È una rarità del mondo, una di quelle meraviglie che raramente incontri una volta nella vita. È una ragazza che non si conquista dicendole che è bella, anche se ha una bellezza in dote che è veramente invidiabile. È una ragazza umile che fa da antagonista all’arroganza del mondo, lei non riesce a capire quanto sia straordinaria, e fuori dal mondo: unica e normale, impossibile e reale, umile e regale, silenziosa e musicale. Dei capelli posso solo dir che li ha ricci perché di colori ne ha cambiati tanti quanti il sole in una giornata estiva. Quegl’occhi sempre vispi alla ricerca del minimo movimento, nascondono la gioia e l’allegria che la contraddistinguono, forza è troppo attiva, una molla impazzita la si potrebbe definire, ma quella sana pazzia che al giorno d’oggi è dimenticata. Di una bambolina ha la pelle, messa ad incorniciare quello che è lo spettacolo più emozionante del mondo: un sorriso che ti fa scordare ogni pena, ed ogni tiro mancino che il mondo ti ha inferto. Un sorriso che move il sole e l’altre stelle solo perché attratte da un bagliore accecante, più accecante della loro luce. E chi se ne importa se il mondo m’ha dato mille grattacapi, io trovo la forza di ringraziarlo, ogni volta che vedo quello spettacolo unico. “Fuoco, mare, montagna, baleno” insieme direbbe un poeta. E se pensate che Chérie sia tutto qui, avete fatto l’errore più grande, lei è molto di più. Tanto grande quanto travolgente: lei è la mia Chèrie; e chi se ne importa se è folle, chi se ne importa se va a cento all’ora, a me importa che una rarità tanto straordinaria sia mia… mia cosa? Non ho mai pensato ad una definizione, amici? Probabile. So che lei mi vuole bene e lei sa, fin troppo bene, quanto glie ne voglia io. Se mi piace? Io la adoro! Mi piace, ma non ho voglia di approfondire in che modo. Non ho mai pensato a lei in quel modo, semplicemente perché non voglio combinare casini, insomma è anche normale no? Quando trovi una tale rarità fai di tutto per evitare di fare ciò che potrebbe allontanarla. So che lei mi ha fatto smettere di essere arrabbiato con il mondo, perché quel dannatissimo sorriso mi ha guarito, e richiuso ogni ferita che avevo. E se dovessi usare tutte le parole di ogni sacrosanto dizionario per vedere quel sorriso, per farla star bene, o semplicemente per farle distendere i nervi lo farei. Semplicemente da sogno è il suo sguardo, semplicemente un sogno è lo stare con lei. Ogni tanto delle ombre la stritolano, e lei non ne fa parole, se le tiene dentro, e quella principessa sfiorisce, ed in quel momento sento che dovrei fare qualcosa, ma proprio non so cosa fare, mi sento veramente impotente, perché vorrei proteggerla dal mondo, proteggerla da ogni cosa, perché lei deve rimanere radiosa, e splendente. Io che già vedo poco, se mi togliete anche quella luce diventa tutto buio. Scusate se non sono riuscito ad essere convincente, o se la prosa non è sembrata brillante, ma qui pecca il dizionario, perché dovrei inventare aggettivi adatti a descriverla, perché lei è così; potrei dire bella, ma è come dire che l’arcobaleno sia bianco: ci sono sette sfumature di colore che vanno perse dicendo così, e in lei, dicendo che è solo bella, si perdono miliardi di colori.
   
 
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