Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: EllieGoodman    31/03/2009    9 recensioni
Ognuno di noi ha un segreto, e forse questo segreto nasconde una grande verità che potrebbe cambiare la nostra vita radicalmente. Scarlet, giovane londinese trasferitasi a Boston sembra solo nascondere il desiderio di tornare a Londra, ma a quanto pare i nuovi amici sembrano vivere solo di segreti, soprattutto quel ragazzo dai capelli ricci...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Ringraziamenti:
Maggie (L): Okay, ammetto che tu sei stata uno dei motivi per il quale mi sono impegnata ad aggiornare! XD Indovina dove sono costretta a stare in questo momento? La mia big family é tornata a far casino e io sono costretta a stare seduta sul gabinetto per riuscire ad aggiornare e scriverti questo ringraziamento. XD Ahuaaaaaaaaaa, spero che questo capitolo ti piaccia. Un bacione one one one (LLL)
jeeeee (Okay, non so se le e sono giuste XD): sono una bisognosa di appoggio XD Vabbé, grazie mille, sono molto felice che tu abbia detto che sto migliorando, mi fa taaaaaaaantissimo piacere. Spero che questo capitolo ti piaccia. :) Un bacio
JonasBrothersFan:sono contenta che tu abbia recensito, sei stata gentilissima. Sono contenta che la coppia Nick e Scarlet ti piaccia ma ci vorrà ancora un po' prima che si mettano insieme, spero che nel frattempo tu continui a recensire :D Un bacio :)
Virgi: Perdonamiii cara miaa, avevi scritto PRESTISSIMO e io mi presento dieci giorni dopo con un capitolo abbastanza misero. Sorry baby!!! Gracie quindici punti in più, ahahahah. Oddio, sei una grande ragazza mia. Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento. Un bacione atté! <3
NATALIAAAAAAAAAA: tesoro mio, luce dei miei occhi, tesoro dell'amica tua non mi uccidereeeee, lo sai che ti amo forever and always e quindi non mi uccidere. Ho paura dei tuoi anfibi!!! grr no quelli mi eccitano un sacco XD No okay basta. Ho aggiornato, visto che brava? Okay, dieci giorni dopo ma ma ma...tu lo sai perché, nemmeno te lo devo spiegare. Preparati per il concorso di matematica, ignorantella. XD Io ti amo forever and always perché puzziamo e abbiamo le ascelle pezzate di color 'zzurroooo! XD (LLLLLLL) Ti aspetto bionda, ammmmmore.

Ringrazio le tre che mi hanno aggiunto:
NNath_, (tanto ti puzza anche se ti ossigeni XD)
Stargirl312, che mi pare abbia scritto un ff moooolto bella e non aggiorna XD
e virgi_lycanthrope, che ringrazio con tutto il cuoreee. (L)

Capitolo sesto:

-Perché non vuoi suonare? Sei bravissimo!-
Nick alzò lo sguardo verso di lei, leggermente spiazzato da quella affermazione.
-Non mi va...-rispose lui, riabbassando lo sguardo sulla sua chiatarra e passando le dita sulle corde, creando un dolce accordo.
-Peccato...-disse Scarlet, sedendosi accanto a lui sul letto, le gambe incrociate e un sorriso preoccupato dipinto sul volto.
Nick guardava la sua chitarra senza dire nulla, Scarlet gli toccò un spalla, lui si girò, i suoi occhi erano leggermente lucidi, scosse la testa riccioluta e sorrise verso la finestra, dove poteva vedere in lontanza le figure di Joe e quella del fratellino.
-Suonami qualcos'altro!-disse Scarlet, lui si girò, scuotendo la testa, lei sbuffò, mettendo giù un leggero broncio.
-Dai non fare così!-disse lui, incantato, da quella faccia tenera e corrucciata.
Scarlet gli prese un braccio e cominciò a scuoterlo, facendo traballare la chitarra e Nick stesso, che si mise a ridere.
-Daiii, suonami qualcosaaa!-sibilò lei, scuotendo la testa, offesa.
-Okay..okay, però adesso piantala!-rise lui, lei si fermò, guardandolo allegra, era completamente diverso dal solito e quel lato di Nick cominciava a piacergli molto.
-Cosa mi suoni?-chiese lei, tornando sulla sedia della scrivania, mentre lui guardava la sua chitarra, stringendola quasi fosse un tesoro prezioso.
-Cosa vuoi che suoni?-chiese lui, tornando a sorriderle.
Lei si guardò attorno, si girò verso la scrivania, forse Nick aveva lasciato qualche spartito. Sorrise nel trovare un foglio scritto a mano, lo lesse velocemente, capendo che era un canzone e lo porse al ragazzo, che scosse la testa, grave.
-Perché no?-chiese Scarlet, le era parsa una bella canzone, o almeno, dal poco che aveva letto poteva dire che era una bella canzone.
Nick la guardò, aveva ricominciato con la sua espressione da cane bastonato, come resisterle?
Sospirò e cominciò con vari accordi, e poi prese a cantare,
Got the news today
But they said i had to stay
A little bit longer and i'd be fine
When i thought it'd all be done
When I thought it'd all been said
A little bit longer and I'll be fine.
But you don't know what you got 'til it's gone
And you don't know what it's like to feel so low
And everytime you smile or laugh you glow
You don't even know, know, know.
You don't even know

Scarlet sorrise, mentre Nick smetteva per un attimo di cantare, continuando a suonare. Aveva una bellissima voce, i riccioli gli ricadevano sul viso, ondeggiando ad ogni minimo movimento della testa, il corpo teso. Era davvero bellissimo.
All this time moves by
Still no reason why
A little bit longer and I'll be fine.
Waitin' on a cure
But none of them are sure
A little bit longer and I'll be fine
But you dont know what you got 'til it's gone
You dont know what its like to feel so low.
And everytime you smile or laugh you glow
You dont even know, know, know.
You dont even know, know, know.
You dont even know, no
Continuava a cantare, ormai non badava nemmeno più a quello che gli stava attorno, vedeva solo la sua chitarra, sentiva solo la sua voce e i leggeri sospiri di Scarlet, che ancora seduta sulla sedia lo guardava incantata.
But you don't know what you got 'til it's gone.
And you don't know what it's like to feel so low, yeah!
And every time you smile or laugh you glow
You don’t even know!
Yeah!

So I'll wait 'til kingdom come.
All the highs and lows are gone.
A little bit longer and I'll be fine.
I’ll be fine
Sospirò, finendo quell'incanto, posando la chitarra sul pavimento freddo, Scarlet chiuse gli occhi, per poi riaprirli, sorridente.
-Questa era bellissima!-disse, Nick sorrise, malinconico-di chi é?-chiese lei, alzandosi dalla sedia, Nick guardò in basso.
-L'ho scritta io.-disse, Scarlet lo guardò confusa, poi scoppiò a ridere.
-Che c'é?-chiese Nick, alzando un sopracciglio.
-È impossibile che tu abbia scritto quella canzone!-rispose lei, risedendosi sul letto e scompigliandoli i riccioli, lui abbassò lo sguardo.
-Nick, quella canzone parla di una malattia, non mi pare che tu sia malato!-disse nuovamente Scarlet, portandosi un ciuffo di capelli dietro alle orecchie.
Silenzio, Nick continuava a sospirare, chissà cosa stesse pensando.
-Ho il diabete...-sussurrò, Scarlet quasi non lo sentì, ma quando capì rimase quasi pietrificata.
Nick si girò, le lacrime agli occhi.
-È per questo che non vuoi...non vuoi suonare?-balbettò lei incredula, poggiandogli una mano sulla spalla, non era mai stata brava a consolare le persone.
Lui annuì, mentre alcune lacrime bagnavano il tappeto, Scarlet sospirò, appoggiandosi alla sua schiena e adagiando la sua testa sulla sua spalla, lui girò la testa, trovandosi a pochi centimetri dal viso sorridente di Scarlet.
-Tu hai delle qualità Nick, okay, ammetto di non essere un'esperta di musica, ma, a me quella canzone é piaciuta.-sorrise, Nick sorrise, chissà come mai, ma solo lei riusciva a fargli quell'effetto.
-Grazie...-sussurrò, lei sorrise, posandogli un dolce bacio sulla guancia e alzandosi, rimettendosi a sedere sulla sedia della scrivania, alla ricerca di qualche altro spartito.
Nick riprese la sua chitarra e, sorridente, ricominciò a suonare.

Suonò alla porta, mentre il piccolo Frankie si sistemava il maglione, Joe sorrise, pettinandogli i capelli.
La porta si aprì, un ragazzino biondo, alto come Frankie sorrise ai due, spostandosi per farli entrare, come un vero uomo di casa.
-Qui est?-chiese una voce roca e grottesca dalla stanza che, forse, era stata adibita a salotto.
Una figura alta e snella apparve sulle scale, con in braccio un bambino simile a Cedric, ma molto più minuto: Etienne.
-Il est un ami de Cedric et son frére.-rispose la ragazza, sorridendo e accarezzando una guancia al piccolo Frankie, che arrossì.
Joe sorrise a Margot, che intanto aveva lasciato correre Etienne in salotto.
-Ciao.-disse lui, sensuale.
Lei sorrise:-Ciao.-disse, leggermente imbarazzata.
Un'anziana figura apparve sulla porta, era una donna con una lunga gonna a fiori rosa e un sorriso dolce, teneva per mano Etienne, che aveva cominciato a ciucciarsi il pollice.
-Buongiorno.-disse la donna, in perfetto inglese, cosa che sorprese Joe.
-Buongiorno signora, sono il fratello di Frankie.-si presentò Joe, stringendo lievemente la mano della donna, lei annuì, sorridente.
Aveva i capelli bianchi, ricci e gli occhi azzurri, somigliava molto a Margot, solo leggermente più vecchia.
-Vuoi fermarti a bere qualcosa? Margot doveva già preparare il the.-disse la donna, Joe guardò il fratellino che stava ancora di fianco a lui, Frankie scosse la testa.
-Con piacere, ma non mi trattengo molto.-disse, sorridendo a Margot che corse in cucina.
Cedric prese per la manica del maglione il piccolo Frankie, ancora arrabbiato per l'affermazione del fratello.
La donna sparì in salotto, con il piccolo Etienne e Joe si diresse verso la cucina, per non dover stare lì fermo come un idiota.
Margot si girò, sentendo qualcuno entrare nella piccola cucina accogliente.
-Che bella cucina, un po' piccola.-disse Joe, Margot annuì, mettendo a bollire l'acqua per il the e arrossendo.
-Comunque vado via subito, non voglio disturbare...-disse lui, mentre Margot continuava a stare in silenzio.
-Tranquillo, ai miei nonni piace avere ospiti. Soprattutto a mia nonna...-rise Margot, preparando quattro tazze.
-I tuoi genitori non ci sono?-chiese Joe, appoggiandosi alla porta, sperando che nessuno l'aprisse.
Era curioso di scoprire qualcosa di più su quella bella ragazza, che pareva non voler dire nulla di sé, nascondendosi dietro ad una maschera di timidezza.
-Lavorano.-rispose lei, abassando lievemente lo sguardo, ma Joe lo notò, in tutte le lezioni passate a guardare fuori dalla finestra aveva imparato a notare tutto, anche se forse non visibile agli occhi di un mediocre osservatore.
Non disse nulla, Margot pareva non volerne parlare.
-Ma, toglimi una curiosità, prima dove abitavi?-chiese lui, lei prese a versare il liquido fumante nelle varie tazze raffinate.
-A Nizza, a sud della Francia, abbastanza vicina all'Italia.-rispose lei, Joe sorrise, aprendole la porta.
Entrarono in salotto, Margot indicò una poltrona vicino a quella dove era seduto un vecchio signore dalla testa pelata e dai baffi simpatici.
-Tu devi essere Joe!-disse l'anziano, sorseggiando il suo the, Joe annuì, mentre i tre francesi lo guardavano sorridenti.
Si sentiva come quando era andato a casa di una sua ex fidanzata, per conoscere i genitori, ma questa volta la differenza era che lui era lì solamente perché aveva accompagnato il fratello, che era davanti alla televisione per giocare alla play station.
-Dove vai a scuola, giovanotto?-chiese il signore, la moglie gli diede una leggera carezza sul braccio, lui rise.
-Frequento la stessa scuola di sua nipote.-rispose Joe, non badando alla faccia rossa di Margot, seduta vicino alla nonna, sul divano.
L'anziano annuì e così cominciò un lungo discorso sull'istruzione, spiegando della sua vecchia vita da professore e narrando divertenti storie sui suoi allievi.
Quella famiglia era davvero divertente.

-Allora a domani. Arrivederci!-gridò Gracie, abbracciando l'amica.
Sospirò, prendendo in mano il suo telefono.
Ormai era quasi ora di cena e Den gli aveva mandato un messaggio per chiederle dove fosse.
Gli rispose velocemente, svoltando ad un angolo, trovandosi davanti qualcosa a cui andò addosso.
Si massaggiò la fronte, notando un palo della luce davanti a lei e si girò, sentendo delle risate dietro di lei.
-Ma che impedita!-disse nuovamente la voce, mentre una figura compariva davanti a lei, Gracie poggiò una mano sul fianco, riponendo nella borsetta il telefonino.
-Lo trovi divertente, Kevin?-chiese, alzando un sopracciglio.
-Direi di sì, notando il rosso che hai in fronte...strano che tu non ti sia messa a piangere! Conoscendoti...-rise Kevin, avvicinandosi a lei e appoggiandosi al palo in questione.
Gracie sbuffò, abbassando lo sguardo e toccandosi la fronte: pulsava ed era sicura che sarebbe spuntato un berneccolo gigantesco.
Sospirò, mentre Kevin scoppiava a ridere nuovamente, se si fosse interessato minimamente a lei magari le avrebbe chiesto come stava, ma ovviamente a lui non importava.
Tutte le cose che faceva Gracie per Kevin facevano ridere, sospirò nuovamente, troncando un singhiozzo e pulendosi gli occhi frettolosamente.
-Non dirmi che stai piangendo veramente!-disse Kevin, sempre con quell'aria di scherno.
Gracie alzò lo sguardo, sorridendo, lui rischippiò a ridere, lei riabbassò lo sguardo, ora si sarebbe messa a piangere veramente, non tanto per la fronte dolorante, ma perché si sentiva così male ogni volta che Kevin rideva di lei.
-Gracie, stavo scherzando!-disse lui, poggiandole una mano sulla spalla, notando alcune goccie cadere sul terreno.
Lei alzò lo sguardo, scrollando la testa e toccandosi la fronte, ridendo, Kevin la guardò, confuso.
-Io devo andare, mio fratello mi aspetta.-disse Gracie, cominciando a correre.
Svoltò e si fermò, ansimante, ma cosa le era saltato in mente? Scappare da lui in quel modo era stato veramente stupido.
E poi solo per un stupido scherzetto.
Scrollò la testa, appoggiandosi a un muro e crollando a terra, le gambe strette al petto.
No, non poteva dargliela vinta ogni volta, erano anni che la prendeva in giro e più lui la prendeva in giro, più lei s'innamorava di lui, si poteva essere così stupide?
Lei che criticava sempre gli altri, che era sempre a raccontare novità ai propri amici, ma solo delle altre persone, non era capace di guardarsi dentro e ammettere di essere peggio di tutte quelle persone messe insieme.
No, non proprio di tutte.
Di Cammie decisamente no.
Sospirò, scrollando nuovamente la testa, rialzandosi e cominciando a camminare verso casa, mentre il suo telefonino cominciava a suonare una melodia che le piaceva tanto.
-Pronto?-chiese, portandosi il telefono all'orecchio.
-Gracie, scusa...non volevo offenderti.-disse frettolosa una voce, Gracie sorrise, quasi scoppiando in una risata mista al pianto che ancora le impastava la voce.
-Kevin non fa niente...-disse, cercando di sembrare serena.
Lui però non sembrò crederci.
-Sei sicura?-chiese, Gracie rise falsamente.
-Certo, tranquillo. Ora scusami, ma sono a casa.-mentì e chiuse la telefonata, trovandosi davanti ad un altro palo.
-No questa volta non mi prenderai in giro!-grugnì, dando un calcio ad esso.

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: EllieGoodman