Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Ricorda la storia  |      
Autore: Sana_Kurata10    27/03/2016    4 recensioni
E se Sana e Akito si incotrassero per caso in Italia dopo dieci lunghi anni vissuti l'uno lontano dall'altra?
Cosa potrebbe accadere?
***
Oneshot scritta in un momento di noia e pubblicata senza pensarci due volte, quindi chiedo scusa in anticipo se la troverete un disastro o per gli eventuali errori che ci troverete XD
CIAO! :D
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La cosa che più adorava dell'Italia, oltre agli splendidi paesaggi e all'ottimo cibo, era il poter passeggiare tranquillamente per le strade della città, senza preoccuparsi che dei fans troppo "affettuosi" le saltassero letteralmente addosso per chiederle un autografo o una foto insieme.
Era l'ultimo giorno che si trovava in quel posto, dopo una vacanza che l'avevano tenuta lontana dal lavoro per due intere settimane. Un record per lei, visto che dalla tenera età di 13 anni si era dedicata anima e corpo al lavoro, rinunciando quasi completamente ad avere una vita sociale e quindi era intenzionata a godersi a pieno quell'ultimo giorno di puro relax.

-Kurata-
Esitò prima di voltarsi in direzione della persona alle sue spalle che l'aveva appena chiamata.
Quella voce aveva un qualcosa di familiare, sembrava quasi una voce che non sentiva da ben dieci lunghi anni...
Scosse la testa...no, non poteva essere lui.
Si voltò sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi, prima che il suo volto si cristallizzasse in un'espressione tra lo sconvolto e il confuso.
Davanti a lei vi era una Akito dai lineamenti marcati, più alto, più uomo e si...decisamente più affascinante.

-Hayama?-
Si avvicinò a lei, scrutandola attentamente con gli occhi, gli stessi che un tempo potevano salvarla e ucciderla ad una velocità impressionante.

-Salve, attrice da premio oscar-
-Ma tu...- sbattè le palpebre un paio di volte -Cosa ci fai qui?-
-Ci abito- rispose semplicemente -Tu invece?-
-Mi godo l'ultimo giorno di vacanza prima di tornarmene in America-
-Beh, visto che è l'ultimo giorno e che molto probabilmente non ti vedrò più che ne dici di andare a bere una birra?-
-Una birra?-
Inarcò un sopracciglio -Non dirmi che sei astemia Kurata-
-Tsk, ma ti pare- voltò il viso dall'altra parte indispettita -E' solo che di solito, che io sappia, in Italia si propone di bere un caffè-
-Hai mai bevuto una birra?-
-M che domande, certo che ho bevuto una birra!-
-Alla spina?-
-Eh?No, in bottiglia...-
-Allora non hai mai bevuto una birra- ghignò -Avanti, seguimi-
Incrociò le braccia sotto al seno -Non mi pare di aver accettato-
-Cosa c'è, non hai un pò di tempo da dedicare ad un tuo...- riflettè qualche secondo sul termine più appropiato da usare per definirsi -Amico d'infanzia?-
Notando l'esitazione di lui, inevitabilmente fece un rapido tuffo indietro con la memoria: dopo diversi mesi dalla partenza di Akito per l'America, avevano preso di comune accordo la decisione di separarsi.
Non era stata una scelta facile per nessuno dei due, ma la lontanza era un ostacolo troppo grande da superare per due ragazzi allora 13enni.
Si erano ripromessi di continuare ad essere amici e di restare in contatto, ma nessuno dei due aveva mantenuto la parola e se non fosse stato per quell'unico messaggio che si inviavano tutti gli anni, lo stesso giorno, ovvero alla vigilia di Natale/Festa di metà compleanno, sarebbero letteralmente spariti l'uno dalla vita dell'altro.
Le scappò un leggero sorriso, ripensando al solito messaggio che lui era solito inviarle "Auguri per la tua stupida festa, cervello da gallina.
Hayama"
E la sua risposta di certo non era più 'dolce: "Auguri di buon metà compleanno anche a te *capo scimmione*.
Kurata."

-Kurata, sei tra noi?- la voce di Hayama la riportò alla realtà
-Ehm...si, dicevi?-
-Allora accetti si o no?-
-Ma si dai, solo una birra alla spina-
-Solo una birra alla spina- ripetè lui.

-Allora dove andiamo?- chiese incamminandosi al suo fianco
-Al mio locale-
-Hai un locale?-
Annuì.
-Wow, sono davvero impaziente di vederlo, sarà sicuramente...-
-Kurata, parli troppo-
Lo colpì con il piko -Sei sempre il solito Hayama-
-Ah io?- chiese sarcastico -E tu che vai ancora in giro con quel coso a 23 anni?-
-Che ci posso fare se funziona ancora-
-Sempre la solita-
-Senti da che pulpito-
Entrambi si guardarono in cagnesco per una frazione di secondo, prima di scoppiare a ridere.
Era proprio vero, certe cose non cambiavano mai.

-Cos'hai fatto in questi anni?-
-Ho continuato a praticare karate, studio fisioterapia e lavoro nel locale che ha acquistato per me mio padre qualche anno fa, tu invece?-
-Ho lavorato come attrice e ho studiato-
Inarcò un sopracciglio -Tu studi?E da quando?-
Indispettita tentò di spingerlo via e ci sarebbe riuscita se lui avendo previsto la sua reazione non si fosse spostato, facendole perdere l'equilibrio.
La prese al volo, impedendole di cadere -Dovresti stare più attenta Kurata-
Trovandosi stretta a quel petto caldo e muscoloso, sentì le proprie gote andare a fuoco e i battiti del suo cuore smettere di battere regolarmente.
Si staccò alla velocità della luce, cercando di apparire il più tranquilla possibile.
Di certo non voleva fargli capire che la sua vicinanza continuasse a scatenare in lei diverse emozioni, nonostante fossero passi dieci anni dall'ultima volta che si erano visti.

-Sei più tornato in Giappone?- gli chiese cercando di mettere fine a quel silenzio, che era calato tra loro da diversi minuti.
-No, ho viaggiato parecchio, ma in Giappone non ci sono più tornato-
-Quindi non sai che Aya e Tsu...-
-Si sono sposati, si lo so-
-Oh...beh, ma sicuramente non saprai che Fuka...-
-Convive con un ragazzo che ha conosciuto al collage ed aspetta un bambino-
-E che Gomi e Hisae...-
-Si sono lasciati l'anno scorso...-
Lo guardò interrogativa, come faceva a sapere tutte quelle cose?
Evidentemente era rimasto in contatto con qualcuno del vecchio gruppo, non c'erano altre spiegazioni.
Ma allora perchè non aveva fatto la stessa cosa anche con lei?
Ma soprattutto perchè i suoi amici non le avevano detto nulla?
Forse temevano che una simile notizia potesse in qualche modo turbarla...

-Akito!- lo chiamò una ragazza bionda correndo nella sua direzione.
-Ciao Nadia- la salutò quando la trovò a pochi metri di distanza da lei
-Cosa ci fai qui?-
-Sono in giro con un'amica-
Spostò lo sguardo da lui a Sana, per poi sorriderle amichevolmente -Ciao!-
Ricambiò il sorriso -Ciao!-
Akito la guardò scettico -Conosci l'italiano?-
-Ehm...veramente...- si grattò la nuca con fare imbarazzato -Conosco solo questa parola e "gelato"-
Ghignò -Dovevo immaginarmelo-
-Ehi che vorresti insinuare?- ringhiò indispettita.
-Che hai il cervello di una gallina Kurata, quindi era impossibile che conoscessi l'italiano-
Ebbe l'impressione che una vena le stesse pulsando pericolosamente sulla fronte -Brutto idiota che non sei altro, guarda che mi trovo qui da due settimane quindi non ho avuto il tempo per impararlo-
-Nemmeno se ci fossi rimasta un anno ci saresti riuscita-

Nadia li guardò divertita. Non riusciva a capire cosa si stessero dicendo poichè non conosceva la lingua giapponese, ma dalle loro espressioni era chiaro che stessero bisticciando "amichevolmente" -Potrei sapere cosa vi state dicendo?-
-Nulla in particolare- le rispose semplicemente lui -Ma tu cosa ci fai qui?Credevo che dovessi andare a pranzo da Marco-
-Infatti sto andando da lui- spostò lo sguardo lui alla bellissima ragazza dai linemanti orientali che aveva al suo fianco, un paio di volte con uno strano sorrisetto stampato sul volto -E' lei vero?Quella ragazza di cui mi hai parlato...-
Annuì.
-Ci credo che tu...cioè voglio dire... è bellissima!-
La guardò di sottecchi, trovandola con la classica espressione di chi si sforza di riuscire a capire qualcosa, ma con scarsi risultati -Già-
Battè le mani, iniziando a saltellare -Te lo dicevo che vi saresti rincontrati, te lo dicevo!-
-Nadia, piantala!Ci vediamo solo per una birra alla spina-
-Oh si certo!-
Alzò gli occhi al cielo, mentre Sana in disparte assisteva confusa a quella scena.
Quanto avrebbe voluto capire quello che si stavano dicendo...

-Allora io vado, ci vediamo- salutò Sana con un gesto della mano e se ne andò, mentre i due "vecchi amici" tornarono ad incamminarsi verso il locale di Hayama.
-Chi era quella ragazza?-
-Si chiama Nadia, è una mia amica, l'ho conosciuta all'università-
Sorrise maliziosa -Solo un'amica, eh?-
-Si Kurata ed è anche la fidanzata del mio migliore amico, qindi levati subito quello stupido sorriso dal volto-
-Capisco e... c'è un'altra ragazza nella tua vita?-
-Sono stato fidanzato per due anni, ma al momento non c'è nessuna- si voltò per guardarla -Invece so che tu l'anno scorso stavi per sposarti con il tuo fidanzato storico...un certo Den-
-Sai proprio tutto eh?-
-Già-
-Perchè non l'hai più sposato?- le chiese dopo qualche attimo di silenzio
Si strinse nelle spalle -Sentivo che non era quello giusto-
-Capisco- si fermò -Questo è il mio locale-
-Ma è chiuso!-
-Il lunedì lavoriamo solo mezza giornata-
-E come facciamo ad entrare?-
-Kurata- prese un mazzo di chiavi dalla tasca -Ti voglio ricordare che il proprietario sono io e quindi posso aprirlo quando voglio-
-Quindi...- arrossì lievemente -Saremo soli?-
-Problemi?-
Ma che le prendeva?Imbarazzarsi all'idea di dover restare da sola con un ragazzo?
-No, assolutamente no Hayama- rispose cercando di apparire il più sicura possibile.

SOLO UNA BIRRA ALLA SPINA e poi ognungo per la sua vita.

-AKITOOOOOOOOOOO- una ragazza vestita, o meglio svestita, con una minigonna e un top che lasciava ben poco all'immaginazione gli saltò addosso, avvinghiandosi a lui come un polipo.
-Francesca, ma che ti diavolo ti prende?- chiese mentre cercava di scollarsela di dosso
-Ti ho visto e non ho resistito-
-E mollami!-
Sbuffando si staccò da lui -Come sei acido!- guardò Sana incendiandola con lo sguardo -E questa chi sarebbe?-
-Non credo che ti riguarda e ora, sparisci-
Gli urlò contro parole poco carine, prima di girare i tacchi ed andarsene via da lì.

-Immagino che lei sia una tua compagna del corso di poesia rinascimentale-
Entrambi scoppiarono in una fragorosa risata, prima di entrare nel locale e chiudere la porta dietro di loro.

-Wow, qui dentro è davvero carino!- constatò guardandosi intorno -Scommetto che non l'hai arredato tu-
-E invece si-
-Non sei credibile- si sedette accanto al bancone -Allora?Questa birra?-
-Arriva subito-

-Accidenti, avevi ragione!Alla spina è ancora più buona-
-Io ho sempre ragione, Kurata...-
-SPACCONE!-
Ghignò. Quanto gli erano mancati i loro battibecchi?
...quanto gli era mancata lei?

-Hayama, vorrei chiederti una cosa...- affermò improvvisamente Sana posando il bicchiere sul bancone.
-Cosa?-
-Come facevi a sapere tutte quelle cose sui nostri amici?-
-Semplice, mi sono tenuto in contatto con loro-
-Oh...- abbassò il viso, iniziando a fissare la bevanda difronte a sè.
Aveva ragione, si era tenuto in contatto con tutti tranne che con lei.
-E quando li sentivo, non c'era volta che non chiedessi di te!-
-Avresti potuto chiedere notizie direttamente a me, non credi?- affermò dispiaciuta -E invece sono stata l'unica con cui non ti sei fatto sentire-
-Non mi sembra che tu invece l'abbia fatto....-
Abbassò lo sguardo, in fondo aveva ragione...nemmeno lei si era presa la briga di farsi sentire -Si, hai ragione-
-Sana Kurata che mi da ragione, questo si che è incredibile-
Si strinse nelle spalle -Che vuoi farci Hayama, le cose cambiano-
-Già...-

La suoneria del telefono di Hayama, squarciò il silenzio che si era andato a creare.
-Scusa un attimo, vado a rispondere-
Annuì, osservandolo mentre lui a pochi metri di distanza da lei parlava a telefono.

-Sai, sei carino quando parli in italiano- affermò quando conclusa la chiamata si era avvicinato di nuovo a lei.
-Carino?-
Annuì -Ti va di dirmi qualcosa in italiano?-
-E a che pro?Tu nemmeno lo capisci-
-Una buona occasione per insultarmi senza che io possa capire qualcosa, non credi?-
Si morse un labbro incerto sul da farsi -D'accordo...- respirò profondamente -So che potrebbe sembrare assurdo visto che sono passati dieci anni ed entrambi abbiamo vissuto le nostre vite l'uno lontano dall'altro, ma ti amo, credo di non aver mai smesso di amarti nonostanante le numerose ragazze che ho avuto, la distanza e tutto il resto, quindi solo questo...ti amo-
Sorrise -Ora me lo traduci?-
-Certo- ghignò -Anche se sei diventata un'attrice di fama mondiale, rimani sempre una stupida ragazzina con il cervello da gallina che...-
-E allora perchè hai detto che mi ami?-
Sgranò gli occhi, lasciando cadere il bicchiere che teneva tra le mani
-Ma tu... hai detto che non conoscevi l'italiano-
-Infatti ho capito solo quando hai detto per ben due volte "Ti amo"-
Deglutì a vuoto.
Come gli era saltata in mente l'idea di approfittare del fatto che non capisse l'italiano per confessarle tutto?
Incatenò i suoi occhi in quelli di lui -Hayama, tu mi ami?-
-Si- ammise -Ormai sarebbe inutile negarlo-
-E allora perchè non hai fatto nulla in questi dieci anni?- urlò ormai sul punto di piangere -Mai una telefonata, mai una visita, se non fosse per quell'unico messaggio che mi invii ogni anno il 24 dicembre non saprei nemmeno se fossi vivo o morto!-
-Perchè con lui eri felice...- mormorò evitando di guardarla negli occhi -Me lo dicevano i nostri amici e lo vedevo anch'io dalle foto che pubblicavano le riviste-
-Ero serena Hayama, ma non felice...- continuava ad urlare a pieni polmoni -Quello lo ero solo quando stavo con te, STUPIDO SCIMMIONE CHE NON SEI ALTRO!-
Uscendo da dietro al bancone, si avvicinò a lei e senza pensarci due volte la strinse forte contro il suo petto

-Allora torniamo ad essere felici insieme- le afferrò il viso con entrambe le mani e la baciò con un desiderio che si portava dietro da anni.
-E meno male che doveva essere solo una birra alla spina- gli sussurrò divertita ad un soffio dalle sue labbra, prima di tornare a baciarlo con trasporto.
Hayama la prese in braccio e la fece sedere sul bancone, sfilandole il vestito di dosso ed accarezzando e baciando ogni singolo centimentro del suo corpo.
-Aspetta- 
-Vuoi che mi ferma?- le chiese premuroso
Scosse la testa -Prima di andare oltre vorrei precisare due cose...- gli sfilò la maglietta di dosso -Primo, se mi lasci di nuovo ti uccido e giuro che lo faccio- affermò accarezzandogli i petteorali.
Lui sorrise -Non commetterò lo stesso errore due volte-
Gli sbottonò i pantaloni, abbassandoglieli -E come ultima cosa- gli afferrò il viso tra le mai -Ti amo anch'io capo scimmione-
Ridendo di gusto la baciò, prima di liberare entrambi dagli ultimi indumenti e amandola, come non aveva mai fatto prima in vita sua.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Sana_Kurata10