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Capitolo 1: La regina del mare
Il
vento
gonfiava le vele della Serpeverde
quella mattina, il viaggio sarebbe durato ancora poco, il porto della
capitale
si vedeva già in lontananza. La ciurma cominciò i
preparativi per passare alla
navigazione a vela, mentre il capitano veniva svegliato da uno dei
mozzi.
“Capitano, se i venti non cambiano saremo ad Hogsmade prima
di pranzo” ad
informare il capitano era stato Severus Piton, il suo secondo,
l’unico che
potesse rivolgere la parola al capitano senza rischiare di ritrovarsi
con la
lingua mozzata.
“Davvero Piton? Non me ne sarei mai accorta senza il tuo prezioso aiuto”.
Tuttavia, non era per fiducia che aveva un ruolo tanto importante a
bordo, era
stata costretta ad avere a bordo
quell’uomo, perché Sua Maestà Riddle
aveva deciso così. Aveva bisogno di
qualcuno che potesse fare da spia, qualcuno che lo informasse di ogni
sua mossa
e che non avesse paura di lei. Re Riddle II non amava le donne,
affatto, averne
una a capo della flotta più grande del regno, lo faceva
infuriare.
‘Dubita di me solo perché sono nata nel corpo
sbagliato. Aye che mi metta pure
tutti i suoi servitori sul ponte, che ne metta uno anche nel mio letto
se lo
aggrada, scoprirà ben presto che sono l’unica di
cui può fidarsi…’ sulla scia
di questi pensieri Bellatrix Black osservava il porto avvicinarsi,
quando vide,
con la coda dell’occhio, un’altra imbarcazione.
“Fenrir! Ti va un po’ di sangue?”
gridò al suo tagliagole preferito.
“Aye capitano! Dopo averne preso il possesso, la facciamo
affondare? Io ci
lascerei anche gli ostaggi, sono solo bocche in più da
sfamare, nonché nemici
di Sua Maestà. Potrebbe anche ringraziarci”
“Sei più stupido di quanto pensassi e ti chiedi
ancora come mai non hai una tua
flotta… vira e chiudi quella latrina che hai al posto della
bocca.”
La ciurma rise, per non rischiare di scatenare la furia del capitano,
specialmente prima di un abbordaggio, molti erano stranamente morti
durante gli
assalti, sempre dopo averla fatta
infuriare. Ci misero poco ad avvicinarsi alla nave, e ancora meno per
cominciare
a spargere sangue.
L’ascia
di
Bellatrix mieteva vittime, chiunque provasse ad affrontarla non aveva
possibilità di sopravvivere già normalmente, in
più era una donna e quindi
quasi nessuno si aspettava una tale grinta nella lotta. Poche vittorie
erano facili,
quella fu fin troppo facile e decisamente troppo breve,
la sete di sangue delle persone sulla Serpeverde
non si era placata. L’unica soddisfazione fu trovare
nella stiva oro, tessuti e molto rum, oltre ad aver accresciuto il
numero della
sua flotta di uno, con la nuova nave Follia
della fanciulla, arrivando ad un totale di 297 navi, navi
sulla quale
sventolava fiera la bandiera dei Black, ufficialmente comandate dallo
zio Orion
Black, ma senza un comando da Bellatrix soltanto una decina osavano
levare
l’ancora. Quasi tutte le navi tornarono al porto ma la Serpeverde e la Signore
Oscuro rimasero in mare, alla ricerca di altre navi da
assalire. Bellatrix
avrebbe lasciato andare anche l’altra nave al porto, ma
Severus le aveva
ricordato che era una nave del re, e finché non fosse
rientrata anche la Serpeverde, per
decreto reale, non
poteva rientrare nemmeno la Signore
Oscuro, pena la morte. Quando il cielo cominciava a scurirsi,
Severus Piton
andò dal capitano.
“Bellatrix se tu lasc…”
“SONO IL CAPITANO,
MOZZO!” urlò il capitano puntando un pugnale alla
gola dell’uomo.
“Ed io sono il tuo secondo. Uccidimi Black e il re
farà mettere la tua testa su
una picca” disse Piton, il viso impassibile come una
maschera, come sempre.
“Aye… probabilmente lo farebbe, se vuoi, possiamo
scoprirlo. Non vuoi
raggiungere la tua servetta sul
fondo
del mare? Se temi che i pesci ti divorino rilassati, fai ribrezzo anche
a loro.”
“Nonostante trovi alquanto inutile
cercare di ragionare con te, sei la più intelligente in
questo covo di reietti.
Ho ricevuto un corvo, Minus diceva che su una nave da carico ci
sarebbero stati
i tuoi cari grifoni, tra cui il tuo amato cugino. Mandagli contro la Serpeverde e fuggiranno con una
scialuppa prima ancora che tu possa far suonare il corno da guerra,
fortunatamente per te, non hanno la minima idea della lealtà
della Signore Oscuro. Mandala ad
est, entro
l’alba di domani, potresti avere il Reietto tra le tue
mani”
Bellatrix lasciò andare Severus, non senza prima averlo
ferito ad una guancia
con un pugnale.
“Prendilo come un avviso Piton. Parlami ancora con quel tono,
osa ancora rispondere a me,
e avrai ben più di un graffietto rosso.”
Suo malgrado, dovette ammettere che l’idea di Piton fosse
buona e nel giro di
pochi minuti la Signore Oscuro
aveva
cambiato la sua rotta.
Il
sole stava
ormai calando quando le due navi furono nuovamente l’una
affianco all’altra.
Abbassati i ponti, la prima a salire sulla Signore
Oscuro fu Bellatrix, seguita poi da Piton e Greyback.
Bellatrix e Piton
furono portati sottocoperta dal capitano della nave, Rabastan
Lestrange, per
vedere i prigionieri.
“Capitano,
questi sono i tre prigionieri. Non hanno voluto dirci i nomi, se lo
desidera,
posso chiamare uno dei due Corrow o anche entrambi. Non reggeranno a
lungo
nelle loro mani” spiegò Rabastan alla Black.
“Non sarà necessario. Posso farli parlare io.
Piton, tu resta fuori, non vorrei
che ti sporcassi col loro sangue.”
Severus non se lo fece ripetere, il lezzo in quella cabina era
orribile,
aspettare sul ponte sarebbe stato sicuramente più piacevole
ed utile, una
ciurma ancora sotto gli effetti di un arrembaggio era davvero molto
propensa a
condividere preziose informazioni.
“Bene
bene… chi
abbiamo qui? Non volete dirci i vostri bei nomi? Non vi faremo
assolutamente
niente, lo prometto. Mi basta che mi diciate per chi
lavorate… vuoi iniziare te,
piccolina?”.
Bellatrix si avvicinò all’unica ragazza tra i tre
ostaggi. Aveva già cominciato
a tentare di parlare, ma la benda sulla bocca non faceva capire il
significato
delle parole.
“Prima però ti togliamo quel brutto, brutto
cappello dalla testa no? E’ troppo grande per una fanciulla
come te. Dai fammi
vedere che begli occhioni che hai… ”.
Bellatrix le tolse il cappello, liberando un mare di capelli biondi,
quasi
bianchi, ed un volto troppo familiare.
“Narcissa!? Cosa ci facevi
a bordo
di quella nave? Non dovevi restare al castello con nostra
madre?”.
Lo stupore iniziare della mora era svanito, per essere rimpiazzato
dalla rabbia,
causata dall’avere un’altra
sorella
tanto ribelle.
“Ho detto io, a Minus, di
quella
nave. L’ho saputo dal vecchio Olivander, il costruttore di
navi, non sapevo
quanto potesse essere affidabile, però avevo fatto
sì che bevesse ben quattro
bottiglie di rum prima di interrogarlo. Ho preso la prima nave che ho
trovato e
l’ho fatta dirottare. Ah… il potere del
denaro…comunque, sarai felice di sapere
che il caro rematore lì, in ginocchio, altri non
è che il Reietto. L’altro è un
misero mercante, per quanto mi riguarda, potete lasciarlo
affogare.”
Vestita da servetta, con un taglio sulla fronte ed un altro sul labbro,
Narcissa Black poteva apparire la dama di compagnia di una perfetta
lady di un
castello, a cui avevano usato violenza, a chi non la conoscesse, ma la
sua fama
da Angelo Nero la precedeva. Bellatrix sorrise alla sorella e
s’impossessò
della spada corta di Rabastan, dopodiché rivolse la sua
attenzione al cugino
ancora imbavagliato. Le sue grida si sentirono fino alla stiva della Serpeverde, finché Bellatrix
non decise
di avvolgere la sua testa in un panno, per attutirne il suono e per non
vedere
più quella faccia sanguinante e ricoperta da lividi.
Al
mezzogiorno
seguente i cinque uscirono sul ponte. Come volere dell’Angelo
nero, il mercante
venne gettato in mare, ancora vivo, con mani e piedi legati a sacchi
contenenti
pietre.
“A tutti voi membri dell’equipaggio, sia della mia
nave che della nave del re.
Ascoltate ed osservate bene! Questa è la punizione per chi
disubbidirà ad un
ordine, o complotterà contro il bene del regno! O per chi
oserà sfidarmi, come il
mio amato cugino.”
Avvolto da degli stracci il cadavere venne sollevato, dal busto, fino
ad essere
a due metri di altezza. Dei mozzi tagliarono le funi che tenevano
legati
assieme gli stracci, scoprendo un uomo nudo a cui mancavano le dita
delle mani
e dei piedi. I muscoli di quello che era stato un corpo giovane e
tonico era
ora alla vista di tutti. La pelle dell’uomo, fino alle
spalle, era a terra e si
vedeva a malapena tra gli stracci, la testa ancora da qualche parte tra
gli
stracci della stiva.
“Bella prova, capitano Bellatrix, ho solo una domanda. Hai
intenzione di fare
lo stesso a tuo cugino, quando lo
riuscirai a prendere?” chiese Piton facendosi avanti tra la
folla.
“Piton carissimo. E’ lui il Reietto. E’
morto!” la risata isterica di Bellatrix
fece rabbrividire tutti gli uomini sulle navi.
“Black… tuo cugino ha più tatuaggi che
pelle, quella di quell’uomo è intatta, o
meglio… era. Re Riddle non sarà felice di sapere
che non sai nemmeno riconoscere tuo
cugino.”
Bellatrix si avvicinò a Piton con gli occhi che bruciavano
di rabbia.
“Tu. Non. Dirai. Assolutamente. Niente. Al. Tuo. Amato. Capo.
Questa è la MIA
nave e faccio ciò che voglio… forse quello non
sarà il mio cuginetto, ma
certamente mandare la pelle di un innocente
ai suoi amichetti lo farà uscire allo scoperto. Si considera
troppo nobile per lasciare impunito
un simile atto.
Lo attenderò a terra.”
Dopodiché tornò al centro del ponte per ordinare
ai marinai di fare rotta verso
terra.
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Bellatrix, assieme a Severus,
camminava per la piazza di
Hogsmade diretta verso il palazzo del re. Erano stati convocati il
giorno dopo
l’arrivo in città, per presentare un rapporto
sugli avvenimenti accaduti in
mare. Piton fece strada alla donna attraverso i cunicoli della
città e
successivamente tra le stanze del Palazzo Nero. Arrivarono nella sala
delle
udienze che il sole era già alto nel cielo. Nonostante il
giorno fosse
soleggiato, dentro la fortezza vi era ben poca la luce, solo quella
necessaria
per intravedere gli oggetti e le pareti. Tra il popolo si diceva che
l’oscurità
del luogo era causata dall’anima nera del re, i cui delitti
erano più che
famosi, non solo nel regno di Notturn, ma in tutto il continente.
Alcuni sostenevano
addirittura che fosse un sortilegio evocato dal regno vicino nel
precedente
conflitto, lanciato a causa della sconfitta subita. A Bellatrix non
potevano
interessare di meno certe superstizioni, che la fortezza fosse oscura
per gli
omicidi o perché re Silente non era capace di accettare una
sconfitta, non era
una cosa che le importasse. Fu distratta dai suoi pensieri dal rumore
di passi
in avvicinamento. Da una porta dall’altro lato della stanza
entrarono alcuni
uomini: il re si andò a sedere sul trono, a malapena
visibile, mentre gli altri
andarono ad accendere le torce lungo le pareti. La stanza fu
rischiarata da una
luce giallognola, illuminando il re.
Bellatrix smise per un momento di respirare.
Tom Riddle II non era minimamente lo aveva immaginato, pallido quasi
come un
morto, l’unico tocco di colore erano i capelli corti neri e
gli occhi,
anch’essi scuri, si vociferava, erano nascosti
dall’ombra della corona dorata
sulla testa dell’uomo. Il nuovo stemma creato per il casato
Riddle, un serpente
argento su sfondo verde, era rappresentato sul mantello del re e
richiamato nei
toni delle vesti. L’unico ornamento, oltre alla corona, era
un anello alla mano
sinistra che, illuminato dalla luce delle torce, sembrava contenere una
sfera
di fuoco. Severus era inginocchiato da quando il re, con le sue
guardie, era
entrato, mentre Bellatrix era rimasta ritta davanti alla figura
imponente sul
trono.
“Alzati mio caro Severus… e comincia a raccontarmi
del vostro fallimento.”
La voce di Riddle era poco più che un sussurro. Piton stava
per iniziare a
parlare, ma Bellatrix fu più veloce.
“Fallimento? Abbiamo
riportato le
stive di tutte le navi che straboccavano,
abbiamo perso pochissimi uomini, ed ammetto che per la maggior parte ad
ucciderli sono stata io, rallentavano l’equipaggio e basta.
Abbiamo catturato
un uomo di Silente e lo abbiamo ucciso, non aveva informazioni
importanti da
riferire, ucciderlo è stata la cosa migliore. In
più, vostra grazia, ho
anche salvato mia sorella dai vostri
uomini. Non voglio nemmeno
pensare a cosa le avrebbero fatto… sicuro niente di
lontanamente simile
rispetto a quello che io avrei fatto a loro, se avessero osato
toccarla…
inoltre -”
“Lady Black, taccia. Può elencare i suoi meriti
anche per il resto della sua
vita. Severus mi ha mandato un accurato resoconto di ciò che
ha fatto mentre
era in mare, e sul suo comportamento non ho nulla da rimproverarle. Il
problema
non è lei, ma la sua ciurma.
Mi sono
giunte voci che fanno sospettare che alcuni uomini siano fedeli al re
vecchio…
non vorrei smantellare la flotta dei Black, ma lo farò se
sarà necessario.
Manderò sulle vostre navi degli uomini del re, a controllare
la loro assoluta
fedeltà”.
“No” disse Bellatrix con voce ferma.
“No? Lei osa dire a me
no?”
Tom si alzò dal suo scranno, circondato dai riflessi delle
torce, sembrava
avvolto dalle fiamme.
“Esattamente vostra maestà. Se ho un traditore a
bordo, voglio essere io a
trovarlo… e ad occuparmene.”
“Così come si è occupata del suo
presunto cugino? Vuole sapere dove si trova?
E’ sull’isola di Godric’s Hollow. I suoi
stessi concittadini gli stanno dando
la caccia come traditore. Per averlo morto le basterà
attendere che lo
trovino.”
“Vostra maestà, impeditegli di ucciderlo! Sono io a doverlo fare! Deve essere
giustiziato da un Black, è la
tradizione di famiglia!”
“Tradizione particolare… sebbene mi piacerebbe
lasciarvela continuare, l’isola
non è sotto il mio dominio. E’ sotto il regno di
Malocchio Moody, e il suo
esercito è ancora più forte del nostro. Ma presto
la situazione cambierà… ”
Bellatrix era troppo furiosa, persino per parlare. Ma Severus era
intrigato
delle parole del re.
“Vostra grazia… non intenderete muovere guerra a
Malocchio? Addestra gli uomini
a combattere dalla nascita, nessun esercito può reggere il
suo confronto!”
Riddle si avvicinò alla sua spia, tanto da rendere quasi
inudibili le parole
che pronunciò.
“Il mio piano è già in atto…
presto governeremo su tutti i regni
esistenti”
Note dell'autrice:
Wow... non pensavo avrei avuto il coraggio
di pubblicarlo...
Invece eccomi
qui... che dire, è un po' incasinato no?
Per questo sto
lavorando ad una mini-mappa da aggiungere in un capitolo 0 precedente a
questo.
Magari con anche
la descrizione dei personaggi... Spero mi farete sapere cosa ne pensate!
Kiss