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Autore: Relie Diadamat    28/03/2016    3 recensioni
Colin Morgan è un ragazzo adorabile... quasi quanto stupido, di questo Katie ne era fermamente convinta. Erano cinque anni che ci sbavava appresso e lui neanche se ne accorgeva. Ne aveva provate di tutte per avvicinarsi a lui, ma proprio non ci riusciva ad ottenere un risultato positivo.
Questa storia parla di come Katie, spinta dalla sua ossessione verso Colin, abbia escogitato mille modi per provarci col suo amico-collega, senza mai riuscirci...
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Colin Morgan, Katie McGrath
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nda: Buon salve a tutti!
Nulla, ogni tanto mi rifaccio viva. Non mi dimentico di questa raccolta, sappiatelo!
Non ho molto da dire, solo che ne avevo bisogno.
Un po' di dolcezza ci vuole.
Vi aspetto a fine capitolo se vi va.
Pareri sempre graditi!
Buona, spero, lettura!
 
 
«Grazie per essere sopravvissuto per me, Col.»
 
 
 
Si passò una mano tra i lisci e lunghi capelli corvini, alzandoseli in una coda che profumava di pesca, lasciando la pelle chiara e liscia delle sue gote ben visibile.
 


Mi spiace, Kat. Non so se riuscirò a liberarmi per le sette.


 
Mollò la presa, lasciandoli scivolare sulle sue spalle in un’onda nera e piastrata.
Avrebbe voluto nasconderlo e negarlo con tutte le sue forze, Katie, ma era palesemente evidente che quel messaggio l’avesse gettata un po’ a terra. Un po’, la giusta dose per farle sparire il sorriso dalla faccia.



 
Ma passa lo stesso da me. Conto di essere ancora in piedi per il teatro.



 
Si guardò allo specchio tenendo gli occhi fissi sul suo riflesso.
Le labbra colorate leggermente con una tonalità chiara di rosso, gli orecchini pendenti e il collo che profumava del miglior Chanel di cui fosse in possesso.
Era inutile essere ipocrita: Katie ci sperava ancora. Era un’inguaribile sognatrice ad occhi aperti, un’incurabile caso perso.
Katie era felice solo all’idea di poterlo rivedere, di poter risentire il suo profumo a qualche centimetro di distanza dal suo corpo.
L’elettrizzava il pensiero della sua voce, e si sentiva più viva quando c’era lui. Si sentiva nel posto giusto, al suo fianco.
 

Sorrise alla sua immagine riflessa allo specchio, sistemandosi per un’ultima volta il vestito scelto per l’occorrenza, rosso come le sue labbra.
E continuava ad illudersi, Katie. Continuava ad illudersi che quella fosse la loro sera, il momento magico in cui avrebbe incatenato i suoi occhi verdi a quelli meravigliosi di lui, guardandolo come tanto avrebbe desiderato essere guardata da lui.
Ma non se ne importò, Katie, decidendo che anche quell’occasione dovesse essere presa al volo.

 
*
 


Katie bussò al citofono con la sensazione di vuoto nello stomaco, un misto incoerente di paura e desiderio, ansia e timore.
Voleva che Colin comparisse dietro quella porta con le sue orecchie a sventola e i capelli un po’ trasandati, ma temeva anche di non essere in grado di parlare e di dirgli ciò che realmente avrebbe voluto.
E si dannava di essere così terribilmente stupida e paranoica quando si trattava di sentimenti, di uomini. Lei, lei che era sempre stata la reginetta del liceo. La regina di cuori di tutti gli uomini della sua vita.
Ma Colin Morgan non era uno qualsiasi. Lui era Colin, il collega di una vita, l’amico che le asciugava le lacrime isteriche dal volto e il confidente più intimo e quotidiano che conoscesse.
Katie non si era mai sentita la reginetta del liceo al suo fianco.
 

«Ehi…»
Katie si sforzò inutilmente di non sorridere, cercando di camuffare l’euforia che sentiva nascere dentro di sé, concentrandosi sull’espressione buffa e trafilata del suo amico-collega. «Ma cosa hai combinato?»
«Sono sopravvissuto», fu la sua risposta scherzosa.
Colin spalancò la porta invitandola ad entrare. «Ma… sarebbe tanto chiederti altri cinque minuti di attesa?»
Colin non piegava mai la bocca in un labbruccio infantile e pietoso, né guardava con occhi dolci la persona che aveva davanti. Colin parlava con naturalezza, con sincera spontaneità.
Com’era possibile negargli qualcosa?
«Lo spettacolo inizierà a breve», gli fece nota puntigliosa Katie, accomodandosi tuttavia nella dimora del suo adorato Morgan.
Colin abbassò lo sguardo scuotendo il capo, sorridendo colpevole. «Solo cinque minuti, poi sarò tutto tuo McGrath».
Normalmente ne avrebbe riso, Katie, rispondendo per le rime a chiunque avesse dinanzi. Ma quello era Colin.
Per una ragione a lei ignota provò l’impulso di nascondersi il viso, guardare altrove e scomparire. Invece assunse un’aria seria e distaccata, schiarendosi la voce.
«Posso andare in bagno?»
«In bagno?»
«Sì, devo… incipriarmi il naso», mise lì.
«Oh, certo. Fai pure. Io ti aspetto di là».
 

Ma cosa si aspettava?
Non si era nemmeno accorto di lei, del suo vestito…
Katie s’ammonì immediatamente per quegli stupidi pensieri. Perché mai avrebbe dovuto notare il suo vestito?!
 

Katie si diresse verso il bagno sorpassando il collega, adagiando la mano attorno alla maniglia, finché non lo sentì parlare ancora: «Ah, Katie!»
Si girò distrattamente verso di lui. «Uhm?»
«Per inciso, stai veramente bene stasera».
Colin sorrideva innocente, come sorrideva a tutte le persone alle quali era amico, ma c’era dell’altro dietro quel sorriso… Una sottile briciola di speranza, la possibilità di un qualcosa di nuovo.
Katie ricambiò il gesto con altrettanta gentilezza, illudendosi, come sempre, che non stesse sognando ad occhi aperti. Che non fosse tutto frutto della sua mente. «Grazie».
Ancora un mezzo sorriso sul volto di Colin, poi Katie si eclissò oltre la porta in legno del bagno.
 

Non l’aiutava.
Essere così vicina ad una delle cose più intime di Colin, non le faceva bene.
Il suo accappatoio, appeso in bagno, conservava il suo odore. Sul lavandino c’era ancora la boccetta di dopobarba che si passava sulla pelle, quel profumo che Katie ricordava a memoria e che amava follemente.
Si guardò distrattamente allo specchio, notando del rossore sulle sue gote chiare.
Colin ce l’aveva fatta. Per lei. Per la loro serata.
Forse, si disse a quel punto, quella sarebbe stata la volta buona per dirgli ciò che sentiva.

 
Katie si diresse raggiante in salotto, con l’adrenalina ormai recuperata del tutto. «Spero che tu sia pronto, altrimenti mi sa che dovrai subirti le mie battute per un bel po’, mister Morgan-»
Si azzittì d’un botto, fermandosi accanto al divano, sul quale Colin si era seduto.
Katie si mordicchiò il labbro, alzando di poco un angolo della bocca.
Il collega, il gomito del braccio destro sul bracciolo del divano, la guancia rasata contro il dorso della mano, si era appisolato stremato dal lavoro.
Era sopravvissuto per lei, si era reso presentabile per la loro serata e si era anche accorto del vestito che lei aveva scelto per lui… ma era stanco morto e non poteva nasconderlo a lungo.
Katie gli riservò un altro sorriso intenerito, guardando dentro la sua borsa; prese un post-it, scrivendo fugacemente qualcosa con una penna nera.
Si avvicinò al corvino, sentendo il suo cuore accelerare di qualche battito. Gli scostò i capelli dalla fronte con una carezza leggera, attaccandogli il foglietto colorato alla pelle stando attenta a non svegliarlo.
«Grazie per essere sopravvissuto per me, Col.» Fu solo un soffio fuoriuscito dalle sue labbra truccate di rosso, ma riuscì a farle tremare le corde vocali.
L’affetto che provava per Colin non variava mai e mai sarebbe cambiato, come avrebbe potuto essere altrimenti?
Lei avrebbe continuato ad illudersi che, forse un giorno, il suo collega si sarebbe accorto di lei e l’avrebbe guardata come avrebbe voluto, ma per quella notte Katie decise di rinunciare al suo ennesimo tentativo per arrivare al suo cuore.
Si sistemò la borsa sulla spalla e uscì dall’appartamento di Colin chiudendosi la porta alle spalle.





Relie's Corner
Hi guys!
Buona Pasqua (in ritardo!) e buona pasquetta a tutti!
Niente, spero che vi sia piaciuto questo tentativo numero... 5 di Katie, un po' diverso dal solito. Insomma, c'è molto fluff e nessuna risata. Lo so, mi spiace, ma un po' di dolcezza ci vuole nella vita! Talvolta strappa anche più sorrisi di certe battute... O no?
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Ah, e prima di lasciarvi, vorrei farvi presente la mia pagina facebook ---> click
Grazie a chi passerà, grazie a chi recensirà. Grazie a chi ha solo letto.
Alla prossima!
   
 
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