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Autore: Seren_Dipity    28/03/2016    2 recensioni
Questa storia è ispirata agli ultimi fatti accaduti nella sesta stagione di The Walking Dead.
Daryl fa un incontro inaspettato durante la sua ricerca di vendetta.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Carol Peletier, Daryl Dixon, Rick Grimes
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 - Daryl! Daryl! No! - Carol gridava con tutto il fiato che aveva in corpo mentre Dwight la portava dentro una delle loro tende – Dove lo state portando? - Continuava a urlare mentre prendevano Daryl di peso e si allontanavano.
- Allora stupida puttana – La ammonì Dwight – Ti svelo un segreto: se ci tieni alla vita tappati quella bocca. Qui le regole le faccio io. - Carol deglutì rumorosamente, raccolse il coraggio, ritrasse le lacrime e si azzittì. Sapeva che Daryl fosse in pericolo e non poteva permettersi di peggiorare la situazione. Dwight la portò in un angoletto, la spinse violentemente e Carol cadé sulle ginocchia, faccia a terra schiacciata dal suo peso.
- Non temere non ho ancora finito con te – La avvertì Dwight mentre usciva dalla tenda.
                                                                                                                       

                                                                                                                              ****

I colpi arrivavano da tutte le parti, il sapore del sangue in bocca, la testa pesante, gli occhi bruciavano. Ad ogni colpo al costato perdeva il respiro, ogni singolo muscolo urlava pietà, le ossa sembravano spezzarsi ma Daryl resisteva. Ogni volta tornava in piedi per poi piombare di nuovo a terra. Il sapore di sangue misto al fango gli riempiva la bocca, poggiò le mani sul terreno e facendo forza sulle braccia si rialzò. Sembrava avessero finito, non lo colpivano da qualche minuto ma si limitavano a guardarlo ridendo a crepapelle. Daryl sputò il sangue e li guardò minaccioso.
- Dov'è Carol? - Cominciò a parlare con una voce sofferente – Dov'è? - Il tono era sempre più alto ed arrabbiato.
- Non ti preoccupare, principe azzurro, la stiamo trattando bene – Gli rispose l'uomo barbuto e ridendo gli sferrò una gomitata nello stomaco facendolo cadere per l'ennesima volta. 
Carol aveva sentito tutto. Daryl era proprio dietro la tenda, poteva vedere le ombre ma soprattutto sentire. I suoi occhi erano stracolmi di rabbia e lacrime, quei bastardi lo stavano ammazzando di botte e questo proprio non poteva sopportarlo. Dopo qualche minuto che le sembrarono un' eternità non sentì più niente. I colpi erano finiti, i gemiti di dolore anche. Tirò un sospiro di sollievo seguito immediatamente da un terrore paralizzante. Poteva anche essere morto, per quanto ne sapeva. Cominciò ad urlare a pieni polmoni ed a scalciare contro la tenda. All'improvviso sentì la voce di Daryl, si tranquillizzò ma non durò molto, erano ricominciate le botte.
- Dwight! Dwight vieni qui! - Gridò Carol. Avrebbe fatto di tutto pur di farli smettere.
- Che diamine vuoi? Sto finendo un lavoro! - L'uomo entrò nella tenda e si avvicinò rapidamente a Carol.
- Hai detto che volevi divertirti no? Mi pare che ti sei divertito abbastanza con le mani stasera...non vuoi provare qualcos'altro? - La voce di Carol era rotta ma cercava in tutti i modi di camuffarla e sembrare il più maliziosa possibile. Sapeva che avrebbe dovuto distrarli per farli smettere.
- Bene bene, la signora si è rivelata per quello che è – Asserì Dwight sorridendo. Con la mano sfiorò il viso di Carol e si bagnò le labbra con la lingua – Una gallinella vogliosa! Ragazzi, andiamo la signora ci aspetta! - Gridò ai suoi compagni.
Prese Carol per un braccio e la portò fuori dalla tenda, la spinse violentemente contro un albero facendole sbattere il viso sul tronco. Carol si girò e vide Daryl. Era legato ad un altro albero a pochi metri di distanza. Tremava ed il suo viso era ricoperto di lividi e sangue mentre incassava i colpi che gli arrivavano senza sosta in ogni parte del corpo. Dwight spinse il suo corpo contro la schiena di Carol, annusò il suo collo e di scatto le liberò le mani.
- Ci tengo che abbia tutta la libertà che ti serve – Le sussurrò all'orecchio. La rigirò premendole la schiena al tronco in modo da trovarsi faccia a faccia.
- Puoi farmi quello che vuoi – Disse Carol con la voce dura, senza emozioni. Conosceva già tutto questo. - Ma per favore lasciate in pace Daryl – Aggiunse con più dolcezza sostenendo lo sguardo di Dwight – Così finirete per ucciderlo.
- Dovete proprio volervi bene voi due – Dwight si mise in mezzo a Daryl e Carol indicandoli con il coltello – Non avete fatto altro che chiedere clemenza per l'altro. Mi sento quasi commosso – Disse mentre faceva finta di asciugarsi le lacrime. La pantomima durò poco e tornò velocemente da Carol afferrandola per le spalle mentre con il piede la costrinse ad aprire le gambe. Con il coltello cominciò ad accarezzarle la coscia, andando su e giù. Con l'altra mano stringeva il fianco destro conficcandole le unghie nella pelle. Le sfilò la camicetta e Carol sentì l'alito pesante dell'uomo farsi strada dal suo orecchio fino alla sua bocca. Chiuse gli occhi e serrò le labbra. Dai fianchi salì lentamente, sfiorandole la pancia per poi soffermarsi sul seno. Il corpo della donna si contrasse, teso come una corda di violino. Carol sentì il coltello cadere e una mano sfilarle il bottone dei pantaloni. La donna raccolse in sé tutto il suo coraggio mentre si preparava al peggio.
Improvvisamente le botte cessarono. 
- Avrei dovuto ucciderti – Mormorò Daryl mentre alzava gli occhi verso Dwight ma appena finita la frase si accorse di quello che stava succedendo – Che stai facendo figlio di puttana? Fermati!- Ora la sua voce era disperata - Ho detto di fermarti, bastardo! Mi hai sentito? Ti uccido, giuro su Dio, ti uccido! - La furia di Daryl era incontrollabile, la testa pulsava e il cuore batteva talmente da forte che lo poteva sentire nelle orecchie. Scalciava furibondo, mutò il dolore in rabbia e la rabbia in forza. I suoi occhi incrociarono per un momento quelli rassegnati di Carol e la sua frustrazione prese vita in un urlo violento che fece fermare per un attimo le mani di Dwight. 
Poi di colpo l'uomo cadde ai piedi di Carol. Un rigoletto di sangue gli uscì dall'orecchio destro e dalla tempia. Successe tutto molto velocemente, seguirono colpi di pistola a raffica, Carol senza neanche pensarci corse più rapidamente che poteva verso Daryl facendogli da scudo con il proprio corpo. In breve tempo anche gli altri uomini caddero a terra morti.
Carol si girò lentamente e vide delle figure muoversi verso di loro. Rick e Michonne uscirono da dietro la tenda mentre Abraham, Glenn e Rosita li raggiunsero alle spalle. Quest'ultima aiutò Carol mentre Rick e Glenn sorregevano Daryl.
- Rick! Oddio Rick – Singhiozzò Carol – Come avete fatto a trovarci?
- Abbiamo trovato la moto di Daryl non poco lontano da qui – Rispose in fretta Michonne.
- Poi abbiamo seguito le sue tracce – Aggiunse Abraham.
- Dopo tutto il tempo insieme abbiamo imparato qualcosa anche noi – Glenn chiuse il discorso con una certa fierezza nella voce.
Daryl era seduto su un tronco con la testa fra le mani e Carol gli stava accanto tenendo le braccia strette al corpo in modo da coprirsi. Rick si sfilò la giacca e la poggiò sulle spalle della donna.
- Dobbiamo tornare in fretta – Disse Rosita – Non è sicuro rimanere qui.
- Non possiamo andare da nessuna parte – Affermò Rick – Non con Daryl in queste condizioni, con il buoi per di più. Siamo stati fortunati a non incontrare pericoli venendo qui, non voglio rischiare ancora. - Si guardò intorno, con la torcia in mano illuminò l'area per assicurarsi che fossero rimasti solo loro – Sono morti tutti, non verrà nessuno qui prima domani mattina. Riposiamoci e all'alba ci rimettiamo in viaggio. - Rick posò una mano sulla spalla di Daryl, il quale sussultò immediatamente al contatto – Devi riposarti, amico. Domani torniamo a casa – Disse guardando lui e Carol.
Li aiutarono a sistemarsi in una delle tende, Rosita cercò di medicare come meglio poteva alcune ferite di Daryl mentre Michonne aiutava Carol a rimettersi la camicetta. Rick, Abraham e Glenn spostarono i cadaveri e misero un filo tutt'intorno all'accampamento in caso i vaganti decidessero di fare loro visita. Una volta finito Michonne e Rosita andarono a riposare in una tenda mentre gli uomini restarono di guardia intorno al fuoco.

 

   
 
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