Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: BazingaSnape    29/03/2016    3 recensioni
"Hai comprato la cioccolata calda." Quella non era una domanda, ma un'affermazione, e Levi aveva pronunciato quelle parole dal basso dei suoi 160 centimetri.
"Si, la vuoi?"
[Ereri]
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Armin Arlart, Eren Jaeger, Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tutta colpa di Erwin: se non avesse dovuto portargli quei documenti urgentissimi a casa perché era malato, e se quel giorno, quando pioveva a dirotto, non si fosse rotto l'ombrello, a quest'ora non si ritroverebbe raggomitolato sotto tre coperte in un angolo del divano, ad aspettare Eren. Eren che era in ritardo di un'ora abbondante. 
Quando il campanello suonò si alzò dal divano, portandosi dietro tutte le coperte, per aprire al suo ragazzo, entrato velocemente per non far entrare l'aria fredda di metà febbraio. 

"Ereeeeeen" Levi si appoggiò al piumino di Eren "ma fa freddo! E sei in ritardo, ero preoccupato!" 

"Sono andato a prendere un po' di... aspetta cosa?" Eren era arrivato tardi perché si era fermato a prendere alcune bevande calde da preparare a Levi, e sapeva di essere in ritardo, infatti si aspettava qualche insulto, non un abbraccio - mezzo abbraccio dato che le braccia di Levi erano sotto le coperte. 

"Si, non arrivavi più, ero in pensiero. Avvisami se fai tardi la prossima volta." Continuò il più grande, ancora accasciato contro un Eren confuso. 

"O-ok. Ho comprato un po' di cose che magari potrei prepararti, c'è del tè, zuppa, camomilla, cioccolata calda, ah e ho preso anche un antibiotico così puoi..."

"Hai comprato la cioccolata calda." Quella non era una domanda, ma un'affermazione, e Levi aveva pronunciato quelle parole dal basso dei suoi 160 centimetri. 

"Si, la vuoi?" Chiese Eren titubante "A dir la verità non sapevo se ti piacesse, sono mesi che usciamo ormai, ma non hai mai bevuto altro che tè."

"Siiii!" Eren fece appena in tempo a togliersi velocemente la giacca e le scarpe, prima di essere portato in cucina da Levi e farsi dire dove teneva pentolino e tazze. 

"Ti amo"

"Anche io Levi"



Il più grande si era appollaiato su uno sgabello, mentre Eren cercava di preparare la cioccolata, venendo interrotto ogni cinque secondi perché "Ereeeeeen mi sono cadute le coperte".
Alla fine era riuscito a preparare due cioccolate, che aveva portato in sala così che la potessero bere sul divano. Non che Levi avesse intenzione di tenere da solo la sua tazza, avvolto com'era nell'angolo del divano. 

"Eren è calda" 

"Lo so Levi, si chiama cioccolata calda appunto per questo"

"Soffia, mi brucia la lingua"

"Sto soffiando" 

"Soffia di più" 

"..."

"..."

"Eren" 

"Dimmi"

"Ti amo" 



Era ormai passata un'ora da quando avevano finito le cioccolate, e Levi si era schiacciato contro lo sterno di Eren sul divano troppo stretto per due persone. 

"Vuoi qualcos'altro?" Eren era intrappolato tra il suo ragazzo e lo schienale del divano, e sarebbe stato un po' difficile riuscire a scendere senza che Levi cadesse o si spostasse, ma fortunatamente quello non voleva niente, anzi si stava quasi addormentando. 

"Ti è piaciuta la cioccolata?" Chiese il diciassettenne passando le dita tra i capelli lisci del più grande

"Non tanto" rispose Levi, immaginando la faccia contrariata del più piccolo "ma l'ho..."

"Beh se non mi avessi interrotto ogni due secondi magari sarebbe uscit-"

"Dicevo, l'ho bevuta comunque, perché l'hai fatta tu, e perché ti amo"

Se Eren aveva risposto Levi non aveva sentito, troppo occupato ad addormentarsi, ma aveva sentito due braccia stringersi intorno alla sua vita e il respiro caldo sul suo collo. 



Due giorni dopo era Eren ad essere ammalato, mentre Levi si era già ripreso del tutto. Si stava recando a casa del più piccolo, con una zuppa da preparare o in caso del tè, pensando che sarebbe stato carino passare una giornata a prendersi cura di Eren come aveva fatto il suo ragazzo con lui.
A pochi passi da casa sua incontrò Armin e Mikasa, il primo con una faccia sconvolta, l'altra arrabbiata.

"Stai andando da Eren?" Chiese Armin. Aveva due occhiaie così scure che sembrava l'avessero preso a pugni.

"Si, perché?" Domandò Levi

"Beh lui n-" Mikasa aveva schiaffato una mano contro la bocca del biondo, spingendolo poi indietro. 

"Divertiti col tuo ragazzo, Armin andiamo o faremo tardi" si allontanarono i due, litigando sul perché di qualcosa, e Levi senza curarsene suonò al campanello.

"Chi cazzo è a rompere le palle adesso? Armin se sei ancora tu non voglio la tua cazzo di zuppa!"
A quanto pare era questo che Armin voleva dirgli, e Mikasa lo sapeva.
Sarebbe stato un lungo pomeriggio.⁠⁠⁠⁠





Note della storia:
Heilà
Alla 01:10 di notte mi metto a pubblicare la mia prima Ereri, e spero davvero che possa piacervi :)
Un bacio
Tschus!
  
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