Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: SabrinaPK    29/03/2016    4 recensioni
Due anni dopo essere fuggito in Europa, Castle vuole rivedere Kate.
Ma rivedendola si ritroverà con una sorpresa che non si aspettava…
Storia di rubbert.
Datele un'opportunità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Spingo il pulsante della macchina del caffè e la metto in funzione. L’odore di caffè non tarda ad arrivare alle mie narici, e ciò mi fa rilassare. Qualcuno entra nella stanza e chiude la porta, rimanendo soli. È Kate. Non mi volto ma so che è lei, non solo per il profumo di ciliegie che ha sempre, ma anche perché riesco ad avvertire la sua presenza.

Non dice niente. La sento avvicinarsi fino a fermarsi dietro di me, vicinissima alla mia schiena, tanto da sentire il suo respiro sulla mia spalla. Il caffè è già pronto, ma non ci faccio caso.

La sento passarmi una mano lungo il braccio fino ad accarezzarmi la mano. Il semplice contatto della sua pelle mi tranquillizza. Vorrei girarmi, abbracciarla e baciarla, ma devo ricordare a me stesso cosa lei pretende fare e quanto pericoloso sia.

‘Rick…’ la sua voce mi arriva con un leggero sussurro che mi fa stringere il cuore. Avvicina la sua mano al mio mento e, in quel momento, non posso fare a meno di girarmi, rimanendo faccia a faccia. ’Non lo farei se non fosse sicuro.’

’Non sai se è sicuro. Lui non è sicuro.’

’Tu, Espo e Ryan sarete a pochi metri ad ascoltare tutto. Mi fido di voi, siete la sicurezza di cui ho bisogno.’

Sposto lo sguardo dai suoi occhi smeraldi, emettendo un piccolo sospiro.

‘Voglio farlo.’ dice improvvisamente ‘Ma non lo farò se non sei d’accordo.’

‘Perché credi di doverlo fare? Kate, possiamo trovare un altro modo…’

‘Ho bisogno di farlo.’ mi dice, il suo sguardo è supplicante. ’Non avrei mai pensato di affrontarlo, non avrei mai pensato di rivederlo, ma adesso… credo di averne bisogno per poter chiudere questa parte della mia vita, per poter stare in pace con quello che è successo.’

Mi allontano da lei di qualche centimetro, scuotendo la testa e passandomi una mano tra i capelli mentre cerco di pensare. È una pazzia, un’autentica pazzia. Ma forse ha ragione, e se davvero se la sente io non posso negarglielo.

‘Kate sai che mi fido di te’ le dico, avvicinandomi di nuovo a lei e prendendole le mani tra le mie ‘ma devo chiedertelo. Credi davvero di riuscire ad affrontarlo?’

Mi guarda dritto negli occhi prima di annuire con convinzione.

‘Devo guardarlo negli occhi…’ dice, mentre i suoi occhi cominciano ad inumidirsi. ‘Devo guardarlo negli occhi e dimostrargli che non ho paura, che non sono io quella che dovrebbe averne. Tu mi hai dimostrato questo Rick.’ sento le sue calde mani afferrare le mie mentre pronuncia le ultime parole. ‘Non ha alcun potere su di me. La faremo finita una volta per tutte e continueremo con le nostre vite proprio come abbiamo fatto fino ad ora, e ingrandiremo la famiglia.’

Non posso fare a meno di sorridere al sentire le ultime parole con convinzione ed emozione, anche se le trema leggermente la voce.

Annuisco e, dopo un piccolo sospiro, la avvicino a me per abbracciarla. Lei appoggia la testa sul mio petto, immagino perché si sente rilassata e confortata tra le mie braccia.

‘Andrà tutto bene.’

Dopo un lungo minuto abbracciati, torniamo nella sala dove ci aspettano Esposito e Ryan. Quando entriamo, ci guardano con un’espressione di circostanza.

Gli faccio un piccolo cenno affermativo, anche per dirgli che tra me e Kate va tutto bene e che alla fine seguiremo con il suo piano 

Manteniamo una lunga conversazione, stabilendo alcuni punti che dovremo mettere in atto una volta saputo dove andrà a vivere Josh e, alla fine, io e Kate lasciamo il distretto.

Quando usciamo dall’edificio lei chiude gli occhi e respira profondamente.

‘Andiamo a prendere Allan.’ le dico passandole una mano sulla parte bassa della schiena.

Lei appoggia la testa sulla mia spalla per qualche secondo e poi cominciamo a camminare.

’Sì, andiamo.’


Quando Jim apre la porta del suo appartamento e appare Allan con un biscotto al cioccolato in mano e tutta la maglietta piena di macchie, cerco di trattenere le risate mentre Kate apre la bocca, guardando nostro figlio e suo padre.

‘Papà ma che… perché lasci che si macchi in questo modo?’ dice entrando in casa e inginocchiandosi vicino ad Allan, che gli mostra felicemente il biscotto al cioccolato sciolto che tiene in mano.

’Non fa niente, è solo un bambino, deve macchiarsi.’ dice Jim, facendo un gesto con la mano per lasciar cadere l’argomento mentre si sposta dalla porta e m’invita ad entrare.

‘Deve imparare a mangiare bene, non a…’ indica Allan mentre cerca di trovare le parole adeguate. ‘Dio mio, ha pure i capelli macchiati!’

‘Ma si è divertito con il nonno, vero?’ dice Jim in tono infantile, inclinandosi per rivolgersi ad Allan.

Tii.’ dice lui sorridendo e mostrando i suoi piccoli dentini macchiati di cioccolato.

Non posso fare a meno di scoppiare a ridere per tutta la situazione e per quanto è adorabile Allan, anche se macchiato di cioccolato.

’No, non va bene.’ dice Kate, mentre cerca anche lei di non ridere. ’Tuo nonno ti condiziona troppo.’

‘È il mio unico nipote, non puoi biasimarmi.’ dice lui, sollevando entrambe le mani.


Quasi un’ora dopo, Allan si trova dentro la vasca da bagno a piagnucolare perché Kate gli sta insaponando i capelli.

‘Puoi aiutarmi? Distrailo o fa qualcos’altro, così posso lavarlo per bene.’

‘Certo.’ mi siedo a terra, rimboccandomi le maniche del golfino per non bagnarle, e prendo un pesciolino di gomma che galleggia nell’acqua. ‘Guarda Allan, vuoi giocare con il pesciolino? Guarda come nuota.’

Quando sollevo il pesciolino in aria lui alza la testa, facendo dei piccoli movimenti e facilitando così Kate nel lavargli i capelli senza che il sapone gli vada negli occhi.

‘Dammiii’ dice allungando le mani verso il pesce.

‘Aspetta un secondo, mamma deve lavarti i capelli.’

’No, dammii.’ si lamenta lui, allungando di nuovo le mani verso il giocattolo.

‘Non saresti nella vasca se non ti fossi macchiato di cioccolato anche nelle orecchie.’ dice Kate.

Ti, cioccollato.’ dice Allan, lasciando perdere il pesce per cominciare a schizzare l’acqua.

‘Guarda il lato positivo’ le dico ‘se ci sbrighiamo, Allan non sarà più il bambino viziato da tuo padre.’ dico, facendole l’occhiolino e ricordando le parole di Jim su Allan come suo unico nipote.

Lei scuote la testa, sorridendo.

‘In realtà, mi piace il rapporto che hanno, ma non dirlo a mio padre.’ dice lei, ricambiando l’occhiolino.

’No!’ grido improvvisamente.

‘Troppo tardi.’ ride Kate, quando Allan mi lancia un piccolo cubetto di plastica pieno d’acqua.

Allan ripete il gesto, stavolta con Kate, che chiude gli occhi al sentire l’acqua sul viso.

‘Questo è perché hai riso di me.’ le dico io, ridendo.

In quel momento cominciamo una battaglia con l’acqua, schizzandoci l’un l’altro tra le risate. Credo che, nonostante Allan sia dentro la vasca, Kate ed io finiamo per bagnarci più di lui.


Dopo cena, finisco di sistemare la cucina e salgo al piano di sopra. Mi avvicino piano alla porta, socchiusa, della camera di Allan.

Osservo Kate, sdraiata insieme ad Allan sul suo letto, mentre gli legge un racconto. Tendo un orecchio, provando ad ascoltare.

‘Così, la ranocchia si avvicinò ai bambini…’

Lanocchia?’ chiede Allan in tono curioso.

’Sì amore, una ranocchia verde e piccolina’ gli spiega, mostrandogli il disegno del libro. ’Si avvicinò ai bambini, che la guardarono con curiosità…’

Rimango fermo vicino alla porta ad ascoltare tutto il racconto, percependo la tenerezza nella voce di Kate. Un momento dopo, l’unica cosa che riesco a sentire è il respiro cadenzato di Allan.

La tenue luce emessa dalla lampada sul comodino mi permette di vedere l’ombra di Kate che abbraccia nostro figlio per poi emettere un sospiro e lasciargli un sonoro bacio sulla testolina.

Entro nella stanza e mi avvicino al letto. Kate avverte la mia presenza ma non si alza, rimane lì abbracciata ad Allan. E allora capisco che forse si tratta di una sorta di nostalgia. Nostalgia perché è stato Allan a farla uscire dal profondo tunnel in cui si trovava, è stato nostro figlio ad aiutarla ad andare avanti quando io non c’ero.

’Stai bene?’ le chiedo in un sussurro, per non svegliare Allan.

Lei s’inclina sul letto, facendo attenzione a non svegliarlo, e si alza.

’Sì.’ annuisce, guardandomi negli occhi e facendomi capire che è così, prima di girarsi e guardare di nuovo Allan.

La abbraccio da dietro, passandole le mani sul bacino. Lei le afferra e si rilassa sul mio petto. Rimaniamo entrambi fermi lì per qualche secondo a guardare nostro figlio dormire, che diventa ogni giorno più grande.

‘Andrà tutto bene.’ le sussurro vicino all’orecchio. ‘Adesso siamo insieme, supereremo quest’ostacolo.’

Sposta le mani da sopra le mie, facendomele ritirare dal suo ventre. Si gira verso di me e mi prende il viso tra le mani, dandomi un profondo e, allo stesso tempo, delicato bacio. 
















Angolo:
Non vi romperò per molto perchè ho davvero pochissimo tempo.
Grazie ancora per continuare a leggere e commentare e mi scuso se doveste trovare degli errori, perchè ho dato solo una rilettura veloce.
Vi lascio, come sempre, il link della storia originale https://www.fanfiction.net/s/10296601/1/Pap%C3%A1-por-Sorpresa 
Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto! :D

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: SabrinaPK