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Autore: Galicata_luke2003    30/03/2016    1 recensioni
I nostri eroi partono per un'avventura nella città perduta di Atlantide per aiutare Ariel a riottenere il suo regno rubato da Ursula, la perfida strega del mare, che per spaventare gli abitanti di Atlantide, si serve di un mostro marino, il Kraken, che darà ai nostri eroi del filo da torcere
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una cenetta romantica, Emma e Uncino andarono al molo perché lui aveva un regalo per lei nella Jolly Roger. Stavano per entrare nella nave, finché, tutto a un tratto, una voce interruppe il silenzio.
“Emma!” esclamò la voce disperata.
“Cosa?” si domandò Emma, ad alta voce, guardandosi intorno cercando di capire chi la chiamasse.
“Sono qui, in acqua!” gridò chiunque stesse parlando.
“… Ariel?!” rispose sorpresa Emma, affacciandosi dal ponte.
“Emma, ho bisogno di aiuto, si tratta di Atlantica.” annunciò Ariel sempre più preoccupata.
“Che è successo?” chiese Emma, anche lei preoccupata.
 “È una storia abbastanza complicata; sarebbe meglio parlarne in superficie” osservò Ariel.
Nel passato
“Regina Ursula, stanno arrivando i pirati!” disse una guardia reale di Atlantide alla sua regina.
“Fermateli!” urlò furiosamente Ursula ripensando alle sue esperienze con capitano Uncino, l’uomo che le rubò la voce.
Sulla nave pirata
“Saccheggiate ogni abitazione che trovate, portate distruzione ovunque, e non lasciate alcuna traccia di beni preziosi in tutta la città galleggiante!” ordinò Uncino alla sua ciurma.
“Ricordate: attaccate appena riceverete il segnale.” raccomandò il capitano.
Ad Atlantide
“Riunite tutti i cittadini di Atlantide, per combattere questa minaccia!” gridò Ursula, piena di rabbia, alle sue guardie.
“All’attacco!” si sentì dalla nave pirata, da cui subito uscì un’intera ciurma all’assalto.
“Uncino…” mormorò Ursula tra i denti, riconoscendo il grido dell’aspro nemico.
La regina di Atlantide vedeva solo distruzione intorno a sé: Ogni edificio da lei costruito ciottolo per ciottolo, mattone per mattone, o bruciava o era in pezzi e ogni casa o palazzo veniva razziato brutalmente senza pietà.
“Ursula!” si presentò Uncino alla regina di Atlantide “Che ci fai qui?” domandò, con falso interessamento.
“Io sono la regina, e non ti lascerò distruggere il mio regno!” disse Ursula, con tono autorevole.
“Regina, wow! Vedo che ti sei ripresa, da dopo l’incidente…” si beffò di lei il capitano.
“Non è stato un incidente: tu ti sei fatto sopraffare dalla tua sete di vendetta, al punto da far soffrire una ragazzina, che ti aveva salvato la vita, togliendole l’unica cosa che apprezzasse di sé stessa.” lo rimproverò Ursula.
“Non vorrei rovinare questo momento, ma non ti sei resa conto che mi è bastato uscire la storia della tua voce, per distrarti e dare a me e alla mia ciurma il tempo di saccheggiare il tuo regno…” la interruppe Uncino “E adesso addio!” gridò, volgendosi in corsa verso la sua nave, abbandonando Atlantide nella miseria più assoluta.
Presa dalla rabbia nel vedere il suo regno distrutto, Ursula, evocò un mostro marino conosciuto con il nome di Kraken, e gli ordinò di far sprofondare Atlantide nelle profondità dell’oceano, dove nessuno l’avrebbe più trovata, e se ne andò, giurando che non sarebbe più tornata.
Nel presente
“Tremotino!” sbuffò Emma entrando nel negozio del signor Gold.
“Eccomi!” esclamò Tremotino “Che cosa ti serve?”
“Ho bisogno di un incantesimo per trasformare momentaneamente una sirena in umana.” spiegò Emma.
“Ho ciò che ti serve, ma sai bene che la magia …”
“… Ha sempre un prezzo” lo interruppe Emma, stufa di sentirselo dire ogni volta “Si, si, lo so…” sospirò “Cosa vuoi in cambio?” chiese, quasi pentita di ciò che aveva appena detto.
“Prima voglio sapere a cosa ti serve…” disse Tremotino.
“È per Ariel, mi deve condurre in battaglia, per combattere qualcosa che neanch’io ho ben capito.” spiegò Emma.
“Ho deciso! In cambio mi devi portare con te in missione, cara.” propose Tremotino.
“Accetto.” disse Emma, ancora titubante riguardo alla sua scelta.
Non appena arrivò al molo, non perse tempo a dare ad Ariel la notizia.
“Ariel! Ho l’incantesimo!”
Ariel bevve la pozione e magicamente si trasformò un’altra volta in umana, ma stavolta senza vincoli.
“Ricorda che durerà per cinque giorni, e non di più.” la mise in guardia Tremotino, appena apparso, mettendo un vincolo alla pozione.
“Fantastico!” esclamò Ariel, sarcasticamente.
 “Se vuoi arrivare umana ad Atlantide, dovremo partire domani all’alba.” annunciò Tremotino.
“Potremmo partire con la nave di Uncino.” propose Emma “A proposito… Dov’è finito?” chiese.
Un po’ più tardi
“Uncino! Uncino!” chiamava, Emma cercando nella Jolly Roger.
“Che c’è?” rispose l’interessato, molto serio.
“Perché te ne sei andato prima?” chiese Emma, curiosa.
“Non mi fido di lei…” ammise Killian, cercando di mascherare il suo passato.
“Ok” rispose Emma, cercando di credergli.
Appena Emma se ne andò
“Non vuoi dirle ciò che è successo, vero?” chiese Tremotino, comparendo all’improvviso.
“Di cosa parli?” rispose Uncino, irritandosi sia per la presenza di Gold che per la sua domanda, continuando a nascondere il vero.
“Ursula mi ha raccontato tutto…” disse Tremotino.
Nel passato
Dopo il crollo di Atlantide, Ursula si rifugiò in una caverna, dove decise di restare per sempre.
“Perché così triste?” chiese una voce a lei sconosciuta.
“Chi sei, e cosa vuoi da me?” domandò Ursula, guardandosi intorno, inquieta.
“Permettimi di presentarmi…” rispose la voce “Io sono Tremotino!” e si mostrò “Ora che sai chi sono mi risponderai?” le domandò.
“Ok, ti dirò tutto…” si rassegnò Ursula.
“Quindi questo pirata ha distrutto per due volte tutto ciò che hai?” chiese Tremotino, alla fine del racconto.
“Sì.” Rispose Ursula, colma di rabbia.
“Ecco! È questo che voglio vedere: rabbia!” esclamò Tremotino, concludendo con un ghigno malefico.
“Che intendi?” domandò Ursula confusa.
“Ti propongo un accordo: io ti insegnerò ad usare la magia, e appena riavrai Atlantide, tu dovrai uccidere quel pirata.” disse Tremotino.
“Non capisco, tu che ci guadagni?” chiese Ursula, sempre più confusa.
“Quel pirata mi ha fatto un torto, e io voglio vendicarmi…” spiegò Tremotino.
“Accetto!” esclamò Ursula senza altri indugi.
   
 
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