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Autore: EllyBeth    30/03/2016    1 recensioni
Levy MacGarden non chiede molto, vorrebbe solo che la sua migliore amica Lucy ammettesse i suoi sentimenti verso Natsu e, viceversa, lui ammettesse cosa prova per la ragazza.
Cosa succede quando Levy, stufa di vedere i due ragazzi amarsi e non farsi avanti, decide di fare da Cupido, e metterli insieme? Cosa succederebbe se la storia avesse risvolti inaspettati? E se non tutto fosse come Levy crede?
Se volete saperlo, l'unica cosa che dovrete fare è andare a leggere nei più profondi meandri della mente di Levy. Come? Per scoprirlo, non dovete fare altro che leggere! ^.^
Tratto dal prologo:
*E' per questo che io, Levy MacGarden, mi impegnerò al massimo per farli stare insieme. Userò tutte le mie idee, dal chiuderli nello sgabuzzino, cosa che potrei effettivamente fare, al dichiararli a vicenda a loro insaputa. Non so se sono stata chiara ma vabbè, l'importante è che io sappia quello che voglio fare, non tu. Tu mi servi per prendere appunti. Certo, ci sarebbe sempre Gajeel Redfox, ma lui ha memoria a breve termine, quindi lo escludo a priori. O Erza, ma lei è peggio di Satana.”
[GaLe; NaLu]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 7


ATTENZIONE!
 QUESTO CAPITOLO È DEDICATO ALLA GALE!!!


 
-Gajeel dove mi stai portando? Non dovevo darti una mano con i compiti?- chiesi scocciata. Stavamo camminando da una mezz’oretta buona e il signorino non si era ancora degnato di rispondere alla mia domanda. Tz, che villano.
 -Ho già fatto i compiti.- eh sé bravo, rispondi alla seconda, così almeno ti togli un peso dal cuore. Quale peso? Quello di dire la verità cacchiolini di Bruxells! Ma ovviamente lui non potrà mai avere questo peso, perché lui è il signor perfezione! Perfezione della menzogna, ecco!
 -E allora perché mi hai chiamata accidenti!- mi. Sto. Arrabbiando. Gajeel. Muori.
 -Perché devo farti vedere una cosa.- mi dice continuando a tenermi per il polso, trascinandomi dietro di sé. Che sono io, un giocattolino?
 -La casa delle bambole?- chiedo sarcastica roteando gli occhi al cielo, mentre mi viene in mente “Dollhouse”. Inizio a canticchiarla muovendo la testa a ritmo, non del tutto dimentica però di quello che ha detto il buzzurro che con una sua scoreggia potrebbe benissimo riscaldare l’Alaska e sciogliere i ghiacci: farmi vedere una cosa… Cosa può essere? L’ideale sarebbe vedere Natsu e Lucy che si baciano al chiaro della luna, sotto le stelle, non importa se adesso è pomeriggio. Ma poi si mette a piovere e i due si riparano sotto un ponte dove per la prima volta scoprono che cos’è l’amore, poi tornano da me e mi diranno “sei diventata zia” perché avranno figliato due bellissimi gemelli e io e Gajeel faremo loro da padrini di battesimo, poi io e lui ci sposeremo e vivranno tutti per sempre felici e contenti, perché il “Fairy Tail” sarà salvo! Ah, che bel filmino mentale…
 -Che canti Juvia versione seconda?- il buzzurro puzzolone scoreggione mi risveglia dai miei pensieri, mettendo in pausa il mio stupendo filmino mentale. No, non era ancora finito.
 -Juvia versione seconda?- chiedo non capendo.
 -Hai la testa tra le nuvole e l’aria sognante, di sicuro ti starai facendo un filmino mentale. E Juvia è tipo da filmino mentale.- ah… Capito, capito.
 -Una canzone.- rispondo ovvia, on aria di sufficienza.
 -Ma no, pensavo stessi preparando la serenata da farmi stasera sotto il balcone di casa mia urlando “amami!!!”- mi viene da ridere sentendo come cerca di scimmiottare la mia voce, ma poi ripenso alla frase che mi ha detto e, inutile a dirsi, divento rossa dalla rabbia.
 -Idiota!- gli urlo contro.
 -Vedo che sei a corto di insulti stuzzichino.- stuzzichino? –Ah, comunque siamo arrivati.-
 -Non chiamarmi stuzzichino, mica sono da mangiare sai? Siamo arrivati?- lui sospira divertito.
 -Sì, stuzzichino- lo ha fatto apposta eh, brutto… -Prego.- mi apre la porta come farebbe un vero gentiluomo per farmi passare ma, come dire, non mi fido. E se poi la chiudesse di scatto facendomici incastrare?
 -Ah no, io di te non mi fido. Me la apro da sola la porta, grazie.- così dicendo, e facendo, entro nel locale, e non appena ci metto pieno l’odore di carta mi investe le narici, facendomi tornare il sorriso.
 Libri! Gajeel mi ha portata in una biblioteca!
 -Oddio mio, quanti libri! Sono tantissimi!- dico estasiata. Può considerarlo un grazie.
 -Sapevo ti sarebbe piaciuta. Puoi considerarlo uno scusa.- ma che fa? Mi ruba le battute? Ah no eh, così non mi piace proprio!
 -E per cosa?- chiedo inarcando un sopracciglio. Sì sono scettica. Molto scettica. Se si tratta di Gajeel.
 -Beh per come mi sono comportato.- sbaglio o è arrossito? –Non sono stato molto carino nei tuoi confronti. Ti ho detto che ti avrei aiutato e poi non l’ho più fatto, ti prendo sempre in giro e ti uso, se così si può dire, per fare i compiti. Quindi… Beh, volevo portarti in giro per la città per farmi perdonare. E ho pensato di iniziare da qui perché so che ti piacciono i libri. Ho usato i compiti come scusa, sapevo che altrimenti non saresti venuta.-
 -Oh…- sono senza parole. Il che è raro. –G…grazie mille Gajeel.- balbetto, sentendomi un po’ colpevole per averlo giudicato male. Lui in fondo non aveva cattive intenzioni, anzi. –E mi dispiace di essermi comportata male oggi… Sì insomma… Non immaginavo che…-
 -Tranquilla e goditi la giornata. È per te, no?- mi fa l’occhiolino Gajeel. Glielo faccio anch’io, ma il motivo è che mi viene da piangere. Cavolo, mi ha commossa con quattro parole! Anche se credo che ormai a rendermi felice e a farmi commuovere veramente debbano essere altre due paroline, sempre dalla bocca di questo ferro arrugginito–E non piangere, ok?- mi dice dolce, asciugandomi gli occhi. Come…come se ne è accorto?
 -Uhm!- annuisco io, sorridendogli a mia volta. Che gli è preso oggi? È così stranamente dolce e coccoloso.
 -Bene, ora vai e divertiti.- gli sorrido come una bambina al suo papà, proprio ciò che sembriamo noi, e corro in quella miriade di scaffali che potrebbe benissimo fare concorrenza al labirinto del Minotauro! E allora chi è il mio “filo d’Arianna”? Mi volto verso Gajeel che si guarda intorno preoccupato rabbrividendo di tanto in tanto, poi sorrido.
 L’ho trovato.


-Gamberetto ma quanti libri ti sei presa?- uh uh, quanto ci godo a vederlo sepolto sotto milioni e milioni di libri!
 -Il necessario per una settimana.- dico ovvia, saltellando al suo fianco. –Ora dove si va?- cinguetto io, molto ruffianamente.
 -Al Luna Park.-
 -Il Luna Park? Davvero? Waaaaa che bello!- sarà pur sempre un classico ma andare al Luna Park è… stupendamente stupendosissimo! E divertente, insomma, un altro metodo proficuo per passare il tempo!
 -Ma il Luna Park apre alle otto di sera, quindi intanto scegli un altro posto dove andare.- mi dice, quasi deludendomi. Beh dai, contando che sono le cinque può andar bene.
 -Ok allora… Mh… Vorrei andare… Al mare! Sì sì, al mare al mare!- dico con un sorriso che va da un orecchio all’altro, saltellando felice intorno a Gajeel.
 -E mare sia.- sospira lui. Evvai! Iniziamo a dirigerci al mare, molto lentamente poiché Gajeel sta ancora portando tutti i miei libri. Poverino, mi fa quasi tenerezza. Così, da quale anima magnanima quale sono, gli prendo due buste di libri dalle sue mani, in tutto sono sei buste, per poi continuare a camminare, sentendomi davvero buona. Quel senso di sollievo che fai dopo aver compiuto una buona azione, quel calore che ti si diffonde in petto facendoti pensare che ne è valsa la pena. Tipo quando fai la cacca.
 In dieci minuti arriviamo alla spiaggia.
 Lascio cadere i libri sulla sabbia per poi correre verso il bagnasciuga, togliendomi al contempo le scarpe. Sento Gajeel seguirmi dietro di me. Di sicuro staremo sollevando un gran polverone, ma chi se ne importa: non c’è nessuno! Questo il vantaggio di andare al mare in autunno!
 Mi bagno i piedi con l’acqua limpida del mare, rabbrividendo piacevolmente sentendo il suo tocco sulla mia pelle calda.
 -Dai Gajeel, vieni, è bellissimo!- gli urlo chiudendo gli occhi. Allargo le braccia come Rose in “Titanic”, accogliendo il vento sul mio corpo. I vestiti svolazzano qua e là senza però scoprirmi la pelle, mentre i capelli si allontanano dal viso, rendendo inutile la fascetta arancione che sono solita indossare. Mi sento quasi libera, mentre sento qualcuno prendermi per i fianchi e respirarmi sul collo.
 -Sei felice?- mi sussurra Gajeel all’orecchio, facendomi sussultare. Sorrido dolcemente, ma prima che io possa rispondere mi sento mancare il terreno sotto i piedi e poco dopo il mio piccolo e gracile corpicino incontra una superficie fredda e bagnata: quel dannato mi ha buttata in acqua!
 Riemergo prendendo un gran respiro, mentre i capelli si attaccano al mio viso. Mi dirigo verso la spiaggia abbracciandomi il corpo, non tanto perché dato che i vestiti sono bagnati si vede sotto, non c’è nulla da vedere, ma perché sto morendo congelata. Appena metto piedi sulla sabbia lancio uno sguardo carico di odio verso Gajeel, che mi guarda sogghignando. Gli faccio la linguaccia per poi riprendere nella mia incessante e divertentissima attività di sbattere i denti per il freddo. Evviva… Sono sicura di avere le labbra viola.
 -S…Sei u…un i…idiota…- gli dico io, cercando di balbettare il meno possibile.
 -Guarda il lato positivo, hai fatto il bagno!-
 -Un bagno fuori sta… E… E… Etchì!!!- oh ma quanto odio starnutire! Il muco mi cola sul viso, e per poco non mi raggiunge le labbra. Guardo disperata Gajeel che prende un fazzoletto e mi pulisce dalla “candela”, come la chiamavo da piccola. Starnutisco ancora facendo preoccupare un poco Gajeel, che togliendosi il giacchetto me lo posa dolcemente sulle spalle, cercando di scaldarmi un poco. Lo ringrazio ancora tremante per il freddo e mi lascio prendere per mano da lui. Mi fa rimettere le scarpe e prende in una mano tutte e sei le buste di libri che, ora me ne pento, avevo preso prima in biblioteca. Lo aiuterei, ma non riesco a staccare le mani dal mio corpo.
 -Dove andiamo?- almeno non balbetto più.
 -Da un amico, devo chiedergli una cosa. Poi andiamo a casa, al Luna Park andremo un’altra volta. Non vorrei rischiare che tu ti ammalassi. Sei talmente piccola e gracile che non mi stupirei se tu ti ammalassi.- mi sembra quasi preoccupato, che tenero.
 -Che ore sono?-
 -Le cinque e mezza.-
 -Che giorno è?-
 -Martedì.-
 -Dove siamo?-
 -Siamo arrivati.- mi zittisco all’ultima risposta, mentre Gajeel entra in un locale sempre tenendomi per mano. Me la lascia però subito dopo.
 -Ora chiamo un amico, aspetta un attimo.- annuisco solamente guardandomi intorno senza aver realmente sentito cosa mi avesse detto. I pavimenti sono ricoperti da una moquette rossa mentre le pareti sono di un beige chiaro. Il lampadario è fatto di cristallo e riflette i colori dell’arcobaleno. C’è un portinaio, due ascensori e due o tre persone che parlano. Probabilmente siamo nella hall di un hotel di lusso.
 No davvero sono un genio, come avrò mai fatto ad arrivarci?
 Torno con lo sguardo nel punto dove prima c’era Gajeel, ma noto solo in quel momento che Gajeel non c’è più. Ma che…
 -Levy!- lo sento chiamarmi e, con ancora una punta di preoccupazione dentro di me, mi butto tra le sue braccia, senza però dire niente. Probabilmente non sono nel pieno delle mie facoltà mentali. –Ho parlato con il mio amico, ora andiamo a casa e poi vedrò se hai la febbre, ok?
 -Ok…-


-Mh… Hai due linee di febbre, una dormita e passa tutto. Certo non pensavo che ti saresti ammalata.-
 -Giusto, perché a buttare una persona in mare in una fredda e grigia giornata d’autunno non la fai ammalare, no. Hai proprio ragione.- non so se sono sarcastica o meno. Buona la prima.
 -Uff piantala Levy. Mi dispiace ok? Non volevo mica farti ammalare va bene?-
 -Si si… Mi faresti dormire in pace ora? Anzi, fammi un favore. Prendimi il diario che si trova dentro il cassetto della scrivania, sì, quello. Poi prendi anche la biro che sta lì vicino e vieni qui vicino a me. Ora ti detterò alcune cose, tu scrivile. E cerca di scriverle bene grazie.


20/09/X777

Eccomi di ritorno, ma stavolta non scrivo io. Se noti la scrittura è diversa dalla mia. Infatti è quella di Gajeel, che sta scrivendo al posto mio, dato che mi ha fatto ammalare buttandomi nell’acqua del mare. Sì, siamo in autunno. Volevo parlarti del mio piano. Mentre tornavamo a casa ho chiamato Juvia per sapere com’era andata al cinema e lei mi ha detto che Natsu ha fatto la mossa a Lucy (Nota di Gajeel: glielo rinfaccerò per il resto della sua vita, ghihihi) !!! Sai che cos’è? È quando tu fingi di sbadigliare, mamma come sono stanco, e poi appoggi il braccio sulle spalle di chi sta seduto accanto a te, per poi avvicinartelo o avvicinartela. Solitamente lo fanno i maschi però. Questo viene dalla “Scatenata dozzina 2”, un film divertentissimo (N.D.G. Mi fa male la mano). Comunque ciò voleva dire che il mio piano stavolta è andato a buon fine! Infatti alla fine ha aggiunto, Juvia (N.D.G. Quella dei filmini mentali), che sono andati via insieme, poi basta, non ha visto altro. Era impegnata in altro con Gray, diciamo (N.D.G. Anche a lui rinfaccerò questa cosa per tutta la vita, ghihihi). Ok, basta scrivere imbarazzanti. Gajeel, mica stai scrivendo tutto quello che dico vero? Smettila! Metti giù quella penna! Gajeel______________________________

-Ok ok, ho finito. Ora lo metto dove stava prima, d’accordo? Bene, ora dormi. Sì, ho messo via anche la penna.- misi il broncio e chiusi gli occhi, non mi fido di lui. Feci finta di addormentarmi e distesi i tratti del viso cominciando a respirare più profondamente. Sentendo che si alzava aprii leggermente gli occhi, quel tanto da vedere che cosa stava facendo. Lo vidi tirare di nuovo fuori penna e diario e scrivere qualcosa su una pagina, per poi rimetterlo dentro. Poi mi addormentai.
 Che bello avere un filo di Arianna.
 
Angolo di una tredicenne che si fa una cultura con “I promessi sposi in dieci minuti” degli “Oblivion”:
 Ed eccomi qui, a pubblicare in anticipo perché c’ho voglia anche se dovrei fare per domani un lavoro sui Beatles. Siiiiiiiiiì!!! Allora, questo è il penultimo capitolo del diario di Levy. Il prossimo infatti sarà il prologo. Mi dispiacerà finire questa storia, ma almeno potrò iniziare dal diario della NaLu, dove tratterò le varie coppie che qui non sono riuscita a trattare (StingYu compresa) etc.… Quindi devo prepararmi a dire addio a questa spastica storia. Luci-ah! Allora, ecco la sorpresa di cui vi parlavo! Un capitolo interamente e puramente GaLe! Spero vi sia piaciuto, secondo voi cos’avrà scritto Gajeel sul diario (a proposito, la striscia dopo che lui ha scritto Gajeel è il segno che ha fatto con la biro dato che Levy gli stava tirando via la mano. Avete capito? No? E chissene)? Oh, può darsi che nel prossimo capitolo ci sarà scritto. Ma chi lo sa, io non vi assicuro niente (sfrega le mani tra di loro ghignando alla Gajeel). Voglio sperare che voi recensiate v.v. Un’altra cosa, il titolo di questo capitolo mi è stato ispirato da un’altra mia shot, “Il filo di Arianna”. Se volete leggerla, prego. Va bene ho finito, anche perché non ho altro da dire e poi non ho scleri da dire e ora devo proprio andare (sapete, i Beatles). Un bacione, vostra, Kiry-chan <3
   
 
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